Alessandro Gentilucci
di Monia Orazi
Servizio idrico sotto i riflettori, per l’assemblea dell’Aato 3 Macerata, che si riunirà domani mattina nella sala consiliare della Provincia di Macerata, convocata per le 10 dal presidente Alessandro Gentilucci.
Alla presenza dell’avvocato Leonardo Archimi si parlerà dei modelli di gestione delle società consortili, ma anche di altri punti, tra cui il rendiconto della gestione 2022, il bilancio di previsione, la proroga delle agevolazioni tariffarie per piscine comunali e parchi acquatici. Un altro punto riguarda il ritocco delle tariffe idriche per i comuni di Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Valfornace, Castelsantangelo, Castelraimondo e Fiuminata, come previsto dalla delibera Arera del maggio 2016, che dovranno passare dal pagamento forfettario, a quello a consumo con un possibile aumento degli importi per i cittadini.
Restano esclusi dalla revisione tariffaria i comuni di Pieve Torina, Muccia, Serravalle il cui servizio idrico è gestito dalla società Valli Varanensi, società partecipata dall’Unione montana Marca di Camerino, presieduta da Alessandro Gentilucci ed i comuni di Visso ed Ussita, che hanno la gestione in proprio del servizio idrico.
La società resta operativa, pur non avendo dipendenti ed avendo un solo euro di fatturato nel 2020, per gestire l’acquedotto dell’Acquasanta, dell’Unione montana di Camerino, come deciso nel marzo 2021 dal consiglio dell’ente montano. Risulta un solo amministratore. Il fatturato medio tra il 2019 ed il 2021 è stato indicato in 440 euro, in un euro per il 2020, per 371 euro nel 2019, per 3.500 euro nel 2018, 16 euro nel 2017, 13mila 756 euro nel 2016. Per quanto riguarda il risultato di esercizio per il 2021 è stato di 658 euro, negativo per 402 euro nel 2020, di soli 25 euro nel 2019, di 30 euro nel 2018, negativo per 1894 euro nel 2017, negativo per 129.985 euro nel 2016.
Intanto oggi il presidente dell’Aato3 Gentilucci, ha fatto un «Richiamo al senso di responsabilità dei sindaci in vista dell’assemblea di domani, quando avremo la possibilità di discutere insieme, in merito alla futura gestione del servizio idrico per i comuni che fanno riferimento all’Aato 3». Sulla questione della gestione del servizio nei giorni scorsi erano sorte polemiche e discussioni in merito alla costituzione di una società unica per la gestione del servizio idrico in Aato3, l’accordo che sarebbe stato trovato per una società consortile di primo livello, annunciata dai partiti, è stata poi seccamente smentita dal presidente della Provincia e sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli.
Gentilucci interviene sottolineando che «L’obiettivo è arrivare alla conclusione di un percorso verso il gestore unico di cui si discute dal 2017. Mi fa piacere che sotto la mia presidenza ci sia stata questa accelerazione. Ciò che mi preme sottolineare è che resta imprescindibile la tutela dei cittadini per un bene, l’acqua, che dovrà sempre più essere gestito in modo consapevole e responsabile, lavorando sull’efficientamento della rete per ridurre i costi e a vantaggio della qualità del servizio». Gentilucci, presidente dell’Aato 3 da inizio anno, da quando ha assunto l’incarico ha «subito chiarito quale sarebbe stata la mia stella polare: fare di tutto per mantenere l’acqua in mano pubblica. Da qui il mio rinnovato appello all’unità dei sindaci e alle sinergie da mettere in campo come territorio, per scongiurare il rischio privatizzazione nella gestione del servizio idrico, con tutti i danni che ne deriverebbero».
Il referendum sulla acqua che DEVE restare pubblica lo abbiamo già buttato nel cesso. No privatizzazione
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Se i circa ottomila sindaci di questo paese facessero i sindaci secondo i principi costituzionali, invece di fare i ladri per conto terzi: capirebbero che la bolletta dell’acqua non dovrebbe proprio esistere. L’acqua è un bene naturale fondamentale per qualsiasi forma di vita, per cui non può avere padroni e quindi non si può vendere né comprare. Certo: ci sono le spese per farla arrivare nelle case. Ma non esiste una legge al Mondo che obbliga a pagare un solo centesimo di tasse se non in cambio di servizi. Come per la costruzione e manutenzione di acquedotti, depuratori. fognature, metanodotti, linee elettriche e telefoniche, strade di qualsiasi ordine e grado e la tanto bistrattata sanità pubblica. Con cento miliardi di evasione fiscale, altrettanti per corruzione, con gli enti inutili che non sono altro che poltronifici politici: per chi le tasse le paga, essere obbligati a pagarle altre volte sotto voci diverse, mi sa tanto che questa è mafia non democrazia.