Dove vanno i soldi
della Fondazione Carima

L'INCHIESTA (2/2) - Non solo erogazioni ma anche progetti propri. Cultura, sanità e sociale i settori più rilevanti. Macerata nel complesso tra i Comuni con più cifre erogate. Allo Sferisterio sono andati 150.000 euro. Accantonati altri 500.000 euro per una nuova casa protetta. In prospettiva però 600.000 euro vengono riservati a tempi peggiori
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[Seconda parte]

(Leggi la prima puntata)

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Andamento delle erogazioni (in milioni di euro) dal 2002 ad oggi

 

di Marco Ricci

Secondo i suoi scopi statutari di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, Fondazione Carima ha deliberato anche nel 2012 le sue erogazioni sul territorio, frutto dell’avanzo di esercizio del 2011 per complessivi 4.6 milioni di euro. I progetti finanziati, che si possono suddividere in sette diverse aree di intervento, sono stati più o meno 200, a fronte delle oltre 700 richieste pervenute, corrispondenti a una domanda di oltre 40 milioni, una cifra ben lontana dalle possibilità della Fondazione che, mediamente, si è attestata in passato sui 5-6 milioni di euro. Se i fondi erogato nel 2012 provengono dall’esercizio 2011, le somme da erogare nel 2013 sono invece il frutto dell’avanzo di esercizio dell’anno passato. E come abbiamo visto nella prima parte di questo approfondimento (leggi l’articolo) tale cifra si è ridotta a 4 milioni di euro a causa dei primi effetti su Fondazione Carima della crisi di Banca delle Marche. Crisi che, quasi inevitabilmente, porterà negli anni futuri all’azzeramento dei dividendi e dunque a una drastica contrazione degli avanzi di esercizio. Alla luce di questo nel 2012 la Fondazione ha ritenuto di non deliberare l’intera somma a disposizione per le erogazioni, 5,3 milioni di euro. I 687.000 euro non deliberati sono un’ulteriore precauzione messa in atto da Fondazione Carima a tutela degli anni a venire. Un cuscinetto che si va ad aggiungere ai 2 milioni di euro destinati sempre nel 2012 al “Fondo di stabilizzazione delle erogazioni”, fondo che a tutt’oggi ha in cassaforte più o meno 8,5 milioni di euro. Queste riserve dovrebbero consentire una qualche continuità erogativa anche davanti agli scenari peggiori della Banca, scenari che a questo punto della storia appaiono non solo probabili ma anche peggiori di quanto comunemente percepito.

 

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I settori su cui ricadono le erogazioni

Prima di addentrarci nell’analisi delle erogazioni deliberate nel 2012, vediamo come Fondazione Carima è tenuta a distribuire parte del suo avanzo di esercizio, secondo le disposizioni di legge. Gli ambiti di intervento possibili sono ventuno. Di questi, ogni tre anni, se ne possono scegliere cinque, i “settori rilevanti” su cui devolvere i contributi. La scelta di Fondazione Carima è ricaduta su Salute pubblica e medicina riabilitativa; Arte, attività e beni culturali; Sviluppo locale ed edilizia locale popolare; Educazione, istruzione e formazione; Volontariato, filantropia e beneficienza. A questi cinque settori la Fondazione ne ha aggiunti ulteriori due, i “settori ammessi”: Assistenza agli anziani; Crescita e formazione giovanile.

 

 

 

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Ripartizione delle erogazioni deliberate nel 2012 per i diversi settori

Nel corso degli ultimi anni, come scelta di carattere strategico, Fondazione Carima ha rimodulato progressivamente gli stanziamenti all’interno delle aree di intervento, con una contrazione del settore cultura di circa il quaranta per cento, andando a dirottare – anche alla luce della difficile situazione economica – le corrispondenti somme su interventi di carattere assistenziale, benefico e sociale. Nonostante questa scelta il settore delle arti e della cultura resta ancora l’area più beneficiata dalle erogazioni. Il grafico a fianco illustra vedere come vengano distribuite le somme su queste sette macro-aree. Fanalino di coda è la Crescita e Formazione Giovanile, forse poco valorizzata in un momento di elevata disoccupazione e sotto-occupazione dei più giovani. Questo trend purtroppo si riscontra pressoché ovunque nel nostro paese, dalla spesa sanitaria nazionale alla previdenza. Segno di una società che invecchia ma che stanzia poche risorse per i giovani, stretti tra le gravi necessità delle generazioni precedenti e le pochissime prospettive di un paese in crisi. Un’ulteriore considerazione si può fare suddividendo i fondi non per i settori “istituzionali” ma per tipologia di intervento: in questo caso il picco delle erogazioni si riscontra sugli eventi artistico-culturali, concerti e manifestazione. Di questi 1,7 milioni di euro erogati un cinquanta per cento sono appannaggio di Herbaria, della Stagione Lirica e del museo di Palazzo Ricci.

