Costituente Popolare-Udc scopre le carte:
ecco i 16 candidati consiglieri
«No agli incantatori di serpenti»

Il candidato sindaco del centrodestra Emanuele Pepa

A una settimana dal termine per la presentazione delle liste (fissato per sabato 11 maggio), Costituente Popolare Udc svela le sue carte. La lista, che sosterrà la candidatura a sindaco di Emanuele Pepa insieme al resto della coalizione di centrodestra, ha infatti svelato i nomi dei suoi candidati consiglieri.

Si tratta di: Marius Atodiresei Neculai, coordinatore infermieristico; Abdel Razek Ben Khalifa, diplomato disoccupato; David Caporalini Sassaroli, agente immobiliare; Orazio Coppe, assistente sociale dirigente del Comune di Treia; Marta  Criminesi, personal trainer; Alessandra Dieni, gastroenterologa pediatrica; Laura  Francioni, architetto; Daniela  Frapiccini, consulente bancaria; Gilberto Magnaterra, pensionato; Simone Marconi, consulente finanziario; Maria Cristina Messi, insegnante; Giacomo Moretti, artigiano; Doriana Olivieri, addetta Poste italiane; Yuri  Paoletti, dirigente scolastico dell’istituto paritario Leonardo di Civitanova; Dario Ragni, imprenditore; Carlo Scarponi, libero professionista.

«Continua, con la sua presenza, la tradizione dei popolari recanatesi – dice Tania Brizi, coordinatrice del gruppo – da sempre siamo presenti nel contesto amministrativo comunale per contribuire alla realizzazione di cose semplici ma necessarie: il decoro urbano, l’attenzione alla famiglia, ai giovani e ai più deboli, insomma la cura della “casa comune”, a partire dalle piccole cose della vita di ogni giorno. Gli incantatori di serpenti che annunciano cose roboanti per impressionare l’elettorato non hanno mai fatto parte della nostra tradizione politica. I nomi che troverete nella nostra lista sono di donne e uomini con i piedi per terra, che hanno dimostrato di realizzare cose importanti nella loro vita per sé stessi, ma anche per gli altri, impegnandosi nel volontariato sociale, in ambito professionale e nella realtà ecclesiali cattoliche e caritative. Una comunità cresce in questo modo: essendo capace di educare sé stessa a partire dalle nuove generazioni con la credibilità di chi opera, fa poche chiacchiere e riesce ad essere vicina a chi è nel bisogno».

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