Maceratese, Ruani più di un “traghettatore”
Crocioni pronto a promuoverlo in prima squadra

ECCELLENZA - Dopo l'esonero di Dino Pagliari, la società sembra intenzionata ad affidare la panchina al tecnico della Juniores sino alla fine del campionato. Il più bersagliato dai supporters biancorossi è Giuseppe Sfredda, il cui addio mette d’accordo praticamente tutti

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Pieralvise Ruani ha diretto l’allenamento oggi all’Helvia Recina

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Cielo grigio, volti scuri e mesti di calciatori e dirigenti, nessuna presenza di tifosi o accenno di contestazione. Allo stadio Helvia Recina è iniziato questo pomeriggio per la Maceratese il Ruani-ter, col tecnico della juniores a cui la società ha affidato il dopo Dino Pagliari e Roberto Lattanzi, terzo allenatore a sedersi sulla panchina della Rata in questa tribolata stagione iniziata con ben altri obiettivi, ambizioni e prospettive.

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Alberto Crocioni, presidente della Maceratese, oggi all’Helvia Recina assieme ai dirigenti biancorossi

Resta il segno della continuità della maglia, essendo stato anche Pieralvise Ruani, 53 anni, un ex giocatore della Maceratese. Magari non con il pedigree dei suoi due predecessori per carriera da calciatore, ma nel suo personale albo Ruani ha disputato e vinto con la Maceratese un campionato di serie D, quello 1992-93 con Massimo Silva in panchina, disputando 9 incontri e realizzando 2 gol nella stagione che riportò il calcio professionistico in città con la promozione in C2 nell’entusiasmante finale in rimonta sul Forlì.

ruani5-325x217La società pare intenzionata ad andare avanti con Ruani sino al termine di questo campionato, anche se non si escludono altri colpi di scena in questa annata capace di regalarne ancor più dei pure tanti giunti nelle precedenti contrassegnati sempre da cambi di allenatori, dirigenti e giocatori in quantità. Pieralvise Ruani peraltro ha già guidato la Rata dalla panchina quest’anno nella Coppa Italia, cogliendo a Tolentino un prezioso risultato che valse la qualificazione. Non una prima volta per lui quindi la sfida che si profila con la vice capolista Montecchio prossimo avversario all’Helvia Recina.

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Pieralvise Ruani e Alberto Crocioni nel giorno del primo allenamento in biancorosso di Dino Pagliari

Più indifferenza che rabbia da parte della tifoseria che ha ignorato completamente la ripresa degli allenamenti della squadra. L’allenatore in pectore della Maceratese non ha perso tempo: dopo un briefing iniziale nello spogliatoio subito giocatori sul terreno verde dell’Helvia Recina dove ha parlato singolarmente con tutti i biancorossi cercando di inculcare le sue idee di gioco che dovranno essere assimilate rapidamente perché di tempo ce ne è davvero pochissimo. E’ chiaro che, sia rispetto all’epoca Lattanzi che all’ultima di Pagliari, qualche cambiamento il neo tecnico lo apporterà portando nel gruppo quello che è il suo modo di intendere calcio.

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Il capitano Emanuele Strano oggi allo stadio

Resta nell’ambiente fortissima la delusione per il ko rimediato contro l’Azzurra Colli che riportato a galla tutte le negatività di una squadra incapace di far valere la sua qualità rispetto agli avversari. Una sconfitta che ha tolto l’entusiasmo ritrovato dopo il derby vinto a Civitanova ed aperto una serie di processi, in particolare sui social, nei confronti di dirigenza, allenatore e calciatori. Questo nonostante la classifica resti ancora cortissima con playoff e playout equidistanti e quindi con tanto ancora da decidere nelle nove gare rimanenti.

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Dino Pagliari e sullo sfondo Giuseppe Sfredda

C’è chi se la prende con Dino Pagliari ed i giocatori che devono rispondere di prestazioni molto modeste rispetto alla forza dell’organico ed altri che invece difendono il mister affermando che non era il caso di esonerarlo a questo punto, a pochi mesi dalla fine del torneo avendo in fondo perso soltanto due partite in campionato. Il più bersagliato dai supporters biancorossi è il diesse Giuseppe Sfredda, il cui addio mette d’accordo praticamente tutti: a lui si imputa aver allestito una formazione fatta con le ‘figurine’ invece che con calciatori veri e con gli attributi, una rosa incompleta sovrabbondante in attacco ma che segna col contagocce e deficitaria in difesa e centrocampo.

ruani4-325x217Diversi si domandano come mai il club non lo abbia esonerato molto prima ed abbia atteso solo oggi le sue dimissioni. Molti sportivi temono che la squadra possa essere risucchiata nei playout, altri l’anonimato totale sia per la parte di campionato restante che per il futuro in Eccellenza della Maceratese destinata a restare per anni in questa categoria senza una società all’altezza e per questo chiedono al presidente Crocioni di farsi da parte visto che le responsabilità del disastro, oltre che di calciatori e staff tecnico, sono da ricondurre al presidente che è il vertice della società.

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