Macerata e le tante sedute dei Consigli comunali per parlare di aria fritta. Sull’argomento, già trattato più volte da Cronache Maceratesi, interviene Luciano Gasparri, dirigente comunale in pensione.
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di Luciano Gasparri
Non credo che tutti sappiano che prima della riforma degli enti locali, databile al 1990, il Consiglio comunale che aveva competenza generale e dove tutto doveva passare a Macerata si riuniva meno di 2 volte al mese.
Ora invece le sedute si sono più che raddoppiate quando la nuova normativa, scriveva l’on. Ciaffi ispiratore della riforma, era stata studiata in modo tale da “ribaltare sulla Giunta le normali funzioni deliberative fino ad ora prerogativa del Consiglio”.
Da molti anni ,a fronte delle scarse – dal punto di vista numerico- necessità vere e proprie di riunire il Consiglio, troviamo che lo stesso si riunisce, in linea di massima, quattro volte al mese.
Nel 2011 per il Consiglio e le commissioni consiliari sono stati spesi 122.000 euro e nell’anno in corso ci si appresta a superare tale importo.
Se proviamo ad esempio a moltiplicare la cifra per 5 anni che è la durata di un mandato consiliare avremo una somma di tutto rispetto.
Quelli come me che hanno vissuto l’esaltante, perlomeno all’inizio, stagione riformatrice – che nessuno sembra ricordare o conoscere – non riescono a comprendere tale enorme spreco di denaro e di tempo ed è una riflessione amara constatare che le novità legislative introdotte sin dal 1990,che così tanto avevano entusiasmato gli addetti ai lavori, anche sulla spinta di sindaci lungimiranti che per primi ebbero a che fare con tali novità,abbiano ridotto il Consiglio comunale ad una triste ed inutile vetrina.
Si obietterà che così si garantiscono le minoranze, che è il prezzo della democrazia, ma secondo me è il prezzo dell’aria fritta che in modo sconsiderato ed impudente si fa pagare alla comunità maceratese.
Il numero delle deliberazioni in senso stretto è ridottissimo e non potrebbe essere altrimenti, anche se assistiamo al maldestro tentativo, soprattutto naturalmente in temi urbanistici, di riportare nella competenza consiliare materie squisitamente gestionali.
Inoltre la soppressione voluta dalla politica dei controlli sugli atti ha consentito – l’ultima volta manco a dirlo in materia urbanistica- al Consiglio comunale di adottare impunemente deliberazioni illegittime,pur in presenza di articolati pareri negativi dei dirigenti e del segretario comunale ed oltretutto senza che alcuno,fra i tanti avvocati ed esperti di pubblica amministrazione presenti, si peritasse di argomentare una sola parola per tentare di superare tali negativi pareri.
Questo, di alcuni mesi fa, è stato l’ultimo, ma non l’unico episodio, avente potenzialmente anche profili di natura penale, e che senza dubbio denota un comportamento arrogante, di cattivo gusto, di noncuranza e di disprezzo verso coloro che per dovere d’ufficio sono chiamati a rendere i propri pareri.
Speriamo che la recente modifica legislativa che impone l’obbligo di motivazione per superare il parere contrario dei dirigenti faccia riflettere qualcuno dei consiglieri meno” sportivi”.
La verità è che la sbandierata distinzione fra indirizzo e gestione, con il tempo è fallita diventando solo una ipocrisia di comodo.
Non credo fosse questo il Comune al quale pensava l’on.Ciaffi con la sua riforma.
Un consiglio finale: facciamo sull’argomento un bel dibattito con altre sedute del Consiglio e ,se proprio non è possibile,ci accontentiamo di una commissione consiliare, magari la 3° che, con molta disinteressata disponibilità, si è riunita quest’anno solo 32 volte.
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Scusate la domanda: ma quando si riuniscono le commissioni ci sono i gettoni di presenza o no??
