di Matteo Zallocco
Sembra quasi un passaggio di testimone. Chiude la Banca d’Italia e apre la Feltrinelli. Due realtà completamente diverse in un centro storico dove purtroppo prevale la tendenza a chiudere rispetto a quella di aprire. In questo primo sabato di novembre verrà effettuato l’ultimo trasporto di denaro dalle casse dell’istituto, in via Matteotti. Macerata sarà l’unica provincia delle Marche a non avere la sua filiale della Banca d’Italia e il centro storico perde una delle sue istituzioni.
E’ pronto intanto il nuovo locale di 250 metri quadri della prestigiosa libreria Feltrinelli in Corso della Repubblica. Martedì alle 18 si aprono le porte del punto vendita, interverrà anche Carlo Feltrinelli.
“Un Corso, cinque librerie” avevamo titolato in un recente servizio in cui gli altri commercianti non facevano certo i salti di gioia: “Aprono proprio qui per sfruttare il nostro mercato”.
Così Macerata si ritroverà con cinque librerie nel giro di pochi metri: la Mondadori, la Bottega del Libro (la Feltrinelli apre proprio di fronte), poi sotto le logge dell’adiacente Piazza della Libertà la Libreria universitaria Le Indie (stessa proprietà della Bottega del Libro) e in fondo allo stesso Corso della Repubblica la Giuffrè Editore.
Macerata città della lettura? Sì, con due libri sopra il comodino: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e Il libraio di Selinunte, il capolavoro letterario del cantautore Roberto Vecchioni.
Nel primo l’ambientazione è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960) nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume.
Il secondo parla degli abitanti del villaggio siciliano di Selinunte che, mossi dall’odio e dall’invidia, bruciano la libreria del paese e si accorgono con terrore che con le parole spariscono anche le cose che queste nominavano.
Macerata non correrà questi rischi.
Nelle foto di Guido Picchio: le ragazze della Feltrinelli, oggi in giro per le vie del centro in bici; e i dipendenti della Banca d’Italia che da lunedì saranno trasferiti nella sede di Ancona.
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Se non si ha voglia di leggere Fahrenheit 451 (perchè, che che se ne dica, sono sempre meno i lettori/divoratori di libri: non sono tanti lettori a leggere alcuni libri ma pochi lettori a leggerne molti) c’è anche il film (del 1966)
http://it.wikipedia.org/wiki/Fahrenheit_451_(film_1966)
Interessante, sempre riguardo alla cultura, al potere e alla manipolazione delle menti, la lettura di 1984 di Orwell
I tagli si fanno sempre dove c’è carenza politica risoluta, Per la Banca d’Italia solo il Consiglio Comunale ha votato un Ordine del Giorno per la sua difesa. Ne Onorevoli, Consiglieri Regionali, Provincia si sono battuti per la non chiusura. Come sempre e questo per chi mi conosce non è flagellarsi comunque. Fano – Pesaro, Ascoli Piceno – San Benedetto del Tronto e ora anche Fermo, Riescono sempre a difendere meglio e con successo le proprie istituzioni. Che il nuovo sindaco sia un vero” decisionista” e non un gestore di quei poteri dei quali si sta occupando in questi giorni il Comitato Anna Menghi con tante condivisione di maceratesi.