Lo “zar” il migliore della Lube,
Nikolov sulle orme di papà Vladi.
Yant e Balaso ad alti livelli

IL PAGELLONE - I voti agli atleti biancorossi al termine della stagione. Bene anche capitan De Cecco, che con il rinnovo triennale del contratto incarna la squadra di oggi e dell’immediato futuro. Ufficiale il rompete le righe dopo l'ultimo allenamento

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I giocatori della Lube ieri dopo la sconfitta in gara 5 di finale scudetto contro Trento

di Mauro Giustozzi

L’ottava meraviglia dello scudetto non è arrivata ma nell’anno della ricostruzione, del rinnovamento, del ringiovanimento dell’organico la Lube la sua impresa l’ha comunque compiuta.

Perché arrivare davanti a squadroni costruiti con tanti campioni per vincere come Perugia e Piacenza, giocarsi fino a gara 5 la finale scudetto e conquistare l’accesso alla prossima Champions League ed alla Supercoppa italiana, che con campionato di SuperLega e la Coppa Italia rappresenteranno gli impegni della stagione 2023-24, è un bottino che fa chiudere positivamente l’annata, anche se il retrogusto amaro arrivato dall’ultima sfida persa sul campo di Trento potrà essere smaltito solamente tra qualche settimana.

Lube-in-palestraE’ scoccata l’ora del rompete le righe per la squadra reduce dalla quarantottesima e ultima partita stagionale tra SuperLega, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa, la quindicesima gara dei Play Off in meno di due mesi. I giocatori biancorossi si sono ritrovati con lo staff, i vertici dirigenziali e la proprietà al Madeira Brazilian Beach and Food sul lungomare di Civitanova per un momento conviviale. «Il gruppo biancorosso ha trascorso una serata in armonia, con la consapevolezza di aver sempre dato il massimo in palestra e sul campo di gioco – si legge nel comunicato del club- .

Time-out-blengini-Trento-Lube-scudetto-Non sono mancati brindisi al percorso di crescita intrapreso dall’inizio della stagione, con tanto di ringraziamenti al gruppo da parte del capitano Luciano De Cecco, che pochi mesi fa ha rinnovato il contratto ed è pronto a guidare la squadra verso nuovi traguardi con la benedizione del patron Fabio Giulianelli e della presidente Simona Sileoni, passati a salutare uno a uno i giganti cucinieri, consapevoli del buon lavoro svolto dalla squadra nell’annata appena conclusa. La formazione marchigiana è stata in grado di bruciare le tappe nell’ambito del progetto di ringiovanimento del roster sfiorando il bersaglio grosso e posizionandosi vicinissima al tetto d’Italia. Risultato che è valso l’approdo alla Cev Champions League 2024. Gli allenamenti sono terminati e a partire da oggi inizierà la diaspora estiva dei giocatori, con alcuni dei tesserati che in questi giorni raggiungeranno le rispettive Nazionali in vista degli impegni ufficiali. La dirigenza, invece, è già al lavoro per programmare la prossima stagione agonistica».

Nel pagellone di fine stagione, dunque, i biancorossi meritano un applauso comunque per aver dato il massimo del loro impegno in questa stagione, al di là de valori tecnici mostrati magari a intermittenza. Ma con tanti giovani in rosa ciò è quasi naturale.

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Fabio Balaso

GABI GARCIA 6: dopo lo sfavillante finale della passata stagione che aveva portato al terzo scudetto consecutivo ci si attendeva qualcosa di più dal 24enne portoricano che invece ha faticato ad inizio campionato non trovando mai la necessaria continuità per giocare titolare, utilizzato per spezzoni di partita. Di aiuto alla squadra soprattutto al servizio.

DANIELE SOTTILE 6: la sua esperienza è servita in qualche occasione per far rifiatare De Cecco. Era il ruolo per il quale era stato ingaggiato ed ha risposto presente nelle poche occasioni che ha avuto di entrare in campo.

FRANCESCO D’AMICO 7: in una ricezione Lube troppo spesso balbettante il 24enne si è dovuto trasformare da secondo libero, ruolo per il quale era stato acquistato, a schiacciatore-ricevitore per gran parte dell’annata ed il suo compito lo ha svolto egregiamente quando Blengini lo ha spedito in campo per aggiustare situazioni di difficoltà.

FABIO BALASO 8,5: chiamato a fare gli straordinari tra ricezione e difesa il libero della Nazionale ha avuto un rendimento altissimo e pochissime battute a vuoto confermandosi come uno dei più forti specialisti del ruolo non solo italiano ma di livello internazionale.

