Dopo 12 anni d’attività, lo storico punto vendita Cityper del Centro Commerciale Val di Chienti riapre completamente rinnovato e con la nuova insegna Ipersimply, per rafforzare la presenza sul territorio e tutelare i posti di lavoro in questo momento di profonda crisi e forte concorrenzialità.
Per offrire alla clientela negozi sempre più moderni e funzionali, Sma S.p.A. – l’azienda che opera nella grande distribuzione italiana con oltre 1.700 supermercati a insegna Punto, Simply, Ipersimply, Sma e Cityper – riapre al pubblico domani, giovedì 22 luglio, alle 10 lo storico punto vendita di via Velluti a Piediripa di Macerata, con l’insegna Ipersimply e con particolari accorgimenti per una “spesa ecocompatibile”.
Presente alle 9 per la Cerimonia Inaugurale e per il tradizionale taglio del nastro, accanto al Direttore Regionale di Sma Lorenzo Bertini, il Sindaco di Macerata Romano Carancini e il Vescovo Claudio Giuliodori.
“La trasformazione del Cityper si inserisce in un progetto strategico di conversione dell’intera rete di vendita, che Sma persegue da alcuni anni con l’introduzione della nuova formula commerciale Ipersimply, per offrire alla comunità locale negozi sempre più moderni, funzionali e attenti alle tematiche socio-ambientali. – spiega Lorenzo Bertini, Direttore Regionale di Sma S.p.A. – In questo periodo di profonda crisi, abbiamo deciso di investire in questo storico punto vendita che continua a essere di riferimento per gli acquisti della zona, consolidando la nostra presenza sul territorio e tutelando i nostri collaboratori.”
Sito all’interno del Centro Commerciale Val di Chienti e dotato di un comodo parcheggio di 1500 posti auto, l’ipermercato di Piediripa si sviluppa su una superficie di vendita di circa 4.500 metri quadrati e ha un ricco assortimento di circa 20.500 referenze, il nuovo Ipersimply è un punto vendita di nuova generazione, piacevole e moderno, che grazie alla funzionalità degli spazi consente alla clientela di fare la spesa in maniera facile e veloce. La disposizione della merce è innovativa: reparti contraddistinti da zone colori, corridoi ampi e luminosi, ampie aree a libero servizio, che facilitano la scelta rapida dei prodotti e semplificano la vita degli acquirenti. Questo per rispondere alle esigenze dei consumatori, che possono così risparmiare tempo e trovare facilmente ciò che cercano: dai prodotti freschi allo scatolame, dalla biancheria per la casa ai casalinghi, dalla cartoleria ai giocattoli.
Per ridurre l’impatto ambientale sul territorio, in questo punto vendita sono state adottate alcune soluzioni ecosostenibili come, ad esempio, i materiali riciclati per gli accessori d’arredo e i prodotti eco-attenti inseriti nell’assortimento: dallo sfuso di alimentari e detersivi alle produzioni equosolidali e biologiche, dagli articoli a basso consumo energetico a quelli 100% in fibre naturali, dai prodotti a filiera controllata fino ai prodotti a “KM zero”, cioè provenienti dalla provincia di Macerata e quindi a bassissimo impatto ambientale. E poiché Sma dedica da sempre una cura speciale alle differenti esigenze o gusti della propria clientela, a scaffale sono state inserite anche particolari referenze per necessità salutistiche, come i prodotti senza glutine e per diabetici. E per sensibilizzare i clienti ai temi del riciclo, i comuni sacchetti di plastica saranno affiancati da sacchetti biodegradabili in amido di patate e da borse riutilizzabili.
Punto di forza del nuovo Ipersimply è rappresentato dal settore dei prodotti freschi: frutta e verdura della migliore qualità, gastronomia gustosa, pesce freschissimo, carne controllata e garantita, pane appena sfornato, salumi e formaggi di prima scelta, anche regionali.
