Abbattono esemplari di uccelli protetti
Nei guai quattro bracconieri

"Operazione Valichi montani" della Guardia Forestale
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E’ terminata con cinque comunicazioni di notizie di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Camerino, il sequestro penale di quattro fucili, di un richiamo elettronico e degli esemplari di uccelli illegalmente abbattuti, oltre alla contestazione di tre illeciti amministrativi con il relativo sequestro della fauna uccisa,  l’”Operazione Valichi montani” iniziata a metà ottobre per prevenire e reprimere gli illeciti in materia di attività venatoria nella  provincia di Macerata.
Un nucleo specializzato del personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Macerata e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Visso ha effettuato mirati e sistematici controlli di vigilanza venatoria sui valichi montani della Provincia di Macerata. Ci sono voluti lunghi e numerosi appostamenti per cogliere “con le mani nel sacco” quattro bracconieri che avevano abbattuto 45 esemplari di uccelli appartenenti a specie protette (fringuelli, pispole, verzellini, peppole, storni, frosoni, ballerine).
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La caccia sui valichi montani costituisce una forma di attività venatoria strettamente legata alla migrazione autunnale degli uccelli, in quanto, questi corridoi naturali sono punti di passaggio preferenziali ove transitano, in direzione Nord-Est / Sud-Ovest, una grande quantità e molte specie di uccelli migratori appartenenti per lo più all’ordine dei passeriformi (fringillidi, turgidi, motacillidi,etc.). Alcune di queste specie sono regolarmente cacciabili, mentre altre sono specie protette dalla legislazione nazionale e  internazionale. La caccia viene effettuata da appostamento o fisso o temporaneo, spesso con richiami elettronici e i bracconieri, al passaggio degli stormi di uccelli, sparano indifferentemente su tutti gli individui al passo. L’intensità dell’attività venatoria registrata, nei momenti di maggiore migrazione, è dell’ordine di decine di colpi al minuto. Solo grazie alla pazienza ed alla tenacia del nucleo del Corpo Forestale dello Stato i bracconieri sono stati individuati e fermati mentre stavano occultando la fauna protetta.
Questo prelievo rappresenta, di fatto, una minaccia per la biodiversità poiché provoca la perdita di una notevole quantità di specie animali di grande interesse scientifico, tutelate dalla Convenzione di Berna, normativa europea che si occupa alla conservazione della vita selvatica e degli ambienti naturali.


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