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Percentuale delle erogazioni destinate al sociale dal 2002 ad oggi

 

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Percentuale delle erogazioni secondo la provenienza del progetto

La scelta dei progetti finanziati viene presa dal Cda di Fondazione Carima in base alle richieste pervenute con i Bandi Biennali, l’ultimo dei quali si è chiuso a novembre del 2011 per quanto riguarda le erogazioni negli anni 2012-2013. La biennalità del bando ha lo scopo non solo di programmare meglio l’uso delle risorse ma anche di permettere la presenza di progetti articolati su più annualità e che necessitano di stanziamenti almeno biennali. La diffusione dei bandi avviene sia a mezzo stampa che tramite gli Enti e le Istituzioni che agiscono sul territorio, soggetti invitati a darne la massima visibilità possibile. La scelta finale, ovviamente, spetta sempre al Cda che decide inoltre su quelli che vengono chiamati “Progetti Propri.” Sono progetti che nascono all’interno della Fondazione e che la Fondazione stessa, o chi per lei, porta a compimento. Tra questi ricordiamo Herbaria, le pubblicazioni e il “progetto speciale”, una residenza protetta da almeno cento posti per la quale anche nel 2012 sono stati accantonati ulteriori 500.000 euro. Una scelta dunque, quella dei progetti propri, che intende valorizzare il ruolo della Fondazione e le sue professionalità ma che può rischiare di avere un rovescio della medaglia. La diminuzione di risorse verso progetti di natura simile già presenti sul territorio.

 

Mezzi donati dalla Fondazione

Mezzi donati dalla Fondazione

Che Fondazione Carima stia assumendo un ruolo non solo “erogativo” si evince anche dall’importante fetta di contributi che ricadono sui “progetti di terzi coordinati e gestiti dalla Fondazione.” Questi sono progetti pervenuti tramite il bando ma di cui la Fondazione ne gestisce, in collaborazione con i richiedenti, buona parte della realizzazione. Questo approccio, differente da quello di altre Fondazioni italiane, ha permesso alla Fondazione di Macerata notevoli risparmi ad esempio negli acquisti delle attrezzature mediche, delle ambulanze per il 118 e degli automezzi per la Protezione Civile. In questi tre casi possiamo parlare di un 30% di risparmio su investimenti piuttosto cospicui. Teniamo conto infatti che, dopo l’acquisto di oltre 200 mezzi dal 2006 al 2010, ai primi di luglio verranno consegnate al territorio altre 14 ambulanze a cui si aggiungeranno nel mese di settembre ulteriori 40 automezzi. Le cifre di cui parliamo non sono dunque trascurabili nell’economia totale delle erogazioni e questo permette di comprendere perché Fondazione Carima cerchi direttamente di “prendere in mano” le fonti di spesa, rispetto a soggetti che avrebbero minore potere contrattuale.

 

Andiamo adesso ad elencare in linea di massima i progetti sui quali sono confluite le maggiori erogazioni del 2012, ricordando che la lista completa è accessibile nel bilancio sociale pubblicato sul sito della Fondazione stessa (http://www.fondazionemacerata.it).

