di Matteo Zallocco
Nei giorni scorsi l’avvocato Graziano Pambianchi è intervenuto nei commenti di Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) portando all’attenzione dei lettori diverse tematiche di indubbio interesse tra cui il suo pensiero sulla verifica politico-amministrativa, la proposta di sospendere la Stagione lirica, di rinunciare al polo natatorio, all’ampliamento del Palas e al nuovo campo sportivo di Collevario e di puntare su interventi strategici come la strada via Mattei-La Pieve e la riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza. All’avvocato Pambianchi, volto noto della politica maceratese come esponente del Partito Repubblicano prima e del Pd ora, abbiamo chiesto di approfondire queste tematiche.
Avvocato Pambianchi, come vede la verifica politico-amministrativa in corso all’interno della maggioranza? Qual è la sua posizione in proposito?
«Sulla verifica ho poco da dire, oltre quello che ha dichiarato il segretario Mandrelli. Già nell’autunno 2010 dovemmo rilevare le prime difficoltà nei rapporti tra le istituzioni elettive della nostra città: il Sindaco e la sua Giunta da una parte, i gruppi di maggioranza in Consiglio, tra cui il Gruppo del Pd, perno della coalizione politico-amministrativa dall’altra; spettatore il Partito Democratico, che ha dato il suo apporto determinante all’elezione del Sindaco e senza il quale la città non si governa. Ma la città si governa se i problemi vengono affrontati e dibattuti in un positivo confronto tra tutti i soggetti che dovrebbero concorrere alla formazione delle decisioni. Il Gruppo del Pd (e non solo) lamentava di essere stato spesso costretto a votare provvedimenti che non aveva avuto modo di esaminare o che erano cambiati in itinere dopo una sommaria informazione; di non poter avanzare alcuna proposta costruttiva, senza che ciò venisse bollato dal marchio infamante dell’attentato al Sindaco ed alla sua Giunta. Il Partito constatava di non aver quasi mai discusso di un sia pur importante problema amministrativo, di aver avuto al massimo qualche comunicazione veloce in riunioni per così dire generaliste (comunicazioni peraltro spesso rivelatosi monche, prove di supporti documentali e talvolta infondate). Se i dirigenti politici di un Partito non conoscono i problemi ai quali l’Esecutivo attende e non sono coinvolti nella conoscenza prima e nella decisione poi, come possono assolvere il compito di raccordo con i cittadini-elettori e di promozione del consenso? L’attività dell’Amministrazione comunale non può essere intralciata, ma il Direttivo non può essere informato a cose fatte e così dicasi dei Gruppi consiliari».
Di tutto questo si era discusso nell’assemblea del Pd a Pollenza…
«A Pollenza si registrò un clima più gelido che freddo, ma fu facile far cadere la colpa sulla temperatura esterna, pur trovandoci in un locale ben riscaldato. Ci fu chi si illuse che l’incontro avrebbe dato qualche frutto positivo, ma ciò che è accaduto nei mesi successivi ha spazzato via l’incauto ottimismo. La “verifica” è stata chiesta per le ragioni e nel clima che pur velocemente ho ricordato. La questione dell’irrobustimento della squadra di Giunta è senz’altro secondaria, ma certamente non irrilevante. A me non importa con quale aggettivo verrà ora qualificata la verifica (finita, interrotta, soffocata, rimandata): certo è che il sindaco ha assicurato l’effettiva messa in pratica del metodo dell’informazione (chi altro potrebbe garantirla se non lui, che ha tutti i dati dei diversi problemi, condizione necessaria per poter esprimere una qualsiasi doverosa opinione) e della collegialità. Sempre per dirla con il segretario Mandrelli “…la palla passa al Sindaco”, che dovrà passare dalle assicurazioni ai fatti, sapendo che l’effettiva messa in pratica del metodo dell’informazione della collegialità verrà monitorato (verificato?) tutti i giorni. Posso comprendere le preoccupazioni che hanno motivato l’azione dell’amico Sciapichetti, da me francamente e fraternamente criticata, ma definire quel che è accaduto “frutto di alcuni mal di pancia” e di “una serie di incomprensioni”, rappresenta una sottovalutazione dei fatti occorsi e del quadro politico-amministrativo che non gli può appartenere».
Quali sono le priorità per la città di Macerata?
«La priorità delle priorità è una “operazione verità” sul bilancio comunale, nel senso che occorre verificare la reale possibilità di operare investimenti sulla base di cespiti sicuramente realizzabili. Soltanto quando il quadro sarà certo e perfettamente intellegibile, si potranno operare scelte praticabili (altrimenti ci sarà il solito “elenco della spesa” e quel che non si potrà fare, pur avendolo promesso, sarà sempre colpa di qualcun altro e/o della mancanza di soldi “scoperta al momento”). La mia impressione è che di quanto è stato promesso in campagna elettorale ben poco sarà possibile realizzare, né ci si può illudere che l’uscita dal “tunnel” della crisi sia prossima: con ogni probabilità la “stretta” vera, che coinvolgerà anche chi finora se l’è cavata, ha ancora da venire. Io ho sempre creduto che sia sempre meglio dire la verità o, quanto meno, quel che si pensa. Comincia a sentirsi l’urlo della miseria, non è più una questione di generico disagio o di qualche stato di necessità.
