Il tribunale di Macerata
Gli avrebbero proposto un posto di lavoro e per riuscire a fare carriera più rapidamente di acquistare in proprio merce dell’azienda (alla fine aveva speso 9,500 euro) che poi avrebbe potuto rivendere a propri clienti riuscendo a recuperare i costi. Questi in sintesi i fatti che sono finiti al centro di un’udienza che si è svolta oggi dal gup del tribunale di Macerata. Tre le persone rinviate a giudizio, l’accusa è circonvenzione di incapace. I tre, imputati, secondo l’accusa, si sarebbero approfittati di un 51enne di Macerata che ha un disturbo bipolare ed altre patologie e che stava cercando un impiego.
L’avvocato Luciano Pacioni
Tutto sarebbe iniziato, secondo la denuncia che aveva sporto il 51enne, da un volantino che aveva visto in un bar e in cui si proponeva un lavoro. Poi avrebbe avuto modo di andare in azienda, a Civitanova, per un colloquio di lavoro ed era stato assunto per fare il venditore. Sempre secondo l’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni, gli sarebbe stato detto che comprando lui in propri la merce e poi rivendendola avrebbe fatto carriera più rapidamente. Il 51enne aveva fatto così. Per l’accusa però avrebbe comprato merce scadente per rimporti rilevanti arrivando a spendere circa 9,500 euro. Sotto accusa sono finiti il titolare della ditta, Antonio Esposito, l’incaricata delle vendite, Federica Valeriani, e un collaboratore autonomo della ditta, Edoardo Mazzone. Tutti sono assisiti dall’avvocato Luciano Pacioni e tutti negano che ci sia stata circonvenzione e che sia normale comprare dei prodotti per poi rivenderli.
(Gian. Gin.)
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