Da sempre, infatti, Sma S.p.A. pone particolare attenzione alla valorizzazione delle produzioni locali, avviando progetti di partnership con produttori della zona, per favorire l’economia del territorio che ospita i propri punti vendita. Questa attenzione è dimostrata nell’assortimento alimentare dove il 14% dei prodotti proviene dal territorio del punto vendita.
Oltre all’ampia scelta nei reparti freschi, l’assortimento del nuovo Ipersimply comprende anche vere e proprie aree dedicate a particolari settori con un’ampia offerta di prodotti non alimentari, dal tessile al bazar, insieme a tutte le possibili offerte stagionali. Il mondo casa, che offre un’accurata selezione di prodotti e accessori per le mura domestiche; l’intimo, una piccola boutique di biancheria maschile e femminile; il bambino, dove trovare tutti i prodotti dalla prima infanzia all’adolescenza; l’abbigliamento, un selezionato assortimento delle ultime collezioni uomo e donna; ; il multimedia, il nuovo mondo dedicato all’elettronica e agli elettrodomestici.
Inoltre, il nuovo Ipersimply ospita la parafarmacia, dove è possibile acquistare, con uno sconto fino al 30% sul prezzo al pubblico dei prodotti, circa 300 referenze di farmaci da banco, senza obbligo di ricetta medica e prodotti omeopatici, oltre a una vasta scelta di circa 1.800 prodotti di erboristeria, dermocosmetici, integratori dietetici, integratori per sportivi e prodotti di veterinaria.
La nuova insegna Ipersimply è sinonimo di risparmio, grazie alla costante convenienza delle oltre 2.000 referenze a marca privata Sma (che si declina anche nelle linee “Filiera Controllata”, “I Sapori delle Regioni”, “Rik&Rok”, “Ecologico”, “BimboBel”, “Vita&Gioia”, “Equosolidale” e “Primo Prezzo”) e alle promozioni quindicinali sui prodotti delle Grandi Marche. Inoltre, è sempre presente un paniere di 10 prodotti di prima necessità a “Prezzo Simply”, ossia il più conveniente presente sul mercato e bloccato per tutto l’anno (pane, pollo, insalata, banane, arance, hamburger, etc).
Una forte attenzione ai prezzi, quindi, senza però rinunciare alla qualità dei prodotti, assicurata da un apposito ente interno Servizio Qualità, il primo in Italia ad essere certificato ISO 9001, che sottopone i fornitori ad una verifica puntuale e continuativa dei requisiti.
L’Ipersimply di Piediripa è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 21. Le operazioni di pagamento sono agevolate da 17 casse tradizionali poste in barriera, tra cui la cassa prioritaria per disabili e donne in gravidanza, 2 casse poste ai box, (informazioni e multimedia) e 4 casse self-service “Cassamica”, dotate delle componenti necessarie per effettuare il pagamento in modo autonomo e veloce. Il personale è costituito da 101 collaboratori, il 98% dei quali provenienti dalla Provincia di Macerata.
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io dal lavoro esco dalle 8.30 in poi, in media verso le 9, ma non potete tenere aperto fino alle 22.00? A N.Y. facevo la spesa ai seveneleven a mezzanotte… non dico tanto però, in più con questo caldo sarebbe anche più comodo.
In molti Nazioni avanzate ci sono negozi aperti “all night long” proprio per raccogliere quella clientela che, per motivi di lavoro, non può andarci nei normali orari di apertura.
Adesso non dico di tener aperto tutta la notte tutti i giorni, ma almeno un paio di giorni alla settimana un orario allungato almeno fino alle 22 o alle 23 potrebbe essere utile.
secondo me fanno pure troppe ore dalle 9alle 21 e non dimentichiamoci che sono aperti molte domeniche l’anno
Potrebero infatti fare l’orario corto (dalle 11 alle 20) per un paio di giorni alla settimana (che so martedì-giovedì) e tenere aperto un paio di giorni (mercoledì-venerdì) magari prolungare l’orario dalle 10 alle 23
Una volta, in un documentario, ho sentito che si potrebbe riuscire ad estorcere segreti alla CIA ma non alla grande distribuzione. La mia paura è che la GD o la GDO abbia acquistato troppo potere in questi ultimi decenni.
