La conversione del decreto in legge è saltata. Ma ai marchigiani, specie quelli del nord, non interessati dal provvedimento, la riforma delle province non sarebbe dispiaciuta
A rivelarlo un sondaggio di Sigma Consulting – istituto pesarese di ricerche e studi socio-economici – rivela che la riorganizzazione territoriale proposta dal Governo Monti sarebbe stata condivisa dalla maggioranza dei marchigiani. A dar maggior rilievo ai risultati, il fatto che la rilevazione sia stata condotta prima della decisione di abbandonare la conversione del decreto quando la riforma era ormai data per certa.
“Stando ai risultati del sondaggio – dichiara Alberto Paterniani responsabile ricerche di Sigma Consulting – i marchigiani avrebbero approvato in modo chiaro la riforma delle province; sia su scala nazionale rispetto alla quale il 58% dei marchigiani si dichiara ‘molto’ o ‘abbastanza’ d’accordo con il decreto Monti, sia con riferimento alla riorganizzazione prevista per la Regione Marche”.
Il 55% dei cittadini avrebbe approvato la nuova organizzazione delle province marchigiane.
Rispetto alla Regione Marche il sondaggio mostra come i cittadini avrebbero guardato con favore alla nuova organizzazione territoriale, con il 55% dei rispondenti che dichiara di condividere ‘molto’ o ‘abbastanza’ la riduzione da 5 a 3 del numero delle province marchigiane. “Questo dato può apparire sorprendente – continua Paterniani – ma può essere spiegato con la richiesta da parte dei cittadini di dar corso a interventi decisi e strutturali, purchè effettuati nella direzione di un minor spreco di risorse”.
Critici i residenti delle province sud, ma in misura inferiore alle attese. Il livello di gradimento varia però con la localizzazione geografica dei rispondenti.
La disaggregazione dei dati rispetto alle aree ‘Marche Nord’ (province di Pesaro-Urbino e Ancona) e ‘Marche Sud’ (province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo) evidenzia dinamiche divaricanti: i marchigiani residenti a nord, non colpiti dalla riforma e dunque non direttamente interessati, si mostrano ampiamente favorevoli alla nuova organizzazione locale (il 66% la condivide); i marchigiani residenti a sud, invece, pur avanzando critiche sui cambiamenti previsti ed essendo in maggioranza contrari alla riforma, non palesano un grado di avversione pari a quello atteso (almeno – chiariscono i ricercatori di Sigma Consulting – stando a quanto registrato dai sondaggi condotti su altre aree italiane interessate dalla riforma); la percentuale dei contrari si attesta ‘appena’ sul 56%.
Atteso un calo della qualità dei servizi sul territorio
Al di là dell’organizzazione amministrativa territoriale, ciò che semmai avrebbe preoccupato i marchigiani riguarda la temuta involuzione dei servizi pubblici erogati sul territorio. “Il 41% dei cittadini – spiega Alberto Paterniani – si sarebbe atteso un peggioramento del livello qualitativo dei servizi (il 47% tra coloro che risiedono nelle province sud), mentre per il 39% dei marchigiani la qualità dei servizi non sarebbe mutata e per il 20% sarebbe addirittura migliorata come effetto di una maggior razionalizzazione delle risorse”. Quale capoluogo avrebbero voluto per la nuova provincia? Ascoli e Macerata alla pari.
Su quale tra gli attuali capoluoghi delle 3 province sud delle Marche sarebbe dovuto diventare il capoluogo della nuova Provincia di Ascoli-Fermo-Macerata, il campione si è diviso: Macerata e Ascoli ottengono un numero equivalente di consensi (41% la prima, 40% la seconda) e quindi la questione si sarebbe potuta giocare, almeno a livello d’opinione, sulla classica dinamica campanilistica tra le due maggiori province del sud delle Marche. “E’ poi interessante notare – sottolineano da Sigma Consulting – come, a livello territoriale, Macerata incontri soprattutto il gradimento dei residenti nelle province nord delle Marche (45% contro 40%) mentre Ascoli quello dei residenti delle province sud (39% contro 37%)”.
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Il sondaggio è stato condotto tra il 26 novembre e il 7 dicembre 2102 su un campione telefonico di 702 marchigiani rappresentativi dei residenti e rientra nelle rilevazioni previste dall’Osservatorio sociale sugli orientamenti dei marchigiani, l’unico strumento locale che monitora in modo periodico e continuativo il clima d’opinione e gli atteggiamenti sociali, politici e culturali dei cittadini della Regione Marche. Il documento informativo completo del sondaggio è disponibile su agcom.it mentre il rapporto sintetico può essere richiesto a info@sigmaconsulting.biz.
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Macerata sarebbe definitivamente morta …
ABOLITE TUTTE LE PROVINCE! ABOLITE IL MAGNA MAGNA! VADANO A LAVORARE!
Come si usa dire oggi: populismo. I problemi non vengono solo dalle province, ma anche dall’organizzazione della Regione e, soprattutto, dai nostri “magna magna” a Roma. L’esempio deve venire sempre dall’alto e non viceversa. Comunque, la chiusura della provincia di Macerata e di tutti gli enti legati ad essa (camera commercio, prefettura, questura …) non farà altro che allontanare gente che lavora e spende in zona. Con il risultato di rendere ancora più povera la città. Inoltre, lo spostamento di grandi quantità di dipendenti pubblici in altre città provocherebbe la vendita in massa di appartamenti ed il loro ulteriore deprezzamento.