Scrive Deborah Pantana, consigliere comunale del Pdl Macerata:
“Girando la città soprattutto in questi giorni la prima domanda che ti viene in mente è: “cosa funziona a Macerata?”
La viabilità è al collasso, le strade di scorrimento veloce che dovrebbero collegare le due vallate del Chienti e del Potenza con i relativi svincoli non vengono fatte, la Galleria delle Fonti che peraltro non risolve i problemi veri della grande viabilità, per un motivo o per l’altro spesso viene chiusa.
Sui lavori pubblici la guida e il controllo della politica sono mancati, basti il noto esempio della passeggiata di Viale Puccinotti che pende come la Torre di Pisa, ( a proposito cosa si aspetta a sistemare le balaustre pericolanti in più punti?). Ma non basta, da noi ci sono ditte che prendono appalti a poco prezzo poi falliscono e spariscono, altre che sono in attesa di una risposta concreta del comune, cantieri aperti che ingombrano qua e là la città ed addirittura inquinano i pochi spazi verdi dedicati ai bambini.
Questo è il riflesso di un’amministrazione poco attenta a quello che sta succedendo e poco incline a mettere in campo politiche serie per il proprio territorio.
Siamo il capoluogo di provincia con il più basso tasso di natalità, un dato significativo a dimostrazione che in questi anni la politica ad esempio del piano casa del Comune di Macerata ha favorito l’immigrazione di molte famiglie verso altri territori dove il prezzo delle case è più basso e dove l’immondizia, l’acqua, l’occupazione del suolo pubblico ed altri tributi locali costano meno.
Macerata così negli anni ha attratto di meno e molti si sono spostati in altre realtà anche per avviare un’attività economica. Da qui via anche amministrazioni statali importanti vedi caserma dell’Aereonautica, uffici ministeriali, Banca d’Italia..; mentre alla blindatura del centro storico corrisponde paradossalmente l’aumento di vandalismi e episodi di delinquenza.
Macerata è diventata in generale una città poco sicura, aumenta lo spaccio di droga, e nel silenzio più assordante l’amministrazione comunale dimostra di sottovalutare il problema. Un conto è evitare allarmismi un conto è chiudere gli occhi.
A questo punto occorre un cambio di passo, non bastano le promesse ci vogliono risposte serie. Serve un amministrazione che aiuti i cittadini e non li opprima, serve che Macerata ritrovi la sua vocazione vera e rilanci sul piano culturale una sfida a tutti i territori della Provincia per aprire una nuova fase di crescita e di sviluppo.
Non ci possiamo più permettere di accontentarci delle mezze porzioni, basta vedere la gestione dell’APM, dell’IRCER, della SMEA, del Buonaccorsi, dello Sferisterio.
Quanti sono i capoluoghi di provincia in Italia che possono vantare la presenza di così tante eccellenze culturali e storico-artistiche? Pochi eppure non siamo conosciuti abbastanza. Purtroppo l’attuale amministrazione di centro sinistra è troppo legata ad un vecchio schema politico ormai superato dai tempi che non le permette di guardare avanti e di fare quelle scelte necessarie per la città; c’è bisogno di aria nuova, di cambiamenti che permettano ai cittadini di ritrovare la fiducia e la voglia di ritornare a credere nel nostro territorio, e ripensarlo come scelta di vita e di famiglia”.
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“Moriremo tutti!”
elezione comunale 2010 passata
elezione provinciale 2011 passata
Si voterà per caso ad ottobre 2011 per le politiche? La Pantana sa qualcosa che noi comuni mortali non sappiamo? Staccano la spina al comatoso governo? Azzerano i vertici del PdL locale/regionale?
E’ forse candidata a sostituire uno dei tanti ministri impalpabili?
Perchè altrimenti non si comprende questo comunicato stampa, dal sapore tanto elettorale, che sembra quasi un autocandidatura a guidare qualcosa o a concorrere per qualche poltrona….
Una volta c’era Bartali che si lamentava ricorrendo alla frase “è tutto sbagliato è tutto da rifare”. ma quello faceva il ciclista…………..
In dialetto maceratese direi: questa ce pija tutti pe’ biunzi, quilli pe’ caregghja’ l’acqua.
Mai lette tante………..(omissis)…. in una volta sola.
Meditate gente, meditate…..è proprio l’ora di cambiare governo (nazionale intendo).
Se questi sono i frutti a terra, figuriamoci quelli in alto sulla pianta|||||||
Al di là della lettera a sfondo elettorale o meno, che non è questo che ci interessa, mi sembra che ciò che è scritto sia la verità. Sfido a dire il contrario. Se voi siete soddisfatti dell’attuale Macerata stiamo messi bene. E per fortuna che nella lettera non si è parlato di piscine, palazzetto e soprattutto PARCHEGGI!!!! Evviva i lavori inutili che sta attuando ora l’amministrazione comunale con il rifacimento della strada lungo le mura (con tutto il caos annesso) quando invece in altre parti della città la situazione asfalto è molto più critica!! e se c’è qualcuno informato magari mi sa rispondere ad una mia curiosità: è ormai più di un anno che è stato chiuso il parcheggio a piazza pizzarello a fianco al terminal diminuendo ulteriormente i parcheggi disponibili; DI QUELL’AREA COSA CI VUOLE FARE IL COMUNE???
@cerasi
Il tuo intervento e’ condivisibile …ma
L’opposizione la sta facendo la maggioranza con toni quotidianamente aspri
L’udc ammicca e la sensazione e’ che da un momento all’altro qualcosa accada o … qualcuno cada.
Quando si vincono le elezioni gli elettori (anche coloro che non hanno contribuito alla vittoria del Sindaco) vorrebbero vedere scelte politiche determinate e poi giudicare cosa e’ stato fatto e come. Carancini ha vinto le elezioni con le sue forze (nonostante i serpenti) grazie ad una buona campagna elettorale …Pistarelli le ha perse inizialmente con l’anomala posizione di Conti e, poi, con una brutta campagna elettorale.
Deborah Pantana e’ attualmente l’esponente di rilievo del pdl e lo e’ perché gli elettori le hanno attribuito consensi sia alle comunali che alle provinciali, con ciò non mi pare che le si possa attribuire critiche se prende posizione sulle criticità della politica di centro sinistra che oggi e’ impalpabile e che ieri ( Maulo -Meschini) e’ stata giudicata anche da te deleteria.
@Marchiori
Lei dimentica che è dal 2000 che l’opposizione, su molte questioni, ha votato a favore oppure ha esprsso un astensione (costruttiva) soprattutto in tema di scelte urbanistiche.
Se ci sono stati problemi in maggioranza, a volte, nel corso degli ultimi 10 anni, sono proprio dai banchi dell’opposizione che sono arrivano gli aiutini.
Quindi se (metaforicamente) si tiene il sacco aperto, dove buttano la refurtiva, è un pò ridicolo mettersi a urlare “al ladro, al ladro”
L’intervento di Deborah Pantana descrive un ritratto di Macerata quale essa appare effettivamente a chi ha un minimo di senso della realtà, al di là dell’orgoglio campanilistico che impedisce a molti maceratesi di vedere la situazione quale essa è.
Macerata è un paesotto in declino da diversi anni, basta vedere lo spettacolo del c.d. “centro” storico ridotto ad un deserto dei tartari pieno di sporcizia ed immondizia per la strada (le “conquiste” della c.d. raccolta porta a porta), pieno di cartelli “affittasi” e vuoto, ahimè, di negozi e persone vere, poichè chi, per esempio, ci lavora, è costretto “manu militari” ad andarsene via perchè lavorare nel centro storico è proprio impossibile.
