Se la riduzione del numero (da otto a sei) degli assessori della Giunta Carancini potrebbe sembrare in questo momento, anche alla luce dei risultati delle elezioni e del comune sentire che si è diffuso verso la politica, un’operazione necessaria e un segnale da dare ai cittadini, così non è per il Pd, principale partito di maggioranza che invece, dopo aver approvato in una riunione del direttivo la riduzione a sei dei componenti della Giunta ci ha ripensato e la verifica iniziata mesi fa, si avvia a concludersi con un semplice rimpasto di deleghe e l’ingresso del capogruppo del Pd Narciso Ricotta (leggi l’articolo). La posizione del Pd non piace comunque al Centro Democratico che ripete da mesi la necessità di ridimensionare e, internamente, neanche alla componente renziana come ha dimostrato Alessia Scoccianti, rifiutando un eventuale ingresso in Giunta (leggi l’articolo)
Sul tema interviene Luciano Gasparri, dirigente comunale in pensione.
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di Luciano Gasparri
Il mio potrà sembrare un approccio formale, ma se non si comprendono o non si vogliono comprendere certi principi basilari il rischio è che esprimere opinioni o commenti politici, ancorchè legittimi, può risultare velleitario o smaccatamente di parte, ma d’altro canto è di tutta evidenza che da tanto, troppo tempo, forse da sempre, ogni volta che si parla di “verifica”, la preoccupazione maggiore è rappresentata dal numero degli assessori o la sostituzione di taluno di essi.
Quello su cui voglio richiamare l’attenzione è che uno dei pilastri fondamentali del sistema di governo degli enti locali è la distinzione fra indirizzo-controllo spettante all’organo politico e la gestione propria invece dei dirigenti.
In virtù di tale principio le norme succedutesi da più di 20 anni sono andate nella direzione di una distinzione sempre più marcata.
Il comune di Macerata invece cosa ha fatto?
Ha sempre ribadito, evidentemente con poca convinzione, tale concetto tanto che nel contempo è passato, con la seconda Giunta Meschini, da 6 a 8 assessori, ha inoltre intrapreso la poco redditizia (per le finanze comunali) attività di allevamento di assessori delegando,stabilmente, a consiglieri le più svariate materie ,come se già non bastassero i numerosi assessori in carica.
Secondo me (e la discussione si è sviluppata anche a livello nazionale all’interno del PD) una Giunta di un Comune come Macerata potrebbe essere ragionevolmente costituita da 3/4 assessori e un numero più elevato sarebbe solamente pletorico,inutile e superfluo,a meno che non rappresenti un fatto occupazionale!
Provo a spiegare la mia affermazione.
Va tenuto presente che per gli indirizzi c’è in primo luogo il programma elettorale; il Sindaco poi nella prima seduta successiva alla sua elezione propone al Consiglio gli indirizzi generali di governo del Comune e le sue linee programmatiche; ogni anno infine la Giunta approva (dopo il bilancio) il Piano Esecutivo di Gestione e il piano degli obiettivi che di fatto è la traduzione del bilancio stesso in programmi specifici per ciascun settore di intervento con la indicazione delle risorse assegnate (finanziarie e di personale), tenendo conto, di volta in volta, di eventuali mutate esigenze e disponibilità.
Questi sono gli indirizzi ai quali i dirigenti devono attenersi. Che cos’altro andiamo cercando più di questo? Il controllo sui risultati raggiunti dai dirigenti è infine affidato all’organismo indipendente di valutazione.
Gli assessori quindi, a fronte di cotanti indirizzi, rischiano, ma forse è questo che vogliono, di occuparsi di gestione,sovrapponendosi e scavalcando i dirigenti che, volentieri o no, si fanno da parte. Ovviamente poi ciascun assessore per garantirsi visibilità deve poter disporre di risorse da spendere,magari sottraendole ad attività primarie.
In ultima analisi, riducendo il numero degli assessori, oltre a realizzare una diminuzione della spesa, si darebbe luogo ad un più completo coinvolgimento dei dirigenti, non sottacendo la necessità e l’opportunità di un segnale atteso,considerati i tempi che corrono.
