Seimila euro per sei associazioni. Gas Marca utilizza parte del proprio fondo di solidarietà destinando una parte del bilancio al no profit di Civitanova. Ma il presidente della società partecipata Flavio Rogani, lancia anche un appello e una proposta all’amministrazione: «Si rimetta al centro dell’attività del Comune la persona, non gli eventi o le strutture e si scelga di destinare l’1 per cento delle entrate per il sociale». E Rogani dà il buon esempio. Questa mattina ha ricevuto Ant (con la referente Fiorenza Perugini), Associazione emodializzati (Enrico Costantini), Associazione Attivamente Alzheimer (Anna Elisa Melappioni), Come Ginestre (Almerina Orioli), Anthropos (presidente Nelio Piermattei), Anfass (Roberto Ricci) e ha consegnato loro mille euro ciascuno a sostegno delle loro attività. «Il lavoro svolto da queste persone è degno di nota ma spesso sconosciuto – ha detto Rogani – è un piccolo passo, ma mi auguro sia da esempio». Ringraziamenti sono giunti da tutti i referenti e in particolare l’ Ant ha ricordato proprio l’impegno di Rogani nella costituzione dell’associazione che a breve festeggerà i 20 anni di attività. Sono oltre 200 nel distretto i pazienti seguiti dall’Ant nell’assistenza domiciliare, 60 solo a Civitanova. «Ringraziamo perché questo aiuto è quasi un riconoscimento di una malattia – spiega Melappioni, vice presidente dell’associazione che segue i familiari dei malati di Alzheimer – con cui ancora oggi è difficile convivere. Sono 645 i casi nell’ambito 14, 250 solo a Civitanova. Grazie a questo aiuto consolideremo un percorso benessere con corsi di psicoterapia, musicoterapia e yoga della risata». Un aiuto concreto anche per gli emodializzati di Civitanova, 250 persone che salgono di numero in estate, quando grazie al progetto Holiday dialisis in tre mesi c’è un incremento di 900 dialisi per effetto del servizio esteso su tre turni così da consentire anche ai vacanzieri di effettuare la terapia. Soddisfazione anche da parte delle associazioni “veterane” che ormai da anni operano sul territorio, con i disabili nel caso di Anthropos e Anffas e con le donne operate di tumore al seno nel caso di Come Ginestre.
(l.b.)
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Peccato che poi il sig. Rogani dia 25.000 euro come sponsorizzazione alla Civitanovese calcio senza neanche compensare un debito che aveva la gestione calcio precedente di 7.000 euro. Proprio bravo.
@fabio bottiglieri
Come gestirebbe lei le municipalizzate civitanovesi? Privatizzazioni modello pd o in altri modi?? Capisco che per la risposta ci vorrebbe più tempo e spazio ma dato che sia a livello nazionale e locale, ho ascoltato parenti differenti da parte di esponenti del M5S, sono interessato di conoscere la sua opinione. Rispetto la coerenza di certi vostri esponenti a livello nazionale(pensi che Di Battista si è intrattenuto con me 5 minuti per rispondermi, cosa mai avvenuta in altri comizi di piazza con altri politici sponda pd pdl) ma la mia opinione è che nelle piccole realtà certi vs esponenti siano ancora confusi e non informati e/o protesi a seguire le linee base del M5S. Scusi se mi sono dilungato troppo.
Con tutto il rispetto per i disabili e gli anziani, ma a mio avviso andrebbero sostenute anche le piccole associazioni che si occupano di cultura per i giovani (e non).
Flavio Flavio……potevi fare di meglio……..conoscendoti forse nn hai potuto….
@maurobi
difficile sintetizzare una risposta in poche righe vista la complessa situazione civitanovese.
Innanzitutto andavano e vanno accorpate in una unica azienda, ma qui sorgono i problemi
il gestore della rete Gas (ATAC) andrebbe in conflitto con il fornitore (GAS MARCA) ….
ATAC scatola riempita negli anni di personale + 150% dal 1999 ad oggi causa per la quale contestualmente i debiti sono cresciuti in maniera esponenziale svolgendo con troppo personale un servizio quasi mai remunerativo (trasporti) e vera palla al piede di tutte le partecipate (ex municipalizzate)….. peraltro esiste un accordo (mai contrattualizzato) per il consolidamento dei debiti con la controllata Gas Marca a tutto svantaggio di quest’ultima…..
FARMACIE troppe, troppo costose per vincoli contrattuali di personale rispetto alle gestioni fatte da un privato, un magazzino dai costi spropositati, un rischio perdite/ricavi troppo alto per le già fragili casse di un comune, per giunta un patrimonio che dopo le liberalizzazioni (molto parziali) di Monti si è quasi dimezzato mentre il solo debito del comune, che poteva essere significativamente ridotto con la vendita in tempi buoni di qualche farmacia, veleggia ancora sui 60 milioni…..e non sappiamo quanto costerà l’intera vicenda Civita Park alle casse comunali.
Taglio dei rami secchi e gestione in mano ad un unico A.U. capace (io il nome lo avrei ben chiaro, e non parlo di me), sicuramente non un jurassiko della politica, come lo sono gli attuali amministratori.
Il sistema delle municipalizzate e controllate è truffaldino.
Serve solo ai partiti e, se la riforma costituzionale andrà in porto, a venderlo sempre alle multinazionali.
Bisogna tornare alla gestione precedente in economia, fatta dal Comune con i propri dipendenti.
@fabio bottiglieri
Grazie x la risp. Pensavo mi illustrasse la sua posizione riguardo alla nuova ricollocazione dei dipendenti(licenziamenti?) per questa spending review civitanovese! Per l’accorpamento almeno sono d’accordo, anche se un non jurassico non voglia significare IL SIMBOLO DEL NUOVO CHE AVANZA! Il reddito di cittadinanza è ancora 1 iter lungo, almeno su scala nazionale siamo d’accordo. Questi tagli di rami secchi potrebbero solo nuocere al lavoratore finale. Anche i dipendenti delle piscine com.li sono a rischio. Non vorrei che tutto ciò si materializzasse in una manovra di tipo renziano!
@maurobi
la persona che ho in mente è un professionista, che mi sembra non sia mai stato direttamente impegnato in politica, con sui concordare in un discorso di accorpamento la ricollocazione del personale, attraverso magari l’ implementazione di servizi di assistenza diretta per il trasporto per persone in difficoltà, per il servizio di medicinali porta a porta etc etc. ce ne sono di idee. Ovviamente il discorso licenziamenti, sempre doloroso, andrebbe verificato alla luce di come vengono considerate le partecipate. Poiché queste aziende sono state di fatto rinominate al solo fine di spostare sulla carta un debito pubblico (municipalizzate) ad un debito privato (partecipate) per “truccare” i conti per l’UE….ora l’art 18 finora nel pubblico non ha mai trovato applicazione neanche in caso di dissesto economico (leggi ATAC) e mi chiedo vale o no per le partecipate? Alla luce della spending review di Monti il personale non potrebbe essere neanche ricollocato nell’ambito comunale. Concorderà infine che alcune assunzioni negli anni sono state fatte non certo per necessità aziendali……