Tari dell’Asur non pagata alla Civitas,
confermata la condanna a risarcire

CIVITANOVA - La Corte dei conti, in appello, ha stabilito in 200mila euro quanto dovrà essere versato a Comune e Provincia dall'ex presidente della Civitas Alessandro Brandoni (150mila euro, ridotti rispetto al primo grado) e dall'ex dirigente Marco Passarelli (che in primo grado invece era stato prosciolto, per i restanti 50mila euro). Confermate tutte le assoluzioni, tra queste quelle per l'ex sindaco Tommaso Corvatta e per l'ex assessore Giulio Silenzi

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La sede della Civitas

di Laura Boccanera

Tassa rifiuti non pagata dall’Asur alla “Civitas” di Civitanova per un danno erariale di 404mila euro, in appello la Corte dei Conti conferma la condanna a risarcire Comune e Provincia per complessivi 200mila euro.

Rispetto alla sentenza di primo grado il risarcimento dovrà essere versato sia dall’ex presidente della Civitas Alessandro Brandoni (per 150mila euro invece dei 200mila del primo grado) e dall’ex dirigente Marco Passarelli (che in primo grado invece era stato prosciolto, per i restanti 50mila euro). Confermate tutte le altre assoluzioni, tra queste quelle dell’ex sindaco Tommaso Corvatta e dell’ex assessore al Bilancio Giulio Silenzi.

Il processo si era aperto per ex amministratori, funzionari e dirigenti con l’accusa di danno erariale per la mancata riscossione di poco più di 400mila euro dovuti dall’Asur alla “Civitas” quale pagamento per la Tari. Nel 2012 infatti la Civitas società in house del comune incaricata della riscossione dei tributi aveva inviato tre accertamenti all’Asur per la Tari degli anni 2006/2011 e per la tariffa del 2012. Soldi però mai pagati da Asur in quanto le cartelle esattoriali partirono dopo la scadenza dei termini.

La vicenda della mancata riscossione era stata sollevata dall’attuale sindaco Fabrizio Ciarapica durante la campagna elettorale del 2017, quando la Civitas trasmise, oltre la decorrenza dei termini, la pratica. Vi furono poi una serie di denunce anonime alla Corte dei Conti dalle quali partì l’indagine per la quale sono andati a processo l’ex sindaco Tommaso Corvatta, l’ex assessore Giulio Silenzi, l’ex presidente Civitas Alessandro Brandoni, l’ex dirigente del settore finanze Marco Passarelli e i dipendenti comunali Lusi Fattori (difesa dall’avvocato Francesco Acquaroli), Maria Luisa Melatini e Anna Maria Rinaldelli (difese dagli avvocati Cristina Cingolani e Maria Piani).

«In conclusione – scrivono i giudici nella sentenza – l’appello principale di Alessandro Brandoni va parzialmente accolto e, per l’effetto, in riforma parziale della sentenza gravata, Brandoni va condannato al pagamento dell’importo complessivo di 150mila euro, di cui 142.500 euro in favore del Comune di Civitanova e 7.500 in favore della Provincia di Macerata. L’appello incidentale della Procura regionale va dichiarato inammissibile nei confronti della signora Fattori. Il medesimo appello va rigettato nei confronti di Melatini, Rinaldelli, Corvatta, Silenzi con conseguente conferma integrale, nei loro confronti ed a carico del comune di Civitanova, della sentenza gravata e riconoscimento, in loro favore, del rimborso delle spese legali.

Per contro, il gravame della Procura regionale merita accoglimento nei confronti di Passarelli per l’effetto, in riforma della sentenza gravata relativamente alla sua posizione, va condannato al pagamento dell’importo complessivo di 50mila euro, di cui 47.500 in favore del comune di Civitanova e 2.500 euro in favore della Provincia di Macerata».

Alessandro Brandoni, difeso dall’avvocato Mario Cavallaro, dopo la sentenza di primo grado aveva sottolineato «riteniamo che fosse una questione tecnica quello di controllare la scadenza di un atto e la mia era una carica politica, non tecnica. Comunque sia c’è una assicurazione della società». L’ex dirigente comunale Marco Passarelli è assistito dall’avvocato Cristina Cingolani, l’ex sindaco Tommaso Corvatta, è tutelato dall’avvocato Alessandra Piccinini, e l’ex vicesindaco Giulio Silenzi è difeso dall’avvocato Alessandro Lucchetti. Il comune di Civitanova invece, che si era costituito in giudizio dopo il cambio di amministrazione in primo e secondo grado, è stato condannato al pagamento delle spese legali per tutti gli assolti.

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Giulio Silenzi

«La seconda sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti in Roma – commenta l’avvocato di Giulio Silenzi, Alessandro Lucchetti –,  investita dell’appello proposto dalla procura regionale avverso la sentenza che aveva escluso ogni responsabilità in capo all’assessore al bilancio del tempo. Giulio Silenzi, in ordine alla gestione di posizioni tributarie controversie relative all’esonero o meno dal debito fiscale delle locali strutture sanitarie ha confermato le conclusioni di integrale proscioglimento di Silenzi già rese in primo grado. Giunge, in tal modo, a conclusione una vicenda ormai risalente, nella quale viene ribadita la distinzione dei ruoli tra organi di gestione amministrativa ed organi di indirizzo politico all’interno degli enti locali».

Più politico invece il commento dell’ex assessore Giulio Silenzi che chiama in causa l’attuale amministrazione: «Ciarapica ha tentato in tutti i modi di farci condannare – le parole di Silenzi – l’amministrazione comunale era intervenuta nel procedimento costituendosi e, in primo grado, è stata condannata a pagare le spese legali». Secondo Silenzi la scelta di costituirsi anche nel processo di appello è «una scelta facoltativa e inutile in quanto non aggiungeva nulla al procedimento. L’ostinazione persecutoria e vendicativa che ha caratterizzato l’agire di Ciarapica porterà il Comune a pagare le spese legali. Ma a Ciarapica e agli assessori che hanno votato per quella costituzione inutile interessa poco, perché paga il Comune».

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