«Approveremo il salario minimo,
la povertà qui è un’emergenza»

ELEZIONI - Il candidato governatore Matteo Ricci intende stabilire una retribuzione di almeno 9 euro l'ora per «chi lavora per la Regione, direttamente, in subappalto o ricevendo fondi regionali»

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Matteo Ricci

«Il Governo Meloni ha impugnato la legge della Toscana che introduceva un salario minimo per chi lavora con risorse pubbliche. Una norma semplice, giusta, che avrebbe garantito almeno 9 euro l’ora a chi lavora negli appalti e subappalti pubblici. Un atto di civiltà. Ma per la destra è troppo». Così Matteo Ricci, candidato Pd alla presidenza della Regione, in occasione della terza tappa del tour “Ricci on the beach” che oggi lo vede sulle spiagge di Fano e di Marotta.

«Per questo – aggiunge – noi diciamo con chiarezza che se vinceremo introdurremo anche nelle Marche una misura semplice e concreta: chi lavora per la Regione Marche, direttamente, in subappalto o ricevendo fondi regionali, dovrà rispettare i contratti collettivi e garantire un salario minimo di almeno 9 euro l’ora. È una questione di giustizia sociale, di rispetto e di dignità».

«Nelle Marche la povertà è diventata un’emergenza sociale. Il fenomeno è aggravato dal lavoro povero, che colpisce anche tanti marchigiani: persone che, pur lavorando, non riescono a superare la soglia di povertà né a condurre una vita dignitosa. Il rapporto Caritas 2025 posiziona le Marche, in rapporto alla popolazione, come la regione con il più alto tasso di famiglie in Italia che si rivolgono ai loro centri. Davanti a tutto questo, il Governo invece di combattere lo sfruttamento lo protegge. Il Governo difende chi sfrutta. Noi stiamo con chi lavora. E lo faremo sul serio, con il nostro “Cambio di Marche”» conclude Ricci.

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