Sulla necessità di intervenire nel settore dei servizi alla persona (vecchi soli, sempre più numerosi) ed in quello dei servizi sociali (mense, asili e quant’altro), credo tutti concordino: la priorità dovrebbe essere riconosciuta a tutti. Il problema è quello di conoscere approfonditamente i dati di una realtà che di giorno in giorno va peggiorando, coordinando l’azione del pubblico con quella meritoria dei privati ed impegnando tutte le risorse possibili togliendole al superfluo e quegli interventi che, seppure auspicabili, non attengono all’esistenza stessa ed alla dignità dell’essere umano. In questo quadro occorre fare particolare attenzione agli immigrati che vivono nella nostra città (io ho la sensazione che nessuno sappia neppure approssimativamente quanti sono). Certamente sono giovani, sempre più numerosi, li vediamo – questo sì – senza un lavoro, disoccupati come e più dei nostri. C’è un detonatore che non possiamo ignorare: non è lecito attendere l’esplosione, che ha molte più probabilità di verificarsi quando monta la disperazione. Anche in questo caso c’è necessità di conoscenza e di coordinamento delle iniziative dell’Amministrazione e delle numerose associazioni che si occupano a diverso titolo degli immigrati (talvolta sembra se li contendano). Occorre prefissarsi un obiettivo preciso e concreto. Sempre più spesso i nuclei familiari (chiamiamoli così, nel rispetto di tutte le situazioni) degli immigrati non riescono a pagare l’affitto; sono sempre più numerosi i casi in cui 3-4 persone hanno perduto anche l’unico reddito da lavoro o, comunque, nessuno di loro riesce a trovare un lavoro. Cerchiamo di fare in modo che in ogni famiglia ci sia almeno un reddito da lavoro: capisco che non è facile, ma potremmo cercare di realizzare una “gestione unica” del problema o qualcosa di simile. Laddove non si riesca a raggiungere l’obiettivo di un lavoro per ogni famiglia, dovremmo comunque garantire che tutte le famiglie (naturalmente anche quelle dei cittadini italiani che si trovassero nelle stesse condizioni) abbiano almeno la possibilità di pagare il canone d’affitto. Non possiamo limitarci a guardare che le file di giovani che chiedono l’elemosina davanti ai supermercati e per le strade si allunghino, perché il rischio che molti di loro alla fine si affidino a scorciatoie pericolose o degradanti aumenta di giorno in giorno. Forse straparlo e dico fesserie , malgrado ciò continuo a poensare che questi sono i problemi reali che abbiamo intorno a noi e che quelli degli immigrati non si risolvono con il diritto di voto, che talvolta per noi rappresenta un’altra occasione di “usarli”».
Capitolo Sferisterio. A quanto ammonta, complessivamente, la passività delle ultime due stagioni liriche?
«C’è chi parla di circa 1 milione di euro, chi di un po’ di meno, chi di più. Come sempre c’è bisogno di dati certi. Quali sono poi le intenzioni della Regione e della Provincia, che mi sembra non se la passino proprio bene (mi pare di ricordare che la Provincia sta ammortizzando un debito milionario relativo al passato, o no?). Cert’è che io non credo possibile che i due Enti possano aumentare il loro contributo, anzi! Allora non è possibile che in un periodo di vacche magre, anzi moribonde, si possa pensare che esistano spese “intoccabili”. Ritengo quindi che la Stagione lirica possa essere sospesa, per un anno e se necessario anche più, senza che qualcuno ne muoia. Non nascondo che l’ipotesi che avanzo è frutto di una travagliata e dolorosa riflessione, perchè c’ero anch’io, forse il più giovane, tra quel gruppo di scriterati innamorati della città che negli anni ’60-’70 “riesumarono” la Stagione lirica contro fieri oppositori poi convertitisi».
Secondo lei bisognerà rinunciare anche a qualche altro progetto presente nel programma elettorale?
«Ritengo che non avverrebbe nulla di tragico se si rinunciasse a perseguire l’obiettivo della realizzazione del polo natatorio che, per quel che ne so (poco in verità, ma non credo di essere una eccezione) dovrebbe comportare l’esborso da parte del Comune di una ingente somma (1 milione e 500mila euro più o meno?). Sul punto, comunque, sarebbe il caso che chi può spiegasse quale soluzione del problema viene ipotizzata e perché, specie se è vero che le casse comunali dovranno essere cospicuamente alleggerite. Lo stesso dicasi, più o meno, dell’ampliamento del palazzetto dello sport. Se a mio avviso la Stagione lirica può essere sospesa, non vedo perché il Comune debba sborsare soldi per una opera che in altri paesi europei viene sempre più spesso posta a carico della società che esclusivamente o prioritariamente la utilizza. Certamente una società sportiva può mobilitare masse di “aficionados” più di quanto possa la lirica. Ma questi sono i tempi, di scelte coraggiose e dolorose, altrimenti non sono scelte e non aiutano minimamente ad attraversare il “tunnel”. Quanto al Campo sportivo di Collevario, approfittiamo del fatto che i lavori sono appena cominciati; la rinuncia sarà meno dolorosa. Nel frattempo, anche per evitare figure barbine come quella per i “giochi d’artificio” di San Giuliano, dobbiamo affermare e praticare immediatamente il principio che il Comune non è Babbo Natale, nè l’Apm la Befana. Da oggi in poi chi vuole organizzare un convegno sulla salute dell’ornitorinco o sulla fine del mondo nel 2012, una marcia per la pace o per la guerra, una sagra del maiale in salmì o del passero in porchetta, uno studio sulla tradizione italiana della birra o del sidro, se la paga, senza eccezione alcuna, dal momento che in questo nostro paese l’eccezione tende a diventare regola. Anche in questo campo è necessaria una ricognizione: se nel passato si è sbagliato, questo non significa dover continuare a sbagliare: è una occasione unica per cominciare una nuova storia».
Quali sono allora le opere davvero necessarie?
«Penso al raccordo strategico tra via Mattei e La Pieve: se c’è un saldo per interventi strutturali è lì che andrebbe utilizzato. Non capisco poi perché non viene ripreso il progetto di riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza. Non costerebbe un soldo, anzi, con ogni probabilità consentirebbe al Comune di lucrare (non dimentichiamo che quando fu fatto il primo bando, ci fu la manifestazione di interesse di 5 gruppi imprenditoriali ed una società del nord prospettò un intervento per oltre 90 milioni di euro). Se dovessi fare un appunto alla passata Amministrazione è di non aver insistito nella strada intrapresa. Peraltro la Provincia ha realizzato una strada perfettamente funzionale al progetto.
Ringrazio per l’occasione che mi è stata data di precisare alcune cose che mi stanno a cuore: so di non dire cose popolari, sicchè non attendo plausi ma insulti e magari ancora una volta uno “Sparisci, vecchio!”».
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L’avvocato Pambianchi, volto noto della politica maceratese come esponente del Partito Repubblicano prima e del Pd ora dichiara in merito alla ristrutturazione del cantro fiere :Non capisco poi perché non viene ripreso il progetto di riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza. Non costerebbe un soldo, anzi, con ogni probabilità consentirebbe al Comune di lucrare (non dimentichiamo che quando fu fatto il primo bando, ci fu la manifestazione di interesse di 5 gruppi imprenditoriali ed una società del nord prospettò un intervento per oltre 90 milioni di euro).