Ho già detto e non mi ripeto che tutto ciò è frutto di una politica della sosta assolutamente scriteriata e praticata da oramai quasi 20 anni dalle giunte comunali che si sono avvicendate, che hanno blindato la città in un mare di strisce blu che hanno allontanato chiunque non sia obbligato a salire a Macerata verso altri lidi più comodi e meno onerosi.
Evidentemente tutto ciò ai maceratesi piace, vista la continuità delle loro scelte politiche, così che ho raggiunto la conclusione che i maceratesi siano una particolare specie di masochisti animati dal motto morettiano “Continuiamo a farci del male” …….
Cerasi – che è un caro amico da almeno trent’anni – ha la specialissima capacità di riuscire a dir male di tutto e tutti, purché a farlo sia lui. Se uno gli si accoda, si oppone. Come dire, è un’antitesi speculare dell’UDC: quelli vanno di qua e di là dove si può salire a bordo. Lui va di qua e di là dove si può scendere dal bordo. Ha un’incontentabilità che assomiglia da vicinissimo a quella di noi cosiddetti intellettuali (parola orrenda), una sorta di amorosa anarchia che lo costringe a non riuscire ad ambientarsi mai “sulla riva dell’epoca” (per parafrasare un titolo di Gianni D’Elia).
Quanto a Pantana che auspica il rilancio culturale di Macerata, mi viene da commentare solo così: ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah………………
Da chi siede nei banchi del consiglio comunale da oltre 7 anni e da quelli del consiglio provinciale per quasi 2 anni, uno si aspetterebbe, oltre le consuete e scontate critiche sulla città anche qualche proposta concreta e fondata.
Caro Filippo,
alcuni anni fa mi balenò in mente l’ipotesi che, chiunque chiamato a ricoprire incarichi tecnici o amministrativi, al Comune di Macerata (dal semplice Consigliere, di maggioranza o di opposizione non importa, fino agli Assessori e ai dirigenti, passando per i Sindaci) fosse colpito da uno strano virus, da un endemico battero killer che colpiva determinate zone del pensiero e dell’azione.
Cioè come si varcava l’ingresso del Comune la soglia percettiva fosse colpita da un devastante male, che faceva combinare tontolonerie a vagonate.
La chiamai “la stupidina”
Questo perchè ritenevo impossibile che chiunque, con la diligenza del buon padre di famiglia, una volta in Comune riuscisse a fare delle cappellate gigantesche, quelle stesse cappellate che, da privato cittadino, non avrebbe mai fatto o accettato che altri facessero.
Quindi doveva esserci, nell’aria Comunale, una qualche specie di spora che rendeva tutti meno intelligenti e li faceva, spesso, assomigliare al migliore Homer dei Simpson’s.
Solo così si riuscirebbero a capire tante tontolonerie che sono capitate negli ultimi 10-15 anni.
Cioè, ad esempio, chi sarebbe quel privato cittadino che accetterebbe per il vialetto di casa sua una porcata, come quella che ci siamo ritrovati a Viale Puccinotti?
Come la ditta incaricata sballava la pendenza, e ben prima di finire i lavori, il privato cittadino sarebbe intervenuto edicendo: “così non va, troppo pendente, c’è da rifarla (a spese vostre), non caccio una lira”.
Ed allora perchè i dirigenti dell’Ufficio Tecnico, l’assessore competente dell’epoca (architetto), il Sindaco dell’epoca (ingegnere) hanno permesso tale c@zz@t@???
Ecco io vorrei che la stupidina venisse debellata e pertanto se l’amministrazione (o l’opposizione) ne viene colpita non mi interessa molto di che colore politico sia colui che è colpito, deve essere curato e basta…
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Per gli intellettuali, aggiungerei “organici”, così almeno in fatto di rifiuti sapremmo dove laciarli 🙂
vorrei fare una domanda alla Signora Pantana: lei critica Macerata e chi la governa e chiede che ci sia “un’aria nuova”, e chi sarebbe l’aria nuova il partito che Lei rappresenta? beh! se a Macerata stiamo messi male a livello nazionale con il suo partito siamo sull’orlo del baratro!!!!!! che bell’aria nuova!!!!!!!!!! o forse critica il “governo” di Macerata perchè ancora non è riuscito a fare a questa città tutto il male che voi siete riusciti (e molto bene) a fare a l’Italia intera????
Dire che sono tutti ladri (sia gli avi che i discendenti), che sono tutti idioti, che è tutto un magna magna, può servire a strappare qualche applauso ma non è costruttivo. Ripeto: chi governa non può essere prigioniero della propria maggioranza.
Il fatto che ci sia un centro sinistra democratico, una sinistra populista, una sinistra radicale tradizionale, una sinistra radicale avanguardista, una lista civica che si ispira alla sinistra radicale, un gruppo di sinistra unipersonale, non conferisce un apporto culturale propositivo ma accende quotidianamente liti anche sugli argomenti facenti parte del programma condiviso.
Non vi è dubbio che chi non ha governato (ed ha perso anche con l’udc alleato) deve rivedere un bel pò della sua azione politica ma, forse, è un pò meno responsabile.
Avevo detto in un’altra occasione che mi sembrava una buona cosa l’affermazione di due giovani antagonisti quali Esildo Candria e Deborah Pantana, perchè ci intravedevo un segnale degli elettori volto al rinnovamento…io la penso ancora così ma, per altri, sono tutti ladri, idioti, ecc.
@ Marchiori
Dire che vi è un programma condiviso significa dire tutto, ma anche dire nulla…
Chi governa con una pluralità di gruppi al suo interno è, nei fatti, ostacolato nella sua azione di governo.
Questo perchè sul programma c’è chi vede importante un punto e l’altro un punto diverso.
Chi perchè, dello stesso punto, accentua l’importanza di un passaggio invece che di un altro, chi focalizza il problema sui costi e chi su i benefici, ecc. ecc. ecc.
Se poi questi gruppi hanno al proprio interno dinamiche diverse (cioè in ogni gruppo ci sono sottogruppi) ecco che la traversata diventa anche più difficile.
Basta guardare, da 60 anni a questa parte, quello che accade in ogni amministrazione eletta (locale, regionale, nazionale): un programma non fa a tempo ad esser firmato che viene subito dopo cambiato, modificato, aggiustato, parzialmente prorogato, ecc. per mille e uno problemi (mancanza di soldi, nuovi scenari amministrativi, cambiamento di leggi, conflittualità interna alla maggioranza che deve portare avanti il programma, ecc.).
Tanto per fare un esempio:
Nel 2000 la maggioranza che sosteneva Meschini ha presentato un programma.
Nel 2005 il Sindaco uscente/entrante (e le forze che lo sostenevano) ha presentato altro programma che, a guardarlo bene, era quello del 2000 (mai portato a compimento, per mille e uno motivi) con aggiustature, cambiamenti, limature di alcune parti, rinvio di altre, completameneto di parti precedenti, ecc.
nel 2010 (una nuova storia che comincia) si è trovato tra le mani una serie di progetti, delibere, ordini del giorno della precedente amministrazione che, in parte, hanno già tracciato la sua guida amministrativa….
Per quanto riguarda il Consiglio Comunale, poi, molti Consiglieri (di maggioranza o opposizione) sono avi e discendenti di se stessi, visto che non sono proprio di primo pelo… Ed anche chi è di primo pelo è spesso chiaro riferimento di un parente o un amico o un padrino politico a cui fare riferimento…..
…. Sintomatico che su alcune decisoni vi sono Consiglieri (di maggioranza ed opposizione) che votano secondo “mattone” e non secondo quanto viene espresso dai propri partiti di riferimento.
