
Francesco Marconi
di Giulia Sancricca
C’è una storia che da Macerata arriva fino al cuore dell’Africa orientale. Una storia fatta di mattoni, progetti, ma soprattutto di umanità. È quella di Francesco Marconi, volontario del Sermigo di Macerata, che ieri si è laureato in Ingegneria edile all’Università Politecnica delle Marche. Una laurea speciale però. Perché la sua tesi non nasce dentro le mura di una facoltà, ma tra le strade di Morogoro, in Tanzania. Francesco è – come detto – da tre anni volontario dell’associazione Mgs Sermigo, un gruppo di giovani e adulti che porta sostegno alle missioni salesiane di Kenya e Tanzania. È proprio lì, durante uno dei suoi viaggi, che qualcosa cambia: vede il volto dell’Africa che chiede opportunità, bambini e ragazzi desiderosi di studiare ma senza una scuola adeguata.

Il rendering del progetto
Da quell’esperienza nasce un’idea che presto diventa un obiettivo: contribuire alla realizzazione di una scuola secondaria nella missione delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice. Un sogno che Francesco non tiene per sé e che l’Università Politecnica delle Marche decide di sostenere, accompagnando l’elaborazione di un progetto completo e tecnicamente realizzabile. La sua tesi, dunque, non è solo un elaborato accademico: è la prima pietra di un futuro possibile per tanti giovani tanzaniani.

Ora la palla passa all’associazione Sermigo, che si impegnerà a trovare i fondi necessari per trasformare quel disegno su carta in un edificio vero, capace di accogliere studenti, insegnanti e speranze. Un percorso lungo, ma già avviato. Intanto, nel giorno della sua laurea, la comunità di Sermigo e la famiglia di Francesco si stringono attorno al giovane ingegnere con orgoglio e affetto. Francesco Marconi ha così dimostrato che l’ingegneria può essere molto più di numeri e calcoli: può diventare uno strumento per cambiare la vita delle persone. La sua storia è una di quelle che ricordano quanto lontano si possa arrivare quando la competenza si unisce ai sogni e alla passione.




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