Confermate le origini leggendarie del nome Sefro, che la tradizione storica locale, fa risalire alla tradizione dell’estrazione del ferro, all’epoca dei Fenici. Nei giorni scorsi, durante un’uscita speleologica a Monte Primo di Sefro, sono stati trovati entro una grotta rinvenimenti di importanza archeologica, non noti in fonti bibliografiche e nella tradizione orale locale.
Si tratta di una cavità per l’estrazione del ferro, di cui sono visibili in più punti le vene naturali, ribattezzata dagli scopritori la “grotta della miniera”, di cui si era persa ogni memoria e traccia. Un anno fa, Giulio Cotechini , speleologo dell’Alvap di Pioraco (gruppo speleologico Alta valle del Potenza), stava compiendo un sopralluogo nella zona di monte Primo, insieme al geologo Sandro Galdenzi, per un volume sulle grotte nel territorio di Sefro, curato insieme a Eugenio Pistolesi. Tra la vegetazione, ha scoperto una fenditura nella roccia, con l’aria che si comportava in modo anomalo. Proprio seguendo il percorso dell’aria all’interno della montagna, dopo un anno di duro lavoro, si è avuta la certezza che quella cavità nella roccia, nascondeva un’antichissima miniera in ferro. All’interno sono stati trovati cuniculi che portano tracce evidenti di piccone, muri costruiti a secco con pietre calcaree ad incastro, tra le fessure della montagna. Sono state trovate anche due lanterne di terracotta in frammenti, ed in più punti le pareti sono annerite dal fumo, consumate dal passaggio dei minatori.
Per segnalare l’importante ritrovamento, comunicato a Mario Pierozzi sindaco di Sefro, è stata inviata una lettera alla Soprintendenza per i beni storici ed artistici delle Marche, sollecitando un intervento che permetta di datare il sito. La scoperta, è frutto della collaborazione di molte persone e Cotechini ci tiene a ricordarli tutti a partire da Isaac un ragazzo afghano ospite della comunità per minori di Pioraco, ai “colleghi” dell’Alvap Daniele Tempestini, Roberto Correnti, Federica Cotechini, tre amici del gruppo speleologico Piceno di Ascoli Rosario Selvaggio, Claudio Campanelli e Salvatore Mari, Roberta Temperilli, Matteo Santini, Marcello Faggioni, Maurizio Svampa, Mara Loreti (ricercatrice), Marta Castellucci (archeologa). L’Alvap, gruppo speleologico Alta Valle del Potenza è presieduto da Piergiorgio Falcioni e fondato negli anni 70, affiliato al Cai di Camerino ed alla Federazione Speleologica Marchigiana, è attivo sul fronte del censimento del patrimonio ipogeo locale e svolge anche attività di spelosub, collaborando con gli altri gruppi speleologici della regione.
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Anni fa mi parlarono di una possibile origine cartaginese di Sefro, il cui nome sarebbe di origine nordafricana “Sefr”. Ciò si legherebbe alla discesa di Annibale lungo la penisola italiana.
Vorrei sapere da qualche esperto se questa ipotesi, di cui sono a conoscenza, può essere plausibile oppure no.
Io so che a Sefro (o Sefr) ci vive il mio amico Mario Pierozzi. Non è esattamente una prova scientifca della discesa di Annibale, ma di sicuro è lui stesso materiale su cui approfondire o che potrebbe fornire delle valide spiegazioni etnico-scientifiche 😉
Bellissima notizia!