Helvia Recina “Pino Brizi”,
un triangolare per l’intitolazione
Il figlio: «Riconoscente a tutta la cittadinanza»

L'APPUNTAMENTO giovedì 18 aprile, lo stadio del capoluogo porterà il nome del più celebre calciatore maceratese

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Pino Brizi

di Andrea Cesca

Lo stadio Helvia Recina di Macerata cambia denominazione. Tra una settimana l’impianto si chiamerà stadio comunale Helvia Recina “Pino Brizi”.

L’iter burocratico è arrivato a conclusione dopo che due anni fa il consigliere comunale Andrea Perticarari aveva proposto di contitolare lo stadio al calciatore maceratese più forte e vincente di sempre. L’amministrazione comunale attraverso l’assessore Riccardo Sacchi aveva già mosso i primi passi.

Giovedì prossimo, 18 aprile, alle 15,30 si terrà la cerimonia di intitolazione dello stadio comunale Helvia Recina a Pino Brizi, a seguire si terrà un triangolare di calcio fra le formazioni Giovanissimi di Maceratese, il Portorecanati e la Robur Macerata.

pino-brizi-fiorentina«Sono molto contento, felice, emozionato e soprattutto riconoscente nei confronti di tutta la cittadinanza», dice Gianluca Brizi, figlio di Pino, venuto a mancare meno di due anni fa all’età di 80 anni. Giuseppe Brizi, lo ricordiamo, aveva mosso i primi passi da giovane calciatore nella Robur Macerata per poi passare alla Maceratese. Nel 1961 approda alla Fiorentina dove diventa campione d’Italia nella stagione 1968-69, della viola diventerà anche capitano. Quindi il ritorno a Macerata da giocatore per poi intraprendere la carriera da allenatore.

Nel palmares di Brizi, oltre allo scudetto, due coppa Italia, una coppa delle Alpi, una Mitropa cup, una coppa delle Fiere, una coppa Rattan, una coppa di Lega Italo Inglese e la vittoria ai Giochi del Mediterraneo con la Nazionale. Con 389 presenze ufficiali, Pino Brizi si colloca al secondo posto nella classifica di tutti i tempi della viola, dietro a Giancarlo Antognoni (429). Brizi, ci confidò tempo fa il figlio in occasione della morte di Pelè, aveva un solo rammarico (se così si può dire) a proposito della sua fantastica carriera: quello di non aver fatto parte della comitiva per i mondiali in Messico del 1970. «Babbo era tra il gruppo allargato dei giocatori convocabili in Nazionale, Ferruccio Valcareggi nel chiudere la lista preferì altri giocatori».

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