Sentenza Civitas, Silenzi:
«Infondata la costituzione del Comune»

CIVITANOVA - La Corte dei conti da un lato ha disposto il pagamento di 200mila euro all'ente, dall'altro lo ha condannato a risarcire le spese legali (50mila euro) per tutti gli assolti. Tra loro l'ex vicesindaco: «Delibera frutto di un forte risentimento politico tra l'altro a spese dei contribuenti»

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Giulio Silenzi

 

di Laura Boccanera

Dopo la sentenza della Corte dei conti che ha condannato l’ex presidente della Civitas, l’avvocato Alessandro Brandoni, al pagamento di 200mila euro di risarcimento al Comune (il legale ha annunciato appello), Giulio Silenzi, assolto nello stesso procedimento  evidenzia alcuni aspetti politici della sentenza che ha condannato anche il Comune, che si era costituito in giudizio, al pagamento delle spese legali per tutti gli assolti per un totale di 50mila euro a cui si aggiungono gli altri 10mila euro di spese legali per l’avvocato Cuccù incaricato dall’amministrazione per il procedimento di costituzione come parte civile. Silenzi sottolinea come la corte abbia ritenuto “infondata” la costituzione in giudizio dell’ente.

«Dopo diversi anni si è finalmente conclusa la vicenda del mancato pagamento della tassa dei rifiuti relativi all’ospedale e altri edifici sanitari di Civitanova da parte dell’Asur 3 – sottolinea Silenzi, all’epoca vicesindaco – Il collegio giudicante della Corte dei conti composta da tre magistrati ha condannato l’allora presidente della Civitas Brandoni a 200mila euro più le spese, assolti gli altri convenuti tra cui il sottoscritto e condannato il Comune di Civitanova al pagamento delle spese legali di Passarelli, Corvatta, Silenzi Fattori, Melatini e Rinaldelli che ammontano a circa 50mila euro».

Il Comune approfittando di un rinvio del dibattimento si era costituito in giudizio e con una delibera di giunta votata dal sindaco Ciarapica, da Claudio Morresi, Ermanno Carassai, Barbara Capponi e Giuseppe Cognigni ha dato un incarico all’avvocato Cuccù «la cui parcella di circa 10mila euro si aggiunge ai 50 mila euro di spese – prosegue Silenzi – costituzione in giudizio di cui tra l’altro non se ne comprende l’utilità visto che nessun argomento nuovo è stato portato rispetto a quanto sosteneva il procuratore regionale della corte dei conti. Tale costituzione in giudizio è stata ritenuta infondata nel confronti di tutti i soggetti assolti. Insomma una delibera che a questo punto non può che essere spiegata davanti all’opinione pubblica se non in ragione di un forte risentimento politico tra l’altro a spese dei contribuenti. Un altro capolavoro di Ciarapica».

La vicenda della mancata riscossione dei tributi era stata sollevata da Ciarapica a ridosso della campagna elettorale del 2017, poi vi furono denunce anonime presso la corte dei Conti nelle quali vennero tirati in ballo dipendenti comunali e dirigenti. L’ex vicesindaco passa poi a riportare le motivazioni di assoluzione per i coinvolti e quelle di condanna attribuite a Brandoni (che ieri ha annunciato che avrebbe fatto appello, spiegando che la questione a suo avviso era tecnica e il suo era un ruolo politico. «Brandoni è stato condannato – dice Silenzi – in quanto i giudici hanno ritenuto “che abbia agito con marcata negligenza, inescusabile superficialità, notevole imprudenza e palese imperizia avendo disposto la sospensione all’Ica dei flussi relativi alla posizione debitoria dell’Asur senza alcuna plausibile giustificazione giuridica in violazione delle disposizioni vigenti e dei principi di efficienza e imparzialità e ancor più senza averne verificato le possibili conseguenze dannose; infatti, prima di disporre la sospensione Brandoni avrebbe dovuto e potuto effettuare gli opportuni approfondimenti che non stesse per maturare il termine di decadenza tanto più che il debito dell’Asur era di ingente ammontare e risalente nel tempo”. Tutti gli altri sono stati assolti. Per Melatini e Rinaldelli, il collegio giudicante ha ritenuto che non vi fossero “ravvisabili condotte omissive gravemente colpose imputabili”; per la Fattori non vi fossero “ravvisabili profili di responsabilità per colpa grave che abbiano concretamente contribuito al verificarsi della fattispecie dannosa oggetto del presente giudizio.” Così dicasi per Passarelli che tra l’altro aveva risposto a Brandoni che riteneva come sottolinea la corte “necessario e urgente che si procedesse agli adempimenti intenti alla riscossione coattiva, senza alcuna distinzione, in tal modo manifestando chiaramente e definitivamente la volontà dell’amministrazione comunale in ordine a tale questione.” Per quanto riguarda Corvatta e il sottoscritto è stato stabilito che “non rientra nei compiti del sindaco (e del vice sindaco) le dettagliate verifiche sulle posizioni dei singoli contribuenti tanto più che l’attività di riscossione era stata affidata da tempo alla società Civita.s e che la vigilanza sulla stessa competeva ad un dirigente comunale appositamente designato. Inoltre la Corte rammenta che il sindaco è titolare di funzione e indirizzo come indicato dalla Statuto di Civitanova con netta distinzione quindi tra attività di indirizzo politico e attività gestionali di competenza degli uffici amministrativi”».

 

Danno erariale al Comune, ex presidente Civitas condannato a risarcire 200mila euro



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