di Monia Orazi
Un nuovo inceneritore che potrà smaltire 200 mila tonnellate l’anno di rifiuti sarà costruito nelle Marche. La conferma viene da un documento del ministero dell’Ambiente, diffuso da Massimo Gianangeli, del Movimento 5 Stelle Jesi. Spento l’inceneritore del Cosmari di Tolentino ormai da due anni (leggi l’articolo), nello schema di decreto del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che individua la capacità nazionale di trattamento dei rifiuti, tramite inceneritori, ai sensi dell’articolo 35 dello Sblocca Italia (decreto 133 del 2014) si dice chiaramente che le Marche sono state individuate per costruire un nuovo impianto. Così è scritto nella comunicazione inviata dal ministero dell’Ambiente, lo scorso 27 luglio, al Presidente della conferenza Stato Regioni, a firma di Guido Carpano. “La Regione ha comunicato la sospensione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) per l’esercizio dell’impianto di Tolentino. La Regione non è oggetto di contenziosi o precontenziosi europei ma si riscontra, ad oggi, un ricorso prevalente allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e assimilati. Per tali motivi la Regione è stata individuata per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento con capacità pari a 200mila tonnellate all’anno di rifiuti urbani ed assimilati”. Nel documento Carpani fa presente anche la “necessità che su tale documento la Conferenza esprima il proprio parere nella prima seduta utile”. Gianangeli spiega di aver avuto il documento da colleghi dell’Umbria, invitando a fare passa parola, anche tramite i social network, diffondendo il testo originale del documento: «Il prossimo 9 settembre è previsto al ministero dell’Ambiente un tavolo tecnico per la discussione del citato schema di decreto attuativo, propedeutico al parere che sullo stesso dovrà rilasciato dalla Conferenza Stato/Regioni», spiega l’esponente jesino del Movimento 5 Stelle. Per Gianangeli devono mobilitarsi Regione ed enti locali: «È fondamentale che la nostra Regione esprima sin da subito piena e ferma contrarietà a tale previsione che, oltre ad essere fuori dalle possibilità di corretta e virtuosa gestione dei rifiuti, è avulsa al nostro territorio e metterebbe a rischio l’ambiente e, quindi, la salute ed i diritti dei cittadini. Anche i Comuni possono a riguardo deliberare la loro contrarietà ed esigere dalla Regione che si opponga a questo ennesimo sopruso del Governo nei confronti dei territori». Nella lettera ministeriale si spiega anche che la realizzazione di inceneritori, come previsto nello Sblocca Italia, è di preminente interesse nazionale.
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Crematori, inceneritori,roghi, pompieri che devono elemosinare il permesso di spegnere incendi. Ma che è? E’ scoppiata :” La Sindrome di Nerone “?
Ogni regione dovrà eliminare i propri rifiuti! E’ inammissibile che ogni volta ci sia un’infinita disputa (peraltro sterile). Piuttosto che gli impianti siano sicuri per la salute, altro che polemizzare !
Di impianti “sicuri per la salute” non ce ne sono. Nemmeno quelli tanto portati ad esempio di Vienna, Brescia, etc. La regione dovrebbe avviare un serio programma di riuso, riciclo, recupero dei rifiuti. Visto che la nostra provincia è già intorno al 70% di differenziata non credo sia così difficile. Questo vuol dire guardare avanti, per il futuro dei nostri figli e nipoti. L’incenerimento è solo una soluzione apparente e momentanea senza pensare che i danni per la salute li vedremo tra 40-50 anni quando ormai sarà troppo tardi.
Non basta dire di no, non serve erigere una barricata, serve una proposta seria che, come si può notare, il pentastellato Gianangeli non avanza.
Pensare che gli altri debbano accogliere i nostri rifiuti, è semplicemente illogico.
Ogni regione deve avere un sito su cui convergano e vengano riciclati detti rifiuti, tenendo ben conto del minor impatto possibile con la natura.
L’inceneritore, non dimentichiamolo, contrasta gravemente con il programma di riduzione della CO2 a cui l’Itali ha aderito.
Concordo pienamente con i commenti di Ginobili e Mentoni! Basta con il solo e continuo dire no a prescindere! Bisogna dire no ad impianti non sicuri, bisogna pretendere il massimo dei sistemi di sicurezza, ma non possiamo nasconderci sempre dietro ad un dito e scaricare il problema dei rifiuti sulle comunità vicine. Se produciamo rifiuti dobbiamo accollarci l’onere dello smaltimento, in maniera sicura al 110%, ma deve essere a nostro carico e basta, così come allo stesso modo deve essere affrontato il problema della produzione di energia di cui facciamo largo uso ma non vogliamo accollarci gli oneri della produzione sia che venga prodotta da centrali a turbogas, eoliche, fotovoltaiche ecc. ecc. Basta con il solito no a priori a qualsiasi proposta, ogni comunità deve accollarsi gli oneri dei propri agi.
Tranquilli….
Ci penserà il novello Governatore, giustamente consigliato dagli esperti che in questi giorni sono finiti a libro paga della Regione..
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/07/30/sara-giannini-nello-staff-di-ceriscioli-come-esperto-di-economia/687503/
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/08/05/in-regione-e-un-valzer-pd-daniele-salvi-nuovo-capo-di-gabinetto/689680/
l’incenerimento da rifiuti è una pratica assassina; chi la sponsorizza o chi sposta il problema su altro è complice.