Se a questo quesito non sa rispondere Lei visto che viene consideraato un noto esponente del PD figuriamici noi comuni cittadini cosa ne possiamo sapere di tutto lo zozzo che c’e ‘ dietro a questa vicenda.
Pambianchi ha detto cose assolutamente controcorrente, e meno male che la verifica nel Pd era finita con esiti… positivi! Mi pare che ci sia grandissima confusione, non solo nell’amministrazione e maggioranza, ma pure nello stesso partito che sostiene il sindaco! Però su alcune cose non posso che ESSERE D’ACCORDO, specialmente quando Pambiani dice
“Da oggi in poi chi vuole organizzare un convegno sulla salute dell’ornitorinco o sulla fine del mondo nel 2012, una marcia per la pace o per la guerra, una sagra del maiale in salmì o del passero in porchetta, uno studio sulla tradizione italiana della birra o del sidro, se la paga, senza eccezione alcuna, dal momento che in questo nostro paese l’eccezione tende a diventare regola. Anche in questo campo è necessaria una ricognizione: se nel passato si è sbagliato, questo non significa dover continuare a sbagliare: è una occasione unica per cominciare una nuova storia».”
La nuova storia che ognuno si paghi il suo va bene, ma come lo spiegate ai cittadini che di colpo… non si vorrebbero fare Palas, piscine, ecc?
Me dovete scusà, ma solo adesso se scopre che non ce so li sordi? E quanno ete fatto la campagna elettorale non lo sapeate? Ma a chi volete pjà in giro? Certo li voti facia comodo e se potea pure ‘mbroglià!
Egregio Pambianchi,lei è bravo con la retorica,,ma non ci casco.
io non voglio insultarla affatto, nel rispetto della persona, ma come politico,, le dico che sono le sue idee che sono ” invecchiate”. e che Il suo bel discorso, è pieno di contraddizioni.
Dice che i giovani sono alla sbando, eppoi sminuisce l’importanza di dover realizzare strutture sportive come il ben noto polo natatorio e l’ampliamento del Palas( punto su cui sono d’accordo a non fare, ma di sistemare l’area intorno e i parcheggi sì, va fatto) e dimentica di voler favorire spazi adeguati di aggregazione per i giovani e dovuti controlli sul consumo crescente di droghe e alcool .
SE io fossi al posto vostro, in momenti come questi che lei sottolinea appunto, toglierei per esempio quell’inutile assessorato per la non violenza, e al suo posto metterei un ASSESSORATO PER LA SICUREZZA SOCIALE” guidato da persona competente , che conosce i tanti problemi anche intorno al mondo giovanile. Quindi cambiarei l’ottica : dal “NON” al “PER”.
Proseguo con la replica.
Elencata poi tutta una serie di gravi situazioni di disagio occupazionale, economico sociale e familiare – a proposito, quel tra parentesi “dovremmo comunque garantire che tutte le famiglie (naturalmente anche quelle dei cittadini italiani che si trovassero nelle stesse condizioni ” ) lascia un po’ perplessi: semmai anche verso gli immigrati e glielo fa notare una, che non si professa, nè è mai stata per sua “vocazione umanitaria”, una razzista,, solo per una questione di giusta priorità nell’elencazione delle risposte a tali bisogni – e sostiene poi con le ragioni della crisi, di non dover fare altro quindi che investimenti strutturali, come la Pieve Mattei ( questa poi, come Presidente del Consorzio Valleverde, esce inaspettata, ma le fa onore se davvero ci tiene) . salvo poi, essere favorevole a chiudere i battenti dello Sferisterio, rilanciare il Centro Fiere di Villa Potenza e chiudere i rubinetti di ogni iniziativa, muovendo le mosse dai fuochi d’artificio (che non ci azzeccano niente proprio nel contesto, per inciso).
Secondo lei quindi, di che dovrebbe sopravvivere Macerata? Con gli aumenti della Tarsu, delle multe, coi telelaser? Anche lei come Tremonti, pensa che con la cultura non si mangia? Ma bravo! Facciamo le strade intorno , decentriamo tutto, finchè non gli staccherete del tutto la spina a quel cuore sofferente che è nel suo Centro Storico e per tutte le cancrene derivanti fino alla periferia, da tutta la politica sbagliata degli anni precedenti. .
Mi parla di crisi economica e vuole rilanciare il Centro Fiere, che non costerà un soldo da quanto dice, ma la strada di collegamento alle arterie stradali portanti per Villa Potenza ,dov’è? Ha letto quali sono i dati recenti di Fiere importanti di settore come il Micam? Qui chiudono giornalmente decine di partita Iva e aziende di piccole, medie e grandi dimensioni: con che vuole riempire gli stand del Centro Fiere, con quali aziende e quale pubblico di compratori? Del Nord? Estero?
Dia retta. Puntare sul turismo a 360°, con le vere, reali risorse esistenti del patrimonio culturale , tutto ancora da SAPER sfruttare tra Macerata e dintorni: da Villa Potenza a Piediripa ( Valleverde) . Basta parlare e basta parlare di opere infrastrutturali che non vedranno mai luce, per questo o quel motivo, come finora è stato. Avete fatto la Galleria Fontescodella, utile ma inutile, se poi non si fa l’intervalliva. Quando comincerete i lavori della Pieve Mattei o dello Svincolo di San Claudio, venite a dircelo dai giornali, ma basta con le chiacchiere e le promesse ora. Basta.
Se vuole dei dati positivi io glieli do su quelle iniziative turistiche che lei denigra tanto. E mi offro anche gratis per il rilancio dello Sferisterio, tanto so che non vi interessa.
In parte quoto Pambianchi e aggiungerei alla sua analisi anche il centro agro alimentare che per quello che ne sò è già in programma una restrutturazione o di rifarlo da un altra parte ( voci di popolo)
Sono anche convinto però che con la cultura ci si possa mangiare e anche bene, i franzosi ( francesi) in questo hanno e fanno scuola, solo che, perdonate il gioco di parole, in Italia non c’è la cultura della cultura.
