da Antonio Pettinari, presidente della provincia di Macerata, riceviamo:
Alla fine dell’Ottocento la costruzione della rete ferroviaria contribuì ad unire l’Italia; oggi l’utilizzo di quella stessa rete persegue sempre più logiche che dividono il Paese.
Se il tentativo dell’assessore regionale Viventi di indurre le Ferrovie a ripristinare i 28 treni soppressi nelle Marche riuscirà, anche in parte, sarà quasi un miracolo. L’aver trasformato l’ente ferroviario in un’azienda improntata a logiche puramente commerciali, ha fatto infatti ormai completamente cadere l’aspetto di servizio pubblico che aveva animato per almeno un secolo la gestione delle ferrovie in Italia.
L’azione che la Provincia di Macerata ha condotto a partire dagli anni ’80 a difesa della linea Civitanova Marche – Albacina, è nota. E’ sempre stata una difesa non campanilistica che, se da un lato si basava sulla convinta utilità del trasporto ferroviario come servizio per le popolazioni locali, con l’obiettivo anche di decongestionare il traffico privato, dall’altro aveva ben presente il ruolo della tratta locale come linfa per le linee ferroviarie a lunga percorrenza: l’Adriatica e l’Ancona-Roma.
Il ruolo delle linee locali non è stato solo quello di ramificare il più possibile la rete ferroviaria, ma anche quello di attrarre l’utenza per le linee a lunga percorrenza. Il continuo depauperamento del servizio lungola Civitanova-Albacinaimpoverisce anche il traffico passeggeri lungo la dorsale Adriatica, così come lungo la linea da e per Roma. Se, infatti, il cittadino di Macerata oppure Tolentino o San Severino non trova la possibilità di avere un treno per Fabriano o per Civitanova, difficilmente è indotto ad utilizzare la ferrovia per recarsi nella Capitale o a Bologna, piuttosto che a Pescara. Negli anni scorsi si è iniziato a sopprimere le fermate degli Eurostar alla stazione di Civitanova Marche, ora sono stati soppressi gran parte degli stessi Eurostar sia per bari e Milano, sia per Roma. Le ferrovie hanno “giustificato” la decisione affermando che “quei treni erano i meno redditizi” (sic!). E come pretendono di riempierli di passeggeri se tolgono i treni locali che fanno coincidenza con essi? Dal 12 dicembre la linea Civitanova – Albacina risulta la più penalizzata, con ben dieci corse giornaliere soppresse. E’ un enorme disservizio per la popolazione della provincia di Macerata ed anche una scelta scellerata per il futuro del trasporto ferroviario nelle Marche.
Tutto ha origine nelle nuove strategie che da anni le Ferrovie dello Stato perseguono e che mortificano i territori più decentrati e le fasce di popolazione economicamente più deboli.
Inoltre, l’ingresso dei privati nel sistema dei trasporti ferroviari, ha portato ad un’accentuazione della perdita dell’obiettivo originario delle Ferrovie dello Stato. Dopo aver avviato anni fa gli investimenti per l’alta velocità lungo la direttrice tirrenica, collegandola Capitalecon le altre principali città del nord – e questo aveva sicuramente una sua logica – oggi le Ferrovie continuano ad investire su quella stessa linea perché si preoccupano della concorrenza dei privati che vanno ad occupano quelle stesse tratte. Così facendo, abbandonano investimenti sul resto d’Italia ed in particolare lungo la direttrice Adriatica, accentuando, così, una “separazione” tra le regioni dei due versanti del Paese.
La Provincia è fortemente convinta del ruolo strategico del servizio ferroviario, sia come servizio al cittadino sia come esso stesso strumento di sviluppo socio-economico. E ci comporteremo di conseguenza. Alla Regione Marche, a cui chiediamo che in sede di Bilancio 2012 non penalizzi il settore dei trasporti, offriamo il nostro diretto sostegno nella battaglia per il ripristino dei treni soppressi e per il potenziamento del servizio. Per questo proponiamo che tutte le istituzioni locali, Province, Comuni, ma anche le Camere di commercio, le Università, le associazioni produttive e sindacali, si facciano promotrici – con il coordinamento della Regione – di una forte azione unitaria nei confronti delle Ferrovie dello Stato affinché si riporti il trasporto ferroviario alla sua piena funzione di servizio pubblico.
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prima la provincia deve penarlizzarsi da sola
Non una parola del Pettinar sulla chiusura del monastero delle Visitandine. Starà preparando il solito tavolo per la solita foto di gruppo o un apposito confessionale?
Il problema è serio, Trenitalia si approfitta degli utenti creando un servizio esclusivamente elitario.
Devo tornare per Natale da Milano, per la prima volta prenderò un autobus, è più comodo ed anche il biglietto mi costa meno, mio malgrado sono costretto ad inquinare di più.
Ma il punto è un altro: perchè un mezzo, considerato da sempre un servizio pubblico, che ha un valore strategico anche per la diminuzione di gas di scarico in termini ecologici, deve essere capitalizzato in questa maniera brutale ed organizzato secondo logiche esclusivamente di mercato?
Allora la mia proposta ai politicanti che come al solito si piangono addosso, evidenziando il problema ma non trovando soluzioni:
– Dove sta scritto che Trenitalia deve essere l’unica a fornire un servizio di treni? Le ferrovie ci sono, i vagoni anche. Perchè la provincia non si impegna a creare, organizzare e gestire un servizio treni locale che possa essere sfruttato nel migliore dei modi dai cittadini tagliando fuori quelli che non fanno i nostri interessi (Trenitalia)?
oppure:
Visto che non credo che Trenitalia sia padrona del territorio allora perchè i politici non prendono coraggio impedendo il passaggio dei treni freccia rossa nel nostro territorio, boicottando tutte le linee dirette al sud fino a quando non sarà assicurato un servizio decente nella nostra regione?
Perchè il concetto di opposizione si applica sempre ai i partiti in una reciproca lotta di sedie e mai contro il potere?
Pettinari caccia i soldi e fa un mezzo alternativo di tarsporto TU, se trenitalia non lo fa (e credo non sia statale quindi libera di fare ciò che vuole) la provincia invece deve costruire coi nostri soldi.
Lei non può fare scaricabarile caro Pettinari, spenda i soldi e investa che la colpa di questa situazione è SUA…
@Marco Ribechi
“- Dove sta scritto che Trenitalia deve essere l’unica a fornire un servizio di treni? Le ferrovie ci sono, i vagoni anche. Perchè la provincia non si impegna a creare, organizzare e gestire un servizio treni locale che possa essere sfruttato nel migliore dei modi dai cittadini tagliando fuori quelli che non fanno i nostri interessi (Trenitalia)?”
Concordo, anni fa qualcuno aveva proposto di dare la gestione della ferrovia al Contram, Penso che sia attuabile visto che in Italia ci sono molte società che gestiscono sia il servio automobilistico che il servizio ferroviario:
Ai Signori politici dico che è ora di parlare dei problemi e non trovare le soluzioni. Le cose sono due: o sono degli incapaci oppure gli fà comodo tenere in piedi problemi che ci trasciniamo da decenni….
Io per andare a Venezia prendevo l’intercity diretto Pescara-Venezia, costo da Civitanova euro 60 A/R. Ora per spendere meno di 100 euro sono costretto a fare tre cambi o prendere l’intercity notturno euro 80 A/R… VERGOGNA TRENITALIA!