CASO APM, Lattanzi: “Caro sindaco,
questa sì che è una questione etica”

Duro intervento del capogruppo dei Comunisti. Parlano anche Bruno Mandrelli (Pd), Ivano Tacconi e l'assessore Pantanetti
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Bruno Mandrelli

di Alessandra Pierini 

e Matteo Zallocco

«Abbassiamo i toni perché questa città non se lo merita di essere portata a questo livello di polemica. Macerata ha una tradizione di sobrietà politica che nonostante tutto deve essere salvaguardata. Entrando nel merito della questione Apm mi sembra che la mozione del Pdl segnali solo profili di inopportunità: se è così è andranno valutati come tali, invitando tutti ad abbasse i toni».  Queste le parole di Bruno Mandrelli, consigliere comunale e segretario del Pd Macerata, all’indomani della replica del sindaco Carancini (leggi l’articolo) sulla questione dell’assistenza legale pagata dall’Apm sollevata dal gruppo consiliare del Pdl (leggi l’articolo).

Molto duro invece Michele Lattanzi (guarda il video), capogruppo dei Comunisti Italiani: «Il sindaco dovrebbe chiedere scusa ai maceratesi, ai suoi elettori e a tutto il centro sinistra. L’articolo 21 dello statuto, il 63 sul’incompatibilità e anche il 78 parlano chiaro. Spero che non ci sia un ricorso al Tar altrimenti si rischia persino che le elezioni vengano invalidate visto che la distinzione tra assistenza civile e penale non esiste per la legge. Al di là dell’aspetto giuridico, comunque, è assurda

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Michele Lattanzi

la risposta del sindaco che dice di non avere avuto rapporti con l’Apm. Ci sono verbali e fatture che dimostrano il contrario. La nuova storia, di cui tanto si parla, non va proprio d’accordo con questi comportamenti. Credo sia quantomeno inopportuno presentarsi in tribunale a dicembre quando il sindaco era già in carica. Rolando Angeletti (ex presidente dell’Apm) si è dimesso per molto meno. Per quanto riguarda l’aspetto politico valuteremo con le altre forze di maggioranza il da farsi. Intanto però il sindaco faccia un passo indietro poi ragioneremo su come uscire da questa brutta situazione. Non condivido neanche il linguaggio usato dal primo cittadino che come rappresentante della città non può permettersi di definire topi di fogna dei consiglieri che esercitano un diritto proprio della loro funzione quindi auspico che in futuro sarà più cauto nel linguaggio. Per finire, qualcuno ha parlato di questione etica per i fuochi d’artificio di San Giuliano che con l’etica non hanno nulla a che fare. Mi sembra invece che la vicenda Apm sia di etica pubblica. Qui non si parla della vita privata del sindaco, ci mancherebbe altro ma la questione è pubblica. Purtroppo le tossine del berlusconismo toccano anche il centro sinistra. E’ invece necessario che la difesa sia chiara e basata sulla verità». Lattanzi interviene anche sulla verifica in atto: «Questa vicenda non sarà certo utilizzata come forzatura nella verifica che comunque non mi sembra stia andando per niente bene. Non riusciamo neanche ad accordarci sulle priorità, noi abbiamo le nostre, il Pd le sue e il Sindaco ne ha altre ancora. Sul rimpasto di giunta, necesssario anche per il sindaco, non si giunge a compromessi e non possiamo accontentarci di qualche riunione in più con i capigruppo».

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Ivano Tacconi

L’assessore Luciano Pantanetti interviene per rimandare al mittente alcune polemiche sulla sua assenza alla conferenza stampa di ieri :«La mia assenza era giustificata e comunque io sto con il sindaco,  ma parliamo di politica e smettiamola di buttare fango su Carancini. Sul merito della questione Apm e sulle qualità morali di Romano Carancini, io metto tutte e due le mani sul fuoco. L’avvocato Carancini è stato scelto personalmente, non in quanto capogruppo del Pd ma per le sue qualità professionali e quando si parla di incarichi diretti non si dice la verità»

Questo invece il commento di Ivano Tacconi, capogruppo dell’Udc: «A mio parere la faccenda si esaurisce da sola, né la maggioranza né la Giunta stanno partecipando ai problemi del sindaco, in conferenza stampa si vede un uomo solo abbandonato da tutti. Di questo passo credo che non andrà a finire bene perché ci sono tanti problemi (Palas, via Mattei-La Pieve, Smea) da risolvere e i litigi non portano alle soluzioni».

 



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