Continua il dibattito sulla caccia al capriolo alla quale si oppongono con forza coloro che puntano alla tutela e alla salvaguardia della specie (leggi l’articolo). La Provincia di Macerata, n una nota, precisa diversi aspetti del provvedimento.
«In riferimento agli articoli apparsi recentemente sulla stampa – si legge – in ordine alle problematiche legate alla gestione della specie capriolo, stante l’evidente confusione ingeneratasi, si ritiene opportuno seppur sinteticamente, precisare quanto segue:
In base alla legislazione vigente, la caccia al capriolo è consentita nella forma di selezione da parte di soggetti a ciò abilitati secondo le modalità del calendario venatorio regionale sulla base di appositi piani gestionali proposti dagli ATC a valere su tutto il territorio di loro competenza. Tali piani ai sensi del regolamento regionale n. 3/2012 debbono essere sottoposti ad approvazione della Giunta Provinciale, previo parere tecnico dell’Osservatorio Faunistico Regionale in ordine all’entità e qualità del prelievi sulla base dei censimenti effettuati. La Provincia è chiamata quindi a verificare il rispetto di quanto richiesto dal regolamento regionale per la stesura dei piani.
Tutt’altro procedimento è quello che ha portato alla emanazione della determina dirigenziale con la quale è stato autorizzato il prelievo della specie capriolo nelle Aziende Faunistiche e Agrituristico-Venatorie, sulla base della disciplina specifica contenuta nell’art.16 del regolamento.
Tale provvedimento rientra testualmente nell’ambito delle competenze attribuite al Dirigente dal Testo Unico degli Enti Locali, in quanto atto di gestione riferito ad istituti titolari di provvedimenti concessori ultradecennali nell’ambito dei quali, può essere esercitato il prelievo alle specie cacciabili comprese nell’indirizzo venatorio autorizzato.
Nel caso concreto, il provvedimento autorizzatorio dirigenziale è stato adottato in data 1/8/12 con riferimento a cinque Aziende faunistiche e a due Aziende agri turistiche. Anche in tal caso previa verifica delle condizioni e presupposti in merito agli indirizzi venatori richiesti, sulla base dei censimenti validati dall’OFR della Regione Marche, con indicazioni specifiche per i prelievi proposti».
Intanto la protesta continua e in occasione dei festeggiamenti per il patrono San Giuliano, sulla torre civica del capoluogo è stato esposto uno striscione che ribadisce il messaggio di protesta. «Il coordinamento provinciale contro la caccia al capriolo – si legge in una nota – ha inviato un appello formale al Presidente della Provincia Antonio Pettinari, a tutti i componenti della Giunta e del Consiglio Provinciale di Macerata, per chiedere l’annullamento di ogni autorizzazione che consente la caccia al capriolo. Oggi, alcuni rappresentanti del coordinamento, dopo essere saliti sulla sommità della la Torre Civica di Macerata, hanno prima affisso uno striscione con la foto di un capriolo e la scritta “No caccia” e poi hanno acceso un fumogeno rosso a simboleggiare il sangue che si intende spargere con l’avvio della caccia ai caprioli. Autorizzare l’attività venatoria sui caprioli dopo due stagioni difficili per la fauna selvatica, come quella invernale appena trascorsa per la grande nevicata e quella estiva per la prolungata siccità, senza verificare l’effettiva consistenza delle popolazioni, potrebbe corrispondere ad infliggere il colpo di grazia ad una specie, già falcidiate dagli eventi naturali e che già prima risultava molto al disotto delle condizioni ottimali di conservazione».
E’ stato anche organizzato un flash mob: “venerdì 31 agosto, ore 11:30 in Piazza Libertà a Macerata – si legge sulla pagina facebook – al segnale dello scoppio di un petardo ci si sdraia a terra per 1 minuto”.
(Foto di Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)
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ho passato una settimana a montefortino in una casettina di campagna che dava in un bosco. Dopo qualche giorno mi sono fatto due amici. Ogni mattina alle 10 passavano giocherellando due bellissimi scoiattoli neri, saltellavano tra i rami, si inseguivano girando intorno ai tronchi dei grossi pini. Era l’appuntamento della giornata che mi portava a quando avevo 10 anni… e quando vedevo cip e ciop in tv ma che esperienza in reality….con gli scoiattoli a 4 metri di distanza… quanto sarebbe bello se i Parchi fossero veramente dei Parchi Naturali…. è chiaro che poi ai cinghiali o ai cervi non si deve permettere di stare per le strade perchè devono stare nei Parchi a richiamare i turisti e le famiglie per vedere come può essere la natura…
Gli animali sono liberi siamo noi che abbiamo invaso le loro terre.. noi siamo come quelli che hanno sterminato gli indiani perché si pensava che erano selvaggi solo per rubare il loro oro.. ma non saremo noi i veri selvaggi? e poi basta con questa caccia fate il tiro al piattello che non uccide nessuno!
