di Gabriele Censi
I fondi europei spiegati da due parlamentari del Movimento 5 Stelle ai maceratesi. L’occasione di informazione all’interno della campagna elettorale si è avuta ieri sera a Macerata. Si è riempita gradualmente la sala dell’hotel Claudiani che ha ospitato l’incontro aperto dalla candidata sindaco Carla Messi e con la partecipazione dei candidati alla Regione della provincia e del candidato presidente Gianni Maggi. Temi con riflessi anche sulle politiche locali e quindi che hanno suscitato l’attenzione dei presenti, militanti del M5s e non solo. Fabio Massimo Cataldo e Laura Agea con l’ausilio di slide ed esempi hanno fatto un excursus completo sulle possibilità di accesso a finanziamenti, ormai gli unici disponili, attraverso progetti Ue: “C’è una cortina di fumo su questo tema che dobbiamo superare, per questo organizziamo questi incontri dopo che abbiamo impiegato quasi un anno per renderci credibili al cospetto dei nostri colleghi degli altri stati – spiega Cataldo – erano abituati a parlamentari con una media del 30% delle presenze, spesso destinate a gite turistiche. Noi con umiltà abbiamo studiato leggi e procedure ed ora le condividiamo con i cittadini”.
L’Italia è tra i maggiori contribuenti dell’unione con 16 miliardi . Dei nove che possono tornare in finanziamenti a fondo perduto ai progetti noi ne usiamo solo il 54%. La percentuale si riferisce al piano 2007-2013 mentre è già operativo il nuovo piano 2014-2020. “Stiamo tentando una rincorsa- continua Cataldo – sollecitata dagli ultimi governi Letta e Renzi ma con improvvisazione e pressapochismo, l’input dato alle Regioni di provarci comunque non ha buon esito se non si rispettano certi parametri come il più banale di usare la lingua inglese”.
Il quadro della situazione che raccontano i portavoce M5S è sconfortante rispetto al passato: “C’è un’autostrada in Irlanda che si chiama “Italian way” perchè realizzata con i fondi che noi abbiamo mandato indietro”, ma le opportunità da cogliere sono importanti: “Servono facilitatori negli enti locali, uffici che sappiano informare e indirizzare imprese e cittadini. L’ostacolo maggiore è nella mancanza di attenzione dell’Europa a guida tedesca per le micro imprese, che sono la peculiarità italiana”. E se i soldi dei fondi indiretti, gestiti dalle Regioni, vanno in bandi tagliati su misura per gli amici e le clientele politiche, l’ostacolo si può aggirare sfruttando quelli diretti che sono stati estesi nel nuovo piano a varie tipologie. Il pubblico si appassiona e porta testimonianze della difficoltà a superare ostacoli burocratici, delle malagestioni, delle lobbies dei soliti potentati politici. Ma la replica è netta: “Non siamo qui per lamentarci ma per esser protagonisti del cambiamento, siamo noi la più grande ‘lobby” del paese e entrando nei consigli comunali e regionali renderemo trasparenti tutti gli atti come stiamo facendo nelle commissioni al Parlamento Europeo”.
Interviene anche Gianni Maggi che accusa Spacca di fare propaganda sul nulla parlando della Macroregione Adriatico-Ionica: “C’è solo un documento e nessun finanziamento, anzi finora abbiamo pagato come Regione gli oneri per la presentazione a Bruxelles. Mi preoccupa che il Pd si rallegri delle elezioni al 31 maggio, dicono di avere più tempo ma lo usano per piazzare i 13 dirigenti, tra questi 7 indagati, del recente concorso e per bandi su misura ad aziende amiche da riscuotere nelle urne”. Carla Messi ascolta con attenzione e invita ad essere presenti ai successivi appuntamenti di una campagna che “si caratterizza sui temi concreti che riguardano i cittadini”.
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