Vorrei spendere una parola contro il generazionismo che va tanto di moda. Io non sono affatto convinto che il nuovo in sé significhi automaticamente miglioramento. Come in letteratura, dove giudicare le opere in base alle anagrafi permette solamente di dare cittadinanza anche alla cattiva poesia, anche in politica ritengo sia così. La nostra città, del resto, offre esempi a iosa. Non vorrei insomma che per salvaguardare la buccia del nuovo si buttasse a mare la qualità dell’eventuale vecchio.
Temo dovremo legarci all’antico proverbio e dire che, per quanto incredibile, era meglio quand’era peggio.
@Filippo
I Tuoi interventi, anche quando non li condivido, contribuiscono comunque ad animare la discussione. Quanto all’ultimo, sono assolutamente d’accordo: per esempio Giorgio Ballesi si e’ distinto in più occasioni per aver dato pareri che hanno scongiurato l’illegittimità di alcune delibere ed e’ responsabile il comportamento della giunta che piu’ volte ne ha sollecitato l’intervento. L’epurazione di cui parlavo riguardava, oltre che i vari “trota” che si aggirano nei Consigli (tra cui ovviamente il nostro), anche i “Cirini Pomicini” …e mi pare che ce ne siano anche da noi!
Dopo aver letto il dibattito che precede, mi chiedo: ma tutti gli autori dei vari commenti sono veramente felici e contenti di vivere a Macerata? in questa Macerata? boh …. veramente non so cosa pensare …
Dopo aver letto alcuni interventi vorrei semplicemente fare una considerazione: c’è qualcuno che mi sa dire cosa funziona a Macerata? Sarà una domanda retorica però nessuno ancora mi ha risposto..
@bebora pantana
molto cortesemente se vuole le rispondo io anche se la mia parola ovviamente non conta nulla e mi permetta di usare un francesismo….ebbene a macerata lo sa’ cosa funziona?….una beata minchia!
ha detto tutto lei poi i commenti del signor Persichini e del sempre ottimo signor Golini hanno completato il quadro.
ripeto quello che ho gia’ detto in un altro post,con tutto il rispetto per il sud italia,siamo messi male come loro vedi collegamenti,strade,iniziative e un diffuso senzo di declino e arretratezza.
ma la colpa e’ anche la sua e della sua coalizione,avevate la possibilita’ di amministrare macerata dopo 10 anni meschiniani(qualsiasi idiota ci sarebbe riuscito),come avete fatto a perdere se pur di poco dio solo lo sa!
certo che la tentazione di dar ragione anche ai commenti di Cerasi e Pise59 e’ proprio forte………
@debora pantana
e poi concludo con un consiglio,ben sapendo che tutti ne hanno uno e soprattutto non costano nulla.
da oggi anziche’ criticare dopo i danni fatti,anticipi per prima.
mi riferisco,che so’,ai progetti di cementificazione dell’ex aereonautica per esempio,dubito fortemente che lei non ne sia a conoscenza.non trova che prima di rovinarlo per sempre non si possa utilizzarlo per tanti altri buoni motivi che non siano i soliti interessi dei soliti pochi?
Grazie Filippo, farò come dici..(mia email dpantana@libero.it)
Vannucci complimenti il suo commento mi ha fatto morire dal ridere…
invece oggi un anziano al bar ha detto questa: ” …tanto i maceratesi gnotte tutto…”
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
quanto è vero
Signora Pantana, voleva almeno una cosa che funziona a Macerata?
Gliene dico due .
le macchinette e i posteggiatori dell’APM
la telecamera in via Don Minzoni
Quel signore che si chiedeva come ha fatto il centrodestra a perdere le elezioni… ha ragione. Si chieda pure, però, come hanno fatto a rivotare il centrosinistra quelli che l’hanno fatto rivincere.
Rispondendo poi al quesito di Deborah (simile più al terzo mistero di Fatima che a una domanda qualunque), mi proverò di risponderle con quell’antico motto di ciaffiana memoria che recitava: a Macerata c’è il mare a venticinque chilometri e la montagna a trentacinque. In effetti, la città in sé è deliziosa, soprattutto se guardata dai campanili dei paesi limitrofi. Quelli, cioè, dove è andata a vivere la maggior parte dei nostri concittadini più giovani.
Se invece il quesito riguardava l’amministrazione, no: a parte le piccole manutenzioni non funziona granché. Non ti dico poi l’assessorato alla cultura! E’ un po’ come la cattedra di Paleografia e Diplomatica della nostra Università, che un certo giorno qualcuno aveva pensato di sdoppiare (senza successo), pur avendo in dote sì e no una decina di studenti. Bene: dove non è riuscito l’Ateneo, nonostante le anfibologie retaggio del mestiere accademico, è riuscito il Comune: ci sono due assessorati alla cultura. Che a detta dei titolari non hanno un centesimo da investire in attività culturali anche di qualità, ma intanato sono due. Vuoi mettere?
Credo che nell’articolo, pieno di coccodrilleschi complaints e sterili controversy, vi sia un gigantesco, oceanico errore di fondo.
La Pantana interviene come se fosse un “semplice privato cittadino” e non come un Consigliere Comunale, con anni di Consigli alle spalle.
Perché il semplice cittadino vede qualcosa che non va e può criticare, ma il Consigliere necessariamente (per criticare) deve fare un piccolo/grande passo in più.
Il Consigliere sta in Consiglio, ha le carte sotto mano, dovrebbe studiare bilanci, ordini del giorno e delibere pertanto, oltre che criticare, con i conti sottomano deve proporre alternative possibili.
Quindi per fare un esempio pratico:
– Il cittadino si lamenta perché non sono iniziati i lavori per le piscine
– Il Consigliere, dopo aver letto tutto il faldone, si lamenta ma poi PROPONE SOLUZIONI ALTERNATIVE, PRESENTA UN PROGETTO DIVERSO (INDICANDO CON PRECISIONE COSTI E RICAVI), CHIEDE CONTO CON COGNIZIONE DI CAUSA ALL’AMMINISTRAZIONE (DOPO AVER STUDIATO LE CARTE) DI EVENTUALI INADEMPIMENTI E RITARDI
E’ una differenza non da poco.
Invece la Pantana finge di essere “una qualunque” e si limita (come se fosse estranea al Consiglio Comunale, come se non avesse le carte sottomano, come se non avesse seguito l’iter procedurale) soltanto a fare un elenco delle cose che non vanno…. Elenco che su CM già compare da tempo.
Quindi a ciascuno il suo ruolo.
Oppure se è stanca di studiare le carte, comprendere i bilanci, capire le variazioni di spesa (e ritiene più facile solo lamentarsi) smetta di fare il Consigliere…
…. bersani dimettiti!
Dai Pantana che con il tuo governo la prossima volta si chiama la Protezione Civile per asfaltare le strade, così magari invece di un lavoretto di manutenzione si pensa di costruire una strada alternativa, senza appalti, senza rendere conto a nessuno, massima libertà, costi triplicati (quando va bene…)… In una parola L’AQUILA! E tutti che ridono perchè con il terremoto si fanno i soldi!!!
La domanda corretta è:
Cosa funziona a macerata PER I cittadini?
