In Italia ormai si celebra tutto e di più e non passa giorno senza una giornata commemorativa. Anche la presa di Roma con la breccia di Porta Pia è appena trascorsa con la solita retorica post massonica. Allora mi domando perché ancora non venga celebrato il 7 ottobre, in memoria della battaglia navale di Lepanto combattuta nel 1571 e vinta dalle flotte cristiane federate nella Lega Santa contro le flotte dell’Impero ottomano. Chi ricorderà il 441° anniversario di questa importante vittoria del cristianesimo?
“Marc’Antonio Colonna venne nominato l’11 giugno 1570 capitano generale della flotta pontificia da papa Pio V, mentre l’anno successivo Don Juan d’Austria lo nominò Capitano generale della flotta alleata nella guerra contro i musulmani. Il Colonna scelse Ancona per stabilirvi il quartier generale e spedì le patenti a dodici capitani unitamente all’indicazione delle città della Marca ove avrebbero dovuto trovarsi i loro quartieri di assembramento, escludendo però da tale indicazione il sanseverinate Filippo Angelo Boccaruti perché il solo che lasciava libero di sceglierlo a suo piacimento… Il compito di ogni capitano era di preparare duecento soldati, ossia, centonovanta archibugieri e dieci corsaletti con alabarde, e il Colonna provvide alla nomina di tutti i responsabili ed a capo di tutti i bombardieri volle Jacopo Fontana di Ancona; poi prendeva congedo dal papa e lasciava Roma per Ancona insieme con Pompeo Colonna, suo luogotenente”.
La sera del 20 giugno entrava in Ancona Fabio Santa Croce con otto galee armate nel porto…
Il Colonna girò per quasi un anno lungo la costa dell’Adriatico da Venezia ad Otranto ecc..
La flotta della LEGA SANTA (Cavalieri di Malta, Granducato di Toscana, Genova, Savoia, Mantova, Ferrara, Urbino) + Repubblica Veneta e Spagna salpò da Messina il 16 settembre 1971.
Durante la battaglia di Lepanto, il 7 ottobre 1571, la nave ammiraglia di Colonna e la Reale di Giovanni d’Austria catturarono l’ammiraglia della flotta turca. Al suo ritorno a Roma, papa Gregorio XIII lo riconfermò capitano generale della flotta pontificia e cercò di proseguire la guerra in Terra Santa sull’onda della vittoria di Lepanto. Questa intenzione fallì dopo la firma della pace tra Venezia e i Turchi (1573), quando la Lega cristiana si sciolse.
Alcune curiosità: Sperlonga (Arquata del Tronto) celebra ancora il rito dell’albero maestro (40 metri!), a Porto Recanati c’è viale Lepanto e a Recanati in qualche lapide commemorativa sopravvive la memoria di un eroe della battaglia: il capitano Paolo Gigli. Questi nacque a Recanati nel 1527 (venne battezzato nella cattedrale di san Flaviano) e morì a Città di Castello nel 1614. Nella rievocazione del 1927 Beniamino Gigli si travestì da Paolo Gigli.
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Bravo architetto, la battaglia di Lepanto è un evento all’altezza della nostra battaglia francese di Poitiers nell’anno 732 in cui i francesi hanno fermato l’espansione ommeyade in europa, 800 anni prima. La storia si ripete. E ora, cosa sucederà?
Sarebbe una idea intelligente per farci riscoprire come eravamo quando ci difendevamo dalle invasioni per salvare la civiltà, la cultura, la proprietà ed altro, mentre oggi in nome del multiculturalismo teorico di chi è ignorante e non ha alcuna identità da difendere aprimo le braccia a tutti, inconsapevoli del nostro futuro.
Lepanto prima, e Vienna poi, hanno salvato la nostra civiltà. A Lepanto parteciparono pure soldati Montolmesi, ossia soldati di Montolmo, l’odierna Corridonia, CITTADINA ORMAI PRIVA DI STORIA E DI IDENTITA’.
Però… Però, attenzione. I Musulmani non hanno dimenticato la sconfitta di Lepanto, che brucia ancora oggi, e potrebbe essere vista come una provocazione anti-islamica.
Gabor, allora è giusto che l’Italia ripaghi gli eredi di Pio V con l’esenzione dell’IMU.
Caspita! Viva Giovanni d’Austria ed i suoi prodi!
@ Sisetto
Che la nostra povera Patria sia in lento ed inesorabile declino lo si percepisce anche dalle infinite celebrazioni e retoriche commemorazioni, nonché dalla consegna di onorificenze anacronistiche come cavalierati, cittadinanze e lauree “honoris causa” etc.. Passi per i cinquantenari, i centenari ed i bicentenari dalla nascita o dalla morte di qualcuno, ma quando celebrarono i 65 anni della Carta costituzionale mi parve eccessivo. Poi ci sono le giornate della memoria e del ricordo, Patti lateranensi, 25 Aprile, 30 Aprile, 1° maggio, 2 Giugno, XX Settembre, 4 Novembre, Roma capitale ed ora, borboni permettendo, centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.
Insomma perché non istituire una giornata che contenga tutte le celebrazioni e auto-celebrazioni come quella di Ognissanti?