Potenza Picena sceglie il nuovo sindaco
Acquaroli: “Siamo il solo cambiamento”

VERSO IL BALLOTTAGGIO - Ieri sera davanti a 200 persone in piazza della Stazione il candidato del centrodestra ha risposto alle sferzate dello sfidante Cavalieri: "Se il paese è indietro di 20 anni non davvero colpa nostra". Sui manifesti del candidato del Pd sono comparsi i nomi di Cutini e Scipioni, i due partigiani vittime dell'eccidio di Montalto citati durante un evento pubblico

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Sorride Francesco Acquaroli, 40 anni, al termine del suo comizio in piazza a Porto Potenza

Sorride Francesco Acquaroli, 40 anni, al termine del suo comizio in piazza a Porto Potenza

di Alessandro Trevisani

Ultimi botti a Potenza Picena prima del ballottaggio di domenica 8, quando si voterà dalle 7 alle 23 per decidere chi sarà il sindaco tra Francesco Acquaroli (centrodestra) e Fausto Cavalieri (centrosinistra). Mercoledì era stata la vicepresidente del Pd Debora Serracchiani a fare da portafortuna per Cavalieri, insieme a una “pattuglia” di sindaci dei dintorni, da Sabrina Montali a Romano Carancini a Francesco Fiordomo (leggi l’articolo). «Nel ballottaggio si riparte da zero», aveva detto Serracchiani, commentando il vantaggio di Acquaroli (3954 voti e il 46,66%) su Cavalieri (3084 voti, pari al 36,39%). «Scegliere Acquaroli significherebbe tornare indietro di 20 anni – aveva invece detto Cavalieri – la visione sinergica tra comune, regione e comunità Europea ci permetterà di catalizzare fondi europei».
Ieri sera, in piazza della Stazione a Porto Potenza, Acquaroli, davanti a circa 200 persone, ha avuto modo di ribattere in questo modo: «C’è un clima di attesa in città, c’è la voglia di ripartire dopo un lungo periodo di stallo. Perché il paese è già andato indietro di 20 anni, e non è stata certo colpa nostra.». Acquaroli ha scaldato il cuore dei suoi sostenitori, che l’hanno sommerso di applausi quando ha toccato le corde dell’orgoglio potentino. «Non abbiamo un sito web che promuova la nostra località – ha incalzato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, criticando le amministrazioni del centrosinistra degli ultimi anni – e nemmeno un vero sistema turistico: la domenica ce ne andiamo a passeggio a Civitanova e Porto Recanati, quindi dipende innanzitutto da noi rialzarci e risollevare un territorio massacrato, affrontando i problemi della scuola, della campagna, del dissesto idrogeologico. Perché la sfida vera inizia il 9 giugno, e se toccherà a me la voglio portare avanti con tutti i potentini».

Circa 200 persone hanno assistito al discorso di chiusura della campagna elettorale di Acquaroli

Circa 200 persone hanno assistito al discorso di chiusura della campagna elettorale di Acquaroli

Le variabili del ballottaggio sono la scelta degli elettori 5 stelle (1435 voti quelli presi da Franco Senigagliesi il 25 maggio) e l’astensionismo. «Poca gente è andata a votare il 25 maggio», commenta in effetti Acquaroli. Mercoledì Cavalieri lo aveva sferzato con queste parole: «Un passaggio alla destra costituirebbe un vero autoisolamento, relegherebbe Potenza Picena a un ruolo marginale». E il candidato del centrodestra risponde: «L’unico vero isolamento è quello dalla realtà: noi siamo il solo cambiamento possibile».
A fine discorso chiediamo ad Acquaroli che ne pensa dell’interessamento della Coneroblu per il cantiere di La Fortezza, in località Semprini, dove il gruppo Lanari non ha più completato alcune lottizzazioni per i noti problemi economici, e dove secondo la stampa l’investitrice Lidya Karmalyuk avrebbe fatto un sopralluogo a metà maggio, a seguito di un dichiarato intento di costruire a Potenza Picena. Acquaroli ha incontrato lei o altri rappresentanti della Srl anconetana? «No, non li ho visti e non mi ha chiamato nessuno – la sua risposta – queste sono cose che spettano al nuovo sindaco, a partire da lunedì».

 

 

 

 

Acquaroli riceve l'abbraccio e le congratulazioni  dei suoi sostenitori

Acquaroli riceve l’abbraccio e le congratulazioni dei suoi sostenitori

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Le strisce con i nomi dei partigiani attaccate sui manifesti di Cavalieri

Le strisce con i nomi dei partigiani attaccate sui manifesti di Cavalieri

Due strisce recanti i nomi dei partigiani uccisi nell’ccidio di Montalto sono comparse la notte scorsa sui manifesti elettorali del candidato sindaco Fausto Cavalieri. Mariano Cutini e Mariano Scipioni, uccisi il 22 marzo del 1944 in una delle violente retate nazi-fasciste avvenute nelle nostre montagne, erano stati citati da Cavalieri in occasione di un evento pubblico. In una nota il Pd di Potenza Picena commenta il fatto: “Dispiace constatare l’esistenza di qualcuno incapace addirittura di rispettare il sacrificio e la dignità di due giovani ragazzi uccisi brutalmente per il loro ideali di libertà e di giustizia. Il fatto segue altri episodi dello stessa bassezza. In vista del primo turno gli spazi elettorali, le bacheche comunali ed altri spazi erano stati ricoperti da una serie di volantini anonimi e   diffamatori “anti-PD”.  Al di là della volgarità del gesto dai toni fascisti, intimidatori e vigliacchi essendo avvenuto   di notte e nell’anonimato, ci rattrista constatare la presenza di chi utilizza questi modi   inqualificabili e illegali per screditare l’avversario politico, non avendo evidentemente altri argomenti per attaccare il Partito Democratico.  Invece di un sano confronto sui temi si preferisce offendere la memoria di due giovani antifascisti. È inaccettabile! Sia chiaro a costoro che se l’intento era offendere i militanti e la storia del centrosinistra potentino, questo tentativo è miseramente fallito. Siamo fieri della nostra storia, dei nostri valori di libertà, democrazia, resistenza ed antifascismo!  Per testimoniarlo il Partito Democratico ha deciso di lasciare attaccate ai propri spazi  elettorali quelle scritte inneggianti a due personaggi molto più degni di coloro che li hanno   strumentalizzati in questa fase.

 

 

 



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