Perché le cose contro i cittadini a Macerata funzionano benissimo…
Sig.ra Pantana lo vada a chiedere ai vertici del clero locale perchè 30 anni fa non sono state fatte determinate strade per migliorare la viabilità….molto meglio scegliere di far passare il traffico (degno di una superstrada) per via San Francesco…
aggiungo: 1) la Galleria delle Fonti se viene chiusa per le infiltrazioni d’acqua o per problemi alla rete fognaria non credo sia colpa dell’Amministrazione (sia essa di destra o di sinistra o di centro); a parte questo, mi sembra che ogni volta che viene chiusa la quasi totalità dei cittadini-automobilisti si lamenta dei disagi alla viabilità che ne conseguono…Percò non avrà risolto totalmente i problemi della grande viabilità ma almeno un pò ha migliorato una situazione abbastanza critica…2) La viabilità è al collasso ? Si, ma si è dimenticata di aggiungere e precisare che sono in corso lavori straordinari per il rifacimento del manto stradale lungo le Mura; 3) La passeggiata “a pènne” sopra i giardini Diaz è una delle pagine più fantozziane della storia recente della nostra città, questo nessuno lo può mettere in dubbio, come è necessario sistemare le balaustre, ma forse ci sarebbero da fare cose più importanti (e qui l’elenco sarebbe interminabile) 4) Mi può spiegare che cosa c’entra l’Amministrazione comunale con lo spaccio di droga in aumento ? 5) Lei dice testualmente “da noi ci sono ditte che prendono appalti a poco prezzo poi falliscono e spariscono”; tali ditte prendono i lavori a poco prezzo perchè nelle gare d’appalto si aggiudica i lavori l’impresa che propone il maggior ribasso in percentuale sul valore complessivo stabilito, pertanto è la legge che lo permette ! Mi spiega che cosa c’entra l’Amministrazione comunale (sia essa di centro-destra-sinistra) ? 6) Lei parla di cantieri aperti in giro per la città…che bella novità ! Sono 20 anni onestamente che vedo cantieri aperti dappertutto…bisogna fare contenti i potenti dell’edilizia ? Eccoci accontentati… 7) Non mi venga a dire che a Macerata cala la natalità per colpa del piano casa (che poi è Regionale)…ah ah ah ah ah !!! Le giovani coppie si spostano nei piccoli centri perchè le case al metro quadrato costano meno…è la legge del mercato immobiliare; funziona così in tutto il mondo; i privati vendono al prezzo che vogliono…e il cittadino si regola di conseguenza. Il problema vero è che non ci sono alloggi popolari a sufficienza per tutte le richieste 8) non si aprono nuove attività a Macerata perchè gli affitti costano un occhio della testa rispetto a centri più piccoli
La Sig.na Pantana si domanda “che cosa funziona a Macerata?”, e ci chiede di dirglielo con i nostri post.
Basterebbe solo questa domanda per valutare la sua consistenza e ruolo politico come consigliere comunale e provinciale di lungo corso.
@ Giglioni
1. Se piove in Galleria, la colpa non può essere dell’amministrazione. E’ sicuramente del clero!
Anatemi e danze segrete della pioggia (rubate proditoriamente a sciamani e messe in pratica nel segreto delle sagrestie diocesane per vedere se funzionavano davvero).
2. Viabilità al collasso? La colpa non è sicuramente dell’amministrazione, né comunale né provinciale né regionale. Probabilmente, anche stavolta, la colpa è del clero che, notoriamente, si occupa di manti stradali e varianti di viabilità in forza del proprio motto “Tutte le strade portano a Roma”.
3. Anche la passeggiata “a penne” è una stortura fortemente voluta dal clero, per indirizzarvi i penitenti a emendarsi dei propri peccati.
4. L’amministrazione, ancora una volta, è totalmente innocente nel problema dell’aumento dello spaccio di droga. Ovviamente non può essere colpevole – nel senso di mandante – pur essendo vero, tuttavia, che può esistere un peccato di omissione, ossia di mancata sensibilizzazione al problema, unitamente al ricorso a misure di controllo straordinarie. Ma anche qui, non stento a crederlo, ha colpe sotterranee il clero, ben sapendo noi tutti che la religione è “l’oppio dei popoli”.
5. Anche sugli appalti – che vince l’offerente migliore, ma forse bisognerebbe controllare che l’offerta più bassa fosse anche sostenuta da solidità della ditta che la propone – fa scuola il clero, con la sua arcinota “fabbrica di San Pietro”.
6. Sui mattoni, in città, paiono muoversi meglio altre lobby, che non quelle delle tonache… Ovviamente – anche in tema di minitematica e piano casa – il Comune non c’entra nulla. Lo ammetta, Giglioni: è lei che gestisce il Piano Regolatore.
7. Bisognerebbe che, per risolvere l’assenza di alloggi popolari, venissero abbattute tutte le chiese per poterci edificare. In questo senso, si era già cominciato – se la memoria non mi inganna – sfrattando le storiche Monachette per trasferirle a valle (di fronte ad Alcatraz); impresa meritoria e notevole (non lo sarebbe stato, se quella fosse stata la sede storica di una scuola o di un museo, ma trattandosi di un convento avanti tutta!). Del resto è’ noto che a Macerata di appartamenti sfitti, vecchi e nuovi, proprio non ce ne sono. E sicuramente è ancora una volta il clero che – visionando i Giardini Diaz dall’alto (appare evidente dagli stradini il disegno di una croce greca, con al centro la fontana) impedisce che vengano smantellati per cementificare un altro po’. E la povera gente è costretta ad espatriare, perché la colpa non è del mercato immobiliare o del comune che non mette in campo strategie per calmierare i prezzi: nooo!!! La colpa è della Chiesa.
8. Amen.
Ha ragione lei Davoli…solo che io ho scritto ben altre cose…è inutile che fa lo spiritoso…ma sulla viabilità maceratese il clero ha realmente le sue colpe…,mi dica come mai il grosso del traffico maceratese passa ancora all’interno del quartiere Santa Lucia ? No, forse la colpa non è del clero ma de mi nonno in cariola….Invece di fare dello scialbo sarcasmo si rilegga questo articolo e si preoccupi seriamente della qualità dei personaggi che occupano la nostra giunta…un articolo simile me lo potevo aspettare da un cittadino comune che gli girano le p…non di certo da un rappresentante politico della nostra città…ma per fortuna io voto altra gente…comunque non sarebbe male sostituire chiese e fare alloggi popolari, anzi, è un’ottima idea !!!
Questo stucchevole dibattito è emblematico di come l’esistenza di problemi serissimi per una città che è sempre meno tale e sempre più un paese marginale nella provincia dell’impero possa essere occasione per tutto fuorchè per l’espressione di un desiderio di cambiare radicalmente strada, almeno per buona parte dei maceratesi egregiamente rappresentata in questi commenti.
C’è infatti chi sfrutta questa “ribalta” (o piuttosto “ribaltina”) per un divertissement nel quale fare sfoggio di ironica retorica degna di miglior causa; c’è chi sfrutta lo spazio di questi commenti per rievocare nostalgicamente i tempi in cui praticava da vicino i palazzi del potere, in attesa che venga o torni il “suo turno”; c’è chi si getta a capofitto nella minuta (ed insignificante) polemica politica quotidiana e si arrovella nell’argomentazione bizantina al fine di dimostrare che forse quel tale consigliere e quella tale forza politica dello “zero virgola” quel giorno aveva ragione nel proporre in consiglio comunale quella certa delibera , che avrebbe di certo salvato le sorti della città; c’è chi cerca di prendersi il merito – non mancano mai – di difendere l’indifendibile, cioè santa romana chiesa, che tanti danni ha fatto ovunque, compresa Macerata, e che considera Macerata un feudo i cui cittadini sono solo dei sudditi sul genere “servi della gleba” della Russia zarista (v. la squallida ed esemplare vicenda del vescovo e della statua di Matteo Ricci).
Ecco. Come sempre, mentre il Titanic affonda, l’orchestrina di bordo suona. C’è chi suona il trombone, c’è chi suona il violino, ma tutti suonano la stessa musica.
Lo spartito si chiama pretenziosamente “Macerata granne”, ma in realtà si tratta al massimo di uno stanco e direi squallido valzerino da balera o di un deprimente “de profundis”.
