di Laura Boccanera
“Il giorno in cui il sindaco mi chiederà le dimissioni le avrà sul tavolo dopo 30 secondi”. Sergio Cognigni, amministratore delegato dell’Atac risponde così in conferenza stampa alle polemiche sorte in questi giorni in merito agli stipendi del cda delle aziende partecipate. Una conferenza convocata “per fare chiarezza” e per spiegare le ragioni di quel doppio ruolo dato a Flavio Rogani che assomma in sè la nomina di presidente e Ad di Gas Marca: “Mi si contestino i numeri – dichiara Cognigni – e i numeri dicono che abbiamo ridotto i compensi del 10%, portato i Cda di Gas Marca da 5 elementi a 3. Siamo qui da 4 mesi e a breve online per trasparenza saranno presenti non solo i compensi, ma anche le spese per le consulenze, le erogazioni liberali e le sponsorizzazioni. Nel 2014 produrremo un risparmio di 99.954 euro, di cui 71.520 di risparmio assoluto e 28 mila euro sono riversati al comune per i compensi dei consiglieri. La scelta di dare a Rogani il ruolo di amministratore delegato è una scelta etica, perché è la figura che risponde dal punto di vista giuridico e penale. Nessuno avrebbe accettato un compito di tale responsabilità a 6.600 euro annui. Ho deciso di dare a Rogani l’incarico perchè significa operare un risparmio”. Tra le voci che Cognigni ha spuntato per il risparmio strutturale c’è il dimezzamento del compenso del Presidente dell’Atac Francesco Mantella ridotto dai 20.554 euro del 2012 agli 11.091 per il 2013 e l’eliminazione della voce “collaborazione studio” che incideva nel 2012 per 17 mila euro e che “sostanzialmente aveva il ruolo di una consulenza esterna manageriale”. Risparmio di 22 mila euro grazie alla cancellazione di Atac servizi che al 30 giugno viene inglobata in Atac eliminando così i costi del cda. “Inoltre i 6600 euro che abbiamo messo in bilancio come compenso non sono uno stipendio, sono stati improntati in bilancio ma possiamo anche decidere di lasciarli in un fondo, come ad esempio il fondo per la solidarietà che abbiamo stanziato, pari a 30mila euro per i servizi sociali”.
Sulla proposta di vendita di Gas Marca proposta dal collegio dei saggi Rogani e Cognigni dicono: “ci sembra strano che si facciano tavoli in cui si propone la vendita di gas Marca senza neanche interpellarci. E’ vero che l’indebitamento dell’Atac è un peso, ma non è una spada di Damocle. Io non vorrei vendere Gas Marca e le nostre scelte e strategie sono fatte in chiave aziendale, se poi a livello politico le scelte saranno differenti ci adegueremo”. In realtà l’inghippo è normativo e sta nella legge: secondo i tre saggi infatti la legge parla chiaro e gli enti pubblici non possono svolgere attività commerciali, da qui l’ipotesi di vendita dell’azienda Gas Marca, mentre la rete rimarrebbe pubblica. Secondo Cognigni e Rogani invece è possibile anche una terza strada diversa dalla vendita e dall’accorpamento in Atac di Gas Marca (vietato dalla legge). “E’ opportuno per esempio anche mantenere una sede territoriale per la gestione del gas, noi vogliamo potenziare l’azienda – conclude Rogani – mantenere il livello occupazionale e potenziare”.
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Fianalmente qualcuno che difende i gioielli di famiglia , dai parenti più stretti. Bene Sergio ma occorre che questa aministrazione sappaia da voi lo stato del’arte e non da presunti sagi, tutto il parlare che si sta afcendo a sproposito non fa altro che recare danni”finanziari” e di ” immagine” alle nostre società e pnesare che siano i saggi a farlo è demenziale.
Le aziende che rendono non si vendono.
Ps la riduzione del 10 % degli emolumenti è un obbligo di legge
La riduzione dei membri del cda è un obbligo di legge
La creazione dell’amministratore delegato è una invenzione che fa guadagnare!!!!!!! Ed aumentare i costi pubblici
Se non stanno d’accordo neanche tra di loro…….sarà sempre peggio!!!!
Quindi a parte gli obblighi di legge sia per la riduzione dei membri che per il taglio dei compensi al 10% degli amministratori, quello che hanno effettivamente fatto è solo quello di nominare Cognigni amministratore delegato ed aumentare i costi: COMPLIMENTI!!!
Bisogna però dare a Cesare quello che è di Cesare: Cognigni è diventato amministratore suo malgrado perché si è ritrovato Mantella presidente imposto da Costamagna per premiare i sui vassalli: quindi sappiamo di chi è il merito dell’aumento dei costi del Cda: COMPLIMENTI COSTAMAGNA; MAGNA, MAGNA!!!