di Enrico Maria Scattolini
PREMESSO CHE GLI SCHIERAMENTI DI CENTROCAMPO hanno profondamente condizionato l’andamento e l’esito di Maceratese-San Nicolò (leggi l’articolo), sono uscito dall’Helvia Recina con un interrogativo (-). Ancora non completamente risolto.
E’ IL SEGUENTE (-): ha giocato a cinque quello teramano per l’intera durata dell’incontro? Ha giocato con un ibrido tre/quattro il contrapposto reparto biancorosso dal quarto d’ora della ripresa? Come a me parso.
MI ERO SUBITO PREOCCUPATO di risolvere il primo quesito con Epifani, il permaloso mister abruzzese, incardinando la domanda in un sincero elogio all’ottima organizzazione della sua squadra (+). Però avevo ricevuto questa stizzita ma soprattutto sorprendente riposta: ”No, lì in mezzo io ho messo solo due uomini.”
ALLORA GLI ALTRI TRE, che pure avevano costantemente bazzicato nei dintorni (Iaboni tre quartista), erano stati un parto della mia fantasia (-)?
LUI, EPIFANI, S’ERA ADDIRITTURA INFURIATO ALLA MIA SOTTOLINEATURA (-); al punto d’interpretare la mia curiosità come provocatoria accusa di difensivismo, e pertanto ironico il mio positivo giudizio sulla fluidità di manovra della sua squadra.
TANTO DA REAGIRE ESPRIMENDO RAMMARICO per non aver sfruttato l’occasione di violare l’Helvia Recina, togliendo così alla capolista il prestigioso record di imbattibilità dall’inizio del campionato (+).
LA SALA STAMPA ha minacciato di trasformarsi in un ring (-), pressappoco come era accaduto nell’incontro di andata a Teramo. Anche in quella circostanza a causa di contrastanti letture tattiche.
E’ OCCORSA LA CONSUMATA DIPLOMAZIA della dottoressa Tardella per calmare gli animi (+). Il suo voto di stima per “il gran bel gioco degli ospiti”, pur se non privo di sottili venature polemiche, è stato alfine accettato dalla comitiva abruzzese che, soddisfatta, s’è affrettata ad imbarcarsi nel pullman in partenza oltre il Tronto.
MAGI, POCO DOPO, HA CERTIFICATO l’esattezza del mio conteggio abruzzese..Dalla panchina biancorossa risultato identico a quanto computato dalla tribuna stampa. Con ciò parzialmente tranquillizzandomi sulle mie (residue) capacità di osservazione (+).
CHIUSA UNA PARENTESI, se n’è però subito aperta un’altra (-). Con la Maceratese medesima. Perciò molto più delicata.
DAL MOMENTO DELLA SOSTITUZIONE di Villanova con Petti ed il conseguente avanzamento sulla fascia mancina di D’Alessio (-), quanti i biancorossi hanno presidiato il centrocampo?
CON LA MASOCHISTICA INTENZIONE di rovinarmi completamente il pomeriggio domenicale (-), l’ho chiesto allo stesso Peppino.
LA REPLICA E’ STATA LA SEGUENTE:”Siamo passati dal 4-3-3 al 4-4-2”.
ANCHE QUI I CONTI mi hanno mandato in crisi (-). Per il fatto che, a mio parere, De Grazia, spostato sul long-line di destra, ha operato-come di consueto in questi frangenti-…mezzo e mezzo.Un occhio sì alla linea intermedia nella fase di non possesso, l’altro attento alle iniziative offensive per sbloccare il risultato dalla parità.Non a caso l’ascolano è stato pericoloso in un paio di occasioni(+).
DIVERSAMENTE LA SCELTA DI MAGI avrebbe avuto il significato di una prudente copertura nella zona nevralgica del gioco per non compromettere il pareggio (-). Che però avrebbe comportato la probabile cancellazione di due punti dal vantaggio sul Fano, impegnato in casa contro il Termoli..Come poi inevitabilmente successo, pur se con uno stiracchiato 1-0 sul Termoli.
BELKAID REBUS. In ogni caso: perché il marocchino, nella scelta del suo allenatore, è stato di nuovo dimenticato a bordo campo, perso in interminabili esercizi di stretching?(-) Magi non l’ha più volte giudicato l’uomo adatto a ”rompere” le partite nelle fasi di chiusura? L’esperienza di quanto accadde con il Matelica è stata dimenticata?