Cmq sono felice di leggere un particolare attenzione ai temi ecologici, anche se lo si fa solo per moda (ovvero denaro) e non per credo.
Certo sarebbe meglio che le iniziative che migliorano la sostenibilità del Centro Commerciale siano l’effetto anche di una reale coscienza ambientale però va bene anche se sono causate prevalentemente da motivazione di business. In realtà è proprio quello che sta avvenendo in generale e che ci dà qualche speranza per il futuro . Quello che andrebbe fatto è cercare di proporre un alternativa al modello di consumo rappresentato dai centri commerciali che , anche se sono “green” rimangono poco sostenibili per loro natura (senza giochi di parole!)
Salve, Credo che l’orario 9\21….sia sufficiente…anche perchè moti altri supermercati della zona….la chiusura si aggira intorno alle 20….max 20,30.
Non dimentichiamo mai che in questi centri lavorano persone che tornano a casa 1ora dopo la chiusura..al pubblico per espletare tutti gli obblighi di pulizia ecc…
Ma scusate prima dell’esistenza dei centri commerciali come facevate a fare la spesa?Io che ci lavoro posso dirvi che tenere aperto oltre le 20 non vale la pena visto i costi del personale e dei servizi(illuminazione etc) sono molto superiori rispetto agli incassi in quella fascia oraria.
Anzi secondo me dovremmo stare chiusi pure la domenica, si parla tanto dell’etica ecologica ma quella della famiglia dove la mettiamo?Anche a me piacerebbe godermi la famiglia la domenica e sinceramente vedere carovane di famiglie che girano tra gli scaffali quando fuori c’è un mondo da vedere mi fa tristezza
Il problema non sono le casse ma i cassieri: ce fosse stata ‘na volta che la cassa disabili era aperta! Così è come alle Poste: 10 sportelli, 2 addetti.
Gran bell’articolo, peccato che sappiamo tutti che in realtà si tratta solo del ridimensionamento del vecchio cityper con riduzione delle casse, del personale e dei reparti…il resto è solo una mano di vernice.
Naturalmente non giudico la politica di questo gruppo che cmq ha ridato vita ad una zona altrimenti semideserta, ma è inutile indorare la pillola
La crisi economica che sta investendo il settore economico-commerciale probabilmente non poteva fare eccezione per il vecchio Cityper questo mi sembra ovvio e scontato ma la vera notizia, la vera scommessa se vogliamo dell’Ipersimply, è la lungimiranza nel riuscire a trovare benefici proprio in questo momento di vecche magre, in questo momento di crisi nazionale!!! Quindi va bene la riduzione ed il ridimensionamento se “mirato” e convergente allo scopo del favoreggiamento di una ripresa rapida!
Per ridimensionamento, “mirato” e “convergente” intendo il tentativo ben studiato e calcolato, atto a far si che sia il fardello inutile, composto dagli sprechi di tempi e di materiale e forse se vogliamo anche del personale rilassato e distratto, ha venire “tagliato”, proprio per fornire al cliente un servizio migliore, più rapido, cortese e professionale. In fondo cioè si cerca di valorizzare il buono che c’è, estirpando alla radice le problematiche che rendono meno fluida la transazione economica, cioè niente di più di quello che un cliente chiede entrando in un negozio qualunque e che un negoziante vuole vedendo entrare nel suo negozio un cliente!!! Ahahahah
Per quanto riguardo l’orario, direi che la chiusura alle 21 è fin troppo tarda!
Credo nella tarda serata siano ben poche le persone che andrebbero a fare spese!!!
Non si può tenere aperto un centro commerciale per un manipolo di “ritardatari”!
