In alto da sinistra: Mario Morgoni e Noemi Tartabini (Potenza Picena); Emanuele Pepa, Francesco Fiordomo e Antonio Bravi (Recanati); Enzo Piermarini e Leonardo Catena (Montecassiano); Andrea Mozzoni e Franco Capponi (Treia), Denis Cingolani e Marcello Catena (Matelica)
di Marco Pagliariccio
Meno di un mese di tempo per presentare candidati e liste (il termine è quello del 10 maggio), ma si va più o meno rapidamente componendo il puzzle in vista delle elezioni comunali in programma i prossimi 8 e 9 giugno (si vota il sabato dalle 14 alle 22 e la domenica dalle 7 alle 23, scrutini lunedì 10 giugno), in accoppiata con le europee.
Francesco Fiordomo e Antonio Bravi, c’eravamo tanto amati…
Nel Maceratese toccherà a ben 37 dei 55 Comuni della provincia, anche se solo due superano i 15mila abitanti: Recanati e Potenza Picena. In questi due se il candidato che si classifica al primo posto non raggiunge il 50% dei voti, si procede al ballottaggio con il secondo classificato. Nella città di Leopardi, salvo sorprese saranno in tre a correre per la guida della città. Il sindaco uscente Antonio Bravi, sostenuto dal centrosinistra, aggiunge il Pd al suo fianco rispetto a cinque anni fa ma perde diversi assessori e consiglieri uscenti, tra i quali l’ex primo cittadino e suo assessore ai lavori pubblici Francesco Fiordomo (ex Pd e Italia Viva), sostenuto da sei liste civiche di area centrista. Compatto invece il fronte del centrodestra, che rema unito per Emanuele Pepa, presidente di Confartigianato Marche. Anche a Potenza Picena c’è un sindaco che tenta il bis, ma sul fronte opposto rispetto a Bravi: Noemi Tartabini, “delfina” del presidente della Regione Francesco Acquaroli, sarà ancora la candidata del centrodestra (ma al suo fianco avrà anche Azione: i calendiani andranno in ordine sparso nei vari centri al voto) e sfiderà l’ex deputato Pd Mario Morgoni, sostenuto in primis dai dem ma anche da altre forze del centrosinistra.
Elena Pompei (centrodestra) sfida Andrea Gentili (Pd)
Tutti gli altri 35 Comuni al voto non raggiugono la soglia dei 15mila abitanti, per cui il meccanismo è più semplice: chi prende più voti diventa sindaco. La novità riguarda i sindaci dei centri con popolazione compresa tra i 5 e i 15mila abitanti, che grazie alla legge introdotta a fine gennaio, hanno visto mettersi sul piatto la possibilità di correre anche per un terzo mandato. Possibilità della quale avevano subito confermato di voler cavalcare i primi cittadini di Montecassiano Leonardo Catena (centrosinistra, sfiderà Enzo Piermarini) e di Treia Franco Capponi (centrosinistra, che dovrebbe vedersela con il consigliere provinciale FdI Andrea Mozzoni, candidatura ancora in stand-by), mentre si è già chiamato fuori, a Montecosaro, Reano Malaisi: il suo testimone lo raccoglie la sua vice Lorella Cardinali, ma si preannuncia una situazione piuttosto ingarbugliata, con il Pd al lavoro per una lista civica e il centrodestra al momento diviso in due blocchi, quello a trazione Fratelli d’Italia guidato da Paola e Romina Pantanetti, e quello che fa capo all’ex assessore Sandro Vallesi. A Monte San Giusto, dopo mesi di pensieri, il vicesegretario provinciale del Pd Andrea Gentili ha deciso sciolto le riserve: correrà per il tris alla testa della coalizione di centrosinistra. Un centrodestra unito a parole ma meno nei fatti avrà nella consigliera comunale Udc Elena Pompei la sua carta per provare a scardinare una delle roccaforti “rosse” della provincia.
Michele Vittori, sindaco di Cingoli
A Cingoli il centrodestra cercherà di fare cappotto, riproponendo l’uscente Michele Vittori, alfiere del vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini (che sta meditando se far parte della lista o meno in qualità di candidato consigliere), che però, a differenza di cinque anni fa, potrebbe avere l’appoggio anche della parte della coalizione che sostenne nel 2019 Francesco Pacetti: i due seppero drenare oltre l’80% dei voti, relegando il centrosinistra ai margini. Resta alla finestra, aspettando le mosse del centrodestra, l’ex direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni
Denis Cingolani e Marcello Catena, i due candidati in campo a Matelica
A Matelica per ora è sfida a due. Denis Cingolani, vice dell’attuale sindaco Massimo Baldini (ancora ricoverato dopo l’incidente di quasi tre mesi fa), raccoglie il testimone del centrodestra e se la dovrà vedere con Marcello Catena, sostenuto da un campo largo anzi larghissimo (Pd, Movimento 5 Stelle e Italia Viva). A Pollenza ha sciolto le riserve Mauro Romoli: il sindaco uscente, sostenuto dal centrosinistra, proverà ad andare verso il bis. Contro chi? Non è ancora dato sapere. Si va sbrogliando invece la matassa Appignano, dove ha creato un gran baccano la ricandidatura del sindaco uscente Mariano Calamita, già candidato di Azione, proveniente dal centrosinistra, con il sostegno a sorpresa di Forza Italia. La mossa ha sollevato l’ira del centrodestra, che dovrebbe schierare in campo il suo uomo di punta: il vicepresidente della Provincia e segretario provinciale della Lega Luca Buldorini.