Hanno introdotto un cinghiale dell’est europa grande come un maiale d’allevamento e che si riproduce 8 volte di più di quello italiano certe azioni di ripopolamento vanno fatte con la testa prima di tutto ricostruendo l’ambiente prima altrimenti è normale che i lupi si avvicinino alle abitazioni e i cervi e i caprioli creino problemi al rimboschimento mangiandone le giovani piante.
NON E’ CONFUSIONE, MA ASSENZA DI GESTIONE !
In questo periodo ad avere confusione è l’Amministrazione Provinciale di Macerata e non certamente i cittadini che si oppongono alla autorizzazioni rilasciate per caccia al capriolo.
“Abbiamo emanato un atto di gestione basato sulla legge in materia” certo! Se fosse un provvedimento di routine, non ci sarebbe nessun problema. Il fatto è che la Determina, anche se rientra nell’ambito delle competenze attribuite al Dirigente, tratta di una nuova attività mai concessa prima in Provincia di Macerata, su cui le forze politiche che rappresentano i cittadini non si sono ancora espresse.
Ancora più grave appare la decisione del Dirigente perché oltre a non preoccuparsi della volontà politica della sua Amministrazione, non ha tenuto conto dell’attuale situazione emergenziale che la popolazione di fauna selvatica sta affrontando per il prolungato periodo di siccità. A certificare questa emergenza è l’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) con un documento avente per oggetto “Limitazioni dell’attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente”. Il documento evidenzia come le elevate temperature, la mancanza di precipitazioni, l’assenza di rugiada notturna sottopongono tutte le specie animali ad uno straordinario stress fisico, con effetti devastanti sulla dinamica delle popolazioni. Quando le fonti idriche sono ridotte e disperse, il maggior dispendio energetico necessario per raggiungerle rende più difficile la riproduzione ed è causa di elevata mortalità soprattutto tra gli individui più giovani, per i quali aumenta il rischio di contrarre malattie, di essere predati, o addirittura morire di sete e di fame. Alla siccità si aggiunge l’estrema difficoltà di alimentarsi per la riduzione di bacche, semi ed insetti.
Visti i pareri e gli indirizzi degli organi statali, ci chiediamo che urgenza c’era di avviare questo nuovo tipo di caccia con una semplice determina del dirigente, immediatamente esecutiva, e non aspettare che la Giunta Provinciale si pronunciasse in merito dopo le dovute verifiche?
Ci chiediamo ancora, a cosa serve spendere ancora tanti soldi pubblici per mantenere un apparato politico provinciale che oramai si occupa solamente di quale morte deve morire?
Ci sentiamo di tranquillizzare l’Amministrazione Provinciale perché i cittadini maceratesi non hanno fatto nessuna confusione in merito alle autorizzazioni che sono state concesse per l’avvio della caccia al capriolo, sono solo preoccupati dalla non gestione delle problematiche territoriali. O meglio, sono preoccupati dalla gestione clientelare di beni comuni verso le lobby dei cacciatori, a discapito della maggioranza dei cittadini che non vorrebbero queste barbare decisioni.
Probabilmente qualche “ristorante” ha finito la materia prima della sua specialità… e per questo motivo approvo la protesta per non autorizzare la caccia al capriolo !!! Le condizioni metereologiche, neve e siccità, hanno cambiato le abitudini della fauna tutta !!! Invece per i cinghiali, che fanno danni in tutti i sensi… incidenti contro auto, campagne devastate etc etc… non vengono presi “seri provvedimenti !!! Se i cacciatori hanno una coscienza… almeno per il 2012 “NON” dovrebbero cacciare !!! E’ facile colpire… quando la vittima è spaesata e stressata per le cause sopradescritte. Buona fortuna… “caprioli”…!!!
