Matelica in festa per la promozione in D

CALCIO - Il patron biancorosso Mauro Canil: "E' stata dura ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Il merito è dei ragazzi e della città". Bomber Cacciatore: "Un grande grazie lo merita anche mister Spuri Forotti che ci ha lanciato in questa cavalcata"

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di Sara Santacchi

Alla segnalazione da parte dell’arbitro dei due minuti di recupero, inizia il coro “ooooooooh” da parte dei tantissimi tifosi matelicesi che hanno gremito la tribuna e non solo. Sale l’attesa, il conto alla rovescia, ogni secondo è scandito attimo per attimo, fino ai tre fischi definitivi. Il Matelica è in serie D, con due giornate d’anticipo e al termine di un campionato condotto in testa alla classifica dalla prima giornata. I giocatori invadono il campo per abbracciarsi e gioire, dagli spalti è tutto un coro, trombette che suonano. E’ festa.

E non potrebbe essere altrimenti dopo un lungo torneo d’Eccellenza dominato sin dall’inizio che ha visto la squadra del presidente Canil prendere man mano più coscienza di sé. “Sono molto contento dell’obiettivo raggiunto, vorrei ringraziare tutti – è il primo commento proprio di un presidente soddisfattissimo e felice – i ragazzi, la città di Matelica e tutti i tifosi che ci hanno seguito giornata dopo giornata. E’ stata lunga, dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Una promozione storica quella del Matelica che fino a ieri non aveva mai raggiunto la serie D. Visti, risultati, numeri da capogiro, emozioni ogni cosa resterà negli annali del calcio matelicese per una città che gioisce per un traguardo forse sognato, ma che nessuno avrebbe pensato che sarebbe potuto diventare realtà fino a quest’anno. La terza promozione consecutiva ha il sapore di chi vive l’emozione per la prima volta. E la gioia è di quelle che non conoscono confini. Cori dei giocatori, abbracci e su tutti compare una maglietta con su scritto “Campioni D Eccellenza 2012-2013”.

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La battaglia a suon di gavettoni inizia e non si salva nessuno, non si guarda chi c’è dall’altra parte perché negli occhi di tutti c’è solo voglia di divertirsi, festeggiare e pensare a godersi quel momento tanto atteso. “La mia gioia è immensa – finalmente si presenta ai microfoni un mister Carucci rigenerato, rilassato, felice e disteso – non ho parole per descrivere quanto possa essere contento. Ho preso l’incarico in corsa e vorrei solo ringraziare tutti, la società, i ragazzi che mi hanno sempre seguito dal primo all’ultimo”. Lui matelicese doc, ritrovatosi allenatore della sua stessa squadra, quella in cui ha giocato fin da bambino e che ha sempre tifato. “La squadra è incontenibile, a partir dall’attaccante Daniele Api, autore proprio della rete del definitivo 3-3 “E’ stata una liberazione anche per me. Credo che rimarrà uno dei ricordi calcistici più belli in assoluto. Più a commentare il mio gol, comunque, c’è da elogiare un’intera stagione in cui abbiamo realizzato una vera marcia trionfante. A inizio stagione speravamo di fare bene, ma mai di arrivare a questo punto. La vittoria è di tutto il gruppo e quello che dico sempre io è che alla fin il lavoro paga, sempre”. E’ sulla stessa linea l’attaccante Cristian Cacciatore, attuale capocannoniere del torneo

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“Una vittoria in cui all’inizio non pensavamo nemmeno. Poi piano, piano il gruppo si è consolidato sempre di più e partita dopo partita ci siamo resi conto che avremmo potuto fare una grande cosa. Per questo ringrazio anche mister Spuri Forotti con cui abbiamo iniziato la stagione visto che parte di questo successo è anche il suo”. A mettere la ciliegina sulla torta per l’attaccante, anche la classifica marcatori che lo incorona “E’ un traguardo al quale non miravo, ma sicuramente fa piacere. Diciamo che è stata una stagione da incorniciare e nella quale è filato tutto liscio”. A guardare la partita dalla tribuna anche i difensori Ercoli e D’Addazio, il primo per la squalifica, il secondo da oltre un mese per un infortunio. “A volte è più dura stare in tribuna che in campo e ieri è stata una sofferenza a un certo punto, ma siamo rimasti sempre tranquilli perché sapevamo che avremmo potuta farcela”. “Di tutte le partite giocate in campo, le più difficili sono state quelle in cui sono stato in tribuna – spiega D’Addazio – Questa è una vittoria di tutti e della forza di un intero gruppo”. Dunque un ultimo augurio da parte del presidente Canil “Potrò dire di aver raggiunto davvero l’obiettivo quando potremo sfruttare al meglio i giovani del nostro vivaio e il mio augurio è proprio di poter valorizzare proprio loro”.



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