ALTRE DOMANDE (CONCLUSIVE) che verosimilmente non troveranno soddisfazione: se Belkaid non è considerato neanche all’altezza di questo compito, perché fu trattenuto in biancorosso alla riapertura delle liste di dicembre? Non sarebbe allora stato preferibile rimpiazzarlo con altri, su cui dirottare il suo (rimpinguato) rimborso spese? Un collaudato collega era già pronto all’uopo.
MAGI HA BORBOTTATO (+): “ l’impiego di Belkaid sarebbe stato opportuno solo se avessi mantenuto il 4-3-3.”
NUMERI INTERI E FRAZIONALI che mi hanno rimesso di nuovo in confusione (-).
PROMETTENDO DI SMETTERLA CON I MIEI TURBAMENTI, mi permetto di esternare l’ultimo dubbio. Non sarebbe stato preferibile utilizzare un intermedio di ruolo (Belkaid), capace di dare impulso alle battute finali del match con freschezza e gamba, al posto di uno improvvisato (D’Alessio)? Il cui spostamento ha per altro comportato il ritocco-non necessario-della linea difensiva.(-).
ED ANCORA, TANTO CHE CI SONO: nell’ultimo scampolo di assalti alla retroguardia ospite, condotti con traversoni alti, non sarebbe stato opportuno schierare un colpitore di testa come Bartolini, capace di contrastare l’implacabile contraerea teramana, in luogo dell’evanescente D’Antoni?(-).
RIFLESSIONE CHE, PER IL VERO, Magi ha cortesemente condiviso con un “…sì, sono suggerimenti che potrebbero tornarmi utili per il futuro.” Ma io mi riferivo al presente (-).
CENTROCAMPI A 2 o 5 (abruzzese), a 4 o 3, 5(marchigiano), sta di fatto che la Maceratese ha reso al di sotto del suo standard abituale (-) anche per questi incroci nella zona vitale del gioco.
IL BICCHIERE MEZZO VUOTO (-), per il vero un po’ trascurato nei commenti degli addetti ai lavori nostrani, ne ha evidenziato le carenze. Scarsa brillantezza, comunque non sufficiente a compensare, come in precdenti analoghe situazioni, lo scarso peso specifico nell’area avversaria.
QUELLO MEZZO PIENO (+), invece focus delle considerazioni finali dei suddetti, ha permesso di muovere la classifica, sia pure d’un solo centimetro (ma con una partita in meno da disputare); di mantenere la magica striscia positiva; di apprezzare l’impegno generoso di tutti i biancorossi.
RICORDO CHE MAGI, quando il cielo era completamente terso e l’orizzonte privo d’ingombri, ebbe a confidarmi che sarebbero potuti arrivare tempi grami (-). E determinanti.
POTREBBERO ESSERE ALLE PORTE (-). Preoccupante, ad esempio, la coincidenza del recupero del Fano con la prossimità dei suoi due turni favorevoli, rispetto alla Maceratese, sui successivi tre. Capolista, senza gli squalificati Romano e Cordova, nonché con Ferri Marini e fors’anche Garaffoni acciaccati, domenica al “Recchioni”, attesa da una Fermana in effervescenza. Fano invece sul terreno del Celano, l’ultimo della classe.. A seguire, dopo l’intervallo di una giornata di calendario interlocutoria, capolista a Campobasso; Fano a Civitanova, contro rossoblù demotivati dalla grave crisi societaria.
NEL CONTESTO GENERALE (-) di un calendario che, da qui alla fine, assegna al principale competitor biancorosso un match in più casalingo ed uno in meno esterno; e, fra quelli interni, gli impegni con Fermana, Campobasso e Matelica. Che, al contrario, la Maceratese dovrà affrontare nelle rispettive residenze.
PER DIFENDERE IL SOGNO DELLA PROMOZIONE, che i biancorossi meritano ampiamente di trasformare in esaltante realtà (+++), bisogna quindi serrare le fila. Tutti compresi, nessuno escluso. Ognuno per la propria parte. Cominciando dai giocatori che, ad esempio, debbono evitare le ingenuità “tipo Romano” dell’altro ieri; proseguendo con dirigenti in assoluta unità d’intenti; e finendo con la tifoseria, che dovrebbe testimoniare la sua fede con un massiccio atto di presenza domenica prossima a Fermo. In modo da cancellare la sbiadita immagine dei poco più di mille presenti di sabato scorso all’Helvia Recina.