Il problema sferisterio l’ho già commentato in un post precedente, aggiungo qui che non si tratta del rilancio, quello potrebbe anche essere anche possibile, ma con i danni delle gestioni passate come famo? chi paga?
Sefano Ciabattoni
Perche’ mi viene in mente il film “Il fantasma del palcoscenico”?
Caro Graziano, mi consentirai il confidenziale,
sono critico nei Tuoi confronti anzitutto perché non hai anteposto l’autocritica per come avete gestito l’amministrazione negli ultimi quindici anni, responsabilità questa che non potere condividere con altri.
Sono critico, inoltre, perché, dopo aver decretato la fine della verifica, state ancora rimpallando le colpe con il Sindaco (a noi cittadini ormai non interessa più sapere chi e’ il colpevole e la vittima dato che riteniamo ci siano responsabilità da ambo le parti).
Condivido, pero’, la seria presa di posizione sul bilancio che e’ il bene superiore da preservare. A tale riguardo sono molto preoccupato per l’entita’ del rimborso delle rate annuali dei mutui contratti (2 milioni di euro nel 2012) con un forte incremento del rapporto con i ricavi, che sconsiglia un ulteriore ricorso all’indebitamento. Mi trovo assolutamente in accordo sul fatto che bisogna concentrarsi su una sola opera, fatta bene, rinunciando alle altre priorità (per decidere quale sia la priorità delle priorità occorre, a mio avviso, coinvolgere anche l’opposizione perché i lavori sono pluriennali e vanno portati a termine in modo condiviso anche con l’amministrazione che vi potrebbe succedere).
Sulla questione “equità sociale”, la conversione della manovra di ferragosto, vi consente ora di modulare l’addizionale irpef con scaglioni in base ai redditi e di accertare il sommerso e l’evasione, con attribuzione dell’intero maggior introito per il triennio 2012-2014.
Sulla questione Sferisterio. Chiudere per uno o più anni la stagione lirica e’ davvero una sconfitta della politica (del Comune e della Provincia) ed allora faccio una proposta:
una stagione lirica all’insegna dei giovani emergenti (sullo stile di musicultura) con tre rappresentazioni, due classici impegnati (La Boheme e La Lucia di Lammermoor) ed una più leggera (Il ballo in Maschera), con rigoroso rispetto delle scenografie (che in questo caso sono “povere”) e del libretto. Sarebbe una palestra per giovani interpreti in un prestigioso teatro, unica in Italia. La città potrebbe avere un risalto maggiore di quello che ha avuto negli ultimi anni ed i costi sarebbero interamente coperti dai ricavi e dagli sponsor. Le rappresentazioni potrebbero essere presentate da grandi cantanti che a questo Teatro devono molto (Pietro Ballo, Valeria Esposito, Stefano Antonucci, Ruggero Raimondi, Roberto Aronica, ecc.) e che, magari, nella veste di madrina o padrino per una serata verrebbero volentieri (ho citato alcuni nomi che ricordo con affetto e di cui ho perso le tracce per cui potrei aver fatto gaffe, ma spero di aver dato il senso della proposta).
Finchè si dedicheranno titoloni a gente come Pambianchi che ha distrutto questa città e vuole continuare a distruggerla, difficilmente avremo quel cambiamento che stiamo cercando.
A Pambianchi va fatta un’ intervista con domanda unica:
LEI HA DISTRUTTO UNA ZONA IMMENSA DI PIEDIRIPA CHIAMANDOLA “VALLEVERDE” DOVE ERANO PREVISTI 50 INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E C’E’ SOLO UNA STRADA PER LE CORSE DI FORMULA UNO. NESSUNO LI’ COSTRUIRA’. LE SUE IDEE SONO FALLIMENTARI, COME HA LA FORZA DI CONSIGLIARE AD UN SINDACO COSA FARE?
All’Avv. Pambianchi mi permetto soltanto di ricordare che la sospensione della stagione lirica per un anno potrebbe condurre a conseguenze inimmaginabili e definitive, cioè la perdita del già risicato (ma determinante) contributo statale a carico del F.U.S.
Questo contributo, infatti, è molto ambito e viene concesso ai c.d. “teatri di tradizione” come Macerata, e, salvo che la questione non sia stata approfonditamente studiata nella sua fattibilità, non credo si possa richiedere quando per un anno non lo si è richiesto, perchè non si fa la stagione, consentendo così che venga attribuito ad altri teatri che – da quel momento – potrebbero considerarlo più o meno lecitamente “cosa loro”.
Il problema dello Sferisterio non è tanto sull’ “an” della stagione, cioè se farla o meno, perchè è scontato che si debba fare, ma sul “quomodo”, cioè sul come.
Così come si è fatta finora, infatti, non si può e non si deve andare avanti.
Bisogna azzerare al massimo le spese inutili (e per tali intendo, in un momento di crisi, tutte le spese inerenti gli aspetti non strettamente musicali dell’opera lirica) e concentrare le poche risorse sulla realizzazione di opere “di cassetta” (che non si rivelino dei flop) con compagnie di altissimo livello che assicurino a Macerata il pubblico dei veri amanti dell’opera, che non sono i seguaci di Maria De Filippi che vengono a Macerata per vedere Anbeta Toromani, ma sono quelli che partono da tutta l’Italia o da tutto il mondo per sentire (sentire, non vedere) delle grandi voci.
Per far questo, esclusa la riconferma di Pizzi, è necessario sciogliere la riserva sul direttore artistico e la nomina di un competente MUSICISTA che sappia leggere uno spartito e possa costruire una stagione congegnata come sopra.
Si potrebbe magari per un anno – visto che il prossimo anno cadranno alcune ricorrenze relative alla prima Traviata di Svoboda (quella, celeberrima a livello mondiale, dello Specchio) ed alla sua Lucia di Lammermoor – affidare per quest’anno la direzione artistica a chi fu l’erede del Maestro, quanto meno in loco, visto che oltretutto è anche residente in un comune vicino nonchè docente nella locale Accademia di Belle Arti, e cioè il M. Henning Brockaus, una direzione di transizione in attesa di avere le idee più chiare, con la certezza, però, di ripristinare una grande qualità e probabilmente di non fare flops al botteghino.
