Criteri sul riordino delle Province
Macerata ricorre al Tar

SPENDING REVIEW - Gli uffici stanno lavorando alla relazione dell'atto

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Il montaggio pubblicato nel gruppo facebook “Macerata capoluogo”

 

di Alessandra Pierini

Quella che sembrava una normale operazione di riorganizzazione istituzionale con l’abolizione delle Province italiane e la redistribuzione delle loro competenze, con l’introduzione di criteri che le ha invece ridotte di quasi la metà, sta trasformando l’Italia. Un anno dopo i festeggiamenti per il 150mo dell’Unità d’Italia e in una fase storica in cui ritrovare un unitario orgoglio nazionale sarebbe stato vincente, è bastato un articolo della legge, appena approvata dal Parlamento, sullo spending review per riportare la situazione a qualche secolo fa. Il clima che si respira negli ambienti politici ma anche nelle vie di Macerata, una delle province più fortemente penalizzate, visto che a tagliarla è la mancanza di soli miseri 30.000 abitanti, è quello della lotta e della resistenza. Vengono richiamati da più parti valori più alti, quale il bene del Paese ma vengono facilmente sopraffatti dalla consapevolezza che il risparmio procurato dal taglio di 64 province sarebbe significativo ma lo sarebbe molto di più l’intervento del Governo sul numero dei parlamentari o dei consiglieri regionali o ancora sui privilegi di cui godono.
Proprio per evitare che 150 anni di storia e oltre (Macerata è una tra le province originali), la Provincia di Macerata impugnerà davanti al Tar delle Marche la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio ‘Criteri per il riordino delle Province’. Il documento al quale stanno lavorando gli uffici è volto a contestare i criteri fissati per il riordino come già fatto da alcune Province del Nord Italia. Intanto questo pomeriggio si è riunito il consiglio provinciale e naturalmente il tema all’ordine del giorno era quello della nuova suddivisione delle Province che sta tenendo banco, in un periodo dell’anno in cui, abitualmente, la politica andava in ferie. Le vacanze, invece, quest’anno sembrano lontane, tanto più che la legge sullo spending review, approvata nei giorni scorsi in Parlamento, non sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale prima della prossima settimana.
Mentre i vertici della politica regionale invitano all’unità (leggi l’articolo), la divisione netta tra i territori di Macerata, Ascoli e Fermo si fanno invece sempre più netti e bellicosi.
cal_provinciale-3-300x225Non è affatto piaciuta l’operazione per l’affermazione Ascoli capoluogo che vede tra i promotori Amedeo Ciccanti, senatore dell’Udc, il quale in Commissione Bilancio  del Senato ha votato l’emendamento che, approvato, ha dato origine al tanto discusso comma sei dell’articolo 17, per il quale il capoluogo della nuova Provincia sarà quello più popoloso. «Fermiamo la lobby ascolana» ha tuonato il sindaco di Macerata Romano Carancini dalle pagine di Cronache Maceratesi (leggi l’articolo).  Uno spiraglio per la Provincia di Macerata arriva dall’ordine del giorno dell’onorevole Mario Cavallaro che ha aperto all’accorpamento territoriale (leggi l’articolo) e conduce la battaglia in Parlamento.
Lotta per Macerata anche il neo costituito Comitato  per Macerata e per il suo territorio la cui attività non si fermerà neanche per le ferie: «Sono stati distribuiti  – fanno sapere – i moduli per l’adesione ( ne sono già ritornati diversi) che possono essere richiesti via mail ([email protected]) o  trovati, in cartaceo, nei diversi esercizi commerciali del centro storico.
Ringraziamo i sostenitori e gli attestati di stima di quanti, spronandoci ad andare avanti,  comunque vada, hanno capito che non stiamo difendendo un ente o una vuota istituzione, ma l’esistenza stessa della nostra città e del nostro territorio, nonchè la sua identità. Oltre alla raccolta di firme, continua incessantemente l’attività di sensibilizzazione degli organi , anche elettivi, preposti alla salvaguardia del territorio, l’attività di aggiornamento sugli sviluppi legislativi e amministrativi, nonchè l’organizzazione, dopo l’estate, di un incontro pubblico per fare “il punto della situazione”. Abbiamo anche  formato un gruppo su Facebook “Macerata capoluogo” che ha già raccolto diverse adesioni».
Nella Marca Fermana, oltre al comitato dei cittadini, hanno partecipato ad un  tavolo di confronto, volto a  programmare costruttivi interventi alla luce del nuovo assetto delle Province Italiane, quindici autorevoli figure istituzionali che hanno risposto all’appello lanciato dal presidente di Confindustria Fermo Andrea Santori, alla presenza del Cavalier Vitali per tracciare una linea comune sulle prossime iniziative che partiranno tutte da un unico importante comun denominatore: «Alla luce del recente provvedimento  del Governo- scrive Confindustria Fermo –  accettiamo la macro-provincia del sud. Il Fermano tutto, proprio nell’ottica delle motivazioni che ispirano la spending review, dovrà comunque essere considerata assolutamente strategica per la sua posizione baricentrica e non solo. Per il Fermano parlano le cifre. Il futuro rimodellamento delle provincie dovrà tenere conto della centralità del Fermano per salvaguardare la sua evidente e riconosciuta specificità economica del territorio che ha bisogno di servizi vicini per essere competitiva. Questo tavolo permanente di coordinamento formato anche dalle principali associazioni di categoria provinciali ha testimoniato l’interesse intorno al tale argomento e soprattutto l’ importanza del Fermano nell’equilibro della futura Macro Provincia per cui la partita, è ancora aperta».

 



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