INSOMMA, è la città intera che deve conquistare il professionismo (+). Di cui ha gran bisogno, anche al di là del calcio.
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Forza tutti a fermo, daje pistacoppi
Due realtà contrastanti ma entrambe valide.
Una è quella della paura che sta attanagliando una parte della tifoseria che vorrebbe vincere tutte le domeniche. L’altra è quella dei numeri: in testa alla classifica con +6 sulla seconda (non un mostro come verificato domenica scorsa), e lontane le altre pretendenti alla vittoria.
L’importante è che questa paura di vincere non colpisca i giocatori (Romano ha fatto una schiocchezza imperdonabile.
Per quanto riguarda le partite da giocare mi mettono meno paura le trasferte in città ex grandi che per esempio andare in campi come Celano.
Certo che un paio di elementi di qualità adesso avrebbero fatto molto comodo, ma la Società ha voluto rischiare così e speriamo di non dovere recriminare su quello che non si è fatto.
Considerato che non si è voluto rinforzare la squadra sono in linea con l’amico Scattolini: perchè non sfruttare maggiormente Belkaid che fino a dicembre aveva disputato un ottimo campionato?
Carlo,condivido le tue speranze ed i tuoi timori,ma soprattutto l’eventuale rimpianto di non aver adeguatamente attrezzato la squadra al momento giusto.
Ma tu che segui il calcio da secoli,non ritieni troppo pigro -come al solito,per altro- l’ambiente cittadino davanti alla possibilità di realizzare un’impresa storica?
Concordo con Scattolini sull’evanescenza di D’Antoni, non possiamo sperare solo sui meriti e l’intraprendenza di KouKo per andare a rete, speriamo che con il rientro di Ferri Marini i risultati dell’attacco siano più convincenti, comunque ho notato che la squadra si esprime meglio con le squadre più titolate che con le “squadrette”.
Speriamo che questo sia di buon auspicio nel prossimo incontro con la Fermana.
Premesso che tutte le partite non si possono vincere e che il San Nicolo’ ha fatto una partita eccellente,sabato la Maceratese pur non brillando nel secondo tempo ha creato mischie e presupposti x passare in vantaggio,purtroppo senza che nessuno sia riuscito a buttarla dentro,questa squadra ottima nei vari reparti con degli under spesso addirittura tra i migliori in campo ahimè manca di un bomber,senza scomodare i migliori del torneo sarebbe bastato uno tra Galli Pedalino Miani etc etc x vincere questo campionato a mani basse,una squadra come la Rata che gioca e produce azioni d’attacco in quantità,che colleziona corner a decine con un “vero nueve” saremmo già in “paradiso” D’Antoni encomiabile x impegno ed applicazione spesso anche ingiustamente criticato secondo me prima punta non è….piu una seconda punta al fianco di un mastino d’area,peccato che la Rata adotti un 4-3-3 con ai lati dei veri specialisti ma al centro senza lo specialista…..non ci voleva molto a correggere sta cosa,a gennaio bastava prenderne 1…..Di Paola?Magari e me lo auguro vinceremo cmq,però aver perso l’occasione di migliorare questa grande squadra sembra un peccato enorme e la speranza che non diventi un rimpianto….tutti a Fermo!
Per quanto riguarda la Rata credo che i 6 punti di vantaggio siano ancora un bottino più che adeguato per continuare a guardare a questo campionato con particolare positività….. certo se uno dei due rigori di fano fosse stato realizzato, magari il pareggio di ieri non avrebbe fatto storcere il naso più di tanto… cmq sono molto fiducioso! in merito alla questione spettatori segnalata dal dott. Scattolini, condivido in pieno. L’ambiente è putroppo ancora un pò freddo per le potenzialità che la piazza può esprimere ma, controllando i tabellini della Serie B dell’ultima giornata riguardanti squadre di città “normali” (no lega Pro), noto alcuni dati significativi: a Latina e Crotone 4000 spettatori, Vercelli 2800, Chiavari (Entella) 1900, Lanciano 2500, Modena 5600… difatto il problema non è la “freddezza” maceratese, ma un problema proprio sociale e generale, ovvero il calcio non attira più gli appassionati di una volta. A mio avviso questo perchè si è voluto trasformare uno sport in un business (in tutte le serie) facendo venir meno la passione che è il vero motore che spinge le persone ad andare allo stadio. Quest’anno a Macerata ho visto diverse partite e mi sono anche molto divertito, come non mi capitava da anni e difatti gli spettatori sono comunque aumentati, ma man mano che si avanza di categoria, le squadre con più bacino di utenza sono quelle che hanno privilegi maggiori… non a caso le intercettazioni di Lotito dimostrano che certi “miracoli sportivi” non si avvereranno più! Perchè nel nostro calcio vincono lo scudetto sempre e solo le stesse 4 squadre? l’ultimo “evento miracoloso” che mi torna in mente fu lo scudetto del Verona… allora allo stadio andavano migliaia di migliaia di persone, ovunque, perchè la passione era ripagata dal campo…. oggi si sa che il business vuole che a vincere siano sempre le stesse squadre perchè non si può disattendere l’aspettativa di milioni di tifosi che poi comprano le magliette nuove ogni anno, fanno l’abbonamento sky alla squadra del cuore, magari una volta l’anno vanno a vedere la partita dal vivo e nelle restanti 35 partite se ne stanno a casa sul divano a vedere la diretta tv… purtroppo il calcio è diventato questo.
