Macerata è famosa per essere sempre uguale a se stessa ma sarà un cambiamento che si farà notare quello che sta avvenendo alla fine di via Trento. Dal 1967 infatti lì si trova, o sarebbe meglio dire si trovava, il rifornimento di benzina Agip della famiglia Ricci. «L’Agip ha deciso di razionalizzare la rete spiega Franco Ricci – entro breve chiuderanno 5 mila rifornimenti in tutta Italia e purtroppo anche questo. Sapevamo che sarebbe successo ma non pensavamo così presto». naturalmente è un grande dispiacere vedere in pochi giorni il piazzale svuotato. «L’Agip – spiega Franco Ricci – provvederà alla bonifica del piazzale. Quello che mi secca è che ti danno i soldi per buttare via qualcosa che era lì da decenni. Mi sembra una follia. Ieri con una certa malinconia ho assistito alle operazioni, ho visto le cose che sparivano sotto lo scavatore. Sono pezzi di vita e di riferimento che se ne vanno. Adesso va così». Così via Trento non sarà più la stessa, ma a questo a dire il vero, ci aveva già pensato la Stu.
(a.p.)
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Più che spazzato via smontato pezzo per pezzo …
Che tristezza.
Ma guardiamo avanti. Si sa già come verrà utilizzata l ‘ area ?
Non siamo mai pronti a vedere morire qualsiasi cosa appartenga al nostro passato,capisco la tristezza del proprietario!
…questa mattina passando con la macchina mi ha dato un senso di tristezza…….!
In via Trento esisteva la “SOFARMA” e l’ AGIP!!! Due colonne smantellate!!!
Tristezza non solo per Franco ma per tanti maceratesi, amici e clienti di Franco da una vita. E’ desolante vedere queste foto, ancora non so che effetto mi farà vederlo dal vivo.
Ma per piacere… tutto questo clamore per una banale colonnina di benzina… Ben venga il rinnovamento!!! Poi non dite che non hanno ragione quanti dicono che l’Italia è un paese per vecchi.
Forse pochi sanno che l’impianto all’inizio era ESSO, quello del “metti un tigre nel motore” (per chi se lo ricorda) e prima ancora di Franco ( e Anita) c’era Renzo, il babbo, persona sempre col sorriso che sfidava il gelo dell’inverno e il caldo torrido dell’estate per servire i suoi clienti sempre al meglio, ( acqua e olio a posto? )
A me piccolino che accompagnavo mio padre mi regalava sempre dei giornalini della Esso, appunto, e un bel giorno si presentò con la coda del “tigre” un pezzo di coda di peluche gialla e nera, che munita di un elastico si attaccava al tappo del serbatoio: feci urli e strepiti per venti minuti perché mio padre la mettesse al posto indicato e ce ne potessimo andare in giro con un pezzo di coda che usciva dal serbatoio, così come si vedeva in TV…..
Mio padre allora metteva “meta’ e meta’ ” ovvero un pieno metà di normale e metà di super, un po’ per risparmiare ( ma oggi la “normale” non c’e’ più da tempo), un po’ perché i motori di una volta non erano potentissimi e gli ottani bastavano, anzi avanzavano….
E’ stato negli anni della mia gioventù il “self” di riferimento per me e per i miei amici e se dovevamo andare da qualche parte ci si ritrovava a fare tappa lì per decidere gli ultimi spostamenti, ovviamente dopo aver messo 5000 lire di benzina, che allora era sufficiente per vagabondare un week end…..
No non e’ un paese per vecchi caro sig. Fahrel, ma anzi, quoto pienamente Petetta :”Non siamo mai pronti a vedere morire qualsiasi cosa appartenga al nostro passato”
Un saluto a Franco e Anita, con affetto
Renzo Serrani
E’ bello leggere i commenti di chi rimane comunque legato un po’ al proprio passato fatto di persone e luoghi.Anche i posti che abbiamo visto per tanti anni passando con l’auto sono mattoncini della nostra vita e quando non ci sono più sono un piccolo pezzo di noi che non esiste più.Rimanere legati un po’ al nostro passato aiuta ad affrontare il presente.