Se l’Ispra ha rilevato problemi per la fauna bisonga pure coinvolgere la dormiente Regione Marche affinché modifichi il Calendario Venatorio per limitare i periodi di caccia. Il problema non riguarda solo i caprioli ma anche gli altri animali preda dei cacciatori anch’essi indicati nel calendario.
( da Google )
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2012/08/28/763817-allarme_aggressivita_caprioli_piani_controllo_continuano.shtml
Castel del Rio
Allarme aggressività tra i caprioli “I piani di controllo continuano”
Castel del Rio, 28 agosto 2012 – ALLA FINE è stato abbattuto e ora la carcassa si trova in un centro autorizzato. E’ finita nel peggiore dei modi la storia del giovane capriolo che, nell’ultima settimana, aveva attaccato quattro persone — tra cui un consigliere del Pd — fra Castel del Rio e la Provinciale, arrivando anche ad attaccare e caricare alcuni bagnanti sul fiume. Come deciso da servizio veterinario dell’azienda sanitaria e dalla Polizia provinciale, la testa ora sarà analizzata: un esame necessario per eliminare ogni dubbio che l’animale possa avere contratto la rabbia.
Ma il caso del Bambi che attacca l’uomo è arrivato ovviamente anche a Palazzo Malvezzi, che monitora gli ungulati all’interno di precisi piani di controllo. «Negli ultimi quattro anni circa — spiega l’assessore provinciale Gabriella Montera — questi animali sono molto aumentati. Nell’ultimo censimento, ralativo al 2011, erano circa 25mila». Un numero, quindi, in aumento? «Sono cicli — continua Montera —. Sicuramente le nevicate abbondanti di quest’anno hanno fermato la caccia. In generale bisogna controllare gli esemplari femmina».
E qui entrano in gioco i prelievi fatti sul territorio, all’interno di piani di controllo. I periodi sono due: dall’1 giugno al 15 luglio e dal 15 agosto al 30 settembre vengono prelevati i maschi, mentre dal primo di gennaio al 15 marzo i cacciatori degli Ambiti territoriali di caccia (Atc Bo2 e Bo3) si concentrano su femmine e cuccioli. L’obiettivo, il controllo numerico sul territorio, soprattutto per preservare le colture. «Lo spieghiamo chiaramente ai cacciatori — prosegue Montera —: si tende a raggiungere il 100 per cento degli abbattimenti, ma nel 2011 la media è stata dell’80 per cento. Non tutte le zone della provincia, poi, sono uguali: in alcune, soprattutto in presenza di molte coltivazioni, dovrebbe esserci una densità di animali pari a zero. Nel caso dell’Imolese siamo in un’area di densità media. Il periodo più critico è quello primaverile, quando i caprioli cercano le gemme, ad esempio, delle vite». Nel controllo la Provincia non va troppo per il sottile: «Su segnalazioni mirate di agricoltori entriamo in azione con i nostri cacciatori anche al di fuori dell’attività venatoria».
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2012/08/28/763817-allarme_aggressivita_caprioli_piani_controllo_continuano.shtml
L’unica cosa da chiedere è che i censimenti vengano fatti come si deve per verificare se la popolazione ha raggiunto il limite di guardia oppure no. Il resto è facile qualunquismo basato su immagini retoriche e melense. L’uomo fa parte della natura; quando costruiamo una città portiamo via spazio agli animali e ne uccidiamo a milioni.Allora cosa vogliamo fare? ci fermiamo, arretriamo? dove? qual’è la parte della cosi detta natura dove deve stare l’uomo? E’ qui, insieme agli animali ma siccome le situazioni ambientali sono mutate e siccome la natura non può più autoregolarsi come succede in un ambiente vergine, l’uomo deve intervenire come elemento regolatore, facendo la parte del lupo, dell’orso ecc. Dopo che faccia pena l’idea dell’uccisione di un capriolo è un discorso comprensibilissimo. A me fanno pena anche i miei polli, che allevo per trasdformarli in cibo, ma che mi dispiace uccidere quando arriva il momento di farlo. Sembra strano ma dietro un hamburger di carne c’è l’abbattimento di un animale che è stato ucciso per farne cibo per l’uomo.
Tanto per non farsi smentire, un’altra imbecillità dei nostri amministratori passati e quelli presenti li imitano e spesso li superano.