Di Paola nelle ultime 9 partite ha segnato 2 gol …. e nelle precedenti 12 ne ha segnati 5. Cosi’ tanto per dare qualche numero , Accontentiamoci di cio’ che abbiamo e teniamo duro.
Gigio hai centrato in pieno il problema delle presenze della gente allo stadio.
Non abbia dubbi eccessivi Scattolini, il San Nicolò si è schierato con un modulo offensivo (4-2-3-1) per fare la partita. Davanti ai 4 difensori, aveva due ottimi interditori (De Santis e Stivaletta, assente il capitano Petronio). In attacco unica punta il giovane Moretti, ma supportato da tre mezze punte (Valim, Iaboni e Chiacchiarelli). La squadra teramana si è confermata un ottimo complesso, quello di Macerata è il dodicesimo pareggio (due sole le sconfitte fuori casa a Fano e Campobasso). E’ carente in avanti, perciò a dicembre avevano preso il bomber Bartolini, ma si è infortunato. Il San Nicolò ha riconquistato all’Helvia Recina il punto che gli era stato sottratto all’andata (gol annullato a Iaboni e rigore negato per fallo di mano di Cordova). Gli abruzzesi avrebbero anche potuto fare di più se avessero sfruttato con Moretti una grossa occasione in avvio di partita. Sull’altro fronte una Rata, con il solito modulo 4-3-3, piuttosto dimessa, che ha atteso quasi metà della ripresa per rendersi davvero pericolosa, con Kouko. Non si è capita la sostituzione effettuata da Magi della punta Villanova con il difensore Petti, passando al più prudente 4-4-2, e confinando l’atteso ingresso di Belkaid a fine partita. I biancorossi hanno anche dimostrato un certo nervosismo, imperdonabile l’espulsione, rosso diretto, del capitano Romano, che rimedierà più di un turno di squalifica. Sarà assente, con Cordova, nell’infuocato prossimo derby di Fermo. Un richiamo al giocatore, in quanto capitano, dalla presidente Tardella sarebbe opportuno. La Fermana, molto rinnovata a dicembre, sotto la guida di Jaconi viaggia a vele spiegate: 13 punti nelle ultime 5 partite. Domenica, dopo la vittoria a Castefidardo, il comandante ha lanciato la parola d’ordine: playoff! Per la Rata, considerato che l’inseguitore Fano si recherà a casa del Celano, ultimo in classifica, c’è il rischio di perdere altri punti. In vista di un finale di campionato pieno di insidie per i biancorossi, che avranno tre scontri diretti in trasferta (Campobasso, Matelica e Samb), mentre il Fano dovrà fare visita solo ad una Civitanovese ormai in disarmo. Insomma sei punti di vantaggio, con altri trenta da assegnare nelle restanti dieci partite, rendono il campionato avvincente e la lotta per la promozione apertissima.
Biondi non sparare cazzate e vatti a guardare il calendario del Fano
Bentornato sig Biondi,
alla fine ha prevalso la voglia di scrivere rispetto ai dolori che in questo momento la sua beneamata le sta dando.
Come già rivolto al suo esimio concittadino caporaletti, speriamo sempre di finire con un +1 questo campionato, quanto basta per vincerlo.
