Il punto della settimana:
La Lube e l’invidia dei maceratesi
Procede la corsa alle Provinciali

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di Maurizio Verdenelli
“Chiamatela ora Coppa Macerata” strillava lunedì a tutta pagina La Gazzetta dello Sport. “Vedi, c’è stata una vittoria così grande, un fatto di valore europeo e Macerata pare neppure accorgersene…” mi dice un po’ sconsolato Augusto Serrani che segue per Il Resto del Carlino le (gloriose) vicende della Lube-Banca Marche, fresca vincitrice di Coppa Italia. Che dire? I figli indesiderati sono quelli che di solito riescono meglio in famiglia, anche se non vengono subito accettati. I maceratesi sono disposti a perdonarti tutto (davvero?) eccetto che il successo. Così la Lube deve attendere ancora un palas in una città che mai avrebbe previsto (e naturalmente mai programmandolo) un successo sportivo di tali proporzioni, così Dante Ferretti ha dovuto vincere due Oscar per farsi dare un incarico allo Sferisterio, Mauro Evangelista attende ancora qualcosa nonostante sia stato proclamato miglior illustratore d’Italia (Premio Andersen e Premio Luzzatti) mentre per padre Matteo Ricci il tempo, ammettiamolo, è stato un più lungo.Appena 400 anni prima che qualcuno (mons. Tarcisio Carboni, 25 anni fa) si ricordasse che era maceratese. Ed ora che con lui arrivano pure soldi pubblici, la consacrazione e quindi il “riconoscimento” di figlio illustre al Padre Gesuita non glielo toglie più nessuno …a meno che inopinatamente non torni ad essere un caso politico.

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“Sei la risposta dell’entroterra allo strapotere civitanovese”: si sente così apostrofare al suo ingresso in aula il presidente del Consiglio provinciale, Silvano Ramadori di Mogliano, mentre sul gruppetto lancia, di passaggio e al volo, un’occhiataccia l’assessore alla Cultura, Alessandra Boscolo di Civitanova (avrà sentito e capito?). Ancora convalescente dal trionfo riservato alla presentazione, al Rossini di Civitanova, del libro e dell’audio su Pasqualina Pezzola, ma tuttora realmente febbricitante, il presidente Giulio Silenzi non è presente alla Giornata di mobilitazione delle Province, venerdì scorso. Tuttavia, il presidente ha scritto a tutti i dipendenti incitandoli alla resistenza e questo provoca critiche sommesse da parte dell’opposizione, mentre in apertura il capogruppo di Forza Italia, Marcucci, evidenzia l’eccesso di spese per stampa, pubbliche relazioni et similis. “Soldi che in parte potrebbero andare per la sicurezza delle strade provinciali e la manutenzione degli edifici pubblici, dove non siamo per niente al 14° posto…”. Il riferimento è alla graduatoria detenuta dal Maceratese per qualità della vita che avrebbe premiato, stando ad un comunicato dello stesso Ente, il buon governo della Provincia.  L’ambiente è, al solito, “friccicarello” anche se i consiglieri di maggioranza ed opposizione sembrano tutti studenti di un’unica classe con le vacanze estive ormai vicine. “Basta, dopo 24 anni non mi ricandido più. Sono affezionato a quest’aula, ma rischio ormai l’usucapione…” sbotta un po’ a sorpresa, tra gli amici, il capogruppo dell’Udc, Tonino Pettinari. Che a proposito delle lunghe trattative per la coalizione di Centro Destra finge di non sentire il consigliere Giulietti il quale gli ripete d’aver saputo in confidenza (!) da parte di Ottavino Brini che il candidato antiSilenzi, a giugno, sarà Franco Capponi. “Io non so nulla” fa il nesci, Tonino che se la prende un po’ con il Pdl. “Sono amico con qualcuno de La Destra, e non mi è piaciuto che l’Udc sia stato messo di mezzo per negare l’ingresso in coalizione al partito di Storace. Certo, io lavoro per l’alleanza di Centro e questo già di per sé è indicativo su come io e il mio partito la pensiamo riguardo alle estreme… ma non mi piace che si coprano con la nostra naturale, storica remora riguardo alla destra, altre pregiudiziali provenienti sempre da quella parte”.
Si continua intanto in attesa della preannunciata manifestazione della Sinistra contro lo sbarramento del 4% alle Europee: è alle 16,30, no ci sarà un ritardo: alle 17.30.  Fra gli intervenuti qualcuno chiede: “Ma Pettinari è per la Provincia o contro?”. Il dubbio allarma l’assemblea dove rifulge, vecchia guardia, la relazione del consigliere Gilberto Cruciani, già sindaco repubblicano di Matelica. Applausi convinti per questo politico “sempreverde” che sull’onda, si direbbe, del ’68 (L’immaginazione al potere) sottolinea come un dimenticato slogan di qualche anno fa “la fantasia assessorile” potrebbe riempirsi di contenuti nuovi in questi momenti di crisi che toccano anche e soprattutto enti ed amministratori. La Boscolo annuisce sottolineando con pennerellone rosa, impugnato a mò di bacchetta professorale, le pagine dell’Ordine del Giorno diffuso dall’UPI, l’Unione delle Province d’Italia. La manifestazione della Sinistra, che non pare turbare troppo gli animi del Centrosinistra, tarda: ne approfitto per andarmene. Lungo le scale sento un precipitare di passi…senta! Senta! E’ l’assessore Cardinali, tra le più ammirate in Consiglio. Mi giro… ma lei fa: “Mi scusi, mi sono sbagliata”. Con un forte senso di delusione, esco sul corso mentre dalle vetrine che un bel dì ospitavano gli spazi espositivi della Provincia (voluti dal presidente Mancioli) s’intuisce un certo fervore ad indicare nuovi lavori e destinazioni. Per il resto è silenzio e quiete per tutto il corso della Repubblica.