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Lo zar Ivan Zaytsev

IVAN ZAYTSEV 9: inizialmente poco utilizzato lo ‘zar’, ritrovando la miglior condizione fisica ed una maglia da titolare, ha fornito prestazioni di altissimo livello. La sua esperienza, il suo spirito di sacrificio, il mettersi a servizio della squadra hanno consentito alla Lube di avere un assetto che, soprattutto nella fase dei playoff scudetto, ha dato più stabilità alla ricezione e di conseguenza Civitanova ha potuto trovare maggiore efficacia anche in attacco. Uscito in gara 3 di finale contro Trento causa infortunio ha dovuto osservare da fuori i suoi compagni nelle ultime decisive partite stagionali. Chissà se il finale della storia sarebbe stata la stessa con uno Zaytsev in campo.

BARTHELEMY CHINENYEZE 7: il centrale francese ha faticato nella prima parte del campionato ad entrare negli ingranaggi Lube, ritrovandosi però nella seconda fase e nei playoff quando si è fatto valere mostrando perché è diventato campione olimpico con la sua nazione.

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Un attacco di Aleksandar Nikolov

ALEKSANDAR NIKOLOV 8,5: talento puro che si è affacciato giovanissimo (20 anni non ancora compiuti) in una ribalta impegnativa come la SuperLega. Ha dimostrato di avere colpi ed una personalità che lo faranno diventare tra i più forti nei prossimi anni. Quando avrà più esperienza, troverà maggiore continuità, migliorando in ricezione oppure dedicandosi totalmente all’attacco spostandosi ad opposto. Potenza al servizio, mano pesante in attacco, colpi d’astuzia ne fanno un atleta pronto a ripercorrere le orme del grande papà Vladi.

ENRICO DIAMANTINI 6,5: giocatore che fa spogliatoio, utilizzato quando il tecnico ne ha avuto necessità si è sempre fatto trovare pronto per dare il suo contributo alla squadra. Elemento prezioso che ha risposto presente quando è stato chiamato in causa.

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Luciano De Cecco

MATTIA GOTTARDO 6: non ha avuto moltissimo spazio, se non forse proprio nel terzo set della finale scudetto di Trento. Il 22enne ha mostrato di avere dei numeri che per emergere completamente hanno però bisogno di continuità nel giocare. Cosa che alla Lube in questa stagione non poteva essergli garantita.

IONUT AMBROSE 6: inserito in rosa come secondo libero per l’utilizzo di D’Amico come ricevitore il 19enne ha vissuto all’ombra di compagni più esperti ed affermati e, con un Balaso davanti sempre presente, si è fatto valere soprattutto negli allenamenti e nella preparazione settimanale delle gare, entrando in campo in rarissime occasioni.

LUCIANO DE CECCO 8,5: col rinnovo triennale del contratto incarna la Lube di oggi e dell’immediato futuro. L’argentino ha sciorinato ancora una stagione di alto livello, essendo da guida per i compagni più giovani ed un punto di forza del sestetto biancorosso. Trascinando Civitanova ad un passo dalla ‘mission impossibile’ del quarto scudetto consecutivo.

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Marlon Yant

SIMONE ANZANI 7,5: è stato il centrale che ha più giocato e con più continuità. Grazie alla sua esperienza in campo ed alle capacità di essere uomo spogliatoio, nonché tra i giocatori di lungo corso della Lube, è risultato un punto di riferimento per i molti giovani che aveva accanto ed elemento affidabile per Blengini.

MATTIA BOTTOLO 6,5: potenzialmente ha mostrato di avere qualità tecniche e temperamentali che però ha espresso in modo discontinuo. Sicuramente gara 4 di finale scudetto contro Trento la sua miglior partita stagionale, però ha sofferto l’arrivo in una squadra big come Civitanova e soprattutto patito il ritorno in forma di Zaytsev che gli ha tolto spazio.

MARLON YANT 8,5: il cubanino (22 anni) ha faticato all’inizio della stagione ad entrare in forma ma smaltiti i problemi fisici è stato tra i grandi protagonisti della cavalcata nei playoff scudetto. Si è sacrificato in ricezione mentre il meglio lo ha dato poi in attacco e al servizio con delle serie che hanno entusiasmato i tifosi. Un campione che si sta facendo ma che il meglio lo deve ancora dare.


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