Partite facili e scontate non ci sono per nessuno, solo lei e il suo compare continuate a guardare il calendario nella speranza che………
Biondi,bentornato anche da parte mia. Mi mancava la sua saccenteria!Che però ha superato il limite del sopportabile.Con quale dignità ha ripreso ad impartire lezioni dopo aver clamorosamente fallite tutte quelle relative al duello fra la Maceratese e la Civitanovese? Scade anche nello scontato quando osserva che il campionato è ancora lungo e la promozione è tutta da disputrare .Rilegga ,magari con un po’ più di attenzione,quello che ho scritto prima del suo (inatteso)post.
Solo l’iperottimista Ferramondo ritiene che i giochi siano fatti.La sua passione lo porta addirittura a scambiare il calendario del Fano (facile) con quello della Maceratese(periglioso).Anche per via della Civitanovese in disarmo,a differenza delle sue non remote previsioni.Intelligente e preparato com’è,sicuramente non le avrà dimenticate.
Bentornato sig. Biondi. Sentivamo la sua mancanza e delle sue saccenterie.
Invece di scrivere cazzate sulla partita della Maceratese perchè non ci spiega come mai non si è verificato il sorpasso tanto agognato ? Perchè non ci spiega che la granita Società si è dimostrata un grande bluff? Perchè non ci spiega perchè il grande Bresciani è fuggito? Perchè i giocatori non ricevono i rimborsi mentre lei ha sempre dichiarato che tutto era a posto?
Un bel coraggio a gufare contro la Rata dopo le sportellate che ha avuto sulla bocca!!!!
@ Enrico Maria Scattolini. Materia: cultura calcistica.
“Nel “grupo” uno figurano l’Italia, la Polonia, il Perù e il Camerun. Da quanto avranno potuto agevolmente intuire i beneamati lettori, io privilegio l’Italia per mero spirito patriottico. In realtà, penso che la Polonia sia più solida e il Perù sia calcisticamente più abile della squadra azzurra. Potremmo pareggiare la Polonia e battere addirittura il Perù se avessimo precisa coscienza della nostra intrinseca modestia e facessimo catenaccio alla severa e persino triste faccia del caballero Bearzot. Allora, penso, i polacchi non avrebbero la pazienza di aspettare gli spazi idonei al loro gioco e si avventerebbero squilibrandosi malamente. Noi potremmo infilarli una volta o l’altra e lucrare almeno un pareggio. Ottenuto il quale potremmo ancora chiuderci contro i più vanitosi peruviani, picchiarli con virile empito e magari metterli sotto conquistando il passaggio al secondo turno. Ripeto che non abbiamo grandi giocatori e nemmeno un tecnico abile da un punto di vista tattico: quindi la ragione dovrebbe prevalere sul corazon e mandare a casa gli azzurri come si meritano…” (Gianni Brera, La Repubblica, 12 giugno 2012).
Lei, dott. Scattolini, allora ritiene che Gianni Brera, il più grande giornalista sportivo italiano, non avesse “dignità” per aver sbagliato le previsioni sul cammino dell’Italia ai Mondiali del 1982, che la nostra nazionale si aggiudicò? Suvvia, un pò di senso della misura non guasterebbe in una persona matura come lei! Vede, l’esperienza mi ha insegnato – non sono più giovane nemmeno io – ad usare la parola “dignità” in riferimento ad eventi più importanti dell’esistenza, piuttosto che al calcio. Sappia che la mia vita è stata sempre impostata ai valori della probità e della rettitudine, la mia fedina penale è pulita. Ora se lei, dottor Scattolini, è un uomo ritiri quello che ha scritto nei miei confronti a proposito di “dignità” e mi chieda scusa. Viceversa, la invito ad evitare d’ora in avanti di far riferimento alla mia persona. Grazie
Aoh Biondi si è risentito,non sopporta più le sue cazzate!
Caro Biondi,lei l’ha presa proprio per il verso sbagliato.Scrivendo di dignità,io non mi riferivo alle sue qualità umane e sociali,che certamente saranno di adeguato livello.Fra l’altro,io neanche la conosco.
Il mio intervento riguardava esclusivamente la pesantezza delle lezioni ex cathedra che continua ad impartire nonostante le sue recenti e precedenti analisi,previsioni (e conseguenti anatemi)si siano dimostrati clamorosamente sbagliati.
Insomma,ho soltanto criticato la “misura” delle sue affermazioni, così come lei l’ha fatto,in passato, con quelle contenute nella mia rubrica e sicuramente,perchè inguardabili,le mie telecronache.Io non mi sono mai offeso.
