Costi per le ristrutturazioni quasi quattro volte meno cari rispetto ad oggi e più equità tra chi paga gli oneri di urbanizzazione e chi invece costruisce direttamente le opere. Questa l’intenzione della Giunta Comunale nel rivedere gli oneri di urbanizzazione – fermi alla fine degli anni 70 – e i costi di costruzione. E’ stato questo l’argomento principale di cui si è parlato oggi in Consiglio comunale, posticipando a domani la votazione finale. Una materia complessa, distribuita su due differenti delibere illustrate tecnicamente dall’assessore Pantanetti prima e dal consigliere Pd Luigi Carelli poi. Un indirizzo della Giunta di cui, prima di entrare nel merito specifico, si possono valutare gli indirizzi politici dalle parole di Pierpaolo Tartabini di Sel e della replica, piuttosto critica, della Consigliera Anna Menghi.
“Noi abbiamo il calcolo dei costi di realizzazione delle opere di urbanizzazione – marciapiedi, strade, scuole, fermi al 1977 – ha detto il consigliere Pierpaolo Tartabini (Sel) – Ciò vuol dire che la differenza la devono mettere i comuni, spendendo quattro o cinque volte di più di quanto hanno incassato. Allora chiedo ai consiglieri di opposizione, dove li prende i soldi il Comune? Dalla collettività cioè dalle tasche dei cittadini.” Tartabini ha poi proseguito spiegando come le due delibere si basino su una “scelta politica fondamentale, andando a correggere una stortura che fa pagare costi esorbitanti per le ristrutturazioni rispetto alle nuove costruzioni. Quello che portiamo avanti”, ha concluso, “è un altro passaggio importante anche per la questione del centro storico. Andando ad abbassare gli oneri sulle ristrutturazioni ai quali, per il centro, già si aggiunge un ulteriore sconto del 20%.”
Anna Menghi invece, molto critica nel suo intervento, ha attaccato la maggioranza riassumendo grosso modo i punti più importanti degli interventi ugualmente critici di Fabio Pistarelli, Deborah Pantana e Giorgio Ballesi. Con un centro-sinistra a parere della Consigliera reo “in tredici anni di non aver mai accettato le nostre proposte in materia di contenimento del consumo di suolo. Sugli oneri di urbanizzazione”, ha aggiunto, “siamo da un anno in una sorta di limbo a causa della Regione Marche. La vostra”, ha proseguito, “è una scelta politica corredata solo da belle parole”, arrivando a parlare di “ipocrisia” poiché le riduzioni vanno ad interessare non solo le ristrutturazioni in senso classico ma anche le “demolizioni e le ricostruzioni.” Infine, ha attaccato Anna Menghi, la Giunta andrebbe a spalmare su dieci anni gli aumenti degli oneri sulle nuove edificazioni “senza assumersi la responsabilità amministrativa di farlo ora.” Alle contestazioni di Anna Menghi, come detto, si sono aggiunte tra le altre quelle di Fabio Pistarelli del Pdl. Che, senza fare del contenuto delle due delibere una questione ideologica, ha tenuto a precisare come “in questo momento di crisi non sia proprio opportuno rivedere tabelle e numeri fermi da più di vent’anni.” Finendo il suo intervento con un appello alla maggioranza perché abbia il coraggio di fermarsi.
L’assessore Pantanetti, nel suo intervento di replica, ha ribattuto a molte delle critiche mosse. Spiegando ad esempio come la scelta di inserire tra le ristrutturazioni anche la demolizione e la ricostruzione non sia di fatto una scelta. Il Comune sarebbe vincolato sia da una sentenza della corte costituzionale oltre che da un recente interventi del legislatore nazionale che equiparano i due tipi di intervento. “In oltre”, ha spiegato, “questa è una questione di equità.” Dal punto di vista dell’amministrazione infatti i vulnus sono due. Non solo il calcolo del valore delle opere di urbanizzazione su parametri di oltre trent’anni, con la differenza conseguente di costo accollato al comune. Ma anche la disparità di trattamento tra quegli imprenditori edili che si accollano la realizzazione delle opere e coloro che invece pagano il corrispettivo in denaro. Rispondendo a Fabio Pistarelli l’assessore ha spiegato anche come proprio la scelta di “spalmare” su dieci anni gli aumenti, rivedendo ogni sei mesi l’applicazione delle nuove normative per verificarne gli effetti, tenga conto proprio del momento storico e del contesto di crisi economica e sociale attuale.