Mentre l’orchestrina se la canta e se la suona, qualcun altro invece, e giustamente (ed in questo gruppo mi riconosco), solleva alcuni dei reali problemi che vive tutti i giorni sulla propria pelle percorrendo in lungo e in largo questo “vecchio addormentato”, che è la splendida metafora (ma forse, più correttamente, una aristotelica definizione: genere prossimo e differenza specifica, cioè un vecchio e per di più addormentato!) che un illustre maceratese (Jimmy Fontana ….. alias Enrico Sbriccoli) coniò (perfido!) per descrivere il “paese suo” che sta sulla collina.
Questi ultimi, a breve, penso che prenderanno d’assalto le scialuppe di salvataggio, e quando saranno all’orizzonte saranno ben lieti di non sentire più il suono del “Requiem aeternam” intonato in omofonico contrappunto dai cantori della Macerata granne che, forse, solo affondando con il Titanic si renderanno conto che Macerata granne non è mai esistita, se non nella loro erronea convinzione.
I problemi di Macerata sono tali e tanti che è impossibile non vederli, a meno che uno non viva in un perenne incantesimo e si accontenti, come obiettivo dell’esistenza, di farsi due passi serali in una piazza sempre più vuota (a parte che di piccioni e del loro guano) in attesa che qualcuno gli chieda di “dire la sua” sul nulla …….
sig. Giglioni lei è giovane probabilmente, perchè non si ricorda le manifestazioni della sinistra contro i lavori della strada nord…
altresì non sono d’accordo sulla galleria; abbia pazienza ma come si fa a non prevedere un’impermeabilizzazione? il cemeto bagnato prima o poi crolla
@J rayan
Mi dice perchè alla fine l’hanno fatta a metà ? facendola tranquillamente terminare dentro Santa Lucia…
Sulla galleria sono d’accordo con lei che i lavori sono stati fatti male…ma non si può negare che è abbastanza utile…
su santa lucia ha ragione pienamente, io sono sempre stato all’opposizione da quando sono nato quindi non so cosa dirle.
sull’utilità della galleria ha pure ragione. reputo che probabilmente sia costata troppo per la funzione che ora ha, e sono pure un pò preoccupato per la stabiilità.
Quei lavori, fatti male (galleria e pavimentazione), ma ormai sono stati fatti; come cittadino, però, mi piacerebbe sapere se in ambo i casi sono stati identificati i responsabili e se hanno pagato i danni…sempre se in Italia esiste ancora il concetto di responsabilità civile…e nel caso la galleria crollasse, come dice Jack Rayan, diventerebbe responsabilità penale…
@ Giglioni
Identificarli non sarebbe troppo difficile (e chi sa i nomi li sa sicuramente).
Sono ancora ai loro posti e nessuno ha pagato…
@ mac rayan
Tu probabilmente sei ulteriormente più giovane di me, e non ricordi quando la sinistra voleva anche chiudere lo Sferisterio, dismettendo le stagioni liriche.
Caro Antonio Maria,
il tuo secondo intervento è bellissimo e tragico. Ma presumibilmente eccessivo, per Macerata-Polinice; sì, la città esubera di Creonti, ma stai pur tranquillo: nessuno si trafiggerà per vendicare Antigone o non resistendo al dolore per la scomparsa di Emone.
Da noi Creonte regnerà indisturbato per altri duecentocinquant’anni, quale che ne sia il colore politico, purché la strategia rimanga quella di un sistematico abbandono, di una costante insepoltura del morto. Non a monito, piuttosto per perpetuare l’assalto delle fiere ai resti indifesi e insotterrati.
Ora, caro amico che con tanto zelo e altrettanto sdegno stigmatizzi chiunque prenda nota, perché ti sorprende che si faccia un po’ di ironia? Non capisci che è un tentativo di non restare imbrigliati nella ferita? Non ti rendi conto che non c’è cinismo, in chi ci si mette dentro per davvero, sia pure attraverso la forma dell’ironia? E’ un tentativo – come un altro – di dare degna sepoltura a Polinice, di affrancarlo dall’assalto delle intemperie e delle fiere. Antigone paga sulla sua pelle, il proprio lamento. Non si sottrae alla caverna che diverrà la tua tomba, all’ostracismo che le vieta il cibo e l’azione, designandone la fine per lenta inesorabile morte.
Un indimenticabile Wladimiro Tulli mi disse, un giorno: “Andarsene era facile, negli anni d’oro. Più difficile restare”. Lui era restato, pur andando ma sempre tornando. L’hortus conclusus – o il grande equivoco di considerare Macerata una città – non semplifica la vita: è nelle cose. E allora, andando ma tornando – e comunque, dunque, restando – ci si lenisce come si può: a giorni si brandisce la scimitarra, altre volte si affina la penna in calembours. Ma attenzione: si può essere extra moenia pur abitando sempre al loro interno. Così come si può essere buoni cristiani anche senza statue. E si può essere fiorentini fino in fondo anche stando in esilio. Chi – se umano fino in fondo, se incarnato nella realtà senza schermi – può non avere un conto da saldare, un peccato da rimettere, un’idea da correggere? E chi, avendoli, può dimenticarsi di sé e puntare il dito? Non è questo lo spirito del lamento di Antigone: Antigone si ribella a Creonte per amore di Polinice, non tanto per fare o dall’alto di un piedistallo di presunta purezza tout court. Il confronto nasce sulle diverse onestà intellettuali – purché vi sia un riscontro ad esse nella vita quotidiana. Creonte tradisce la propria disonestà intellettuale, con Antigone, salvo rettificare il tiro di fronte al disastro familiare che le sue scelte provocano. Anche Creonte paga in prima persona: alla fine, sì. Ma paga. Perché ti dico che il tuo messaggio è bellissimo ma eccessivo? Perché i nostri Creonti non pagano mai. E perché le nostre Antigoni in fondo sono programmate dalla culla al lamento sicumerico. Dunque, caro amico, il problema non è l’ironia o la non-ironia: il problema è chi paga realmente il proprio amore a Polinice.
Caro Filippo, probabilmente mi sono spiegato male quanto all’ironia: poichè anche io la pratico spesso, e magari in altri commenti sarà stato più evidente, lungi da me l’idea di stigmatizzare chi “castigat ridendo mores”, anche perchè il riso spesso amaro indotto da situazioni grottesche e/o comunque stigmatizzabili può essere più utile allo scopo della denuncia rispetto alla paludata esposizione di esse fattane in un testo “giudiziario” o documentaristico che non smuove l’emozione di chi lo recepisce ed è destinato a rimanere lettera morta.
Un po’ come Rigoletto è l’unico autorizzato a dire la verità, perchè la dice ridendo, e ridendo ferisce per davvero il conte di Monterone, il signore di Ceprano e magari anche il Duca, sono a mia volta certo che l’ironia intelligente ed il riso (ripeto: amaro) possano costituire validi strumenti di denuncia dei problemi.
Ora, quindi, il mio “stigma” non è tanto sul metodo, che condivido, quanto sul merito dei problemi che vengono affrontati con il metodo.
Che Macerata sia piena di problemi non v’è dubbio alcuno. Problemi gravissimi, che hanno innescato un declino inarrestabile che dura da almeno 20 anni. Non sto qui a fare l’elenco e l’inventario, anche perchè siamo entrambi abbastanza “anziani” da ricordare come poteva essere Macerata negli anni ’80, e come ci si viveva meglio, rispetto al paese blindato di oggi. Come questa città era più VIVIBILE e quindi VISSUTA.
