Pasqua a Civitanova:
ristoranti pieni, hotel semivuoti

TURISMO - Presenze tra il 10 e il 20% nei più grandi alberghi della città: "Penalizzati dal tempo incerto"

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civitanova marche panorama

di Laura Boccanera

Bene i ristoranti, semivuoti gli hotel. Il ponte pasquale rappresenta da sempre il primo vero appuntamento con l’inizio della stagione estiva e la concomitanza di varie festività fra cui 25 aprile e primo maggio è per gli operatori la cartina tornasole della stagione a venire. E se i ristoranti quasi ovunque in città, dagli stabilimenti balneari fino agli agriturismo hanno il tutto esaurito, con prezzi che nella media oscillano dai 25 ai 40 euro, gli alberghi sorridono meno.

I più grandi hotel di Civitanova sono ad un’occupazione di circa il 10%, 20%. “Abbiamo ricevuto delle prenotazioni per Pasqua – spiega Roberto Gabrielli dell’hotel Miramare –, il movimento però è scarso, dovuto principalmente alle condizioni meteo incerte che non hanno incentivato l’uscita fuori porta”. Su 77 camere circa 13 sono occupate. “La maggior parte delle prenotazioni arriva tramite booking.com abbiamo fatto anche delle offerte e il turista pasquale arriva principalmente da Roma, dal Nord e dalla Toscana”. Non va meglio al Cosmopolitan che su 108 camere, attualmente le occupate per le festività sono 25. Anche in questo caso la permanenza media è di 2 giorni e il visitatore arriva dal Nord. Qualche prenotazione in più invece sul 1 maggio. In controtendenza invece l’Hotel Velus, forse anche per la clientela affezionata e la posizione fronte mare: “L’ albergo è tutto pieno per il periodo pasquale – spiega Stefano Mei – turisti stranieri al momento non ci sono, i visitatori sono tutti italiani, in gran parte dal Nord, dall’Umbria e qualcuno dalla Sicilia. Le prenotazioni sono state fatte in anticipo, non ci sono flussi dell’ultimo minuto”. Un po’ sottotono anche l’extralberghiero con i B&B che disponendo di poche camere riescono a riempire con una certa facilità. Gli affari pasquali non vanno male, ma l’incognita del meteo ha fatto registrare in alcune strutture un leggero calo. “Il tempo purtroppo è sempre la nostra incognita – spiega Claudio Pini, presidente Abat – so che i ristoranti sono tutti pieni, ma per sperare nel giro di persone, nel viavai, serve il sole. Dico sempre questo ma per un operatore turistico è la prima cosa. Il clima non è ancora pasquale, con la neve in montagna molti hanno scelto di spostarsi verso l’entroterra”.



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