Il Pd: “Nessuna colata di cemento su Macerata”

Il partito di maggioranza respinge le accuse dell'opposizione e propone delle novità per incentivare il recupero e la riqualificazione dell'esistente

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Da sinistra Narciso Ricotta, Luigi Carelli, Maurizio Del Gobbo e Daniele Staffolani

 

di Alessandra Pierini

«La colata di cemento di cui ci accusano a Macerata non c’è mai stata». Ad affermarlo è Narciso Ricotta, capogruppo consiliare del Pd, che risponde così alla provocazione del Pdl che ha presentato in Consiglio una proposta di delibera finalizzata all’istituzione di una Commissione speciale di Indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale negli ultimi 10 anni (leggi l’articolo). Sulla regolarità tecnica dell’atto, firmato da tutti i consiglieri del partito d’opposizione, il dirigente Gianluca Puliti ha espresso un parere negativo. Molto critica è anche la valutazione politica di Narciso Ricotta: «In questi ultimi due anni, l’urbanistica non ha consumato un centimetro di territorio, perciò l’opposizione ha pensato di tornare indietro addirittura di dieci anni. Allora le aree edificabili erano molto limitate e questo non permetteva uno sviluppo perciò abbiamo fatto un programma a lungo termine. A fronte di una potenzialità edificatoria di un milione di metri cubi, sono stati attuati solo 186.000 metri cubi con una media di 15.000 metri cubi annui. E’ vero che c’è bisogno di intervenire per incentivare il recupero e la riqualificazione dell’esistente».

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Mauro Compagnucci, ex assessore all'Urbanistica

Molto critico verso il Pdl anche Mauro Compagnucci, ex assessore all’Urbanistica, attualmente consigliere del Pd: «Durante la campagna elettorale il Pdl parlava delle tapparelle della Prefettura, ora – ironizza – parla di foratelle: è chiaro che hanno poco da dire in politica visto che i dati relativi all’edilizia erano stati già pubblicati dal sindaco Meschini alla fine del mandato. Le varianti messe in piedi negli ultimi 12 anni corrispondono a 186.000 metri cubi che non rappresentano una colata di cemento ma lavoro ed economia che gira. Per quanto riguarda il Piano Casa, incide per 50.000 metri cubi mentre 10.000 metri cubi sono stati destinati all’edilizia convenzionata e popolare. Di sicuro occorre una nuova legge urbanistica di cui la Regione non si è mai dotata, ma dobbiamo intervenire anche perdei correttivi al Piano casa e per questioni che non possono essere lasciate all’estraneità dell’ufficio tecnico».

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Luigi Carelli

La proposta del Pd è proprio quella di sbloccare pratiche ferme da tempo, per le quali si attende il pagamento degli oneri di urbanizzazione, e allo stesso tempo di annullare la disparità tra chi costruisce il nuovo e chi ristruttura il vecchio. «La Regione – spiega Luigi Carelli, presidente della Commissione Urbanistica – impone ai Comuni di dotarsi di un regolamento. Proporremo di introdurre nel regolamento la rateizzazione degli oneri di urbanizzazione in 4 rate semestrali, la modifica del calcolo del costo di ristrutturazione perchè corrisponda a quello per la nuova costruzione e per finire vogliamo che venga stabilito un tetto massimo di mille euro per i diritti di segreteria che oggi possono arrivare anche a 150 mila euro».

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