Il consigliere più breve della storia

CIVITANOVA - Livio De Vivo entra in Consiglio nell'ultima seduta prima delle elezioni, spara a zero contro il suo ex partito ("Il Pd ha messo in lista cani e porci") e si candida con Corvatta
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Livio De Vivo ieri sera in Consiglio comunale (foto di Ciro Lazzarini)

 

di Laura Boccanera

E’ andato “in scena” l’ultimo consiglio comunale: in scena perchè ad attirare l’attenzione non sono stati i punti all’ordine del giorno, ma piuttosto “la performance” live del consigliere comunale Livio De Vivo, primo dei non eletti del Pd che ha preso il posto del dimissionario Stefano Ghio (dopo l’elezione a presidente dell’ordine degli avvocati). Consigliere per due ore, la durata dell’assise, De Vivo si è presentato vestito di tutto punto come al primo giorno di scuola e armato di ardore politico nel screditare i suoi ex compagni di partito. Sebbene infatti dovesse rappresentare il Pd, si è seduto nei banchi lontano dai suoi e nel discorso di insediamento ha sparato contro l’assente Palombini e contro il segretario del partito Giulio Silenzi, al centro anche dell’intervento di commiato di Giorgio Berdini. De Vivo infatti sarà candidato nella prossima tornata elettorale come consigliere tra le fila di Uniti per Cambiare e nel suo discorso si è tolto sassolini che da cinque anni gli covavano nella mente: “Ringrazio Ghio – ha detto – non posso fare altrettanto con Giorgio Palombini (che secondo De Vivo si sarebbe dovuto dimettere una volta ottenuto il mandato provinciale) faccio politica da quando avevo 14 anni, ho ottenuto 158 preferenze e 32 schede non valide, ma il Pd mi ha estromesso mettendo in lista “cani e porci” (ha detto proprio così ndr) ho aspettato a lungo una telefonata, ma non sono mai stato invitato alle riunioni”. E proprio De Vivo è stato nel corso del consiglio nominato membro della commissione elettorale, fra le proteste, con 18 voti favorevoli: a votare con scrutinio segreto infatti secondo la procedura sulla quale erano state richieste anche delucidazioni da parte di Francesco Micucci dovevano essere i consiglieri dell’opposizione, con astensione da parte della maggioranza, ma evidentemente De Vivo ha ottenuto l’appoggio di tutta la maggioranza per il j’accuse politico, mentre Cognigni ha ottenuto 6 voti. Biasimo e disapprovazione per il comportamento e discorso che poco era pertinente rispetto all’ordine del giorno sono arrivati dall’opposizione e anche da alcuni membri della maggioranza che hanno tuttavia applaudito l’intervento accusatorio del consigliere.

Il consiglio si è poi svolto regolarmente, con votazione all’unanimità per il punto che prevedeva una variante parziale al PRG relativa alle nuove aree produttive in ampliamento dell’attuale zona industriale A per l’area Ica e Eurosuole: “vedere che nel territorio ancora ci sono aziende che vogliono investire per ampliarsi ed assumere personale non può che fare piacere, prendiamo atto della richiesta di ampliamento” – commenta Vastaroli. I 116.640 euro prevenienti dalla variante verranno utilizzati per l’allestimento di verde di quartiere.

E tornando alla politica, in aula si respirava già l’aria di campagna elettorale, con i consiglieri proiettati verso la competizione. Protagonista suo malgrado è stato di nuovo Giulio Silenzi: dopo l’exploit di De Vivo in attacco al segretario locale del Pd è Giorgio Berdini nel suo discorso di commiato a lanciare strali: “non si può essere consigliere a vita – sottolinea Berdini – stima e fiducia mi sono arrivati dalla maggioranza, sarò sempre un uomo di sinistra, ma ultimamente su di me non c’è apprezzamento politico. Io resto fedele al grande progetto iniziale del Pd, sono stato il primo segretario del Pd di Civitanova, eletto a suffragio universale e a me basta a prescindere anche se c’è chi oggi interpreta il partito in maniera autocratica e autoritaria”.



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