Entriamo adesso velocemente nel merito delle due delibere. Per quantificare gli oneri di urbanizzazione primari e secondari, il Comune di Macerata ha fino ad ora utilizzato un regolamento regionale e tabelle di calcolo che risalgono al 1977. Nel frattempo, oltre al vuoto normativo dovuto all’inadempienza della Regione Marche nel fissare nuovi criteri è intevenuto anche uno studio di Anci Marche che ha fatto notare come il calcolo degli oneri “reali” sia molto più alto di quelli effettivamente pagati dalle imprese. Ad esempio, per un tratto di strada da un milione di euro potrebbe venir corrisposto solo un terzo del costo effettivo che si accollerebbero i comuni. Oltre ad aggiornare i costi, con le nuove tabelle gli oneri non verranno inoltre più calcolati a computo ma a mq, agevolando così il lavoro degli uffici. I coefficienti per il calcolo dei costi passeranno da circa 8 a 20 euro a metro quadro per le opere primarie e da 7.24 a quasi 23 euro per le opere secondarie, andando però quasi interamente ad incidere sulle nuove costruzioni. Un aumento in ogni caso “notevole” anche per l’assessore Pantanetti. Che ha proposto che tale incremento dei costi possa essere spalmato ed entrare completamente a regime in un lasso temporale di 10 anni, “in modo da avere una crescita degli oneri del 20% su base annua.”
Oltre ad introdurre con le delibere il precetto normativo che offre la possibilità di rateizzare su quattro rate il pagamento degli oneri stessi – “un’agevolazione”, ha affermato Pantanetti, “in un momento di grave crisi economica e di gravissima crisi per l’edilizia” – con l’ulteriore rivisitazione dei costi di costruzioni si andrebbero ad abbassare di quattro volte i costi per le ristrutturazione. Quindi, sempre per usare le parole dell’Assessore, “un aumento dovuto agli effetti prima delibera ma “temperato” per le ristrutturazioni con le scelte della seconda delibera, con un costo per queste ultime progressivamente in attenuazione. Una abbassamento molto consistente nel 2013, poi sempre meno marcato fino al 2022. Il rovescio della medaglia, ovviamente, la crescita dei costi di urbanizzazione per il nuovo costruito.
Al di là della materia urbanistica, su cui si voterà domani, il Consiglio si è interessato tra l’altro all’ipotesi ventilata ad inizio estate di un possibile declassamento della sede Inail di Macerata a vantaggio di Ascoli Piceno. Una prospettiva che Narciso Ricotta, nella sua risposta all’ordine del giorno presentato da Riccardo Sacchi del Pdl, ha verificato recentemente con la dirigenza Inail. Le parole dell’assessore hanno prospettato un’evoluzione positiva della questione, con la firma del 3 agosto da parte del Presidente Inail di un provvedimento che, andando ad accorpare a Macerata la sede di Fermo, dovrebbe allontanare la prospettiva di un declassamento della sede maceratese. Allo stesso tempo però sembra che Ascoli, tramite un tavolo istituzionale, si sia attivata per scongiurare un’operazione che inevitabilmente sarebbe contraria al capoluogo piceno. Dal Consiglio comunale dunque un invito collettivo a non abbassare la guardia e seguire con attenzione l’evolvere della situazione.