Ciao Franco
Credo che la demolizione del distributore sia intervenuta in virtù di un processo di trasformazione già previsto da anni della nuova sistemazione di Via Tretnto. Sentire in Comune ; credo che le cose stiano proprio così .
Ricordando il caro Renzo sono vicino a Franco ed Anita.
Sicuramente fra qual che anno ci sara’ un palazzo di 5 piani o un Supermercato , ormai è una regola consolidata per il Comune di Macerata
@MICHAEL FAHREL: torna da dove sei venuto! che ne sai tu quello che può rappresentare un pezzo di Macerata per noi veri maceratesi?
Mi spiace per Franco, gran brava persona, corretta e molto educata
Ed ora, al posto del distributore sorgerà….un supermercato.
Al posto del distributore Agip dovrebbe sorgere un belvedere, da realizzarsi a cura della STU.
In effetti, se fosse solo una colonnina in più o in meno, chi se ne fregherebbe? Il fatto è che dietro alle cose ci sono le persone, e quelle non si cancellano tanto facilmente. Non basta un escavatore, o un piano di riqualificazione (che in genere è la premessa per imbruttire qualcosa guadagnandoci su…) per cancellare sentimenti e ricordi. E uno si chiede: ma in un mondo in cui la gente cerca lavoro ” con la zeppetta”, che senso ha togliere un lavoro a gente che è sempre stata attiva e solerte? Sono sempre stato cliente fedelepiù o meno) di Franco e Anita; certo, il carburante altrove era magari più economico, ma quando ti fermavi dai Ricci facevi il pieno non solo di gasolio, ma anche di simpatia, professionalità e saggezza (Franco ha una cultura e una verve non comune). Una colonnina la troverò sicuramente in mille altri posti, i Ricci no. In bocca al lupo ragazzi.
Una mutilazione urbana e ed un oltraggio al senso civico: sono responsabilità che non posso non addebitare al Sindaco, alla Giunta, ed al Consiglio Comunale.
Perchè rammaricarsi per una colonnina che sparisce??? Ce ne sono molte altre……Un parcheggetto ce lo vedrei bene, almeno ci sarà qualche posto in più.
Anche il Presidente Della Repubblica e l’ONU hanno le loro responsabilità . Anche questa volta gli interessi della globalizzazione hanno preso il sopravvento e scommetto c’è lo zampino di bildemberg … accidenti sono stato impossessato per un attimo dallo spirito di rapanelli. Senza nulla togliere ai ricci con cui giocavo da piccolo dalle parti del Cinema Cairoli (quella si che è’ stata una perdita) non esageriamo . Le città sono e devono rimanere un organismo vivo che muta coi tempi . Quanti distributori di benzina c’erano negli anni 60/70 lungo il giro delle mura ? Quanti ne sono rimasti ? Nuove regole per la sicurezza e nuove logiche di business ne richiedono lo spostamento altrove dove lo spazio a disposizione e’ maggiore . L’importante è’ che da questo piccolo trauma per la nostra memoria si abbia poi un piccolo miglioramento per la vivibilità di quella zona della città . Per il resto un grosso in bocca al lupo per tutto ai miei antichi e un po’ persi compagni di giochi
ogni tanto anche a macerata si leggono buone notizie…bellissima rivoluzione all’insegna della ricerca del bello, del pulito, del sano…
se non vado errato e’ gia’ in progetto di costruire un ponte dove sorgeva la colonnina di Franco…sicuramente non una cosa bella ne sana ne pulita……
Allora . Nei progetti è previsto ne’ un supermercato ne’ un palazzone bensì un belvedere. Grazie per la puntuale risposta dell Avv. Bommarito.
Il mio inguaribile ottimismo non vacilla neanche alla precisazione per cui il belvedere sarà costruito a cura della stu suppongo la stessa che ha dato vita alla nuova , incompiuta , via trento.
va tutto bene, comunque per un maceratese doc è un’altro pezzo della città che se ne và.
un saluto ed un abbraccio a Franco e Anita.