Giovanni Ribichini va in pensione:
«Perdiamo un grande professionista»

SANITA' - Il direttore della Medicina trasfusionale dell’Ast di Macerata ha chiuso qualche giorno fa la sua carriera. La direttrice generale Daniela Corsi: «Ha fatto del reparto un'eccellenza regionale»

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Giovanni Ribichini (terzo da sinistra) e i colleghi nell’ultimo giorno di lavoro

Un altro pezzo importante della sanità maceratese che va in pensione. L’1 settembre si è chiusa la carriera di Giovanni Ribichini, direttore dell’Uoc di Medicina trasfusionale dell’Ast di Macerata. «Ribichini è stato un grande professionista – commenta il direttore generale Daniela Corsi – un collega stimato che conosco da oltre 20 anni, che ha fatto della Medicina trasfusionale di Macerata un’eccellenza regionale».

Dott.-Giovanni-Ribichini

L’ultimo ingresso in reparto del dottor Ribichini

Assunto nel 1992 come assistente medico di Immunoematologia e Servizio trasfusionale presso l’ospedale di Civitanova, ha fatto di Macerata, nel corso del tempo, un centro di riferimento regionale per l’emofilia e le malattie emorragiche e trombotiche, centro al quale si rivolgono utenti da ogni parte delle Marche trovando risposte ai loro problemi di salute, grazie alla competenza e disponibilità del personale qualificato che vi lavora. Dal 2006, nell’ambito del Dirmt, ha ricoperto l’incarico di responsabile del Piano di produzione regionale sangue e plasma, mentre da gennaio 2012 era direttore dell’Uoc Medicina trasfusionale dell’Azienda sanitaria maceratese.

«La provincia di Macerata, pur avendo soltanto due centri trasfusionali, nel capoluogo e a Civitanova, in rapporto alle altre Ast che ne hanno di più – dice Ribichini – svolge tuttavia la stessa attività di prelievo con il proprio personale, questo dato ci dimostra anche come sia elevato il numero delle donazioni di sangue effettuate. A questo proposito desidero ringraziare i colleghi del personale medico, i sanitari e gli amministrativi per la competenza, la dedizione e la collaborazione nel lavoro, sempre dimostrate in questi anni».

Nel distretto di Macerata per primo è stato attivato un progetto Tao per gli utenti a domicilio in collaborazione con l’Adi, che rappresenta un servizio importante offerto alla popolazione. Sono circa duemila i pazienti che afferiscono al centro di Macerata, da qualche anno questo servizio è presente a San Severino e Camerino e anche il territorio di Recanati è coperto, mentre si sta lavorando per portarlo a Civitanova. Di recente il centro trasfusionale della costa, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie anche da parte del Centro nazionale trapianti, è ora in attesa di iniziare il primo prelievo di cellule staminali in collaborazione con l’Ematologia. «Mi auguro – sottolinea Ribichini – che presto il Centro trasfusionale di Civitanova possa dotarsi di spazi più ampi dove sia il paziente che il donatore possano trovare adeguata accoglienza».



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