Giorgia Latini con Matteo Salvini, Mauro Lucentini e il sindaco Sandro Parcaroli venerdì sera durante la festa in piazza Mazzini, a Macerata
di Luca Patrassi
La Lega regionale prova a terremotare la giunta guidata da Francesco Acquaroli. Venerdì sera i primi rumors con la circolazione di voci, in partenza dal “Carroccio”, di una conferenza stampa l’indomani per annunciare un rimpasto di giunta. Rimpasto il cui contenuto doveva consistere nell’estromissione di almeno due assessori (l’ascolano Andrea Maria Antonini e la fabrianese Chiara Biondi) con un terzo (il maceratese Filippo Saltamartini) in bilico tra l’uscita di scena e il cambio delle deleghe con attribuzione dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura. Come a tutti noto, la conferenza stampa, data per “sicura”, ieri non si è svolta per il semplice motivo che il governatore Francesco Acquaroli di rimpasto non vuol sentir parlare al di fuori delle fiere di gastronomia. Fallita la conferenza stampa, il duo di vertice della Lega regionale Giorgia Latini e Mauro Lucentini ieri mattina si è presentato a Palazzo Raffaello con l’obiettivo di firmare la nuova intesa con Acquaroli, “forti” delle due nuove adesioni di consiglieri regionali civici che sono approdati in Lega dopo un percorso laborioso.
Giorgia Latini durante la visita di Matteo Salvini venerdì da Vere Italie a Macerata
Ma anche ieri Acquaroli avrebbe risposto picche, finanche a muso duro. Poco fa la segretaria regionale della Lega Giorgia Latini (eletta deputata nel collegio blindato di Macerata grazie al sostegno illuminato della dirigenza salviniana della periferia maceratese) ha diffuso un comunicato che sembra riuscire soltanto a seminare ulteriore tensione nella maggioranza: «Dopo un concreto e cordiale incontro con il governatore Francesco Acquaroli, la Lega ribadisce l’impegno per un centrodestra unito e una giunta sempre più efficace. L’obiettivo di tutta la coalizione è concludere il mandato concretizzando gli impegni presi con gli elettori, rafforzando il governo della Regione. Al centro del nostro impegno ci sono e ci saranno sempre e solo gli interessi dei cittadini».
Se la Latini riuscisse a terremotare la giunta regionale, metterebbe in atto un piano che vede l’inserimento in giunta del fermano Mauro Lucentini e di un altro personaggio cui affidare la Sanità, si parla di una soluzione tecnica esterna come quella dell’ex dg di Torrette Michele Caporossi se non dovesse passare la consigliera regionale Monica Acciarri. Uscirebbero dunque Antonini (uno degli artefici dell’affidamento della segreteria regionale della Lega a Latini) e Biondi.Con Salmartini in bilico appunto. A parte i riflessi di immagine anche esterni di una operazione del genere, gli amanti dei retroscena ipotizzano che gli esclusi possano anche uscire dalla Lega, rientrare in Consiglio regionale facendo tornare a casa quelli che avevano preso il loro posto suscitando ulteriori malumori.
Francesco Acquaroli e Giorgia Latini (è stata assessore regionale prima dell’elezione in Parlamento)
L’eventuale nascita di un gruppo misto in Regione di fuoriusciti Lega potrebbe frantumare ulteriormente il gruppo salviniano. In effetti, di norma, la crescita di un personaggio in un territorio (per esempio del fermano Lucentini) porta all’offuscamento di altri personaggi locali che appunto potrebbero passare al gruppo misto che si troverebbe con un numero di consiglieri tale da poter chiedere a loro volta un posto in giunta regionale. Insomma la mossa della parlamentare “maceratese” Giorgia Latini, nel caso dovesse essere accolta dal gruppo dei meloniani, rischia di rivelarsi un boomerang per la stessa Lega. Intanto oggi i telefonini dei consiglieri Lega risultano piuttosto attivi tra chiamate e messaggi. Ufficialmente, però, nessuno vuole rilasciare dichiarazioni. Neanche il governatore Francesco Acquaroli, evidentemente combattuto tra il desiderio di (ri)dire quello che pensa al gruppo della Latini e lo studio di una soluzione alternativa di mediazione.
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Questa e' prima preoccupazione dei nostri Politici, rimpasti e poltrone. Dimenticavo, anche adeguamento degli stipendi. Alla faccia di chi prende 800 euro al mese.
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Nella lega il mercato è sempre aperto il nuovo che avanza…
Ma ci stiamo rendendo conto di chi ci sta governando???
L’unuca nota positiva è solo di natura estetica…
Nelle Marche e in Italia serve urgentemente un nuovo soggetto politico con facce nuove che siano politici a tempo e non a vita. P.S. se in America dovessero vincere i repubblicani non necessariamente Trump la Meloni che fa?
Senza pudore alcuno. Peggio che durante la prima repubblica.
Vomito!
(per tutti e chiunque, in qualsiasi sedicente schieramento)
Duo di vertice? Ossia?
intervengo con assoluta modestia solo per sollevare la questione generale del modo di far politica che oggi prevale ad ogni livello,e che,quindi non attiene al caso specifico.
Se la politica è questione di linee,di contenuti,questo deve scaturire dal confronto democratico di base ed affidato ai rappresentanti eletti nei diversi organismi,da sostituire solo se incapaci,cosa che andrebbe ampiamente dimostrata per evitare la formazione di cordate clientelari,vere degenerazioni del potere personale di qualche leader.Può entrare in ballo il nodo del vincolo di mandato,che dovrebbe essere oggetto di corretto confronto,sempre ove possibile.
sono sconvolta da tanta irresponsabilità, incompetenza, superficialità…..cittadini vi rendete conto?….altro che la presa della Bastiglia…..poi presi ad uno ad uno saranno anche bravi…
ma in gruppo sono uno tsunami….
Evidentemente il popolo si merita questa “amministrazione “ da serie c
La Lega si illude che facendo spostamenti e giochetti degni del peggiore PD possa sopravvivere. Intanto, cominciamo con la Latini, che ha abbandonato il posto di assessore in Regione per fare la parlamentare di fila in Parlamento, dimostrando di avere abbandonato pure le belle intenzioni che aveva per il turismo regionale, maceratese e corridoniano. Lasciamo la Lega al suo destino…
La grande crisi elettorale avverrà quando i cittadini si troveranno a dover votare per sindaci, assessori e presidenti del Consiglio che già in questa legislatura avranno quasi raddoppiato l’indennità di carica. Draghi è il responsabile. Ma tutto l’apparato parlamentare non ha mosso un dito per fermare la porcata dell’aumento delle indennità.
La novità è che le votazioni per il nuovo sindaco e il nuovo consiglio saranno fatte dalla base, che già conosce chi sarà in lista e non intenderà quindi fare guadagnare tanti quattrini ad uno “qualsiasi” della città. Tanto per rimanere nella realtà locale.
Se dico che la sindaca Giampaoli si quadagna lo stipendio, rimanendo dieci ore in Comune, altrettanto chiedo quanto tempo gli assessori di Corridonia dedicano al loro lavoro? Se poi un assessore fallisce il suo compito, allora la gente è autorizzata a dire che questo assessore non merita gli aumenti, che comunque prenderà per legge sempre e senza correttivi di bilanciamento. E’ il solito magna, magna… Saranno casini a non finire. Considerando che c’è gente che non riesce oggi a sopravvivere: anziani, o giovani, che siano.