Giulio Silenzi
«La base degli iscritti ha interpretato la volontà di cambiamento vero interpretato dalla Schlein» – così Giulio Silenzi dopo il voto delle primarie del Pd all’interno dei circoli della provincia. Sebbene infatti la mozione Bonaccini sia stata preferita, i numeri totalizzati dalla Schlein (il 40% delle preferenze) lasciano ipotizzare una sfida aperta in vista del 26 febbraio.
Mario Antinori
E in particolare in due comuni, Camerino e Civitanova, la giovane pasionaria ha ottenuto la maggioranza dei voti. Una soddisfazione per Mario Antinori, promotore provinciale di Macerata di “Parte da noi per Elly Schlein”: «Ci troviamo dinanzi ad un dato numerico e politico importante (40%, uno dei risultati migliori delle province marchigiane) se consideriamo le forze che erano in campo e le previsioni della vigilia. Tutto il gruppo dirigente sosteneva Bonaccini, i sindaci, il parlamentare, il consigliere regionale, il segretario di federazione, quasi tutta la direzione provinciale del Pd. La proposta di Elly Schlein si è affermata con un ottimo risultato dimostrando di essere la candidatura che più di tutte raccoglie la profonda voglia di cambiamento che c’è nel nostro Partito e che si manifesterà ancora di più con il voto di domenica 26 febbraio in occasione delle primarie aperte a tutte le cittadine e i cittadini. L’invito è non solo a votare, ma ad attivarsi al massimo per portare quanta più gente a votare perché la vittoria della Schlein è più che possibile. Si può invertire la tendenza e cambiare la nostra politica ridando una speranza a tutto il popolo di sinistra».
Dà una lettura anche Giulio Silenzi che appoggiava la mozione Schlein: a Civitanova Schlein ha ottenuto 31 voti mentre Bonaccini 16 voti: «Al di là del risultato il senso di questo voto nei circoli è che la base si è espressa verso un rinnovamento vero – dice Silenzi – Pur avendo Bonaccini dalla sua il gruppo dirigenziale, gli iscritti si sono orientati verso un rinnovamento profondo. La partita è aperta e il risultato per nulla scontato. Con l’apertura alla società civile il dato che emergerebbe potrà riservare sorprese. La Schlein interpreta la volontà di dare un taglio e una discontinuità, di andare al di là del renzismo, bisogna sperare in un allargamento della platea per ridare un profilo nuovo al Pd».
(l. b.)
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I circoli Pd marchigiani hanno votato: Bonaccini 56.99%, Schlein 34.31. Ballottaggio il 26 febbraio
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Se il PD tornerà a pensare alle Famiglie noi di Sinistra torneremo a votare PD. Il problema più grande dell’Italia è la natalità pari a zero. Ok la libertà e i diritti, rispettiamo tutti, ma dobbiamo decidere se rappresentare soltanto gay, lesbiche, gender o se spendere ogni tanto una parola anche per le Famiglie. Se non rimettiamo al Centro la Famiglia non ci sarà più né Destra né Sinistra. Ma estinzione solo estinzione. E il PD può farlo, anzi deve farlo. È l’unico partito strutturato per farlo.
…”un profilo nuovo al PD”!!? Mah, chissà, forse con una rinoplastica, anche se Bertinotti, come ultima chance, consiglia l’autoscioglimento!!! gv
Tagliare, cambiare volti, cacciare i pentiti renziani e tutti quelli che ne hanno seguito la dottrina che faceva tanto comodo a tutti i parassiti pidocchiosi che ancora vi albergano. Praticamente ricominciare da zero, anzi da uno e se non vince la Schlein chiudere e iscriversi tutti ad un partito di centro destra. Per chi vuole sentirsi proprio inutile a sé stesso e agli altri consiglio La lega e che come i “moccolotti” deve essere rigorosamente Salvini. Naturalmente mi rivolgo a chi vuole sentirsi partecipe del grande Nord pure abitando sotto la Linea Gotica da Livorno a Rimini, chilometro più, kilometro meno, confine forse contestabile ma da qualche parte il profondo sud dovrà pur cominciare. Quale fierezza per un marchigiano o un campano sapere di ingrassare Salvini pagando le tasse per mantenere lui e la sua corte. Comunque questi ibridi sudisti a volte riescono ad entrare nei gangli di misere amministrazioni comunali dove comanda la Grande coalizione di Destra e qualche affaruccio lo portano a termine. Meglio Forza Italia dove dietro le spalle del Berlusconi che finge di non vedere è meglio proprio non guardarci per niente. Ci sarebbe poi il partito in voga adesso ma non ci si capisce più niente. Sembrava volesse riaprire Palazzo Venezia e fra poco abbandonata da quel quattro per cento che credeva nei vecchi valori rappresentati dalla fiamma, rimarrà con tutti quelli che o non ci hanno capito niente o che dicevano” Li abbiamo provati tutti, proviamo anche Lei”. Qui il commento è di grande attualità visto che potrebbe rappresentare un fatto di costume, di certo transitorio perché se il buon giorno si vede dal mattino figuriamoci cosa si vedrà la sera. Sembrava una reincarnazione ma adesso è l’imitazione della bambina che gioca a fare “la signora”. Naturalmente ci si può anche gettare da Calenda e da Renzi, è vero che stanno affondando e c’è il rischio di farlo con loro ma resterebbe comunque una scelta coraggiosa. I Cinque Stelle? Se Calenda dice manco morto con loro, vuol dire che dei movimenti e partiti finora trattati e l’unico che qualche speranza di esserlo veramente ce l’abbia. Solo che qui siamo già a sinistra, hanno un programma di sinistra dove tra i vari punti il c’è quello del lavoro senza il quale è inutile pensare alla famiglia sia normale o gender letto sopra. Certo che se il Pd non diventa almeno dP, entriamo in stallo , senza nessuna selezione di una forza politica che riporti un po’ di giustizia in Italia anche se i processi li faremo tutti al Circo Takimiri dove saranno i Clown a fare i giudici perché solo loro ,fatti di costume o no ci potrebbero capire qualche cosa.
Da uomo ” di destra ” ( 46 anni di militanza e dirigenza ) mai mi sono augurato , come in questa occasione , che il PD sopravvivesse ad una lenta e costante moria di consensi poichè , senza avversario , che competizione è ? 47 iscritti votanti su di un Comune che per decenni è stato governato dal centrosinistra è un dato allarmante. Che poi 31 iscritti abbiano optato per la Schlein in controtendenza con il dato generale che vede favorito l’ottimo Presidente Stefano Bonaccini del quale la candidata avversa è stata felice vice , dimostra ed attesta ancora una volta che Civitanova Marche va sempre in senso opposto rispetto al comune sentire dei partiti tradizionali. A sinistra come a destra.
Direi che a Civitanova potreste legittimamente festeggiare il bagno elettorale del ticket Schlein/Bettini – ben 37 voti (LA BASE SI E’ ESPRESSA! IL POPOLO, IL “GRANDE MUTO” HA PARLATO!) – con lo spumante sgasato avanzato dalla sera del 4 dicembre 2016, adesso poi che son ritornati a casa i compagni della ditta fallita.