Dopo l’istituzione del parco dei Sibillini, bellissima cosa, hanno pensato bene di ripopolare questo territorio di vari animali, cinghiali, caprioli…che bello, ottima scelta, solo che non non erano al corrente o meglio probabilmente non ci arrivano a pensare che ogni territorio ha un equilibrio nella sua fauna e flora che si è stabilizzato in migliaia di anni, un equilibrio che ora non si può risatbilire con l’abbattimento indiscriminato di questi animali, non possiamo pensare che questi esseri siano oggetti da mettere e dismettere x nostro piacimento(mi piacerebbe farlo con la nostra classe politica), quindi far tuonare i fucili è una scelta non solo indecente ma inutile, io ho diritto di parlarne poichè vivo nel parco, ogni mattina vedo cinghiali e caprioli, è vero che questi distruggono gli orti, ma guarda caso che il mio non è stato mai toccato in tanti anni, perchè?Semplice a differenza dei miei vicini di casa che si lamentano, ho speso 25 euro per acquistare una rete e recintare l’orto risultato…. nessun danno, probabilmente è il cervello di tanti idioti che per non spendere qualche euro…hanno ciò che si meritano.
Il problema della strada invece è importante, molto spesso questi animali attraversano e causano danni, ma anche qui basterebbe usare prudenza e cercare di rallentare un pò, le strade non sono delle piste per correre…
Interessante che, sebbene non sia stata adottata nessuna decisione a livello politico, la Provincia (cioè chi è che precisametne ha passato la velina ai giornali??) si premunisce di “coprire” un suo dirigente che ha fatto la determina…
In una impresa privata, se un dirigente nel silenzio dei vertici, avesse preso una qualsiasi decisione operativa (precedento una scelta che doveva ancora essere fatta dalla proprietà) sarebbe stato messo immediatamente alla porta: se questo dirigente viene invece “coperto”non è che per caso la determina è stata presa dietro suggerimento di qualcuno per togliere eventuali castagne dal fuoco???
A parte gli appelli accorati e i telefilm commoventi su cui gli intervenuti hanno speso kili e kili di fazzoletti di carta contribuendo a inquinare questo mondo incantanto (ahahaha non si fa! non si fa!). A parte i perbenisti e i campagnoli della domenica. A parte gli animalisti con la A maiuscola che si pappano kili e kili di carne al mese e hanno sempre la pancia piena di qualche animale (per es. la papera sterminata in questi giorni). A parte quelli che non hanno niente da fare o per scelta (mantenuti dai genirori e/o nonni prepensionati) o perchè disoccupati o pensionati. La questione è un’altra: la scelta non è tra la caccia sì e caccia no, ma tra caccia legale e caccia illegale. Lo volete capire e mettervelo in testa che la caccia si praticherebbe con o senza leggi? Meglio allora disciplinarla e organizzarla a garanzia degli animali e di chi pratica questa attività. Andiamo a vedere quanto ogni anno lo Stato incassa grazie ai cacciatori, soldi che vengono impiegati magari a tutto vantaggio degli anticaccia.
Ps: non sono cacciatore e non mi piacerebbe andarci
…..il flash mob fatelo per Rimsha Masih.
paolo, non delegare!!! sarebbe meglio dire… facciamolo….
caccia al capriolo?!?! ma perchè non prendete un fucile e ve lo date sulla testa così forse vi si riordinano le idee? ma quanto siete vigliacchi?
Bambi ci fa pena e il cinghiale no.
I Beagle di Green Hill ci fanno pena e i migliaia di topi di laboratorio no.
Suggerisco di liberare 10 cinghiali vicino casa di chi ama tanto il capriolo.
Suggerisco l’assegnazione di 100 topi di laboratorio a chi ha fatto domanda anche per il beagle.
Equilibrio, ci vuole equilibrio.
Cinghiali e caprioli sono stati portati in questi ultimi anni nelle nostre montagne ma da secoli non erano più stati qui; hanno rimesso in discussione l’equilibrio faunistico e floristico dell’alto Maceratese diventando prevalenti (sterminatori di piccoli animali, di orti, di campi di granturco e di germogli in genere) tanto che in pochi anni la loro presenza sta seriamente mettendo in discussione l’intero ecosistema del Parco dei Sibillini.
E’ stato reintrodotto anche il lupo ma temo, a questo punto, che i nostri bizzarri amministratori importeranno anche lo stambecco, l’orso bruno, la renna e l’orso bianco (ma per piacere…..).
…flash mob per Rimsha Masih …….