Che ne pensa, Avv. Pambianchi?
Su questo aspetto però si registra una incomprensibile impasse ……
Secondo me nelle argomentazioni di Pambianchi c’è di positivo per la discussione politica l’invito a definire le priorietà partendo da una situazione economica generale e di Bilancio dei comuni che ha visto ridurre di molto le risorse a disposizione . Questo in parte si poteva già forse prevedere prima della campagna elettorale ed in parte è frutto degli eventi successivi. Quindi oggi è necessario che chi governa sappia individuarele cose fattibili e poi le comunichi alla cittadinanza. La mia personale consonanza con l’intervento di Pambianchi poi finisce qui perchè la sospensione della Stagione dello Sferisterio mi sembra una scelta autolesionistica per la città mentre vorrei capire a cosa dovrebbe oggi portare la riqualificazione del Centro fiere data, come altri hanno fatto notare, la situazione economica e la difficoltà che vivono le organizzazioni fieristiche. Ma questi sono pareri personali. Ben venga invece una rapida scelta sulle priorità della città e la conseguente azione
Gentile Signor Golini
Lei fa un pò di confusione sui ruoli e sulle proiezioni artistiche visto che Brochaus è un Regista e come tale non può essere l’erede di Svoboda che è stato uno Scenografo. I due hanno lavorato insiema a quella stupenda Traviata ma farei sempre attenzione a caricare un artista di competenze e ruoli che non possono prescindere da una visione di “Politica Culturale” e di rapporti con le Istituzioni.
Il nodo centrale della questione è un pò il segreto di Pulcinella, Lei continua a dire che ci vuole un MUSICISTA come se una definizione fosse la chiave di volta. Ci vogliono i poltici colti che, a prescindere dalla professione che svolgono..ingegneri, avvocati, commercialisti..vadano nei teatri e girino il mondo, che leggano libri, che abbiano le visioni e sappiano guardare oltre il colle che già Leopardi aveva capito quanto fosse simbolicamente castrante.Il problema dei soldi non può essere un problema dei Direttori Artistici che invece devono assicurare la venuta di turisti e successo di critica.
@Lorenzo M.: premesso che questa è la prima volta che intervengo su questo giornale on line sull’argomento, e quindi non può che essere la prima volta che affermo (qui) che ci vuole un musicista per lo Sferisterio, escluso che io la conosca (almeno se non mi precisa le sue generalità complete, e non la sola iniziale del cognome), e quindi non comprendo perchè lei dica che “continuo” ad affermare ciò che affermo qui per la prima volta, mi pare chiarissimo il concetto che voglio esprimere, e cioè che per guidare un teatro lirico (la cui caratteristica specifica è quella di produrre opere liriche, cioè prodotti eminentemente musicali tanto che possono essere fruiti anche mediante l’ascolto di cd) ci vuole una persona che ami la musica e ne sia competente, cioè quello che io, riassuntivamente, definisco “un musicista”.
Metta lei ciò che vuole all’interno di questa definizione, io cosa voglio dire lo so e credo che lo capiscano tutti.
Quanto a Brockhaus, la informo che lo stesso, oltre ad essere un ottimo regista lirico, mi pare insegni nella nostra Accademia di Belle Arti proprio …. la scenografia! quindi, seguendo il suo stesso polemico ragionamento, ben potrebbe essere indicato quale “erede” di Svoboda, fermo restando che lo è di certo avendo allestito e contribuito ad allestire moltissimi spettacoli del Maestro Svoboda tanto che anche l’Aula Magna dell’Accademia è a lui intestata e si chiama appunto Aula Svoboda.
Erede, infatti, può certo considerarsi non solo chi svolge la stessa pedissequa attività del “de cuius”, ma anche, e forse meglio, chi tramanda l’opera di un Maestro.
Concordo con lei, infine, sul fatto che la classe politica ha considerato il c.d.a. dello Sferisterio come se fosse il c.d.a. della bocciofila o quello della municipalizzata acquedotto o trasporti, mentre invece forse il c.d.a. dello Sferisterio deve contenere al suo interno persone competenti del settore operativo che è, lo ripeto, l’opera lirica (cioè, principalmente, musica).
Cordiali saluti; se dovesse replicarmi, la prego di palesare al 100% la sua identità: sa, non è mio costume parlare e dibattere con sconosciuti o fantasmi.
L’avvocato Pambianchi scrive sull’ipotesi di sospensione delle Stagioni Liriche:
“Non nascondo che l’ipotesi che avanzo è frutto di una travagliata e dolorosa riflessione, perchè c’ero anch’io, forse il più giovane, tra quel gruppo di scriterati innamorati della città che negli anni ’60-’70 “riesumarono” la Stagione lirica contro fieri oppositori poi convertitisi».
Cioè lui fu tra coloro che , avendo una visione culturale a lungo raggio del futuro, scelsero (a mio avviso) coraggiosamente e giustamente di battersi per la Lirica a Macerata.
Ed è da presumere che le resistenze, allora, vennero anche da molti che (rispetto alla giovane età all’Avvocato) erano più “navigati”, cioè più vecchi anagraficamente.
Oggi è lo stesso: l’allora giovane Avvocato Pambianchi è diventato uno dei politici maceratesi più noti… Ma dalla fine degli anni ’60, nel frattempo, sono passati oltre 40 anni…. Ed anche Pambianchi nel frattempo, anagraficamente, è diventato “navigato”
Ma l’età anagrafica che passa dovrebbe essere per tutti il campanello d’allarme per comprendere che il proprio tempo è passato, che altre idee ed altre visioni si affaccianio alla porta, che altri giovani hanno tutto il diritto di avanzare le proprie idee.
Siamo (come lo eravamo stati durante gli anni ’60) in un periodo di grandi cambiamenti, di giganteschi mutazioni sociali, di oceaniche contraddizioni sociali, politiche ed economiche.
Ma sarebbe grottesco che i giovani di allora, che gestirono (contro gli anziani di allora) il necessario cambiamento, passati oltre 40 anni, volessere (oggi da anziani) loro gestire anche questo cambiamento….
….. Questo cambiamento epocale che li riguarderà solo per una piccolissima parte della loro vita, mentre riguarderà molto di più le vite dei loro figli e dei lori nipoti.
