Gianluca Micucci Cecchi e Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
L’assemblea dei soci Apm era in programma per lo scorso aprile ma è saltata, l’approvazione del bilancio consuntivo del 2023 e la nomina del consiglio di amministrazione erano stati rinviati all’assemblea dei soci del 16 maggio.
Un rinvio tira l’altro e in Apm non c’è ancora l’ombra di un accordo, cosa che fa ritenere legittimamente che dopodomani i soci approveranno il bilancio del 2023 ma non rinnoveranno i vertici, non indicheranno i nuovi consiglieri di amministrazione. Si entra in “zona Parcaroli”.
Cos’è? E’ un non luogo dove non vi sono certezze, non c’è una sicurezza, una decisione, una data certa. Si va avanti per inerzia, per sfinimento, in attesa che si concretizzi qualcosa che può essere il progetto iniziale ma anche il suo contrario. Cosa vuol fare il sindaco Parcaroli sul fronte dell’Apm? La prima risposta che verrebbe in mente è la conferma, o nuova nomina se si preferisce, del presidente Gianluca Micucci Cecchi che peraltro è espressione fondante della sua lista civica. Però quella che poteva apparire una legittima decisione, contrastata ma scontata, finora non è venuta.
Dopodomani il punto della nomina dei vertici non sarà toccata e scatterà quindi la proroga per un massimo di 45 giorni del consiglio di amministrazione uscente. Il tempo di superare le elezioni amministrative ed europee che sembrano capaci di creare fibrillazioni, se non tra i cittadini (che non vanno a votare per la maggior parte) tra i partiti. Solo che rinviare di 45 giorni una decisione che è in capo al primo cittadino non sembra deporre a favore della scelta di Micucci Cecchi.
Il fronte “avverso” a Parcaroli, e nella fattispecie al presidente di Apm, è rappresentato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc che non hanno gradito la gestione della municipalizzata, dalle farmacie ai trasporti.
Anche l’altro giorno in Consiglio comunale, al momento di votare la mozione del democrat Del Gobbo contro la decisione di Apm di addebitare agli utenti lo spostamento dei contatori idrici, FdI e Forza Italia si sono astenuti mentre la rappresentante dell’Udc è uscita dall’aula. Segnale chiaro di insofferenza verso la gestione politica e amministrativa di Apm.
Attendere le elezioni non rafforza la posizione del sindaco visto che, verosimilmente, non dovrebbe uscire indebolita la compagine meloniana che anzi chiederà con maggiore forza la guida dell’Apm.
Difficile dunque capire la strategia attendista di Parcaroli e non resta che rassegnarsi all’ennesimo rinvio – dai rifiuti all’acqua passando per Apm -, alla posa in opera della fumosa “zona Parcaroli”. Se ne riparlerà forse a fine giugno oppure a luglio quando magari ci si avvicinerà alle ferie e gli animi saranno più rilassati. Bisogna dunque affidarsi alla provvidenza oppure al fato, parola questa ultima che non è ancora approdata alla parità di genere ma che Fratelli d’Italia vorrebbe al femminile per indicare appunto il nome del professionista possibile candidato alla presidenza. Il consigliere comunale del Pd Andrea Perticarari alcuni giorni fa faceva questa riflessione: «Se Parcaroli accetta l’imposizione di FdI in Apm, non conterà più nulla anche in Aato3». I “contestatari” del centrodestra osservano invece che per Apm il cambio al vertice non sarebbe una questione di partiti ma una necessità determinata dai risultati. E Parcaroli cosa dice? E’ impegnato nella sua “zona”.
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quando la gente fa cagnara significa che non si hanno idee sagge in proposito, ma solo interessi di bottega. Statisti si nasce, non si diventa solo perchè ho avuto un successo personale nel lavoro. Ciò rispecchia la mancanza di un partito ove dibattere e non le solite sacrestie dove intrallazzare. E poi ci chiedono il voto…
Me raccomanno fateglie fa’natro mandato
Si vede che a Macerata credete di non avere problemi.