di Francesco Ciccarelli
Mercoledì prossimo si celebrerà in tutt’Italia il “Giorno della memoria”, anniversario che la legge 211 del 2000 ha fissato al 27 gennaio per ricordare, come recita il testo della legge stessa, “la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei (…) nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. In provincia di Macerata l’appuntamento è sottolineato con una serie di iniziative promosse dalla Presidenza del Consiglio provinciale, con la collaborazione delle due Università del territorio, nonché del Comune di Camerino che ospiterà una seduta straordinaria del Consiglio provinciale.
Il programma è stato presentato con una conferenza stampa dal presidente del Consiglio provinciale, Umberto Marcucci e dalla professoressa Maria Paola Scialdone, dell’Università di Macerata , la quale ha curato i primi due appuntamenti che vanno sotto il titolo “Percorsi nella memoria”. Il primo, a carattere musicale, prevede per la serata del 27 gennaio (ore 21) il concerto “Omaggio ai perseguitati”; il secondo due conferenze su un unico tema la “Shoah”, sia nel contesto della Germania, sia in Italia. “Due momenti di un’unica celebrazione – ha detto Marcucci – a cui, in accordo con il presidente della Provincia, Franco Capponi, abbiamo voluto dare un’impostazione non rituale ponendo al centro dell’attenzione coloro che furono perseguitati. Nello stesso tempo le riflessioni che faremo come le due conferenze, si concentreranno non solo sulle deportazioni, ma anche sul senso di colpa collettivo del popolo tedesco”.
E’ intervenuto alla conferenza stampa il sindaco di Camerino, Dario Conti, il quale ha espresso il compiacimento per la scelta della città “ducale” come sede della seduta del Consiglio provinciale dedicata al “Giorno delle Memoria” ed ha ricordato il contributo di Camerino e dell’intero comprensorio camerte alla Liberazione.
Presenti alla conferenza stampa anche i capigruppo consiliari Enzo Marangoni, Antonio Monaldi e Mario Morgoni.
Ecco il programma completo della manifestazione.
Il 27 gennaio, alle ore 21, l’Aula Magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Macerata ospiterà il concerto “Omaggio ai perseguitati” attraverso il quale si vorrà ricordare l’opera svolta da scrittori e compositori che hanno subito denigrazioni e persecuzioni antisemitiche; il concerto vedrà protagonisti il pianista Claudio Anguillara e la mezzosoprano tedesca Christine Streubuhr.
L’1 febbraio alle ore 17,30, nell’Aula Magna dell’Ateneo di Macerata, sede centrale, si terrà il convegno “Da Norimberga al processo Demjanjuk. La punizione dei criminali nazisti e la memoria della Shoah in Germania” al quale interverranno il professor Lutz Klinkhammer dell’Istituto storico germanico di Roma e il professor Filippo Focardi dell’Università di Padova, che tratterà il tema: “La memoria della shoah in Italia: l’alibi del ‘cattivo tedesco’ e il mito del ‘bravo italiano’”.
Le celebrazioni della giornata della memoria istituita dieci anni fa con la legge 211/2000 si chiuderanno il 2 febbraio al teatro Marchetti di Camerino dove si riunirà in seduta straordinaria “aperta” il Consiglio provinciale e dove interverrà il professor Mauro Canali dell’Università di Camerino.
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Per il prossimo anno sarebbe altrettanto interessante vedere-studiare-approfondire-capire la trasformazione, che si è realizzata, all’interno del piccolo Stato d’Israele, a proposito della Shoah da subito dopo la II Guerra Mondiale fino agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso.
Poichè, almeno all’inizio, pur essendo una pagina tragica e sofferta del popolo ebraico la Shoah era “estranea” agli israeliani in quanto la maggior parte dei suoi abitanti non l’aveva subita ed i sopravvissuti (che decisero poi di andare a vivere in Israele) erano pochi.
Quindi fino verso l’inizio degli anni ’60, pur essendoci manifestazioni in ricordo e a memoria la Shoah, questa tragica ricorrenza non era patrimonio comune dello Stato ma restava confinata alla memoria degli scampati ai campi di sterminio.
Sarebbe pertanto molto interessante, magari con l’aiuto di sociologi ed esperti del comportamento sociale, ricostruire questa trasformazione/mutazione sociale del popolo israeliano che ha completametne cambiato/modificato la memoria -di pochi- in memoria -condivisa- di tutti.
Grazie per il suggerimento Gianfranco. Ti garantisco che anche questo aspetto è negli obiettivi della nostra attività. In 5 anni cercheremo di procedere con approfondimenti che escano dal solito noto, come ha osservato una giornalista in conferenza stampa.
Grazie