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Un cappellano per i vigili urbani di Tolentino. E’ un agostiniano, si chiama padre Luciano De Michieli, appartiene al Convento di San Nicola. E’ stato presentato sabato in consiglio comunale dal sindaco Ruffini, l’assessore Gagliesi e dal comandante dei Vigili Urbani, il tenente Maria Cristina Ascolani, cui si deve l’iniziativa. Tutti a ricordare che il patrono dei Vigili urbani è addirittura San Sebastiano, il comandante dei pretoriani dell’imperatore Diocleziano (“era stimato dai superiori”, chiarisce Ruffini) prima d’essere martirizzato come cristiano. Silenzio invece sul fatto che i Vigili urbani sono un’invenzione di ser Niccolò Machiavelli. Insomma angeli ed un pò machiavellici, anche i vigili urbani di Tolentino che d’ora in avanti avranno tuttavia da padre Luciano la necessaria assoluzione …in attesa delle necessarie strutture e mezzi, ha sottolineato l’Ascolani. Ma il sindaco è ormai avviato all’uscita e chissà se ha sentito. Se poi gli automobilisti tolentinati dovessero esagerare, ecco che si rivelerà provvidenziale il corso di tiro pratico con la pistola, seguito a Cingoli con un’istruttore d’eccezione, il tenente colonello dei CC. Davide Bocci, docente dell’Accademia Italiana di Difesa personale presieduta da Remo Grassetti. Che, sabato, ha distribuito i vari attestati.

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Calise, nove anni fa. Il 3 febbraio 2000, a breve distanza dalla sorella Rosina, moriva all’improvviso l’ex assessore ed ex sovrintendente dello Sferisterio, Davide Calise. Aveva creato la stagione lirica con il maestro Carlo Perucci. Conti sempre in ordine e sul palcoscenico i protagonisti della lirica italiana e mondiale: tutti ad eccetto solo di Placido Domingo. Mi sembra giusto ricordare un padre della patria maceratese, visto che pochissimi si sentono ancora di ricordarlo … e capisco l’imbarazzo considerati gli accadimenti successivi. Il critico-collezionista (ed artista) Guglielmo Achille Cavellini gridava: Dopo di me, il vuoto. Dopo Calise? La stagione lirica, dopo tutto, ancora va in scena e questo ci pare in fondo già incoraggiante.



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