Appignano: Luca Buldorini e Mariano Calamita
Tra i centri “minori”, grandi nomi in campo nella Perla dei Sibillini. A Visso con ogni probabilità ci sarà il ritorno in pista dell’ex senatore leghista e già primo cittadino Giuliano Pazzaglini, ma la grande sorpresa potrebbe arrivare sul fronte opposto, se davvero dovesse concretizzarsi la candidatura di Rosella Sensi, figlia di Franco ed ex presidente della Roma. In ballo ci sarebbe anche Andrea Innocenzi. A Sarnano l’unica ufficialità al momento è quella della candidatura di Fabio Fantegrossi per il fronte di centrodestra: guiderà una coalizione composta da una buona parte dell’attuale opposizione, con l’esclusione di Giacomo Piergentili, che parrebbe clamorosamente vicino a sostenere la parte del sindaco uscente Luca Piergentili.
Alessio Vita e Carla Budassi, sindaco e vicesindaca di Belforte: fra due mesi saranno avversari alle urne
A Belforte Alessio Vita proverà invece a riconfermare la vittoria del 2019, ma, sulle orme di quanto accade a Recanati, sulla sua strada troverà la sua vicesindaca Carla Budassi. Ad Apiro Ubaldo Scuppa cercherà di centrare il tris, a Fiastra non ha ancora sciolto le riserve Sauro Scaficchia, anche se si era parlato del clamoroso ritorno in pista del suo vice Claudio Castelletti, già primo cittadino dal 2004 al 2019, mentre all’opposizione si erano riuniti alcuni mesi fa i due gruppi principali, facendo confluire in un’unica lista l’ex primo cittadino di Acquacanina Giancarlo Ricottini, Marcello Cocci e Stefano Bianchi.
A Montefano sfida tra Angela Barbieri e Claudio Camellina
A Montefano ci riprova Angela Barbieri (centrosinistra), che se la vedrà con il candidato del centrodestra Claudio Camellina, mentre Monte San Martino l’ingresso del sindaco Matteo Pompei in Civici Marche, partito che a livello regionale sostiene la giunta Acquaroli, poteva favorire la composizione della frattura con il centrodestra, tanto che Raffaele Anselmi, esponente di FdI, aveva pubblicamente invitato il primo cittadino a sedersi intorno ad un tavolo. Incontro che c’è stato ma senza che sia stato trovato un accordo e sembra quindi che, alla fine, l’attuale primo cittadino correrà da solo per il secondo mandato. A Caldarola è sceso in campo l’ex vicesindaco Giovanni Ciarlantini, per un progetto di continuità con l’amministrazione Giuseppetti, mentre sul fronte del centrosinistra sarebbe pronto Giuseppe Fabbroni.
Cecilia Cesetti, sindaca di Mogliano
A Mogliano si sta costituendo un gruppo civico trasversale per sfidare la sindaca uscente Cecilia Cesetti, che però ancora non ha ufficialmente sciolto le riserve, mentre a Urbisaglia conferma la sua volontà di ricandidatura l’uscente Paolo Francesco Giubileo: stavolta se la vedrà con Riccardo Natalini, dopo aver vinto per due volte consecutive senza avere un avversario. Cessapalombo, cinque anni fa fu scossa dal caso della movimento L’altra Italia, che presentò una lista di candidati sconosciuti di dubbia provenienza: stavolta invece sarà sfida vera con Stefano Ciocchetti, ideatore de “L’occhio nascosto dei Sibillini”, che proverà a mettersi tra Giuseppina Feliciotti e la sua riconferma a sindaca. Nel triangolo dell’Alta valle del Potenza i tre primi cittadini uscenti sono tutti pronti a tornare in campo: a Fiuminata Vincenzo Felicioli affronta la vicesindaca della precedente amministrazione Elisabetta Roscioni, a Pioraco Matteo Cicconi attende di conoscere il suo avversario, mentre a Sefro scalda i motori per il bis Pietro Tapanelli. A Colmurano sarà di nuovo della partita il sindaco uscente Mirko Mari: si sta componendo anche una lista di opposizione.
Si vota anche a Camporotondo, Castelsantangelo, Gualdo, Loro Piceno, Monte Cavallo, Montelupone, Pieve Torina, Poggio San Vicino, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Serrapetrona, Serravalle.
Reano Malaisi un vero esempio per la politica.
Meri Desideri sono d'accordo
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La sfida più interessante è sicuramente quella di Potenza Picena. Quel Calenda con la sindaca uscente e probabilmente nell’evenienza la vedo poco rimpianta è un vero cammeo, un’opera d’arte, una mossa politica di fine fattura. Dall’altra un rientro, un se non sbaglio acceso renziano quindi garante di continuare se ci riuscirà a portare avanti la fallimentare politica del Pd che proprio con Renzi ha toccato il suo apice e chissà per quanti anni ancora pagherà con la fuga di tanti italiani dalle cabine elettorali. Votare a Potenza Picena sarebbe come votare oggi a Civitanova, mancherebbe il candidato che non dica possa fare miracoli che tanto nessuno li chiede ma dare una certa garanzia a che le cose funzionino senza stare a cercare ville od altro che faranno notizia ma non servono assolutamente a niente se non a sprecare soldi per la superbia di qualcuno. Com’è andata a finire? Mi sembra che qualche giorno fa ci hanno fatto una classica festa bucolica. E poi se da una parte abbiamo la poco azzeccata accoppiata, persino con una coppia con cui a poker non potresti nemmeno aprire visto il basso valore che gli si attribuirebbe, dall’altra se il vino, ammettiamo fosse stato buono quindici venti anni fa, adesso sarò sicuramente aceto. È evidente che manca una terza lista, equilibrata, gente nuova tranquilla che lavorava e là dove c’era l’erba ora c’è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà col vecchio treno amico che fischia così “Uah, uah” e a Roma più non lo porterà, uah, uah, uah uaahhhhh!