Foto d’archivio
di Luca Patrassi
Giorni decisivi sul fronte della decisione per il gestore unico del servizio idrico nel territorio maceratese. Le sei società di gestione che operano in provincia si incontreranno la prossima settimana – il giorno è ancora da stabilire – per entrare nel merito del nuovo ipotetico assetto societario che dovrebbe vedere coinvolti tutti i Comuni dell’Aato 3 e le aziende. L’assemblea dell’Aato 3 è in calendario per fine mese e all’ordine del giorno c’è l’esame della proposta che avanzeranno appunto le società di gestione. In teoria il percorso è tracciato nell’ambito del servizio pubblico, in pratica si vedono tentativi di procrastinare, rinviare, allungare i tempi della decisione e si tratta di un atteggiamento che sembra nascondere in realtà la volontà di arrivare a una gara e affidare la gestione della risorsa idrica a un privato. Operazione che sicuramente farà felici alcuni e tra questi il protagonista della perdurante azione di rinvio e probabilmente anche alcuni Comuni che incasserebbero i corrispettivi milionari derivanti dalla cessione dei beni. In casa Aato 3 intanto tutto tace, si è anche assistito da parte di alcuni sindaci dell’entroterra a una specie di “soccorso (bianco)rosso” del presidente Alessandro Gentilucci con attacco al presidente della Provincia Sandro Parcaroli, “reo” di aver preso l’iniziativa convocando una riunione operativa.
L’albo pretorio dell’Aato 3 qualcosina dice, ci sono infatti una serie di determine firmate dal direttore Massimo Principi per l’affidamento di una lunga serie di incarichi professionali, uno per l’ufficio stampa, due per pareri legali ed uno per la redazione di un piano economico e finanziario, il tutto per circa ottantamila euro di spesa. La comunicazione e l’ufficio stampa. Il direttore Principi incarica Carlo Pagliacci, amministratore della Zefiro srl (nel cv cita gli incarichi di addetto stampa del Parco nazionale dei Sibillini e del comune di Pieve Torina guidato da Alessandro Gentilucci) per ottomila euro. Il venti dicembre, sempre il direttore Principi affida un incarico legale per 38mila euro complessivi (oneri e Iva compresi) all’avvocata Simona Rostagno del Foro di Torino: la richiesta è «definizione del modello giuridico/tecnico per il gestore d’Ambito e ricognizione/definizione delle operazioni anche straordinarie per il riassetto della pluralità a unità organizzativa dell’ambito funzionale all’attuazione del modello con pianificazione delle diverse azioni/operazioni, coordinamento per l’attuazione delle singole azioni/operazioni, assistenza per verifiche e valutazioni sul valore residuo, assistenza per verifiche e valutazioni con riferimento al piano d’ambito e al suo adeguamento per la sostenibilità». Altro incarico legale, stavolta per 13mila euro comprensivi di oneri e Iva, all’avvocato Maurizio Boifava con studio a Monza. Originale la motivazione: «Considerato che con delibera di assemblea è stato definito il seguente indirizzo: “Si chiede all’Aato, alla struttura, di identificare un legale che produca un parere pro veritate sulla costituzione di una società consortile entro e non oltre il 10 dicembre”, da individuarsi al di fuori della regione Marche al fine di evitare posizioni di interesse o campanilistiche che possano influenzare la resa del parere da richiedere».
Ultima, ma non per importanza, la determina di incarico a un advisor per la redazione di un piano economico e finanziario. In questo caso la determina non parla di scelte extraregionali per evitare posizioni “campanislistiche”, la scelta è caduta su una società di Bologna, città dove – come cantava Lucio Dalla – “non si perde neanche un bambino” e dove anche i collegamenti tra persone e società sono ben chiari e manifesti. L’incarico in questo caso, per 24mila euro lordi, è stato assegnato alla bolognese Paragon Business Advisor che «ha maturato si legge nella determina firmata dal direttore Aato 3 Principi – un’esperienza pluriennale nell’analisi dei modelli di business nel settore dei servizi pubblici locali ed in particolare ha predisposto per Ato Milano uno studio di fattibilità per l’aggregazione delle gestioni in house del servizio idrico operanti sul territorio della Città Metropolitana di Milano, Cap Holding e MM, due dei principali soggetti in house del settore idrico, oltre ad ulteriori esperienze». Tra le “ulteriori esperienze” le consulenze per diversi Ambiti idrici dell’Emilia Romagna e della Toscana. Insomma incarichi professionali per circa ottantamila euro. Incarichi in Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna anche per evitare “campanilismi”. Non si capisce però perchè sempre l’Aato 3 poi non abbia fornito i dati relativi alla gestione del servizio idrico richiesti da diversi Comuni soci dell’Ambito territoriale maceratese. Nessun problema se si dovesse chiudere l’intesa con una società pubblica di gestione, diversamente i dubbi che finora restano sotto traccia rischiano di trovare una rapida emersione.
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Se come diceva Oscar, resisteva a tutto meno che alle tentazioni, niente di più probabile che ci sia chi ha tutto da guadagnare nella vendita al privato. Purtroppo su queste transizioni non si verrà mai a sapere il vero costo. Vogliono togliere l’abuso di ufficio se non l’hanno già tolto, io lo darei come peccato originale in premio a tutti quelli che ottengono una qualsiasi carica pubblica dove possono spostare denaro appartenente alla comunità che lo ha versato.
Prima di tutto ringrazio C.M. per questo articolo che porta a conoscenza dell’opinione pubblica la mastodontica truffa che senza scrupoli: politici e aziende private comprese quelle che vogliono dare in pasto al popolino per pubbliche, ma che in realtà non lo sono. Su un elemento fondamentale per ogni forma di vita come l’acqua. L’unica gestione dell’acqua che è veramente pubblica: consiste nel controllo che tutti i cittadini e tutti i sindaci, che l’acqua arrivi in tutte le case in modo sufficiente e che sia potabile. Il resto: all’infuori delle balle politiche, è compito del Ministero dei lavori pubblici, riorganizzare il Genio Civile per fare tutti quei lavori già pagati con le tasse, che consistono : la costruzione e manutenzione di sorgenti, condotte, fognature e depuratori, affinché l’acqua arrivi nelle case senza altre speculazioni finanziarie eliminando così la politica degli appalti, vera fabbrica di corruzione. viviamo in un paese con cento miliardi di evasione fiscale e altrettanti di corruzione e c’è chi pretende sotto forma di tasse mascherate di pagare servizi già pagati.
Sempre peggio: incarichi a go go. Tanto pagano i cittadini. Poi magari privatizziamo anche l’acqua. Al peggio non c’è mai un limite. Mi vergogno di come amministrate la cosa pubblica. Il primo utile è il risparmio. Ma questo è un proverbio che non vi piace.