Il territorio maceratese, e non solo, è stato preso di mira in questi giorni da un’invasione di farfalle. In moltissimi hanno notato l’insolito pullulare di migliaia di lepidotteri dalle ali bianche che hanno dato vita a un ciclo continuo. Il fenomeno ha interessato tutti gli ambienti, dalle campagne alle montagne, dalle spiagge affollate e persino in superstrada. Al di là dello spettacolo piacevole, in tanti si sono domandati come si spiega questa abbondanza. «Si tratta di un fenomeno ben conosciuto in biologia – spiega il biologo David Fiacchini – alcuni gruppi di animali, specialmente invertebrati, hanno un ciclo biologico con delle punte demografiche in occasione di stagioni particolarmente favorevoli (condizioni meteo-ambientali, risorse trofiche, ridotta presenza di predatori, ecc.). E’ il caso della Cavolaia, la farfalla bianca che quest’estate ha avuto un boom demografico. Nei lepidotteri questi fenomeni periodici sono più evidenti, ma è del tutto naturale».
(Redazione Cm)
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bellissime a fine luglio a Selvalagli era pieno
Cavolaia – Pieris brassicae L.
Atlante di Entomologia Agraria – Insetti utili e dannosi
Classificazione e piante ospiti
Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Pieridi
Genere: Pieris
Specie: P. brassicae L.
Piante ospiti: Cavolfiore ed altre Crucifere.
Identificazione e danno
La Cavolaia è una farfalla diffusa ovunque; l’adulto può raggiungere circa 60 mm di apertura alare.
Le ali sono bianche; quelle anteriori hanno le estremità apicali nere e, nelle femmine, sono ornate da due macchie nere per ala.
La larva, lunga circa 35-40 mm, è di colore giallognolo verdastro, macchiettato di nero; il corpo è ricoperto da rade setole.
Il danno si manifesta sulle foglie ed è causato dall’azione trofica delle larve; queste si nutrono delle foglie esterne che rodono completamente, ad eccezione delle nervature più grosse.
Normalmente il danno non è grave, anche per l’efficace controllo delle popolazioni effettuato dai numerosi parassitoidi naturali, specialmente Imenotteri. Si ricorda la congenere Pieris rapae (L.) che ha larve verdastre e provoca danni analoghi.
Ciclo biologico
La Cavolaia sverna come crisalide appesa in ripari, tra la corteccia o nei muretti, ecc. Gli adulti compaiono da aprile e lo sfarfallamento prosegue fino a maggio (1° volo); questi adulti si accoppiano e depongono le uova in gruppi sulla pagina inferiore delle foglie del Cavolfiore.
Dopo circa 15 giorni nascono le larve della 1a generazione che vivono, per un certo periodo, gregarie; a maturità si incrisalidano e, a fine giugno-inizi luglio, compaiono i nuovi adulti (2° volo) che danno avvio alla seconda generazione. A questa generazione ne possono seguire altre.
La Cavolaia compie, generalmente, da 3 a 4 generazioni all’anno, a seconda del clima.
Ben vengano a miglioni
Ingentiliscono gli animi….
Se lo viene a sapere la ministra Kyenge ……. siamo rovinati !!!!
Mi sembrava che ceneranno troppe!!! pazienza maglio loro che gli st………
sono bellissime
è vero io che abito in campagna ne ho viste tantissime 🙂
avevo fatto caso a questa cosa! qui dov abito io ce ne sono centinaia!!
ed è una meraviglia