«La Rsa di San Ginesio è un’urgenza:
anni di promesse e annunci,
ma il cantiere non è mai partito»

La visita di Matteo Ricci a San Ginesio

«Le ferite del sisma a San Ginesio sono evidenti, ci sono ancora tanti luoghi da ricostruire, pubblici e privati. Ma c’è un’urgenza che pesa più di tutte: il ritardo nella realizzazione della Rsa, una struttura fondamentale non solo per questo comune ma per tutta la Valle del Fiastra», così Matteo Ricci, candidato governatore. Oggi l’europarlamentare del Pd è stato proprio a San Ginesio: «anni di promesse, cambi di destinazione dei fondi, annunci e rinvii, oggi ci troviamo con un cantiere che non è mai partito e un servizio essenziale che continua a mancare – ha detto Ricci -. L’unica verità è che mentre tutto resta immobile, un’intera comunità attende una risposta concreta, soprattutto per i suoi anziani e per la qualità della sanità territoriale. È tempo di rimettere al centro della politica il sociale, come principio guida, come dovere verso i più fragili. Dobbiamo ridare dignità alla sanità pubblica, renderla davvero accessibile e vicina ai territori, soprattutto a quelli interni, spesso dimenticati. Il ritardo della Rsa non è solo un problema tecnico o amministrativo: è un segnale preoccupante di un sistema che non riesce più a garantire diritti fondamentali. In questi ultimi anni la situazione è peggiorata. Aumentano le liste d’attesa e la mobilità passiva e un marchigiano su dieci rinuncia alle cure, perché non trova risposte nel pubblico e non ha i soldi per andare dal privato. Chi riesce oggi a ottenere assistenza spesso lo fa solo perché può pagarsela, mentre le famiglie normali, quelle con redditi medio-bassi, restano senza soluzioni per i propri anziani, anche quando sono in condizioni difficili. Per questo serve una svolta. Per questo la Rsa di San Ginesio non può più aspettare. E per questo è necessario cambiare passo, con un impegno serio, concreto, quotidiano per la salute pubblica, per il diritto alla cura, per una politica che torni ad avere al centro le persone», conclude Ricci. In visita con lui c’erano anche il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena, pure lui candidato alle regionali, il consigliere regionale Romano Carancini, il segretario provinciale del Pd, Angelo Sciapichetti, il coordinatore provinciale di Avs Sandro Bisonni.

Il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini, aggiunge: «L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione aveva previsto un finanziamento di circa 6 milioni di euro con due ordinanze del 2016 e 2017. L’incarico per la progettazione è stato conferito nel 2020, il progetto definitivo redatto nel 2021. Da lì in poi, però, gli impegni si sono persi. Nonostante le interrogazioni rivolte all’assessore regionale Baldelli, sono emerse contraddizioni e anche dichiarazioni non veritiere. Baldelli, infatti, aveva affermato che i lavori sarebbero iniziati tra fine 2021 e inizio 2022, ma a oggi – 10 luglio 2025 – siamo ancora in attesa dell’affidamento. Il progetto esecutivo è stato completato nel febbraio 2023, con un aggiornamento del finanziamento a 7,4 milioni. Tuttavia, nel maggio 2024 il commissario Guido Castelli ha destinato 4,7 milioni di quei fondi alla struttura di Tolentino. Nulla contro Tolentino, ma sorprende lo spostamento di risorse da una Rsa così importante – prosegue Ricci – in un’area duramente colpita. Castelli ha promesso di reintegrare i fondi entro dicembre 2024. In quel mese è stata indetta la gara, ma la commissione giudicatrice è stata nominata solo cinque mesi dopo, a maggio 2025, e ad oggi l’opera è ancora ferma».