L'ospedale di Macerata

L’ospedale di Macerata

SANITA’: In questo settore – che già in passato ha visto la Fondazione Carima fortemente al fianco delle Asur e dell’Area Vasta 3 –  gli investimenti per 14 ambulanze per il servizio di 118 e quelli relativi all’acquisto di nuove strumentazioni hanno coperto i complessivi 980.000 euro a disposizione per il 2012. Per quanto concerne la strumentazione, la politica erogativa di Fondazione Carima è stata quella di valorizzare, attraverso l’acquisto appunto di nuove apparecchiature, i settori di eccellenza della sanità Provinciale. Nel 2012 sono stati quindi deliberati l’acquisto di un laser a femtosecondo per l’oculistica di San Severino, la realizzazione di una “camera bianca” (oncologia a Macerata) necessaria alla manipolazione delle cellule staminali omeopoietiche, quelle cellule ancora indifferenziate il cui utilizzo è diventato il trattamento di scelta per numerosi disordini ematologici neoplastici e non neoplastici, tumori solidi, errori congeniti del metabolismo ed immunodeficienze primitive. Accantonati nel 2012, ma ancora non deliberati, ci sono ulteriori risorse per 170.000 euro destinate al potenziamento del servizio di emodinamica per l’U.O di Cardiologia di Macerata (acquisto di un agiografo) oltre a una strumentazione di risonanza magnetica per l’Ospedale di Civitanova Marche. Per queste apparecchiature si è nella fase di raccolta e valutazione delle offerte commerciali. Questo il motivo per cui le somme non sono ancora state effettivamente erogate.

 

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Il libro di Rainini

CULTURA: Il settore “Arte, attività e beni culturali” risulta essere sicuramente il più variegato per tipo di progetti presi in considerazione. Le erogazioni vanno dai 30.000 euro per Civitanova Danza, ai 30.000 per Musicultura, agli 80.000 per la stagione lirica (ulteriori 75.000 vengono erogati da un ulteriore settore di intervento), passando ai 50.000 per le manifestazioni in memoria di Enrico Mattei, ai circa 100.000 euro complessivi per i due volumi sui beni archeologici e architettonici provinciali: uno a firma del professor Ivan Rainini e il secondo a cura di Gabriele Barucca. Ulteriori 100.000 euro sono stati destinati nel 2012 alla gestione del Museo di Palazzo Ricci. La regina delle erogazioni è in ogni caso un progetto proprio della Fondazione, il restauro degli organi di interesse storico-artistico a cui vanno 300.000 euro. Il resto dei contributi sono distribuiti in maniera piuttosto omogenea su tutto il territorio provinciale e risultano diversi tra loro sia per cifra che per tipologia di intervento: piccoli restauri, pubblicazioni, fondi a musei, contributi a manifestazioni. Concentrandoci su Macerata, vediamo che nel complesso il capoluogo beneficia ancora di una quota elevata di erogazioni, in particolare se sommiamo ai 150.000 euro per lo sferisterio e ai 30.000 per Musicultura anche i 100.000 euro per la gestione del Museo di Palazzo Ricci a cui – come vedremo – si aggiungeranno le risorse attinte dall’IRCR e dall’Università. Va comunque notato che per lo Sferisterio – da una erogazione annuale di 200.000 ero su cui si era attestata in passato la Fondazione – si è scesi oggi a 150.000, un calo del venticinque per cento. Ultima nota, la Fondazione negli ultimi anni sta intervenendo in maniera più massiccia sulla conservazione dei beni. Questo a scapito delle singole manifestazioni che ovviamente vedono ridotti i fondi a loro disposizione. Da qui i 300.000 euro a disposizione per il restauro degli antichi organi a canne.

 

La casa di riposo Villa Cozza, a Macerata

La casa di riposo Villa Cozza, a Macerata

VOLONTARIATO FILANTROPIA E BENEFICIENZA, ASSISTENZA AGLI ANZIANI: Nel primo settore ricade il cosiddetto “progetto speciale”, un progetto pluriennale di Fondazione Carima per la realizzazione di una casa protetta di almeno cento posti. Il costo complessivo dell’opera si aggira tra i 7 e gli 8 milioni di euro la cui copertura attuale, con lo stanziamento di 500.000 euro nel 2012, è arrivato alla somma di 3,5 milioni di euro a cui si dovrebbe aggiungere un ulteriore milione di euro a valere nell’anno 2013. Un totale quindi di 4,5 milioni che potrebbe consentire già la partenza dell’opera. All’interno di Fondazione – valutando anche la disponibilità dei comuni – si stanno ancora valutando le ipotesi di dove insediare la casa protetta. Al momento le più gettonate sembrano Macerata e Civitanova Marche ed è probabile che questa decisione dovrà anche tener conto dell’ubicazione e del costo del terreno. Le dimensioni dalla casa protetta dovrebbero garantire non solo una buona economicità della struttura ma anche una variegata offerta di servizi a seconda delle diverse tipologie di ospiti. Sempre nel settore volontariato e beneficienza rientrano interventi di assistenza ai disabili e svantaggiati, oltre a diversi investimenti per la messa a norma e l’ammodernamento dei centri prelievi Avis. Il totale della cifra erogata, andando ad escludere la casa protetta, è stata di 432.000 euro. Ulteriori 305.000 euro sono stati impegnati nel settore “assistenza agli anziani”, cifra distribuita su tanti piccoli interventi nell’intera provincia, molti dei quali hanno previsto il miglioramento o permesso piccoli rifacimenti delle strutture per case di riposo. Tra gli altri ha beneficiato di queste risorse anche l’IRCR di Macerata, grazie a una erogazione di 20.000 euro per l’acquisto di letti attrezzati e materiali ignifughi.

