Parcheggio di Rampa Zara, Iommi:
«Ok a tutte le soluzioni in quell’area.
Mi dimetto se si farà a Fonte Maggiore»

MACERATA - L'assessore all'Urbanistica interviene sulla vicenda delle dimissioni congelate rivelata da Cronache Maceratesi: «Non ho posto condizioni di alcun tipo sul progetto da realizzare ma sul luogo, così come era nel programma elettorale». Restano nubi nel cielo della maggioranza.

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L’immagine planimetrica del progetto a Rampa Zara

di Luca Patrassi

«Non ho posto alcuna questione pregiudiziale su Rampa Zara: ho semplicemente detto e scritto che era nei programmi elettorali dell’amministrazione Parcaroli e per questo un paio di anni fa ho presentato alcune riflessioni partendo da un dato di fatto, la volontà di realizzare un parcheggio a Rampa Zara. Se non fosse possibile dar corso a una volontà espressa e condivisa, allora sì che mi dimetterei».

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L’assessore Silvano Iommi

L’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi interviene sulla questione delle sue dimissioni (al momento congelate) che erano state rivelate la scorsa settimana da Cronache Maceratesi e ne delimita i contorni onde evitare maliziose o distorte interpretazioni. «Non ho posto condizioni di alcun tipo sul progetto da realizzare ma sul luogo che deve essere Rampa Zara. Poi, se si vuole pensare in grande e si hanno i finanziamenti, ben vengano le ipotesi da 20/50 o 100 milioni che risultino necessari per realizzare il famoso Belvedere delle Fonti con il giardino pensile, il mercato delle erbe, i tre piani di parcheggio, i parcheggi meccanizzati. Se invece si vuole realizzare un parcheggio e basta in tempi rapidi c’è la possibilità di realizzare un’area di sosta complanare a viale Leopardi, capace di circa 200 posti auto con un sottopasso pedonale di collegamento con l’ascensore di via Armaroli. In questo caso la spesa sarebbe tra i quattro e i sei milioni».

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Rampa Zara

Insomma Iommi non “cerca la rissa” con la sua maggioranza. «Mi pare – osserva Iommi – si sia fatta confusione pensando che il progetto presentato mesi fa allo Sferisterio fosse l’unica strada percorribile, era un esempio di massima qualità possibile ottenibile in quel luogo. Si tratta semmai di riformulare la parte narrativa e non deliberativa della delibera per la realizzazione della struttura, salvo poi espropriare l’area effettivamente necessaria nel momento in cui si è scelta la soluzione da percorrere in base alle disponibilità economiche. Nel caso in cui si dovesse scegliere l’ipotesi di minima e quindi meno costosa, si realizzerebbe un unico livello con corsia di accesso autonomo direttamente da viale Leopardi con gli stalli che andranno realizzati sotto gli alberi del viale per un fronte lineare di circa 150 metri. In sintesi si tratta di spostare la ringhiera attuale di sette/otto metri».

C’è però qualche nube superstite nel cielo della maggioranza e Iommi vuole toglierla di torno o quantomeno chiarire il suo pensiero sul tema: « Quando si parla di parcheggio a raso di viale Leopardi a sostegno del centro storico, si parla appunto dell’area a raso del viale. Fonte Maggiore viceversa si trova a una quota inferiore rispetto al viale di circa 50 metri, non è tra le soluzioni indicate nel programma semplicemente perché nulla avrebbe a che fare con le necessità del centro storico ribadite dai commercianti, rifacendosi a un dibattito degli anni Ottanta legato alla ipotesi di Strada Nord che ora non c’è. Fonte Maggiore, oltre a non servire al centro storico, presenterebbe poi ulteriori problemi relativi alla viabilità». In sintesi Iommi fa un piccolo passo indietro e apre alla valutazione di elaborati tecnici a minore apporto di soluzioni architettoniche, ambientali e di finanziamenti purché appunto non ci siano sconfinamenti. Rampa Zara e basta: sei, 20, 50 o 100 milioni che sia il costo.

«Non ho posto alcuna questione pregiudiziale sulla questione di Rampa Zara: ho semplicemente detto e scritto che era nei programmi elettorali dell’amministrazione Parcaroli e per questo un paio di anni fa ho presentato alcune riflessioni partendo da un dato di fatto, la volontà di realizzare un parcheggio a Rampa Zara. Se non fosse possibile dar corso a una volontà espressa e condivisa, allora sì che mi dimetterei». Il messaggio finale di Iommi: «Le dimissioni resterebbero se si decidesse di fare un parcheggio a Fonte Maggiore, nulla questio su qualunque soluzione riguardi viale Leopardi in stretta connessione con il centro storico. La discriminante non è la forma, ma la sostanza, il sito urbanistico».

 

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