di Laura Boccanera
Incendio di Potenza Picena, rischio ambientale perché il tetto del deposito era in Eternit, ritrovati due involucri contenenti ordigni rudimentali inesplosi. E’ certamente doloso il rogo che si è generato questa mattina intorno alle 6 in un deposito dell’azienda Futura Conglomerati Srl che si trova nell’area Maceratesi Gino in località Molino Gatti e di proprietà di Gino Riccobelli, imprenditore di Loreto. Da chiarire cosa ci sia all’origine del rogo, potrebbe trattarsi di bombe carta, ma è rimasto ben poco all’interno del deposito. Una testimone ha riferito di aver sentito una deflagrazione prima dell’incendio. Vicino al deposito è stato trovato un ordigno molto rudimentale inesploso. Si tratta di articoli pirotecnici che sono stati uniti tra loro e hanno un basso potenziale esplosivo.
I carabinieri da questa mattina hanno iniziato a lavorare al caso e a raccogliere ogni elemento che possa essere utile alle indagini. Nella zona non ci sono telecamere e il comparto rimane molto isolato. Qualche casa colonica qua e là prima di arrivare al cancello dell’ex Gino Maceratesi, ora in mano ad un curatore fallimentare. Da qui si accede però alla Futura Conglomerati ed è sotto ad una tettoia aperta che si è sviluppato l’incendio che ha provocato una colonna di fumo nero visibile dalla costa. I militari hanno ascoltato alcuni testimoni e anche il titolare dell’azienda. Il sacchetto contenente polvere grigia ora al vaglio degli inquirenti è stato trovato non in prossimità dei tre veicoli che hanno preso fuoco (si tratta di una pala gommata, di un muletto e di un camion con gru), tutti regolarmente assicurati. Sotto la tettoia erano presenti anche alcuni bidoni di emulsioni bituminose che durante la fase di propagazione delle fiamme hanno preso fuoco provocando il fumo nero. A poca distanza anche alcuni silos di olii combustibili e due serbatoi di gpl che hanno reso ancora più difficoltose le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco. I carabinieri non hanno al momento rilevato segni di effrazione al cancello di ingresso né segni di passaggio sul grano della campagna circostante, da dove gli ignoti piromani potrebbero essere passati per far esplodere i veicoli. C’è poi un pericolo ambientale perché il capannone dove si è generato l’incendio aveva un tetto in Eternit. Su questo punto sono state avviate le procedure per la bonifica. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Civitanova, del Reparto Operativo di Macerata. Con loro sono intervenuti gli artificieri e la polizia scientifica di Ancona. Il motivo del gesto non è stato chiarito. Il titolare ha riferito di non aver ricevuto minacce. I danni sono in corso di accertamento. L’indagine è coordinata dal pm Enrico Riccioni, che domani, ricevuta l’informativa, aprirà un fascicolo. L’ipotesi di reato dovrebbe essere danneggiamento a seguito di incendio.
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Nemmeno un’ora hanno impiegato per spegnere l’incendio.
Porto Potenza è un quartiere di Napoli, ma che vuoi fare i cittadini che lo dicono sono Jatture…..
Ci sono gruppi che distruggono tutto, ovunque si insedino e passino. Prima hanno devastato casa loro, poi hanno cominciato a devastare la casa degli altri, espandendosi un passo dopo l’altro. E via di seguito, finché non avranno lasciato terra bruciata dietro di loro.