Alla luce della cronaca di questi ultimi giorni devo purtroppo ribadire quello che su queste pagine ho scritto tempo fa (leggi l’articolo) e cioè che la tanto sbandierata distinzione fra indirizzo e gestione ,con il tempo, è diventata sconosciuta agli amministratori pubblici restando solo una ipocrisia di comodo. In una successiva occasione tornerò sulla questione dell’organizzazione comunale, così come di recente modificata e calata dall’alto senza,sembra, il dovuto apporto dei dirigenti interessati,ma attuata attraverso provvedimenti autocratici, non partecipati e nè condivisi.
Sarà interessante prendere in esame come la spesa per la dirigenza, anzichè diminuire (come viene sostenuto) tenderà, una volta a regime il nuovo disegno,a salire.
Potrà essere anche l’occasione per fare chiarezza sulla retribuzione di risultato dei dirigenti (il cosiddetto premio), in relazione anche alla poco corretta e inopportuna deliberazione di Giunta, adottata a fine 2012 che ha allontanato le scadenze relative al raggiungimento di parte degli obiettivi assegnati ai dirigenti stessi e al Segretario Generale per il 2012.
Ma questa sarà un’altra solita storia, purtroppo non una nuova storia!
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a questa giunta comunale manca solo l ex onorevole Isidori come assessore alla cultura..non sfigurerebbe affatto sopratutto dopo queste ultime autorevoli ed indispensabili nomine…
La volontà del PD di non ridurre il numero degli assessori da otto a sei, con un repentino cambiamento di opinione dopo tanti roboanti inviti al Sindaco a diminuire il numero dei componenti della Giunta (con Ricotta stesso in prima linea, autore di ineccepibili argomentazioni di risparmio per le casse comunali), è uno schiaffo in faccia alla città e alle difficoltà dei cittadini, nonchè un atto di grande arroganza verso gli alleati.
Ci fosse poi un mare di attività in piedi, tale da richiedere, oltre alla professionalità dei dirigenti, anche l’apporto politico e propositivo di così tanti assessori!
In realtà, tutto langue stancamente, salvo gli sproloqui a getto continuo sul polo natatorio.
In effetti, come Luciano Gasparri ha ben dimostrato sul piano tecnico, e come tutti sanno a livello politico, l’ingresso di Ricotta in Giunta, e quindi anche la non riduzione a sei del numero degli assessori, servono solo a cercare di mettere in piedi un simulacro di intesa – comunque mal riuscita – tra le varie fazioni del PD perennemente in guerra di tra di loro, con buona pace delle esigenze di risparmio delle casse comunali. Per Ricotta si tratta anche di un miglior posizionamento in vista del suo tentativo di pervenire alla candidatura a Sindaco nel 2015.
Ciò che però continua a stupirmi profondamente è l’atteggiamento di totale sudditanza e vassallaggio al PD da parte dei suoi alleati, sempre più imbolsiti. Comunisti Italiani, Rifondazione, Sel, IDV, Verdi, Centro Democratico, ecc, tacciono del tutto, mentre la verifica diventa ogni giorno più ridicola e Bianchini di tanto in tanto ulula al vento.
MMMmmmmm….
Mi sembra che vi sia 1 Sindaco di troppo, oltre gli assessori naturalmente….
Bommarito: Caro Peppe, in ogni sede e sulla stampa ( ai fini di non essere smentito) ho sempre sostenuto che sarebbe ottima la riduzione a sei assessori. Inoltre, vorrei aggiungere che a questione affrontata dal dottor Gasparri è fondamentale.
L’opinione di Nanà.
La prima repubblica portò …, o meglio tentò di portare, in prigione diversi esponenti politici per noti gli illeciti del tempo.
A seguito di ciò, verso la metà degli anni novanta, il ministro Bassanini completò una riforma epocale: al politico/amministratore l’indirizzo ed il controllo; al dirigente/responsabile, la gestione.
Tale opportuna separazione tra le funzioni di indirizzo/controllo da una parte e quelle relative alla gestione dall’altra, fu definitivamente sancita nei testi unici di inizio millennio che finalmente consentirono di fare chiarezza nella giungla normativa e frammentaria che nel frattempo si era creata.
Ne conseguì, in un primo momento, una riduzione delle indennità ai politici/amministratori (in quanto non avevano più responsabilità gestionali) ed un incremento dei compensi a dirigenti o responsabili chiamati a pagare sulla propria pelle errori e responsabilità connesse alla gestione.
Il rispetto di quelle norme avrebbe consentito alle amministrazioni pubbliche un interessante percorso riorganizzativo e funzionale.