In un altro intervento dissi una cosa fin troppo ovvia: la gente si agglomera là dove ci sono le grandi vie di comunicazione, spontaneamente, e poi per questo motivo si creano attività, esercizi commerciali, etc. etc., per far fermare chi passa ed offrirgli qualche servizio in cambio di un prezzo. Così sono tutte le principali metropoli europee (Parigi, Londra, Roma, Berlino, tutte sui fiumi; Napoli, Venezia, Genova, i porti del nord Europa; e mi fermo qui). Quindi, non ‘è l’attrattiva che richiama pubblico, ma è il pubblico che crea l’attrattiva. Se mettessimo il più grande violinista della storia a suonare sulla vetta del Cervino potrebbe avere si e no 10 ascoltatori …………….
Per me, quindi, il problema principale è la viabilità e la sosta; questo è il lato del problema che io tocco con mano tutti i giorni e che mi ha determinato scelte abbastanza definitive (almeno nel mio rapporto con Macerata).
Ora, in merito a questo problema, si è scatenata una ridda di commenti in merito ad una proposta (forse era pure una bufala, ma questo è un altro problema) di installare le famose scale mobili sotto la salita delle c.d. “scalette”. Apriti cielo, apriti terra: l’orchestrina ha preso a strimpellare il repertorio, frecciatine, battutine, rievocazioni delle “pigne” come emblema di Macerata, rievocazioni delle posizioni del pentapartito maceratese anni ’90, insomma, tutto tranne che una semplicissima presa di posizione costruttiva ed elementare: se servono, si facciano queste benedette scale mobili. Visto che chiunque le percorra tutti i giorni, non può desiderare altro.
Altro ragionamento su altro problema: possibile che nessun cittadino condivida l’esigenza che il Comune riveda e quindi riduca notevolmente le zone a pagamento che oramai sono in tutta Macerata?? possibile che nessuna forza politica venga a dirci: “Votatemi e vi toglierò tutti i parcometri da Macerata”?
Ecco. Se l’ironia, o il sillogismo, o la rievocazione archivistica, servono in un “bellum omnium contra omnes” solo per dire che “il più bravo sono io”, allora potranno avere una funzione lenitiva delle sofferenze derivanti dal vivere a Macerata, ma non serviranno a nulla, in un dibattito circolare in cui il punto di partenza e quello di arrivo coincidono tragicamente. Mentre il Titanic affonda.
Apriamo invece un dibattito sul concetto che COSI’ NON SI PUO’ ANDARE AVANTI.
Non possiamo andare avanti noi, che dovremmo vivere questa città in modo tale che non sia una punizione divina doverla frequentare; non possono andare avanti coloro che magari vorrebbero fare impresa commerciale in una città dove oramai non viene più nessuno se non costretto.
La miopia dell’amministrazione dell’epoca sull’isola pedonale fu ben rappresentata da questo scambio di battute, che lessi in un libro di Luca Patrassi pubblicato negli anni ’90, fra un assessore (mi sembra) ed un commerciante che si lamentava dell’isola pedonale notturna: “Ma di notte il tuo negozio è chiuso” disse l’assessore, ed il commerciante rispose “Si ma domani alle 8 mi scade la cambiale e non me la paghi tu!”.
Oggi sappiamo bene come è andata. Forse quell’assessore farebbe bene a sedersi sulla tazza del cesso (unica poltrona che può occupare, secondo me) e chiedersi quanti danni ha contribuito a fare a questa città.
Ecco: utilizziamo l’ironia non per punzecchiarci l’uno con l’altro, accontentandoci di ciò che “passa il convento”, ma per dire ciò che è evidente a tutti: MACERATA STA MORENDO E L’UNICA SALVEZZA E’ UN DRASTICO CAMBIO DI ROTTA SU TUTTE LE PRINCIPALI QUESTIONI GESTITE A SENSO UNICO DALLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI.
-LIBERALIZZAZIONE DELLA SOSTA E RIDUZIONE DEI PARCHEGGI A PAGAMENTO A MOTIVATE ECCEZIONI;
-ACCESSO PIU’ FACILE AL CENTRO STORICO ALMENO PER CHI CI LAVORA;
-POTENZIAMENTO DEI TRASPORTI PUBBLICI;
-INFRASTRUTTURE COME LE SCALE MOBILI CHE STANNO ORAMAI PURE A CAMERINO ……
Ironizziamo su questo, e non sulle reciproche posizioni di chi, comunque, continua a credere in cuor suo che Macerata è il migliore dei mondi possibili, perchè, purtroppo, non è affatto così.
Macerata è uno dei posti peggiori al mondo dove trascorrere la propria vita.
Altrimenti dovrò continuare a pensare che il motto del maceratese doc, che magari si ritiene nobilitato dal titolo di “accademico della (fu) Atene delle Marche”, sia sempre e solo “continuiamo a farci del male”, e che l’unica speranza sia appunto quella di fuggire a gambe levate.
@ Golini
Mi sembra di averle già scritto qualcosa in proposito diverso tempo fa.
Se mi permette lei fa lo stesso errore dell’amico Filippo, quando propone eventuali soluzioni per Macerata.
Ipotizzate una situazione che non esiste e pertanto le soluzioni proposte guardano indietro, ad un tessuto sociale/culturale che oggi non è quello di 25 o 30 anni fa.
Negli anni ’80 Macerata era il centro della Provincia, quasi non eistevano i centri commerciali, c’era l’aereonautica ed era pieno di studenti universitari.
Molti negozi maceratesi erano di serie A, le auto in circolazione erano la metà, addirittura per certi versi eravamo un “modello” (tanto che ricordo molte prime visioni uscivano prima da noi, e poi nelle grandi città).
E soprattutto i residenti del Centro Storico (maceratesi) erano quasi il doppio e di 20 o 30 anni più giovani….
Oltre a tutto questo c’erano delle situazioni oggettive migliori: in tutto hinterland maceratese i negozi (anche a Citanò) erano al 99% di serie B (se non adedirittura di C), il centro culturale era solo Macerata, agli inzizi degli anni 80 c’erano una decina di pub/birrerie in tutta la Provincia (di cui 3 SOLO a Macerata), i centri commerciali erano di la da venire, molti bar delle cittadine intorno a Macerata alle 21 chiudevano, ecc. ecc.
C’era un flusso enorme di persone che gravitava dalle città vicino che riempiva il Corso della Repubblica 7 giorni su 7, che veniva al cinema dentro Macerata, che acquistava nei negozi di Macerata, ecc. ecc.
Oggi non sarei del tutto sicuro che il parcheggio a Rampa Zara sia così necessario, visto che vi sono molti parcheggi a Macerata sotto utilizzati; casomai servirebbe un miglior collegamento tra i parcheggi periferici e il centro cittadino.
Se sui trasporti pubblici non sale più nessuno e tutti si muovono in auto anche per distanze minime (visto che si prefereisce andare dal salotto anche dentro il bango di casa con l’auto) è inutile potenziare i servizi e far girare i mezzi vuoti.
Chi ha traforato le città (vedi Perugia, ma non solo) creando scale mobili ed ascensori lo ha fatto in un momento di vacche grassissimne; farlo oggi che non ci sono i soldi non credo sia cosa facile (cioè è facilissimo da dire, un pò molto meno meno facile da fare).
Questo non vuol certo dire che le passate amministrazioni non abbiano commesso errori (penso all’ipotesi di un mega centro commericale/uffici al posto dell’ex Stadio in via dei Velini, a soli 300 metri da Corso Cavour e a 600 dal Centro cittadino, che venne proposto -ma non fatto- e che avrebbe diminuito la possibilità di avere centrio commerciali ovunque ed avrebbe continuato a spingere le persone dell’hinterland verso Macerata)…
Ma continuare a dire che le giunte Maulo e Meschini, per molti versi, siano state miopi (e non essere stati all’altezza) e poi ripresentare gli stessi progetti di 20 o 30 anni fa è essere altrettanto miopi.