Quindi come lui, all’epoca, si è imposto sulle vecchie generazioni sarebbe opportuno che oggi facesse un passo indietro e lasciasse alle giovani generazioni fare il loro corso.
Molti testi di sociologica indicano la propensione al cambiamento generazionale che dura circa 20 massimo 25 anni (diciamo suppergiù da quanto uno ha 25 anni fino ai 50) , poi anche se fino al giorno prima si era “rivoluzionari” si diventa amanti dello status quo.
Quindi l’Avvocato Pambianchi, come parte della classe politica che ancora gira per Macerata, ha abbondantemente superato i 50 anni di età (e quindi mentalmente da eventuale incendiario si è trasforamto in pompiere) è quindi giunto, a mio modestissimo avviso, il momento che tiri i remi in barca e si faccia da parte….
Che bella foto e quanto espressiva! Un ateo che prega per l’anima di Macerata dopo tutte le violenze subite ad opera della sua parte politica. Sta dicendo compuntamente “Requiem aeternam…”
Mi permetto di trovarmi più dalla parte dell’amico Graziano Pambianchi che dalla parte opposta. E spiegherò perché.
Prima di tutto credo che quella di Graziano sia un’efficacissima provocazione, atta a “stanare” – se così si può dire – il leprotto che finge di sonnecchiare nel bosco, in attesa del suo momento opportuno:
– intende stanarlo quando consiglia di livellare a 0 (zero) i finanziamenti per le associazioni culturali (che tradotto dal paradosso significa che tutti vanno trattati in egual maniera, naturalmente a parità di qualità);
– intende stanarlo quando consiglia di sospendere la Stagione lirica, al fine di riuscire ad ottenere visibilità certa dei suoi bilanci dettagliati, sui quali vige invece incontrastato il più fumoso silenzio;
– intende stanarlo quando suggerisce di rinunciare al Polo natatorio, se – come il leprotto vagabondo pretenderebbe – bisogna rivedere un progetto esecutivo (ossia un contratto già firmato per dare il via ai lavori) e, anziché ricavarne un’eventuale penale dalla ditta che recede, l’intenzione è quella di accettare il rilancio ulteriore del costo (1.500.000,00 euro), contenente anche un vistoso aumenti di metratura commerciale a disposizione del richiedente (Cui prodest?, direbbe mio zio se fosse ancora in vita).
E così via, per gli altri punti. Intendiamoci: io non sono d’accordo con l’industrializzazione a Valleverde (ma perché la Giorgini no e la Mochi sì, per esempio?); non sono d’accordo nemmeno con il no al campo di pallone a Collevario (ma perché per quello non c’erano i soldi – e ringraziamo moltissimo la Maceratese – mentre per la piscina un milione e mezzo si può trovare?). Ma sono grato a Graziano per essersi esposto in prima persona dicendo la sua. Provocatoriamente o convintamente viene dopo.
Mi spaventano molto di più altri grandi vecchi che in pubblico, a parlare con noi, non ci vengono mai.
Forse il leprotto da stanare è proprio lui… Pambianchi.. visto che è uscito allo scoperto… cosa assolutamente non usuale.
Diciamo che forse è stato costretto ad uscire dalla tana, proprio dal ‘fumo’ che i suoi nemici vi hanno buttato dentro… quindi: ‘o la va, o la spacca’ (la coalizione, sia chiaro….)
D’accordissimo con Tamara.
Ma che ci fate con la bretella Mattei – La Pieve se non c’è niente a Macerata?
Cherubini invece ha dato una bella idea per rilanciare MAcerata: un bel circuito a Valleverde che tanto la pista c’è già!!! :-))))))
Giusta l’osservazione di Golini sui fondi del F.U.S. Però invece di “potrebbe perdere” doveva scrivere “sicuramente perde”.
Su polo natatorio e palas… Lasciamo perdere. Sono già 10 anni che hanno deciso di non farli. L’unica cosa che mi lascia senza parole è il perché abbiamo acceso un mutuo e ne stiamo pagando le rate. Boh.
personalmente credo che il problema principale di macerata (come dell’Italia) sia che il comune (così come lo Stato) non è al servizio dei cittadini ma bensì dei partiti politici, punto e basta. Poi si può parlare di tutto e del contrario di tutto ma se chi opera nelle istituzioni è sottoposto al ricatto politico dei partiti, può salire al “comando” la destra, la sinistra o il centro ma le cose non miglioreranno mai…. anzi…..
Le riflessioni dell’ Avvocato Pambianchi su C.M. sono una grande opportunità di confronto per chi vuole il bene di Macerata e mette allo scoperto chi invece cerca ancora di succhiarne la poca linfa che ne resta. Non sono ne’ giovane ne vecchio e non penso che ci siano solo giovani intelligenti e capaci di fare miracoli ne vecchi rincoglioniti capaci solo di fare danni. Oggi l’esperienza potrebbe essere capace, in un momento di grandi cambiamenti e grande crisi per i nostri Stati UE a pensare di aumentare o addirittura mantenere il livello di Welfare e di spesa pubblica, di metterci al riparo (almeno spero) dal rischio dell’esplosione di differenze sociali riparametrando la ricchezza e la responsabilità. Sono d’accordo con chi dice che l’intervento (incompleto forse nell’affrontare tutti i problemi di una città anche capoluogo) dell’ Avv.to Pambianchi sia una’efficacissima provocazione, atta a “stanare” – se così si può dire – il leprotto che finge di sonnecchiare nel bosco, in attesa del suo momento opportuno (che purtroppo credo non avrà presto prati verdi e rigogliosi su cui scorazzare).
Non voglio essere troppo prolisso e quindi vado per flash e approfondimenti:
a) e’ saggio oggi parlare di scelte da fare in modo bipartizan soprattutto per le grande scelte e per le opere infrastrutturali che normalmente debbono contare su tempi lunghi….questo anche per le altre scelte strategiche;
b) sono d’accordo sul fatto che bisogna scegliere poche priorità e per Macerata in un’ottica Provinciale noi ne vediamo soprattutto tre: la realizzazione o completamento della Mattei-Pieve; la nuova uscita della Superstrada a San Claudio e il completamento dello snodo di Villa Potenza ed indico anche alcune soluzioni che chi avrebbe oggi il
dovere di prospettarle non le pensa neppure:
• Variante Mattei-Pieve: Il Sindaco di Macerata, senza aver consultato nessuno, annuncia proprio su C.M. che non potra’ essere realizzata senza dire che tale infrastruttura ha un’architettura istituzionale e finanziaria complessa che coinvolge anche finanziariamente lo Stato, la Regione Marche e la Provincia di Macerata.