Ho invece sempre apprezzato la sua competenza che ha avuto modo di esprimere al di fuori della diatriba Maceratese-Civitanovese,da lei interpretata spesso con eccessiva acrimonia nei confronti dei pistacoppi. Chiudendo ambedue gli occhi sui problemi della controparte.
Non a caso le ho dato il benevenuto che conteneva l’implicito invito ad inviare i suoi post.Condivisibili o meno:giudizio a cui,nella circostanza,non potrò evidentemente rinunciare.
Egregio Scattolini, lei non si è mai offeso perchè nei miei scritti non le ho mai dato modo di sentirsi in questa condizione. Lei, invece, ha alzato nei miei confronti il livello, arrivando a parlare di “dignità”, parola che ha un preciso significato, e che se permette rifiuto. E’ esagerato, le ripeto, riferirla al calcio e nel caso dovrebbe usarla anche nei confronti del grande Brera, che sbagliò addirittura le previsioni di un mondiale vinto. Il pezzo citato è ovviamente del 12 giugno 1982, alla vigilia della rassegna iridata. Lei esagera anche quando giudica i miei post addirittura lezioni, proposte in modo saccente. Il mio intento è solo quello di commentare le vicende calcistiche. Semmai i medesimi rilievi sono stati rivolti dai lettori alla sua rubrica, e alla drammaturgia delle sue telecronache, e magari ha voglia di scaricarli sugli altri. Il successo delle squadre di calcio, come ben sa, si fonda su più fattori e alla Civitanovese è mancato clamorosamente, per molti in modo inaspettato, quello della società. Quest’ultima non ha mantenuto gli impegni e ha abbandonato la squadra, con i risultati che constatiamo. Per il resto confermo il mio giudizio sull’organico della Civitanovese, e su quello della Samb, che sono superiori a quello della Rata, che però si giova di una solidità societaria. Quest’ultima le consente di guidare la classifica, ma le carenze di organico, come anche lei ha sottolineato, potrebbero pesare in momenti decisivi della stagione. Quindi, egregio Scattolini, la invito a ritrovare la “misura” delle cose, a riservare la parola “dignità” ad aspetti importanti della vita, non al calcio, e a dialogare, scevro da ripicche ed esagerazioni, con i suoi lettori.
Caro Biondi,francamente rimango basito.Ha completamente girato la frittata.Una sola osservazione. E’ surreale che lei CONTINUI ancora a rimarcare la superiorità dell’organico della Civitanovese -per altro da me sempre riconosciuta-su quello della Maceratese, e nel contempo CONTINUI invece a sorvolare sul fatto fondamentale che la società rossoblù ha costruito una grande squadra evidentemente senza averne le possibilità economiche.Altrimenti gli stipendi sarebbero stati regolarmente pagati e non,come sembra,fermi ad ottobre dello scorso anno.Come mai lei,così attento a tutti i particolari ,fino al dettaglio ,non se n’è accorto?Questa è la domanda di fondo,signor Biondi. Inutile che ci giri attorno.
Salutandola, mi consenta un amichevole consiglio:la smetta di gufare.Magari pazienti sino al prossimo campionato.Non si sa mai!
Egregio Scattolini, noi scriviamo, ma altri leggono attentamente. Perciò le trascrivo un sms appena ricevuto al cellulare, che a mio avviso inquadra bene la nostra disputa: “Caro dott. Biondi, le trasmetto la mia piena solidarietà rispetto alla polemica in atto con Scattolini. C’erano altri termini che egli, da buon cronista, avrebbe potuto usare, come: coerenza, attendibilità, più appropriati ad un contesto pallonaro. Mai avrebbe dovuto tirare in ballo la parola “dignità”, poichè nella normale accezione il termine è legato alla natura umana. Ma Scattolini potrebbe avere delle attenuanti nell’amnesia, in cui si può incorrere, ovvero in un vocabolario limitato. Il fatto, tuttavia, che egli non abbia corretto l’errore compiuto nel post di replica, fa propendere per un vistoso scivolone ed una imperdonabile caduta di stile. Cari saluti”. Lascio il messaggio alla sua valutazione e, magari, ad una migliore considerazione della posizione espressa.
La prego,dottor Biondi,non scadiamo nel patetico. Io la chiudo qui.Ad maiora!