So per certo invece che sarebbe una spesa importante in più per l’azienda, causata dai vari costi d’impianto, elettricità, gas, acqua ecc., rimanere una o due ore in più attiva in serata, per tutto il mese, per tutto l’anno, aggiungendo anche il fatto che ai dipendenti dovrebbe venire calcolato uno stipendio maggiorato per le ore notturne e senza considerare poi anche il fatto che questi stessi, non credo sia ben disposti a lavorare fino a notte, e quindi creando malumore e disagio nei reparti, preludio di altre scomode problematiche gestionali!!!
Prlare nel caso del cityper di “fardello inutile, composto dagli sprechi di tempi e di materiale e forse se vogliamo anche del personale rilassato e distratto” mi sembra a dir poco offensivo.
Caro signore deve sapere che in passato hanno sperimentato (non al cityper ovviamente) anche la completa automazione delle casse con il risultato che la gente non andava più a fare la spesa.
Il contatto umano, la gentilezza delle persone e, se vuole, anche la loro “rilassatezza” è quello che fa la differenza tra scegliere un negozio o l’altro, visto che poi in fondo i prezzi dei supermercati dello stesso livello sono quasi identici.
All’estero i supermarket aperti 24h su 24h sono la norma (io andavo da Tesco a Dublino,oppure nei vari drugstore americani tipo Duane reade a NY) e assicuro rick che nelle ore serali sono ben frequentati, soprattutto da chi lavora durante il giorno; la notte sono attive le casse self service senza bisogno dei cassieri.
E’ singolare che un supermercato che dovrebbe essere attento alle esigenze dei cittadini e di chi deve fare la spesa, debba tenere invece conto di un manipolo (questi si) di dipendenti. Esigenze queste tutte ben chiare a Citanò dove lo Sma è aperto già ora fino alle 22; semmai aprite alle 11 di mattina (come in Spagna) se proprio dovete risparmiare ore lavorative.
Ps. anch’io faccio parte dei ritardatari, ricktheboss, ma forse lei non ha ben chiaro il perchè, come già detto da jack rayan c’è chi lavora ed esce dallo studio o dall’ufficio a tarda sera, saranno pure legittime le richieste di questi soggetti o no?
come dice ciccarelli prima dell’avvento dei centri commerciali la spesa si faceva ugualmente e senza problemi al negozietto sotto casa adesso si tiene aperto il centro commerciale 12 ore al giorno domeniche incluse e ad alcuni non basta?
..siete un pochino “antichi” pero’ 😉 siamo nel 2010 che male c’e’ ad avere dei servizi in piu’?!
A coloro che chiedono il prolungamento dell’orario di apertura dico: RILASSATEVI! Il sabato è aperto, qualche domenica pure. Mi sembra poi fuori luogo paragonare Piediripa (o anche Macerata) a New York o Dublino. Provate ad andare in qualsiasi piccolo centro sia dell’Europa che dell’America e vedrete a che ora chiudono i negozi! Solo in Spagna, forse, gli orari sono più prolungati la sera (ma c’è quasi sempre la pausa meridiana).
se il paragone e’ costruttivo per dare un piccolo input verso un possibile miglioramento della qualita’ della vita alla nostra città secondo me non e’ fuori luogo
Anche a me come tanti che lavorano nella grande distribuzione farebbero comodo uffici pubblici aperti fino a tardi e asili che lavorino anche la domenica.
e allora chiedi loro che rimangano aperti, oppure cambia lavoro, oppure pensa ad infermieri poliziotti o altri che lavorano notte e w.e., il supermercato per sua intima ragione economica è al servizio dei clienti è e deve essere al servizio dei consumatori
Ma facciamola finita: le persone non sono schiavi. Le attuali aperture sono più che sufficientie per fare spesa e per cazzeggiare.