Il Comune ha anche rinunciato al diritto di opzione di nuove azioni che verranno emesse dell’Acquedotto del Nera per consentire l’ingresso di piccoli comuni montani nella compagine sociale. Una scelta che ridurrebbe in maniera irrisoria la partecipazione maceratese che ad oggi – per complessivi 3 milioni 300mila euro di capitale sociale – possiede il 22.4% delle quote di Acquedotto del Nera. Al momento è dato per certo l’ingresso di cinque comuni montani mentre altri nove sono ancora in via di decisione. Il loro ingresso consentirà tra l’altro di attingere da nuove sorgenti presenti nei territori dei comuni che entreranno a far parte della società. Astenuto, assieme a Fabio Massimo Conti e a Macerata nel Cuore, il Pdl. Che con le parole della consigliera Deborah Pantana ha tra le altre cose puntato il dito sulle tariffe per gli utenti più deboli che non sono state riviste al ribasso, come si chiedeva con un ordine del giorno vecchio di due anni. E’ stato allora l’assessore Blunno a spiegare come il regime tariffario non sia più in capo né all’Ato né all’Apm, che dunque non possono più intervenire nella calmierazione dei costi del servizio. “Il Comune di Macerata”, sempre spiegato Blunno, “ha in ongi caso predisposto un fondo per quelle famiglie morose che, anche per il perdurare della crisi economica, rischiano il distacco dell’utenza.”
Domani si continua. Con il voto sugli oneri di urbanizzazione e con la statua di Ermenegildo Pannocchia dedicata al Risorgimento. Una questione senza dubbio meno complessa dell’urbanistica ma che farà ugualmente discutere.
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Personalmente, senza entrare molto nel tecnico perchè non sono in grado, mi sento di condividere le scelte dell’amministrazione . E’ giusto ridurre i costi per le ristrutturazioni visto che ormai è , almeno apparentemente, unanime la considerazione che bisogna fermare il consumo di suolo e favorire il recupero ambientale e di sicurezza del patrimonio disponibile. Il fatto che questa riduzione possa coinvolgere anche demolizioni e ricostruzioni , sempre nello stesso luogo, va bene per lo stesso motivo perchè senza consumare nuovo suolo aggiorna il patrimonio immobiliare (magari chiederei scelte costruttive avanzate) . Per quanto riguarda l’adeguamento dei costi di urbanizzazioni verso l’alto sarei piuttosto a chiedere come mai non è stato fatto prima se sembra la differenza è stata caricata su noi cittadini.il momento propizio per gli interessi dell’impresa probabilmente non c’è mai. Oggi mi sembra giusto collegare questa scelta con le agevolazioni di cui sopra.
Siamo passati dalla “Statua della massonria” alla “Statua del risorgimento”, fa meno effetto l’articolo scritto così… 😀
Macerata da sempre in controtendenza,addormentata sulla collina. (non tutti) I fatti lo dimostrano! In piena crisi industriale realizza, per ultima nel Circondario Provinciale , un’area industriale da cattedrale nel deserto.Per contro , allontana in malo modo la possibilità di occupare 40 operai con la cacciata della Ditta Giorgini di Montecosaro, rea di fare un vero investimento industriale “molto inquinante”, dall’altra parte della strada adiacente la Valleverde, ma fuori dal suo perimetro, dimenticando che nella zona operano ,La Orim, la Macero Maceratese e La Ecoservice, per nominarne solo alcune.Riutilizza in parte le incompite di Longarini per fermarle difronte ad un muro, senza collegarle a Villapotenza. Con l’allora Provincia guidata da Silenzi, è riuscita a realizzare un nuovo ed inutile ponte sul fiume Potenza, con l’allora fondi ex ANAS (14 ml.ni)che rimarrà incompiuto, per non sò quanto tempo, vincolato dal patto di stabilità ,checchè se se dica, ancora vincolante per il bilancio dell’Ente Provincia. In piena crisi dei consumi, a Macerata,aprono in continuazione nuovi Centri Commerciali per la grande Distribuzione ( Coop,OASI) dando il colpo finale al piccolo commercio locale, magari di qualità. Per ultimo ,ma non certo l’ultimo, l’aver rifiutato con l’allora Giunta Meschini, il collegamento ovest con la Quadrilatero, fino alla supersrada 77, interamente pagata dello Stato.Mi fermo quì. Per dovere di cronaca, in attesa della Nuova Legge Urbanistica e sul consumo dei suoli, dello Stato e della Stessa Regione, l’ndirizzo oramai è quello di privilegiare l’esistente, magari con demolizioni e ricostruzioni.Pertanto risulta evidente che il Nuovo, dei soliti noti, a Macerata è stato già costruito o comunque autorizzato con i vecchi oneri fermi al 1977. E’ evidente che gli altri che dovranno costruire col Piano Casa,sono oramai in ritardo coi tempi rimasti fregati, anzi meglio dire hanno sbagliato affare! Medidate, gente…….meditate.