Ma si sa, …siamo italiani e … siamo fatti così.
Conseguenze:
Gli amministratori/politici non hanno voluto rinunciare né alla gestione, né tantomeno alla riduzione dei compensi.
I dirigenti/responsabili hanno subito capito che l’ingerenza gestionale diminuiva le responsabilità a fronte del mantenimento delle proprie indennità
Risultato:
nonostante la semplicità e la chiarezza delle norme, oggi le funzioni (più o meno coscientemente) sono state mischiate e sovrapposte e le spese sono raddoppiate.
E allora, come non condividere la più che corretta analisi della situazione al Comune di Macerata effettuata da Luciano Gasparri?
Va però detto che, da allora ad oggi, l’unico ad aver tentato di correggere questa evidente stortura è stato l’odiato Monti, che nella recente modifica del Testo Unico degli Enti Locali ha finalmente previsto sanzioni importanti anche per gli amministratori.
Ma già, …lui non fa testo. E’ quello che ha portato l’Italia allo sfacelo, che ha applicato l’IMU, quello che ha fatto perdere i posti di lavoro, quello che ha mandato la finanza a fare i controlli, … … …
A proposito! Io di IMU ho pagato la metà di quanto pagavo di ICI, …sarò stato l’unico???
Caro Guido, è vero, più volte hai sostenuto di ridurre a sei gli assessori. Ma quali conseguenze hai tratto e stai traendo dal fatto che ancora una volta il PD fa, come al solito, non considera affatto le posizioni degli alleatii e pone in essere solamente i comportamenti che più gli fanno comodo?
Desidero stanare il Movimento 5 Stelle su questo argomento, attuale oggi e, in prospettiva, per le prossime amministrative.
Il Movimento 5 Stelle ci faccia sapere:
– il numero di assessori che eleggerà qualora vincesse;
– quale retribuzione mensile agli stessi;
– quale retribuzione mensile al sindaco “grillino” di Macerata.
Tornando al problema del neo assessore, che forse sarà Ricotta, fate sapere quando percepisce attualmente un assessore e poi capirete il motivo per cui non vogliono diminuirne il numero.
Forse il presidente della Provincia è molto più specializzato nell’occupare poltrone, che dare corso ad amministrare
questa provincia di emme, che speriamo venga annullata prima possibile. Ancora una volta mi spendo per un fatto
che non si decidono minimamente a prendere in considerazione, e la non soluzione potrebbe causare forse anche
un disastro. Mi riferisco alla strada che unisce Tolentino per Serrapetrona e fino a Camerno, la frana che si è verificata nei giorni delle nevicate, è la stessa che fu riparata (male, molto male) l’estate scorsa dopo essere
rimasta per mesi un pericolo latente. Ora la stessa frana si è aggravata, ed è rischioso passare nella strada, si
nota giornalmente lo scivolamento terreno verso lo strapiombo. Se questi signori non si decidono ad una ripara
zione definitiva e con questa l’intera strada, c’è la propabilità che si arrivi anche a coinvolgere nel disastro chi in quella strada deve transitare giornalmente. E’ vergognoso che stiano riattivando la Sarnano Sassotetto,
per dare modo ai festaioli della domenica di andare a sciare, e vergognosamente lasciano la frana in essere
subito dopo Serrapetrona. Se qualcosa succederà, il signor Pettinari si aspetti una denuncia lla procura.
Vediamo se il votoè servito solo per avere la poltrona, o per stare al servizio dei cittadini. Ma questa gente si
vergognsamente padrona del paese e non servitori della popolazione.
A GIORGIO RAPANELLI: MA LEI CHI è IL PADRETERNO, che vuole stanare, che chiede che ordina, ma chi
si crede di essere, queste risposte visto che non è il padreterno le avrà al momento in cui si verificheranno
i presupposti. Stia tranquillo che come già succede in altri enti locali anche qui, sarà la stessa cosa.
Di sicuro non ci saranno persone adoratori del dio poltrona. Anche a Macerata come già avviene a Tolentino e
altrove, vi saranno contati anche i peli del……………………..
Ve lo dice uno che se ne frega della politica, che non ha votato Grillo, ma che riconosce nel M5S, la medicina
per una malattia incancrenita e che va estirpata, cioè la politica dei tromboni e dei magnaccia.
Intervento fin troppo eloquente, ma ho imparato stando in consiglio che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!