Infatti tale opera viene concepita a seguito degli eventi sismici del 1997 che colpirono la Regione Marche, fu siglata, ai sensi della legge 662 del 1996 e s.m.i., l’Intesa Istituzionale di Programma (IIP) tra il Governo e la Regione Marche. Tale intesa è stata approvata dal CIPE il 21.04.1999 e sottoscritta il 07.05.1999. Tale intesa risulta
all’interno dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) per il Trasporto ferroviario sottoscritto il 19.11.1999 tra la Regione Marche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Ferrovie dello Stato S.p.A.
Con deliberazione n. 394 del 08.08.2003 la Provincia di Macerata ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Marche, il Comune di Macerata e la Provincia stessa per la soppressione del passaggio a livello posto al km 30+294 e la realizzazione di una variante alla ex S.S. 77.
Successivamente con atti conseguenziali nel 1999 e’ stato approvato il 1° Accordo Integrativo comprende al codice ST03 l’intervento denominato Variante S.S. 77 tratto Pieve – Via Mattei, per un costo complessivo di € 4.788.615,60, così ripartito: € 708.615,60 a carico della delibera CIPE 70/1998; € 1.549.000,00 a carico della
Provincia di Macerata; € 2.531.000,00 a carico del Comune di Macerata. Dopo 10 anni il Comune di Macerata, con deliberazione n. 44 del 02.03.2009 ha approvato (proprio prima delle elezioni), per un importo pari a € 11.000.000,00, il progetto preliminare dell’intervento sopra citato, ai fini dell’inclusione dello stesso nell’elenco annuale delle OO.PP. 2009 di cui al programma triennale OO.PP. 2009-2011, il quale a sua volta è stato approvato, unitamente al bilancio di competenza e a quello triennale 2009/2011, con l’atto consiliare n. 20/2009 e si è assunto l’impegno della copertura finanziaria del maggior costo del progetto di € 6.211.384,40. L’intervento oggetto del progetto preliminare approvato prevede la realizzazione di un tronco stradale di tipo extraurbano – ad unica carreggiata con due corsie – della lunghezza di circa 1.900 metri, che dalla strada di scorrimento Sud – Via Mattei, precisamente dalla attuale intersezione con Via Tucci, si
collega alla ex Statale 77 “Val di Chienti”, precisamente al bivio della Pieve, il quale migliorerà, in quanto collegamento viario in variante alla S.S. 77, la capacità di smaltimento dei flussi veicolari sulla direttrice sud-ovest in direzione Sforzacosta, pur confermando Via Mattei quale principale asse di scorrimento del traffico di attraversamento trasversale. La realizzazione della variante alla S.S. 77 si delinea come adeguata soluzione al traffico gravitante nella zona anche in relazione al previsto intervento di soppressione del passaggio a livello di Via Roma al km 30+294 della linea ferroviaria Civitanova-Albacina e di realizzazione, in sostituzione, di un sottopasso, di
competenza della RFI S.p.A.. Il Comune di Macerata, con atto consiliare n. 60 del 07.07.2009, ha disposto di approvare, ai soli fini dell’adozione della variante urbanistica al PRG per la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio, il progetto preliminare
dell’intervento finalizzato alla realizzazione della strada da via Mattei alla ex S.S. 77, presso il bivio della Pieve, nell’importo complessivo di € 11.000.000,00 e che le fonti relative alla copertura finanziaria, per un importo totale di € 11.000.000,00 a valere sulle seguenti risorse: 708.615,60 a carico della Regione (delibera CIPE 70/1998); €
1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata (DGP 490 del 14.10.2003); Euro 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata.
Ho riportato tutti i dati perche’ tutti debbono sapere che il Comune di Macerata rinuncierebbe ad un’opera cofinanziata dallo Stato e dalla Provincia dopo aver addirittura redatto un progetto preliminare ma politicamente si puo’ dire di piu’.
Non avendo la possibilità la Provincia di spendere su altre opere ed avendo sia la possibilità di rientrare tra gli Enti virtuosi dal 2013/2014 (esonerati dal Patto o quasi) sia quella di concorrere finanziariamente in modo piu’ significativo si potrebbe tentare di rimodulare la spesa e coinvolgere anche la Regione Marche che a dire il vero e’ stata sempre avara verso questa Provincia.
1. Nuova uscita della Superstrada a San Claudio: Nel nostro programma di governo e’ l’opera piu’ urgente da realizzare nella Provincia di Macerata unitamente all’Uscita della Superstrada Val di Chienti a Civitanova. Oltre a risolvere definitivamente i nodi del traffico a Piediripa e su alcuni tratti e rotatorie della strada
Maceratese (ex Statale 485 e Prov.le 63). Consentirebbe inoltre di valorizzare l’area produttiva di Valle Verde che, a parte le pregresse polemiche, ora deve avere la sua funzionalità e la sua valorizzazione sancita tra l’altro con un accordo di programma.
Il Comune di Macerata deve solo rispettare questo Accordo e la Provincia aveva iniziato con l’amministrazione da me guidata aveva avviato l’iter progettuale (spero ormai completato il preliminare).
2. Completamento dello snodo viario di Villa Potenza: Il primo stralcio
dell’opera dovrebbe essere gia’ ultimato da tempo ma pensiamo che la variante di Villa Potenza possa prima di Natale vedere la luce. Il completamento del primo stralcio dovrebbe liberare delle risorse a seguito dei consistenti ribassi d’asta e puo’ essere possibile a mio avviso completare la variate a segure che a Nord collegherà la
rotatoria sulla 77 con la 361 (proveniente da Jesi-Montecasiano), la 362 da Appignano, la Sp 25 (Cingolana) e di nuovo la 361 verso Treia e San Severino.