La verità è che la classe dirigente di Macerata (di tutti i partiti), pur cambiando le teste, è rimasta ancorata ad un modello di città che non eisste più; negli ultimi 30 anni (salvo rarissimi casi) abbiamo avuto Consiglieri Comunali (di maggioranza ed opposizione), Assessori e Sindaci sempre peggiori di quelli che li avevano preceduto.
Molti tecnici, molti professionisti, molti commercianti sono mentalmente fermi a subito dopo il miracolo economico, ed anche le giovani leve non sono da meno…
Unica eccezione gli Uffici Tecnici: qui la qualità è rimasta la stessa, non brillavano molto 30 anni fa e non brillano oggi….
@ Cerasi
Mi sorge il sospetto, caro Gianfranco, che tu aborri l’idea di una soluzione, perché altrimenti esaurisci gli argomenti e magari, per la prima volta nella vita, sei costretto a dir bene di qualcosa o qualcuno. Però sul declino senza soluzione di continuità, a parte rari lampi circoscritti, hai ragione.
@ Antonio
Detta così ha tutt’un altro respiro. Purtroppo, il limite austerissimo dello scritto estemporaneo è che non permette di cogliere le sfumature della voce o del gesto. E allora bisogna ricalibrare di continuo il tiro perché appaiano il cuore e la carne. E’ la piccola grande fatica, se vuoi, di chiunque le parole le pratica anche al di là della cronaca. Bene: ora è tutto molto più chiaro e non posso che condividere in toto il tuo grido, il tuo urlo educato ma non per questo meno lancinante (poi sulle eventuali soluzioni ci si può confrontare e non essere d’accordo in tutto, ma viene dopo, come puoi capire).
Figurati, caro Antonio, di che parliamo noi col cuore in mano: di problemi che loro – quelli lassù nel palazzo – hanno così poco a cuore da avere, per esempio, restaurato la Galleria del Commercio senza prevedere – nel 2010 – l’abbattimento delle barriere architettoniche per poter raggiungere il piano di mezzo.
Figurati tu se possono preoccuparsi della sosta o degli accessi, quelli che non riescono a trovare una soluzione agli ascensori irrimediabilmente chiusi la domenica e i festivi. Ci vogliono proposte concrete? Bene, suggerisco: fate lavorare part-time gli extracomunitari in regola e disoccupati come sorveglianti; sarà un modo per poterli integrare prima, per farli sentire realmente accolti. Non cioè assistiti, ma integrati. Oppure offrite un diversivo agli anziani, o un’occasione propositiva ai down (come sapientemente e giustamente suggeriva in passato Adelio Bravi). Date corpo concretamente ad una storia nuova. E se il ritornello è il tradizionale “Non ci sono i soldi”, date meno soldi a Musicultura e allo Sferisterio e preoccupatevi della vostra gente. Oppure riducete gli incentivi per i funzionari (che già di loro guadagnano a sufficienza) o le parcelle degli avvocati e dei consulenti, cosìcché senza ridurre nessuno in miseria (non facciamo ridere, per cortesia!), potrete dare una mano vera (non assistenzialista né paternalista) anche ad altri.
Ma tu pensi, caro Antonio, che qualcuno possa prendere in considerazione, anche rielaborandole, le voci che salgono dal basso? La risposta già la sai. Morituri nos salutant. Ad maiora.
@Cerasi: di fatto mi sta dando ragione.
Se prima le cose andavano “bene” (e ho detto anche io che in parte fosse così, negli anni ’80 la città era più vivibile e vissuta) ed oggi vanno male, bisogna chiedersi cosa è successo in mezzo.
Al di là di tante elucubrazioni, di tanti sillogismi, di tante storielle, quello che è cambiato da Maulo in poi è stata la politica scriteriata della sosta e dell’accesso. Città blindata con strisce blu, dopo, mentre prima era più accessibile e con meno parcheggi a pagamento.
Quindi i negozi (di seria A, B e ora anche C) se ne sono andati (per mancanza di gente che salisse a Macerata …… la gente va dove è più facile andare); quindi i professionisti se ne sono andati; quindi i bar hanno chiuso perchè la gente va a Civitanova, etc. etc. etc.
Egregio Cerasi, ripeto: il suo è un intervento che più lo leggo più sembra darmi ragione ……
Quindi, cambiamo totalmente rotta, o no? se la sua risposta è “no”, allora mi permetta di attribuirle il motto morettiano che secondo me contraddistingue i maceratesi “doc” …… e non mi ripeto su quale sia …..
@ Filippo
Di soluzioni, praticabili, senza dimenticare l’occhio al portafoglio ve ne possono essere diverse.
Però non si può ragionare senza pensare che il Centro Storico è vuoto poichè i residenti, rispetto aa 25 anni fa, si sono ridotti della metà e il commercio, al contario, si è sviluppato ben oltre i confini della nosta città, commercio che 25 anni fa era assai più limitato fuori dal Capoluogo.
@ Golini
Rispetto a 25 anni fa il parco macchine è più che raddoppiato per cui se ora si potesse parcheggiare attorno alle mura gratis (così come era prima) non si troverebbe un posto nemmeno con la zeppetta e molte auto avrebbero le ragnatele (cioè non le si sposterebbe se non per assoluta necessità) per paura di non ritrovare posto.
I negozi sia in Centro che nei 2 Corsi sono complessivamente migliorati (in qualità) rispetto a 20 anni fa.
Solo che la stessa tipologia di negozi, 20 anni fa, la trovavi solo a Macerata oppure dovevi spingerti fino ad Ancona (se andava bene) per cui la stragrande maggioranza dei cittadini di Montecassiano, Treia, Urbisaglia, Appignano nonchè Morrovalle Casette Verdini, Pollenza, e perfino Tolentino salivano a Macerata….
Ora chi esce di casa a Treia o Tolentino non ha più la necessità di venire a Macerata, la stessa tipologia di articoli la trova quasi sotto casa.
Se prima c’erano 3.000 universitari residenti ed oggi non ce ne sono nemmeno la metà ciò significa che prima c’erano più del doppio degli studenti che studiavano (e COMPRAVANO e vivevano) stando a Macerata, spesso senza auto (quindi gravitando per forsa verso il Centro cittadino): cioè prima c’erano oltre 2.000 persone in più che lasciavano tutti i giorni i soldi a Macerata.
E lo stesso discorso vale per i maceratesi: prima i centri commerciali erano inesistenti in Provincia e quindi anche gli stessi maceratesi acquistavano “in” Macerata; oggi non è più così e tanti maceratesi vanno a fare acquisti a Piediripa, a Tolentino….
Se l’obiettivo è invertire la tendenza si sarebbe dovuto cominciare a farlo 20 anni fa; a mio avviso ora non inverti più nulla ed è una rincorsa perdente in partenza.
Si possono trovare soluzioni che potrebbero diminuire l’esodo da Macerata città (non solo dal Centro) verso l’esterno; inanzitutto abbassare i prezzi di acquisto delle case (sia nuove che usate): qui abbiamo delle abitazioni che vengono vendute a prezzi allucinanti.
Nemmeno avessero l’impianto idraulico con tubi d’oro massiccio (e le maniglie delle porte fossero tempestate di diamanti) si giustificherebbero tali prezzi di vendita.
La maggiorazna delle abitazioni in Centro, quando c’era fame di appartamenti da parte degli studenti universitari, venenro ristrutturate per creare più letti possibili (tagliando soggiorni, rimpicciolendo bagni, ecc.)… Ora chi è il folle che, oggi, prende un’abitazione in centro (usata negli ultimi 20 anni dagli studenti) e che, ristrutturandola, deve in pratica sfaciare tutto e ricostruirla quasi nuova?
A parità di costi va fuori dalle mura (o dalla città) e se ne compra una nuova, più grande, più funzionale (ascensore, garage) e confortevole.
