La Fornarina ritira lo spot che non piace all’Islam

Come set fotografico era stata usata una scuola coranica. L'azienda civitanovese: "Avevamo tutte le autorizzazioni e siamo stati rispettosi della sensibilità di tutti"
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di Beatrice Cammertoni

La Fornarina, famosa azienda di abbigliamento di Civitanova, è finita in mezzo alle polemiche a causa dell’ultima campagna pubblicitaria sui capi della prossima stagione primavera/estate. Oggetto delle accuse, animatesi ed amplificatesi sul web, un video sul backstage del set fotografico che fino a poco fa trovava spazio sulla home page del sito http://www.fornarina.com/. La location scelta per l’occasione era infatti una Madrassa di Marrakesh, una scuola coranica da tempo sconsacrata e oggetto anche di visite turistica senza nessuna particolare restrizione relativa a quella che era la funzione religiosa del luogo. “Una precisa scelta architettonica, rispondeva alla fantasia esotica che cercavamo grazie ai giochi di colori ed ai mosaici del luogo.” Dice l’azienda, che aveva ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per poter effettuare riprese e scatti nella Madrassa tanto dalle autorità governative marocchine quanto dai gestori dell’istituto. La scuola islamica, d’altronde era già stata usata come ambiente per set fotografici, ma come ulteriore attenzione, i grafici della campagna hanno provveduto a rimuovere le scritte coraniche presenti sulle pareti sostituendole con delle greche ornamentali. Nessun versetto coranico compare nelle foto, dunque, non per particolari restrizione imposte ma per decisione della stessa azienda.

FORNARINA-11_1028_d-224x300Oggetto di forti critiche è però divenuto il video sul making of della campagna: dal sito della Fornarina al centro del ciclone grazie all’effetto moltiplicatore che si è originato dal web. “Non sappiamo di preciso da dove siano partite le segnalazioni, ma pur non avendo dubbi sul nostro operato abbiamo deciso di togliere il video in cui compariva la modella con lo sfondo di bassi rilievi delle  scritte coraniche, perché chiaramente non è nostra intenzione offendere la sensibilità di nessuno. Abbiamo ricevuto tutte le autorizzazione necessarie prima del servizio e ci siamo premurati di accertarci con i responsabili dell’istituto del rispetto della sacralità del luogo, delle regole coraniche e della cultura religiosa del territorio, ora siamo in contatto con i nostri referenti in Marocco ma non stiamo avendo feedback reali sulle fonti di queste accuse. Stiamo cercando di investigare tramite i nostri contatti.” La tv marocchina Arabiya ha raccolto ieri le testimonianze di attivisti islamici locali, tra cui Abdul al Ghani Ballut che ha rivolto aspre critiche al governo marocchino che ha concesso l’autorizzazione alla Fornarina. “Sono immagini offensive e provocheranno reazioni di rabbia e di condanna sul terreno”, ha detto ai microfoni dell’emittente  marocchina, che ha approfondito la questione intervistando anche alcuni connazionali in Italia.”

 



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