Live dal consiglio:
ora Messchini IDV ha proposto di parlare della statua massonica nel prossimo consiglio comunale,
risata generale di tutti poi si è votato, mi pare:
21 contrari
6 favorevoli e 7 astenuti
Ora si vota sulla statua, interessante per capire molte cose e se e quanti sono collusi e simpatizzanti della massoneria in consiglio.
Nella vita la chiarezza distingue e fa la differenza tra gli uomini. Le chiacchiere sono chiacchiere, o masturbazioni mentali (dipende solo dal linguaggio più o meno forbito che si utilizza), i fatti sono ì e restano solo fatti.
L’amministrazione comunale con questa delibera fa questo per i seguenti obiettivi:
1) aumenta gli oeneri per le nuove costruzioni, ma lo fa spalmandoli in 10anni anni il che vuol dire che per i circa 2 anni, quelli che restano a questa amministrazione comunale, si può costruire pagando gli stessi oneri di prima (bassi e quindi favorevoli ai costruttori, perché valutati con parametri di anni fa), per cui si garantisce il serbatoio di voti in quanto chi vuole costruire lo fa vantaggiosamente in questo periodo di 2 anni di amministrazione di questa Giunta. Tutto questo ovviamente alla faccia del cosiddetto consumo dle territorio;
2) La vera torta si gioca in futuro sulle cosiddete ristrutturazioni ed in particolare sulle demolizioni e ricostruzioni (che con la nuova legge gli interventi possono anche non rispettare la sagoma originaria dell’edificio esistente). Per queste operazioni, di cosiddetta ristrutturazione, addirittura si abbassono considerevolmente gli oneri di costruzione trattandole alla stregua delle vere ristrutturazioni (che intervengono sull’esistente per modificarlo o migliorarlo) o degli interventi conservativi. Questo sarà il futuro delle speculazioni edilizie e queste vengono perlappunto favorite, alla faccia della salvaguardia del patrimonio edilizio esistente e della qualità urbanistica della città. Così facendo l’amministrazione si garantisce il serbatoio elettorale dei voti dei futuri immobiliaristi.
Chi vuole può raccontare le vavole giustificative che vuole, ma questa rimane la relatà dei fatti, nuda e cruda. Domanda di una persona non di sinistra, rivolta alle presunte persone di sinistra: cosa c’è di sinistra in questa delibera, ammesso e non concesso, che esista oggi una espressine amministrativa classificabile di sinistra e che non sia solo nell’immaginario ideologico?
@Munafò:
la sinistra ha solo il nome di “sinistra”, il resto il comunismo, Marx, so tute cazzate co questi…
Ma torniamo alla statua e gli interventi:
Intervento #1 GARUFI- IDV:
solito intervento filosofico senza capo e coda che dice tutto e nulla tipico del Garufi, sostiene la massoneria e l’opera, ovvio. Anche STANLIO E ONLIO erano massoni secondo lui e quindi anche chi li ha celebrati ultimamente a Tolentino… GHEZZI E ERCOLI SAPEVANO TUTTO??? NIENTE E’ A CASO…
Ha anticipato che Savi è favorevole anche lui… annamo beeeneeee….