Caro Gasparri,
mi potrebbe star bene il rovesciamento che proponi. Purché fosse su tutta la linea, e cioè prevedesse le nomine nelle partecipate definite dal Consiglio e non dalla Giunta. In questa maniera, i referenti delle liste che avessero sposato la linea dell’equidistanza, eviterebbero di ritrovarsi alcuni dei loro nei consigli direttivi…
Il Sig. Gasparri, in maniera assai curiosa e singolare, si preoccupa del costo della democrazia, ed in ispecie del costo del Consiglio comunale – unico organismo eletto direttamente dal popolo – che mai come in questo caso, in presenza di un Sindaco sfacciatamente incapace e di una Giunta sua degna compare, ha un ruolo centrale e determinante nel controllare e tentare di indirizzare l’attività amministrativa. Tuttavia, il buon Gasparri – citando a conforto persino, udite udite, il “mitico” Ciaffi – si spinge a dire che il Consiglio (unico organo interamente ed integralmente democratico) costa troppo. Caro Gasparri, non si lasci infastidire dalla democrazia. Se il Consiglio si riunisce spesso probabilmente, lo dobbiamo ad un Sindaco e ad una Giunta particolarmente incapaci di governare, cosa che, evidentemente, anni addietro, con Sindaci di ben altro spessore, non accadeva. Poi non si soffermi soltanto ad analizzare con puntiglio l’importo dei gettoni di presenza dei consiglieri tutti democraticamente eletti ed ammontante a circa 50 euro per consiglio e 35 euro per commissione, o se proprio deve farlo la prego di voler porre la medesima attenzione, puntiglio e lo stesso spirito censorio sugli importi spropositati – almeno rispetto al loro operato – delle indennità degli 8 assessori (solo 3 eletti e 5 nominati dal Sindaco) che si “beccano” tra i circa 2.000,00 euro (chi è in aspettativa) e i circa 3.300,00 euro della vice-sindaca. Soltanto allora il suo intervento sembrerà meno simile ad una triste difesa dell’indifendibile operato del Sindaco ed un pò più vicino ad un tentativo di seria analisi dei costi della politica. In ogni caso, Sig. Gasparri, non si infastidisca per il prezzo della democrazia, ma piuttosto si preoccupi degli esorbitanti costi dei premi produzione dei suoi ex colleghi dirigenti comunali e degli scarsissimi risultati di una Giunta che costa ai maceratesi circa 350,000 euro all’anno. Se non lo farà dovrò ritenere che il suo problema non è tanto “l’aria fritta” ma “l’acqua calda”!
Anche io ho una domanda…. I consiglieri hanno preso il gettone di presenza anche per quella specie di consiglio sulla civitas mariae???
A ridurre le prebende ci penserà il Movimento 5 Stelle quando prenderà il potere…
@Giorgio Rapanelli pensa che il movimento 5 stelle possa risolvere il problema della fame nel mondo e riportare la pace nella striscia di Gaza? É divertente leggere in tutti gli articoli di CM un suo post dove esalta il movimento di Grillo, ergendolo a salvatore di Macerata, ma mi spiega come puó riporre questa immensa fiducia verso un contenitore per ora vuoto? Chi saranno gli attori? Siamo seri su!!!!!!
Si figuri Democraticamente quanto fate pena se la la gente ripone più fiducia in un contenitore vuoto piuttosto che in voi. Difficile fare peggio a livello comunale della giunta Carancini, essere più inutili a livello provinciale e regionale delle giunte Pettinati e Spacca e essere più ridicoli di Bersani e Renzi. Di peggio non potranno fare: ma almeno inizialmente saranno onesti.
In consiglio comunale si fanno solo chiacchiere, le decisioni sono già tutte prese prima delle riunioni del consiglio. Se quella che ho avuto modo di ascoltare per radio è l’espressione della capacità di indirizzare una città allora….. come disse il pesce infarinato!!!!!!!!……siamo belli che fritti.