Che cavolo di paragoni…..infermiere e polizziotto!! contro semplice addetto…di uncentro commerciale……
Ma scusate..di solito le persone che lavorano fino alle 21 Lavorano dalle 8 alle 12
e dalle 16 alle 20\21…..e segiàguardiamo fino alle 21 sono 9 ore….maiomi chiedo…..dalle 13 alle 15….che fate??? chi lavora nel centro commerciale,….spesso si fa 10 ore e trova il tempo di: fare pranzo(15mn) fare spesa.
Sarà forse questa grande voglia di aprire anche di notte…scaturita dal fatto che sono finiti i posti dove portare le amanti???..e anche altro????
mi piacerebbe molto anche a me lavorare solo 10 ore al giorno; ripeto il supermarket è al servizio del consumatore, è per il pubblico, esiste per vendere, la sua ragione è attirare persone, volenti o meno questa è la realtà.
nessuno pensa che le persone sono schiave, infatti c’è una legge nazionale (d.lgs. n. 66/03) INTRODOTTA anche a seguito di una direttiva europea (2000/34/CE) e applicata grazie ad un contratto collettivo che regolamenta l’orario di lavoro, il problema non è dei dipendenti ma semmai della direzione del personale che farà più assunzioni o sposterà gli orari. Le esigenze di chi acquista sono legittime la pari di chi ci lavora all’interno.
Comeha detto bene il Sign.marco ciccarelli il 22 luglio 2010 alle 10:30
Ma scusate prima dell’esistenza dei centri commerciali come facevate a fare la spesa?Io che ci lavoro posso dirvi che tenere aperto oltre le 20 non vale la pena visto i costi del personale e dei servizi(illuminazione etc) sono molto superiori rispetto agli incassi in quella fascia oraria.
Siamo una zona ad alta densità..di persone sopra….una certa età… alle 22 tutti a nanna…! nonsi puo tener aperto per 50grammi di prosciutto magari pure sottovuoto . i costi sono elevati in italia per coprire fino alle 23 c’è bisogno di personale…pernon creare scompensi durante il giorno e le assunzioni non vengono fatte, il turno dalle 22 in poi è orario notturno e deve esser retribuito con la tariffa notturna…ed è piu onerosa pe l’azienda…..ora sommatecosto del personale dell’energia e ditutto ilresto x magariincassare solo 1000€….a fronte diuna spesa magari di 3000€
esatto avete detto benissimo più di 20 anni fa quando ad esempio purtroppo le donne non lavoravano ed i ritmi di vita erano diversi o sotto casa i negozi c’erano. Ora è differente e ripeto non vedo perchè si debba tener conto solo dei dipendenti o della gente di una certa età; ci sono le legittime richieste di chi lavora ed è IL cliente del supemarcket, come già accade a Civitanova. Quanto alle spese di gestione queste sono considerazioni della direzione non dei dipendenti.
La mia era solo una provocazione,non pretendo certo che gli uffici restino aperti la notte per me o che gli asili stiano ai miei orari,semplicemente cerco di adeguarmi a volte non senza fatica e assicuro al sig rayan che le direzioni dei cc decidono gli orari di apertura non certo in base al gradimento di chi ci lavora quanto piuttosto al solo ritorno economico,evidentemente se l’orario è quello è solo perché oltre non converrebbe.Tempo fa al nord avevano sperimentato l’ingresso a pagamento,una cifra simbolica che veniva restituita al momento della spesa, il tentativo è miseramente fallito con i clienti che si erano dimezzati, segno evidente che tutta questa necessità di apertura straordinarie in realtà non c’è,
una provocazione che gli uffici pubblici rimangano aperti? sono legittime le richieste del cliente e provocazioni le richieste del cittadino? come se il cittadino non fosse un cliente della pubblica amministrazione
@Avit
Veramente la pubblica amministrazione (comrpesi Consigli, Presidenti, ecc. ecc. ecc. fino ad arrivare alle più alte cariche dello Stato) sono tutti nostri dipendenti……
Quindi eventualmente non saremmo clienti ma coloro che pagano gli stipendi.
hai ragione gianfranco,
ancora meglio!