Intervento 2 #Meschini: Contrario e serio, almeno sulla carta il suo intervento è molto bello… ha detto un monumento “CHE NON SI PUO’ ACCETTARE”…
@ Munafò
Della serie che alcune palazzine potrebbero involontariamente crollare, come accadde all’attuale sede della Carisap in Piazza Mazzini?
Davoli, tu prue sei favorevole alla statua, vero????
@ Failla
Fa specie che uno che si picca di essere un intenditore di cinema ignori che Oliver Hardy e Stan Laurel (ma anche Totò, peraltro…) facessero parte della Massoneria. Io vedi, caro Failla, non sono massone e non intendo diventarlo; sono felice di essere cattolico; ma non per questo rifiuto a priori la qualità di opere come le pellicole di Stanlio & Ollio e Totò. Così come riconosco la qualità della poesia del massone Giovanni Pascoli o l’incisività della scrittura del massone Edmondo De Amicis (l’autore del libro “Cuore”) o del massone Carlo Lorenzini in arte Collodi (l’autore di Pinocchio), o la bellezza musicale del Requiem di Mozart (massone anch’egli). Non ho difficoltà nemmeno a riconoscere che, spesso, la letteratura dell’800 ha esaltato talune voci piuttosto che altre, proprio in forza dell’ondata risorgimentale (e dunque massonica) che aveva investito tutti gli ambiti del nostro Paese. Mi piace Mozart (massone) almeno quanto Bach (protestante). Non credo affatto che questi miei gradimenti inficino il mio rapporto con Cristo e il Cattolicesimo. Anzi, mi permettono di illuminarne la giustezza; vuoi che ti dica cosa penso di un nuovo giardino in Via Berardi, al posto degli orrendi bagni pubblici? Ben venga. Specie se ad adornare il luogo sarà una bella scultura come quella di Pannocchia. Per quel che mi riguarda, sarà un posto in più dove poter annunciare il Vangelo.
Il cinema è movimenti di macchina, attori, recitazione, fotografia, scenografia, sicuramente non è interessante sapere chi sia o no massone nel cinema, almeno a me non frega nulla saperlo stimo GHEZZI come programmista per quello che ha dato la cinema in questi anni e nullapiù, ora è un critico finito che non ha più nulla da dare al cinema IMHO.
Alcuni interventi li ho persi e non li ho capiti bene, cmq Blanchi dei comunisti è favorevolissimo alla statua… MESCHINI HAI LA MIA STIMA!!!!!!!!!!!!!
“Seduta sospesa”, ‘sta storia della statua se la tireranno avanti a lungo… al prossimo consiglio… mamma che bella la poltica maceratese!!! 😀
Il resoconto della seconda seduta del Consiglio comunale: https://www.cronachemaceratesi.it/2013/09/10/la-statua-massonica-turba-il-consiglio-ma-si-va-verso-lapprovazione/374290/
@munafo’
puo cortesemente spiegarci perché necessariamente le demolizioni e ricostruzioni sul posto non possono essere una opzione possibile per migliorare la qualità del patrimonio immobiliare rendendolo più sicuro e funzionale . Non tutto quello che è vecchio o è antico e di pregio . poi dipende da chi progetta e realizza
Per Mario Iesari.
1) il mio intervento riguarda principallmente l’equiparazione degli oneri di costruzione tra la ristrutturazione e la demolizione e ricostruzione ed ho spiegato perché l’amministrazione comunale lo fa.
2) Certo non spiego in questa sede la problematica del “costruire nel costruto”. Qui le rispondo semplicemente chiedendole se per cortesia mi indica a Macerata quale intervento di pregio c’è che ha visto la demolizione e la ricostruzione di un edificio esistente.
Come al solito decisioni “tiepidine”: giustissimo abbassare gli oneri per le ristrutturazioni ed alzarli per il nuovo, ma quando introdurremo limiti sul consumo energetico degli edifici (sia nuovi che esistenti) ?
In Germania non puoi costruire una casa che consumi più di 7 litri di gasolio al metro quadro all’anno. A Bolzano il limite è di 3 litri.