Mi sembra che vi era stata la proposta di fare un parcheggio sotto Piazza Mazzini, proposta cassata da molti (residenti e commercianti) poichè la Piazza sarebbe stata per il tempo dei lavori poco praticabile: ora di cosa ci lamentiamo?
Invece che fare il quasi inutile parcheggio Giardini Diaz (dove chi arriva a Macerata fa la gimcana per trovarlo) c’era 20 anni fa da farlo sotto Rampa Zara: ma i partiti che scelleratamente lo vollero ai Giardini Diaz sono stati poi, per decenni, premiati dagli elettori, con chi ce la prendiamo?
Se non si ha il coraggio di dire che, da almeno 30 anni, la politica urbanistica cittadina non la fa il Consiglio Comunale ma arrivano gli ordini dai palazzinari; se non si ha il coraggio di dire che gli Uffici Tecnici sono tutto, fuorchè tecnici; se non si ha il coraggio di dire che buona parte dei cittadini maceratesi è “stupida” al momento del voto (visto che vota chi scelleratamente fa danni in città) con chi ce la prendiamo?
Nel 2005 e nel 2010 c’erano così tanti candidati (di tutti i partiti: oltre 400 persone in corsa per il Comune) che, volendolo, pur non tradendo il proprio partito si potevano votare volti nuovi, persone non legate alla cricca dei palazzinari: si poteva scegliere (all’interno del prorio schieramento) un candidato non portaborse o galoppino dei soliti potenti.
Ebbene sia nel 2005 sia nel 2010 la stragrande maggioranza dei maceratesi ha votato per i soliti candidati noti o per chi, universalmente, era riconsociuto e riconoscibile come marionetta dei soliti noti: con chi se la devono prendere i maceratesi se non con loro stessi?
Se sono stati così masochisti di votare per il peggio (dei 2 schieramenti) invece che poi lamentarsi (qui su CM) dovrebbero, i maceratesi (che qui in tanti scrivono, ma non solo), farsi un bell’esamino di coscenza…
Egregio Cerasi, ancora una volta parte da argomentazioni apparentemente in contrasto con le mie per giungere alle mie medesime conclusioni.
Io credo che, per quanto riguarda quel fenomeno che per brevità definirò di “declino” del centro storico e della città, Lei abbia invertito i termini della questione, confondendo la causa con gli effetti, perlomeno dal mio punto di vista.
E’ infatti innegabile che se in un determinato posto c’è movimento di persone, è lì che si stabiliscono le attività umane.
Se qualcuno blocca quel movimento, le attività umane e commerciali diminuiscono fino a cessare.
Punto.
E’ esattamente ciò che è successo a Macerata ed io la invito, piuttosto che a dare “la colpa” al fatto che altrove si sono create quelle medesime opportunità che c’erano a Macerata (la concorrenza, questa maledetta!), a chiedersi dove si è sbagliato a Macerata, anche e soprattutto dovendo tenere necessariamente conto di questo fenomeno da lei descritto: come dire che in un mondo globalizzato non v’è motivo per cui un commerciante maceratese debba godere di una rendita di posizione solo perchè determinate cose uno le deve trovare soltanto a Macerata, e quindi l’accesso a Macerata dovrà essere agevolato specialmente per evitare che un potenziale cliente vada altrove. O no?
Questo poteva andare bene nel medioevo, forse, ma certo non oggi.
A Macerata si è sbagliato a blindare la città, che già è sfavorita dalla natura (è in salita, altro dato innegabile), con parcheggi a pagamento, senza mezzi di trasporto pubblico, così da convincere chiunque a NON VENIRCI.
Se uno deve bestemmiare come un turco per venire a Macerata, semplicemente NON CI VIENE.
E quindi i bar, negozi, locali etc. etc. (che Lei considera di serie A …. e su questo molto ci sarebbe da ridire, almeno su certi commessi e certi titolari), semplicemente, CHIUDONO.
Non c’è tanto da ragionarci su, è semplicissimo.
Ora, invertire la tendenza si può: in un mio precedente commento facevo un brevissimo elenco che trascrivo
-LIBERALIZZAZIONE DELLA SOSTA E RIDUZIONE DEI PARCHEGGI A PAGAMENTO A MOTIVATE ECCEZIONI;
-ACCESSO PIU’ FACILE AL CENTRO STORICO ALMENO PER CHI CI LAVORA;
-POTENZIAMENTO DEI TRASPORTI PUBBLICI;
-INFRASTRUTTURE COME LE SCALE MOBILI CHE STANNO ORAMAI PURE A CAMERINO
Perchè questo non si può fare? Chi lo impedisce?
Ecco, giungiamo alla conclusione: lo dice lei stesso che i maceratesi votano in massa per la “continuità” (quasi ventennale) di amministrazioni colpevoli di questa situazione. Lo dice lei stesso che sono masochisti.
Devo aggiungere altro? io, come ho detto molte volte, me ne sono andato ….. e l’orchestrina del Titanic la sento solo aprendo “C.M.” ……..
@golini
piu’ e piu’ volte ho scritto quanto la stimo.
ce ne fossero di persone sveglie ed equilibrate come lei.
lei mette in risalto ora 4 punti che potrebbero essere messi da subito in pratica,ma gia’ in altri post una buona parte degli stessi lettori di cm erano contro(leggasi scale mobili).
quindi se sono gia’ gli stessi cittadini che non vogliono un minimo di cambiamento (o almeno tentarlo),si figuri la nostra “classe dirigente”!
purtroppo e’ l’italia intera in declino,ma vederlo a macerata fa ancor piu’ effetto,non perche’ vi abito ma per il “semplice” motivo” che da noi non non vi e’ nessun volano possibile per una ripresa.
non siamo una cittadina industriale tantomeno polo culturale che attrae.
la nostra storia per secoli e secoli si e’ incentrata nel centro storico,chi lo ha distrutto ha quindi rovinato il tutto,vallo a far capire………!
@Vannucci:
Grazie per i complimenti; in realtà io non faccio altro che dire ciò che è evidente, quindi il mio merito è minimo.
Molti maceratesi non riescono proprio ad accettare che Macerata sia uno dei posti peggiori del mondo, per campanilismo, per incapacità di riconoscere il proprio “fallimento” esistenziale, per ragioni di vario genere che impediscono loro di vedere difetti palesi e visibili non appena si mette piede in “città” (uso le virgolette perchè Macerata non è una città, non ne possiede nessuna caratteristica).
Io non sono mai stato campanilista, ed alla mia età ho sufficiente maturità per capire, onestamente e senza tanti drammi, che passare la vita qui significa per buona parte sprecarla.
Ma cavolo, almeno fateci vivere “bene”!!! la tanto sbandierata “qualità della vita” della provincia dove cavolo sta se per andare a lavorare devo scarpinare per un chilometro in salita tutti i giorni solo perchè una municipalizzata ancora non istituisce una corsa di autobus dalla stazione all’arrivo di ogni treno e perchè l’amministrazione non ha realizzato un’infrastruttura (scale mobili) che hanno fatto pure a Camerino?
Dove sta questa qualità della vita se quando arrivo sotto il mio studio trovo i sacchetti della “mmunnezza” (a Napoli la chiamano così …..) abbandonati lì insieme alla cacca dei piccioni???
Sono recentemente stato in Germania, nel Baden Wurttemberg ed ho visto “cose che voi umani” non potrete mai immaginare. Città di 100000 abitanti con servizi di prim’ordine, compreso il tram, pulitissime, ordinatissime, mi veniva da piangere pensando a dove viviamo noi …….
No, non ci sto a far passare la favoletta che a Macerata, in fondo, si sta bene.
A Macerata, in realtà, si sta da schifo!