 

Un'edizione di Herbaria all'Abbadia di Fiastra

Un’edizione di Herbaria all’Abbadia di Fiastra

SVILUPPO LOCALE ED EDILIZIA POPOLARE:  In questo settore rientrano gli ulteriori 75.000 euro per lo Sferisterio e i 300.000 di Herbaria. Il resto dei circa 700.000 euro complessivi sono quasi tutti erogati su progetti propri della Fondazione Carima in collaborazione con la Camera di Commercio di Macerata, una partnership che in questo settore si rinnova da diversi anni. Si contano quindi la certificazione di qualità dei prodotti del distretto argentiero, la progettazione strategica del territorio, più diverse altre voci tra cui, quella più consistente,  è data dai 40.000 euro per il supporto alla realizzazione e sviluppo di prototipi di nuovi prodotti attraverso materiali innovativi.

 

 

EDUCAZIONE ISTRUZIONE  E FORMAZIONE, CRESCITA E FORMAZIONE GIOVANILE: Dal primo dei due settori, quello dell’istruzione, anche l’Università di Macerata ha visto finanziati quattro progetti per complessivi 45.000 euro circa, sul totale dei 215.000 euro a disposizione. La cifra erogata invece all’Università di Camerino ha raggiunto i 50.000 euro, somma  con cui l’ateneo camerte ha potuto intraprendere il percorso di accreditamento europeo della Scuola di Scienze Vetrinarie del relativo ospedale, un punto di eccellenza già riconosciuto a livello nazionale. Anche l’Accademia di Belle Arti di Macerata, con 12.000 euro, ha visto premiato il progetto per il potenziamento della biblioteca. Per quanto riguarda invece l’area “crescita giovanile”, la Fondazione ha deliberato per complessivi 195.000 euro di interventi. Tra i ventisei contributi erogati possiamo segnalare quelli ai centri giovanili, oratori e parrocchie di Esanatoglia, Fiastra, Mogliano, Morrovalle, Camporotondo di Fiastrone, San Ginesio, San Claudio, oltre al contributo per un’area giochi a Civitanova Marche. L’erogazione più consistente, 15.000 euro, è andata al Comune di Ussita per la realizzazione di un campetto da gioco presso la struttura Domus Laetitie.

 

fondazioneAl di là delle linee di indirizzo e dell’individuazione dei singoli progetti meritevoli, la cui scelta ricade sull’Organo di Indirizzo e sul Cda di Fondazione Carima e su cui ciascuno esprimerà i propri giudizi, è indubbio che la Fondazione con le sue erogazioni ha esercitato anche nel 2012 un ruolo essenziale nel panorama provinciale in molti diversi ambiti, da quello sociale a quello culturale. Un ruolo che, a causa dei tagli a cui si sono visti costretti i Comuni e la Provincia di Macerata, è diventato di carattere preminente in settori di intervento su cui difficilmente sarebbe stato possibile ottenere risorse, consentendo oltretutto ai piccoli comuni – notoriamente quelli a più corto di fondi di bilancio – opere di assistenza, di promozione turistica e di conservazione artistica altrimenti difficilmente  realizzabili. E’ altrettanto fuor di dubbio, però, che già nel 2012 e ancor di più nel 2013 le erogazioni stiano già risentendo degli effetti della crisi di Banca delle Marche, una crisi che deve ancora riversarsi pienamente sulle erogazioni della Fondazione e che mette davvero a rischio la fattibilità di molti progetti futuri. Una crisi che – di conseguenza – avrà un effetto notevolissimo sul territorio e sulla società maceratese nel suo complesso.



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