Macerata potrebbe fare da pungolo e stimolo per eventuali carenze finanziarie proprio ponendole a carico del soggetto privato che potra’ valorizzare – non nel modo eccessivamente speculativo che precedentemente aveva deciso di fare il Comune di Macerata (il basta ai Nuovi Centri Commerciali vale per tutti).
3. Destinazione Centro Fiere di Villa Potenza: Lo spazio e poco e poi chiedo scusa a chi avra’ il coraggio di leggere tutto. Lo spazio e’ unico e non puo’ essere sprecato. Sono d’accordo per la creazione di un polo ricreativo espositivo delle eccellenze della nostra Provincia (Artigianato, PMI, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo, Centro ricreativo, Polo delle eccellenze, valorizzazione del Fiume Potenza.
Verde attrezzato, Museo archeologico Helvia Recina e Palazzetto dello Sport con centro di ricavo solo per garantirne la gestione nonche spazi scambiatori per decongestionare la città di Macerata).
4. Centro Storico, Università, Qualità della Città, Turismo, Cultura:
Qualcuno ha detto di Puntare sul turismo a 360°, con le vere, reali risorse esistenti del patrimonio culturale , tutto ancora da SAPER sfruttare a Macerata. E’ vero e le cinque parole debbono essere riempite. Va’ bene quindi la provocazione sul chiudere la lirica se serve a cambiare tutta la scena (o produzione o ospitalità / no alla forma di gestione consociativo-politica si alla Fondazione aperta ai privati / si alla gestione global dello spazio sferisterio per ricavarne nuove occasioni di entrata / si, riuscire ad ottenere visibilità certa dei suoi bilanci dettagliati, sui quali vige invece incontrastato il più fumoso silenzio / si ad un rigido taglio delle spese aspetti non strettamente legati all’opera lirica ma fare opere “di cassetta” con compagnie di altissimo livello che assicurino a Macerata il pubblico dei veri amanti dell’opera e creino le condizioni di abbinamento con specifici pacchetti Turistici). La proposta di Andrea di una connessa stagione lirica all’insegna dei giovani emergenti (sullo stile di musicultura) potrebbe farci diventare una vera palestra per giovani interpreti in un prestigioso teatro e un investimento per la specializzazione e il successo di giovani che possono poi qui restare.
Inoltre Macerata in ogni strategia dimentica sempre l’Università, questa resta pero’ la vera chiave di volta. Bisogna investire per valorizzarla, per sostenere la residenzialità dei giovani studenti, valorizzare l’accordo di programma con Il MIUR e l’Università di Camerino e le collaborazioni nel Centro Sud delle Marche (svilupperemo un’altra volta il concetto di macro-provincia Macerata Picena)
5. Palas: Il deliberato ampliamento del Palas di Fontescodella e’ una soluzione momentanea ma buona. Ai problemi di bilancio si puo’ rispondere come ha fatto nei giorni scorsi il Consigliere Marco Guzzini (un giovane Consigliere che vedo impegnato e illuminato da uno spirito di buon senso) con l’impegno dell’amministrazione a prendere in considerazione la proposta di concedere una gestione a lungo termine dell’ impianto innalzando senza sforzi disumani per il Bilancio e in leggerezza per il rispetto del Patto di stabilità il contributo annuale e coprendo così i costi dell’intervento da realizzare. La Lube potrebbe ,in questo modo ,ammortizzare negli anni la cifra necessaria per i lavori.
Egregio dott. Franco Capponi, mi permetto, da comune cittadino, stanco di tutto la classe politica esistante in Italia e fermo nell’idea di azzeramento di tutti i partiti con la costituzione di sole liste civiche, di discutere con Lei punto per punto di quanto sopra scritto.
Variante Mettei -La Pieve: costo complessivo dell’opera 11 milioni di euro, di cui 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata. Si, coinvolgiamo maggiormente la Regione, la Provincia e la Quadrilatero per far scendere questa cifra troppo gravosa per un comune come il nostro, ma se consideriamo che non si sono voluti spendere 8.000 euro per i fuochi d’artificio alla festa patronale, questa opera a meno che non sia costo 0 ( ZERO ) per il comune, non e’ possibile farla e faccio notare che Carancini ha costruito la sua campagna elettorale promettendo proprio il contrario.
Nuova uscita della Superstrada a San Claudio: visto che al comune di Corridonia non interessa minimamente ( a mio avviso anche stupidamente, vista la vicinanza con l’ abazia di San Claudio ), per tale opera i soldini devono tirali fuori la Provincia ed il comune di Macerata, quindi siamo nelle stesse condizioni del punto n.1
2. Completamento dello snodo viario di Villa Potenza: opera viaria a mio avviso importantissama, decisa sotto l’amministrazione Silenzi, la quale aveva giustamente e in maniera lungimirante preso in considerazione un progetto piu’ ampio e ambizioso e cioe’ quello del proseguio fino al nuovo casello autostradale di Porto Potenza Picena con la creazione di una superstrada. Solo in questo modo tutta la vallata da Potenza diventerebbe appetibile industrialmente, fieristicamente e turisticamente.
Destinazione Centro Fiere di Villa Potenza: a tutt’oggi il sindaco Carancini, non vuol rispondere sul perche’ anche se ci sono soggetti privati interessati, il bando stagna in comune
Centro Storico, Università, Qualità della Città, Turismo, Cultura:
Centro storico troppo desolante, con impalcaure da tutte le parti, luci serali a dir poco mortuarie troppa sporcizia, mancanza di arredo urbano ( a piazza Mazzini una bella fontana no? ), per la restante parte sono pienamente d’accordo con Lei.
Palas: la cosa piu’ logica serebbe quella di coinvolgere al Lube nella maniera proposta da Marco Guzzini e prevedere una stuttura polivalente compresa nel bando del centro fiere, una struttura pensata in primis per convegni e concerti, con una capienza di almeno 6000 posti, altrimenti sarebbe solo un doppione del fontescodella che non avrebbe utilizzo.
Il coinvolgimento del privato in questo momento socio economico e’ vitale, ma giustamente per avere bisogna dare qualcosa in cambio e cioe” creare condizioni per eventuali opportunita’ di guadagno. Io la vedo cosi’.